ORSI ITALIANI MAGAZINE
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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e'
pertanto riservata a persone maggiorenni
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over 18
Il gay piacere
Un racconto di klix
Sono
uno studente universitario pendolare; quindi mi sposto quotidianamente
in treno (mattina e sera) e sul treno leggo e studio sempre. Anche
oggi.
E' piuttosto tardi; sono passate le 20.00. Mi capita a volte
di tornare a casa cosi' tardi poiche' partecipo ad un gruppo di studio
di economia (sono studente di sociologia e ho grosse difficolta, anche
preconcette lo ammetto, con l'economia; purtroppo l'esame e'
obbligatorio... ) e qualche volta mi fermio a studiare con questo
gruppo di studio fino all'ora di cena; sfortunatamente non conosco
nessuno cosi' bene da farmi ospitare per la notte (sono ancora al primo
anno).
Sul treno c'e' poca gente; solo nel mio vagone i passaggeri
si contano sulle dita di una mano, ed io leggo un articolo da una
rivista. La rivista e' una famosissima rivista di sociologia, filosofia
e letteratura e l'articolo e' di Michel Foucault; e' un articolo che
parla di omosessualita'. Sto leggendo:
' … e' strategicamente
importante vivere il piu' esplicitamente possibile con qualcuno che si
ama, con un ragazzo se e' un ragazzo, con un uomo se e' un uomo, con un
vecchio se e' un vecchio. E' strategicamente importante, quando si
incontra un ragazzo per strada, abbracciarlo ed eventualmente fare
l'amore con lui, magari dietro ad un cespuglio se se ne ha voglia. Allo
stesso modo, dico che e' importante che ci siano dei luoghi come le
saune in cui, senza correre il rischio di essere imprigionati,
inchiodati alla propria identita', al proprio stato civile, al proprio
passato, alla propria faccia, ecc., si possano incontrare persone che
sono li' e che sono per te cio' che tu sei per loro, nient'altro che
corpi con cui sono possibili le combinazioni e le fabbricazioni di
piacere piu' impreviste. Tutto cio' fa assolutamente parte delle
esperienze erotiche importanti, e a mio avviso e' politicamente
importante che la sessualita' possa funzionare in questo modo. E'
davvero un peccato che non esistano luoghi di questo tipo per
l'eterosessualita' ...'
Assorbito nella lettura (ritengo che
Foucault abbia perfettamente ragione!) sento qualcuno rivolgermi una
domanda: 'anche tu leggi aut aut?'
Alzo lo sguardo; la domanda mi
e' stata rivolta dal ragazzo davanti a me. Mi guarda sorridendo. Bel
sorriso e bel paio di occhi castani. Carino, biondo, capelli lisci un
po' lunghi e scompigliati, barba incolta, longilineo, fisico asciutto
appena muscoloso. Molto carino. Molto molto carino. Mi guarda con i
suoi begli occhi magnetici e mi sorride con un sorriso cosi' spontaneo
che non posso non sorridergli a mia volta. Ha attaccato lui bottone...
ho gia' accennato al fatto che e' molto carino?
Rispondo:
'si'... bhe' per la verita' non la leggo sempre. Ma questo e' il numero
331 del 2006, dedicato a Michel Foucault, e c'e' un articolo che mi
interessa: si intitola - aggiungo con un sorriso un po' maliardo e uno
sguardo ammiccante - Il gay sapere'
'Ah, lo conosco! Studio
filosofia anche io!' e per sottolineare quanto ha detto mi mostra il
libro che tiene nel grembo: Ecce homo di Friedrich Nietzsche.
'Ah
bhe', io non studio filosofia, ma sociologia... pero' il mio
dipartimento e' l'edificio a fianco al tuo... non ti ho mai visto in
giro comunque...' (avrei sicuramente notato una pagnotta simile...)
'No...
ma io studio in un'altra citta'; sono venuto a …... perche' oggi c'era
una conferenza in cui parlava un professore che vorrei come relatore
esterno...'
Dopo
qualche altra chiacchiera ci rimettiamo a leggere e tutto sembra finito
li'; ogni tanto gli lancio qualche occhiata per vedere se lui mi
guarda, ma mi pare che si sia di nuovo immerso nella sua lettura...
forse avrei dovuto notare il suo indugiare troppo a lungo sulla stessa
pagina... ad ogni modo, presto io mi lascio riassorbire da quel che sto
leggendo e mi isolo di nuovo dal mondo esterno.
Sono quasi arrivato
in fondo al mio articolo quando sento qualche cosa che mi struscia sul
pacco. Alzo lo sguardo e vedo il ragazzo che mi guarda con due occhi
golosi ed un sorriso tentatore... siamo in giugno e lui indossa
calzoncini corti e infradito... si e' tolto una delle infradito e sta
strusciando il suo piede destro nudo sulla patta dei miei pantaloni...
Istintivamente
mi alzo e mi guardo intorno per vedere se qualcuno ha notato qualche
cosa... nel vagone non c'e' piu' nessuno e lui, con una voce carica di
sesso, mi dice: 'stai tranquillo, sono scesi tutti e, a quest'ora, non
credo salira' piu' molta gente... ora, che ne diresti di lasciare un
po' stare Il gay sapere per dedicarci al gay piacere?'
Mi risiedo
imbarazzato, lo guardo e non dico niente... devo ammettere che non so
cosa fare... nella mia mente ho fantasticato spesso di essere abbordato
da qualche bel maschietto sul treno, ma adesso che la fantasia sembra
aver preso corpo (e che corpo!), non so come comportarmi.
Lui
ricomincia il suo massaggio col piede; anzi mi poggia anche l'altro
piede in grembo. Il cazzo mi sta diventando duro nei pantaloncini
corti... ragazzi comincio veramente a godermelo!
Gli
guardo le gambe pelose, peli biondicci, e i piedi anch'essi pelosi...
neanche a farlo apposta, questo e' per me il massimo della libidine e
della tentazione: io, infatti, ho un vero e proprio debole per gli
uomini con gambe e piedi pelosi. Mi fanno arrapare incredibilmente e mi
viene voglia di leccare tutti quei bei peli maschi! Lui, poi, ha dei
polpacci torniti che me lo fanno diventare di marmo (la seconda cosa
che adoro di piu' dopo i piedi sono i polpacci muscolosi; mi piace
leccarli e mordicchiarli... uno dei motivi per cui adoro l'estate e'
che posso vedere piedi e polpacci a bizzeffe...).
Afferro il piede
che non mi sta massaggiando e me lo porto alla bocca; comincio a
succhiare il suo alluce. Vedo che la cosa piace al mio piccolo
seduttore: diventa rosso e il suo respiro si fa pesante. Sento l'odore
virile del suo piede; quel buon odore che emana il piede maschile
quando non e' costretto dalle scarpe: un odore che ricorda il
vello di un cavallo appena strigliato... un odore stallone che mi fa
sentire stallone a mia volta e, contemporaneamente, tremante giumenta
(perche', diciamocelo una buona volta, essere gay e' bellissimo: ti
permette di avere, allo stesso tempo, due nature: di maschio virile e
di donna sensuale. Io cerco di goderni appieno le mie due nature in
ogni cosa della vita, non solo nel sesso...).
Adoro
succhiare gli alluci e, siccome lo adoro, sono anche maledettamente
sensuale quando lo faccio. Non stacco da lui il mio sguardo da troia
mentre tengo il suo alluce in bocca... lo vedo slacciarsi i
pantaloncini e abbassarli leggermente insieme ai boxer... comincia a
masturbarsi... lentamente...
Lascio il piede e infilo le mie mani
tra le gambe larghe dei pantaloncini; gli accarezzo le cosce bionde
pelose fino a sfiorare il suo scroto ancora fasciato nei boxer... le
sue mirabili fasce muscolari guizzano sottopelle... sento di nuovo la
sua voce, quella voce che contiene la promessa di squisite cose
sporche, che mi dice: 'forse gradiresti anche questo bel ditone da
succhiare...'
Senza farmelo ripetere due volte, mi siedo nel sedile
a fianco a lui, mi chino e comincio a succhiarglielo. Dopo aver fatto
per qualche tempo su e giu' con la mia bocca golosa, mi fermo e scendo
a leccargli le palle... poiche' e' stata una giornata molto calda hanno
quell'odore tipico delle palle sudate... quell'odore che solo le palle
hanno e che mi fa perdere ogni freno... le lecco con lenta e golosa
lussuria, ma lui, stranamente, non gradisce. Senza dire nulla mi prende
la testa e me la riporta sul suo cazzo... io apro la bocca e ricomincio
un lavorio che trovo comunque gustoso...
Cerca di aprirmi la patta,
ma gli tremano le mani, deve essere emozionato, e non riesce;
rinuncia... allora mi stacco un attimo dal mio prelibato biscotto e mi
apro da me i pantaloni... mentre lo guardo porto la sua mano sul mio
uccello liberato e lui comincia una lentissima sega... non riprendo il
mio lavoro; rimango appoggiato al sedile a guardarlo... voglio godermi
quello che mi sta facendo e spero che si chini a sua volta per
mangiarmelo un po'. Non fa nessun cenno in tal senso, continua a
segarmi guardandomi il cazzo come ipnotizzato... sarei tentato di
mettergli una mano sulla nuca e di accompagnarlo giu', in un abisso di
miele, ma ho paura di rompere il magico momento, forzandolo. Prendo in
mano il suo uccello bellissimo e comincio a mia volta a masturbarlo...
mi avvicino al suo orecchio per leccarlo e sussurrargli frasi
vogliose... non appena la mia lingua lingua gli tocca il lobo lui viene
con un sospiro di godimento che mi riverbera dentro. Sono dispiaciuto
di non averlo fatto venire nella mia bocca, ma manca circa mezzora al
mio arrivo... forse c'e' ancora tempo.
Nel frattempo lui continua a
masturbarmi; e' poco piu' che un atto meccanico (egli infatti, dopo
essere venuto, sembra essersi chiuso nei suoi, goduti, pensieri), ma
sono comunque contento che non abbia smesso... poi penso che mi sto
facendo troppi scrupoli e finalmente lo strascino sul mio cazzo, cosi'
che me lo lecchi... forse per inerzia, o forse perche' mi e' grato per
il trattamento, scende senza fare resistenza e io vengo appena lo sento
dentro la sua bocca (tanto era il desiderio di quell'intimo bacio).
Ci
appoggiamo uno all'altro semiaccasciati, incuranti di essere sporchi di
sperma e di avere i cazzi penzolanti fuori dai pantaloni; anzi, io
appoggio la mia mano sul cazzo di lui e lo stringo grato per le
sensazioni che mi ha dato... chiudiamo gli occhi...
Siamo entrambi alla soglia del sonno quando sentiamo una voce dire: 'bigliett...'
Il
controllore! Come abbiamo fatto ad essere tanto avventati da non
pensare al controllore! E mo' questo se ne sta li', immobile, a
guardare noi sbragati con le minchie di fuori... annichiliti
dall'imbarazzo nemmeno ci balena in mente l'ovvia reazione di
riabbottonarci. Rimaniamo fermi a guardarlo allochiti.
Anche
lui rimane fermo ma, gradualmente, il suo sguardo diviene beffardo.
Inizia a prenderci per I fondelli: 'bene, bene! Due rottinculo!
Guardate come avete ridotto i sedili del treno! Tutti sporchi di
sperma! C'e' una bella multa salata per questo, lo sapete! Senza
contare che potrei denunciarvi per atti osceni in luogo pubblico...
froci!' Cerco di dire qualcosa, ma, devo ammettere, di riuscire solo a
parlare in modo disfunzionale... il biondino tace. Il controllore tira
fuori il libretto delle ricevute e comincia a dire quanto ci prova
gusto a fare il culo a questi froci di merda. Il ragazzo a fianco a me
lo interrompe bruscamente dicendogli: 'Finiscila, Claudio!'
Mi giro verso di lui: 'Cosa? Tu lo conosci!'
'Si'; bhe'... non e' la prima volta che mi becca...'
'Oh questo e' certo! Anzi, penso proprio che gli piaccia farsi beccare da me... perche' vuole cio' che viene dopo...'
Non
capisco e li guardo. Il controllore, un uomo sulla quarantina, scuro di
capelli e di carnagione, con il pinzetto e numerosi ciuffi di peli che
spuntano dal colletto ben allacciato della divisa (per la cronaca e' lo
stesso controllore di questo racconto, il cui autore ringrazio),
comincia ad avvicinare il suo pacco alla mia faccia (io sono seduto nel
sedile lato corridoio). Poiche' al suo avvicinarsi io mi ritraggo, lui
prende la mia faccia tra le sue forti mani e me la preme rudemente sul
suo vigoroso, e gia' duro, tornello rifasciato dalla divisa
d'ordinanza...
'Devi sapere,
piccolo ciucciacazzi, che il tuo amichetto prende sempre treni a tarda
ora perche' spera di trovare qualche maschietto che ci stia a farselo
succhiare... la prima volta che l'ho beccato stava spompinandeo un bel
ragazzino ricciolino come te... allora, proprio come oggi, i due
coglioncelli erano gli unici due passeggeri sul treno; oltra al
controllore, ovviamente. E quella notte il controllore, cioe' il
sottoscritto, ha preteso tutto dai due ragazzi, per non doverli
denunciare... non so se hai capito il messaggio...'
Il messaggio e'
perfettamente chiaro e magnificamente espresso, ma non sono sicuro che
la cosa mi piaccia, ne' che il gioco valga la candela; voglio dire, va
bene avere un'avventuretta sul treno con un ragazzo mio coetaneo (e
devo ammettere che la cosa mi aveva dato molto gusto), ma questo e' un
quarantenne nerboruto... chi cazzo lo conosce!... e se e' un maniaco
violento... uno che tenta, in modo prepotente, di approfittare di una
sua posizione di forza per farsi succhiare l'uccello non e' certo uno
che ti da' fiducia...
Mentre penso ad un modo per cavarmi da questa
situazione del cazzo, mi lascia la testa e comincia a sbottonarsi gli
spessi pantaloni: 'coraggio troietta, non star tanto a far la ritrosa e
imboccati questa mazza' … dicendo questo, si cala il pantalone assieme
al boxer parigamba bianco...
Lo spettacolo di quella florida
lussuria desta dentro di me le fantasie piu' inaspettate e porche:
l'odore inebriante di maschio lavoratore; la vista di quelle scurissime
cosce sode muscolose e pelosissime; e, ancora, il fitto vello che
avvolge il suo cazzo pulsante e venoso e risale, ancor piu'
insinuantemente intricato, lungo la sferica pancetta che, il mio
torturatore, mette in vista tirandosi su un poco la bianca camicia, mi
accendono come una miccia (o, se volete, come una micia...)... non
appena il suo cazzo e' disteso a pochi palmi dal mio viso, ogni mia
ritrosia e paura scompaiono e si risveglia uno spirito animale che
dormiva in qualche angolo di me che ancora non conoscevo e non c'e'
spazio per altro che non sia la voglia di succhiare quelle palle
sconosciute, la voglia di sentire nel mio naso l'odore dei suoi peli
pregni di testosterone e di assaggiare il sapore del suo sperma.
Lo
guardo leccandomi le labbra, sforzandomi di fare lo sguardo piu'
pornografico di cui sono capace... l'ambientazione dirty del treno mi
rende disinibito e frivolo: mi sento una stellina sconcia di qualche
rivista porno underground anni '80.
L'altro
ragazzo comprende al volo il mio arrapamento e mi canzona: 'Lo vedi! E'
impossibile resistere a quel cazzo. e' troppo bello; sembra incastonato
li' dagli angeli apposta per essere ammirato, accarezzato e,
naturalmente, succhiato. Ecco perche' da quella volta che me lo infilo'
in bocca semi a forza, anche se devo dire che ne avevo gia' parecchia
voglia, non ho piu' potuto farne a meno... oh! Ma tu non preoccuparti,
serviti pure! Tanto ce n'e' abbastanza per tutti'
Non gli bado
nemmeno piu'... ipnotizzato come sono da questa meraviglia, di certo
non aspettato il permesso per assaggiarla... comincio a leccargli il
pelo della pancia come fosse un prato da cui lambire fresca rugiada...
rimango affascinato dal contrasto di colore tra la sua camicia bianca e
il colore scuro della sua pelle e dei suoi peli... mi sembra di
perdermi dentro un'eclissi moquettata... dentro una magica emulsione di
ying e yang omoerotici...
Ancora una volta, a strapparmi dalle mie
estetiche fantasticherie, giunge la sua voce rude e frettolosa; anche
se, devo ammettere, questa volta mi pare contenga una vibrazione
maggiore, che sicuramente e' dettata dalla voglia di sborrarmi addosso,
ma che io, nella contingenza di questo momento, voglio interpretare
come malcelata tenerezza: 'Prometti bene con quella linguetta, ma non
e' certo sulla mia pancia che devi usarla...'
Il tono da
proprietario di bordello che ha usato, con quella mescolanza di
disprezzo e complicita', e' per me una scintilla che dissolve quel che
restava dei miei freni inibitori.
Ubriaco di lussuria prendo il
suo cazzo in bocca mentre il mio cazzo lentamente si irrigidisce.
Ignaro del fatto che, proprio in quel momento, sto superando la mia
stazione, ho attenzione solo per i corpi: il mio e il suo. Sento solo i
miei capezzoli diventare turgidi e il mio cazzzo che, come l'asino
cavalcato dal divino e irresistibile Dioniso, mi mena verso un'unica
lussuriosa destinazione.
Mentre proseguo il mio pompino (e,
credetemi, non potete immaginarvi il sapore virile che il cazzo di
quell'uomo sta trasmettendo alle mia lingua) scosto da un lato i miei
slip a righe di Intimissimi, in modo che la mia asta ed un testicolo
rimangano liberi, con l'altro testicolo avvolto sotto l'elastico
laterale dello slip, e comincio a menarmelo (mi ha sempre eccitato
masturbarmi tenendo su lo slip scostato in questa maniera. Trovo
sublime sentire le contrazioni del mio coglione rimasto lievemente
costretto dall'elastico del boxer; sensazioni simili a quando qualcuno
mi prende le palle in bocca...).
Mentre spompino il cazzo piu' bello
del mondo e mi faccio una sega storica penso di essere arrivato in
paradiso... mi sbaglio di grosso... questa notte lo trovero' diverse
volte il paradiso, ma ancora sono ignaro di quanto possa essere bello e
appagante in ogni senso... diciamo che sono appena arrivato a sfiorarne
la soglia...
Sento togliere la mia mano dalla mia verga ed
un'altra mano proseguire il lavoro che stavo facendo... l'altro ragazzo
(non vi siete dimenticati del biondino, vero?) ha deciso di darsi un
po' da fare anche lui... alla mano aggiunge la sua lingua
impertinente... ed e' splendido il lavoro di squadra che mano e lingua
fanno tra loro: la mano muove su e giu' lungo la mia asta mentre la
lingua disegna spirali lungo il mio scroto e le mie palle... come e'
eccitante sentire il passaggio tattile di sensazioni mentre la sua
lingua danza scivolando dal coglione coperto dal tessuto a quello
libero... per non parlare di quando me le prende in bocca (e' una cosa
incredibile quando qualcuno ti prende le palle in bocca: e' un piacere
unico perche' ti senti interamente avvolto; tuttavia, e questo a mio
avviso lo rende ancora piu' bello, e' un piacere che lascia un
retrogusto di preoccupazione perche' sei completamente esposto,
completamente in balia dell'altro...) ...
A forza di sentirmele
leccare, e' venuta anche a me la voglia di leccare un po' di nespole...
quelle del mio rude controllore sono cosi' grosse, pelose e scure da
sembrare, piu' che nespole, kiwi succosi e aromatici che non chiedono
altro che essere assaggiati... e poi sono un po' stanco della parte
passiva che ho avuto fino a questo momento... voglio dire, la
situazione mi sta piacendo alla grande e mi sento orgoglioso delle doti
di pompinaro che, con entusiasmo, sto dimostrando; tuttavia
l'atteggiamento prepotente e scostante che questo maschio ostenta,
benche' un po' aggiunga pepe all'avventura, mi lascia abbastanza
scontento. Non voglio pensi che io sottostia al suo piccolo ricatto, o
che con me, volente o nolente, possa fare il comodo suo; desidero,
anzi, comunicargli la mia voglia di lui ed instaurare con lui una sorta
di complicita' e di sintonia animale. Se e' pur vero che io sono per
lui, e lui e' per me, nella situazione contingente, nient'altro che un
corpo con cui sono possibili le combinazioni e le fabbricazioni di
piacere piu' impreviste, e' anche vero che questa mia esperienza
sarebbe appagante solo a meta' se io rimanessi il passivo sfogo
sessuale dell'irruento sconosciuto.
Cosi' mi sfilo la sua verga
dalla bocca e comincio e leccargli le palle... comincio col prendere
con loro confidenza: ci presentiamo... facciamo amicizia... le lambisco
con la punta della mia lingua rosa come un cucciolo che lambisce
dell'acqua... ora mi faccio piu' audace e la superficie delle mia
lingua si fa piu' ampia, il suo movimento piu' avvolgente... tento di
raccogliere l'intera sfera dentro un piccolo incavo formato dalla mia
lingua... non ho il coraggio di prenderle in bocca perche' temo si
irrigidisca (in fin dei conti potrebbe non gradire che un estraneo si
prenda i suoi gioielli quasi tra i denti, proprio per quel discorso che
facevo prima, di come uno possa sentirsi esposto ed indifeso quando si
trova con le sue albicocche nella bocca di un altro)... lui geme;
dapprima, mentre mi sfilo la sua lunga asta di bocca, di stupore e
disappunto, poi di piacere... gradisce... o cazzo se gradisce...
Abbandono
il mio movimento avvolgente e comincio a far scorrere la punta della
mia lingua in quella misteriosa zona tra i due testicoli... quella
magica zona di confine in cui gli odori si fanno piu' forti, piu'
densi, e anche la pelle, tra i peli, forma una striscia di colore piu'
scuro, come ad indicare la direzione che la lingua deve seguire... lui,
rimanendo in piedi, divarica le gambe per favorirmi l'operazione e ne
poggia una sul sedile... e' cosi' eccitato che le sue palle di cannone
aderiscono ai due lati dell'asta...
La mia lingua danza fino ad
arrivare dove inizia il solco del suo culo... un abisso prolifico di
profumi che mi fammo perdere... smetto di leccare e vi affondo il mio
naso... come un bouquet particolare di spezie orientali mi inebria e mi
fa obliare di me e della situazione che sto vivendo... sono tutto
li'... tutto il mio corpo concentrato in pochi millimetri di sensori
olfattivi che stanno raccogliendo un mondo fatto di afrori organici e
maschili... tuttavia questo paradiso olfattivo non dura: non sto piu'
leccando e lui non gradisce (come non gradisce l'intrusione nei
dintormi delle sue terga) percio' mi afferra per i capelli e, senza
dire una parola, in malo modo di sbatte di nuovo il cazzo in bocca...
Mi
sono un po' stancato della parte del verginello sottomesso; percio' mi
sfilo il cazzo dalla bocca e, continuando a masturbarlo lentamente, lo
avverto: 'cosi' non va. Tu sei un maschio veramente eccitante ed io ne
voglio da te, ma continuero' a fare il bambino obbediente solo se tu ti
comporterai come una persona per bene'
Lui ha una reazione che non
mi aspettavo... mi sfila il cazzo dalle mani e mi guarda con
espressione neutra... l'altro ragazzo interrompe il lungo pompino che
mi stava facendo e rimane acquattato a guardarci... gli occhi corrono
da me a lui... non ho idea di quel che potra' succedere ed un brivido
di paura comincia a percorrermi la spina dorsale... I dubbi e le paure
che avevo all'inizio tornano ad affacciarsi nella mia mente: in fin dei
conti non so nulla di quest'uomo; potrebbe anche riempirmi di
botte e …
Per fortuna la situazione si sgela (si fa per dire,
perche' in realta' e' bollente)... l'espressione impenetrabile
dell'uomo si apre e ritorna quel suo sorriso cattivo; eppure, stavolta
non mi inganno, dentro quell'aria cattiva c'e' anche della complicita',
come se volesse farmi capire che lui sta solo recitando la parte del
pappone mentre io, bhe', io devo recitare la parte della sua puttana
sottomessa... si afferra il cazzo con la mano sinistra e comincia a
sbattermelo sul viso come un randello (allo stesso modo degli attori
nei film porno; cazzo com'e' eccitante... ti fa sentire sexy e umile
allo stesso tempo... ho sempre sognato che qualcuno me lo facesse...
questa e' decisamente la mia grande notte). Gli sorrido di felicita'
mentre lui, con la solita voce dura, canzonatoria, mi dice: 'cosi' ne
vuoi, eh? Buono a sapersi! Adesso, gentilmente, girati che ti faccio il
culo'
Mi alzo e mi appoggio con le mani allo schienale del
seggiolino lurido... allargo le mie gambe per prepararmi ad
accoglierlo... sento che lui comincia a leccarmi il buco del culo con
la sua lingua rasposa (persino la sua lingua e' rude; sembra la lingua
di un qualche animale del bosco)... io mi godo la sensazione che da' e
penso a come il mio odore, da quelle parti, non potra' mai essere tanto
inebriante e virile quanto l'odore che ho sentito, poco prima,
affacciandomi al solco del suo culo...
Mentre aspetto che mi impali
col suo enorme ceppo scuro e selvaggio mi capita di guardare fuori dal
finestrino: 'Cazzo! La mia stazione e' passata!'
Gli altri due si
bloccano (non so che stesse facendo il ragazzo, penso si lavorasse un
po' la minchia godendosi lo spettacolo dell'altro che si preparava ad
immolarmi...) ed io in preda al panico cerco, contemporaneamente di
tirarmi su i pantaloncini, afferrare la mia borsa e correre lungo il
corridoio del vagone verso l'uscita...
Il ragazzo, senza capire,
mi chiede dove cazzo sto andando. Io non gli do' retta e, preso dal
panico, lotto con la mia erezione che non ne vuole piu' saperne di
stare dentro le mutande, con i miei pantaloni che non ne vogliono piu'
sapere di nascondere i miei tesori e con le mie gambe che incespicano e
si rifiutano di portarmi lontano da li'... persino il mio culo vibra di
protesta ed indignazione per la mia idea di abbandonare un pezzo di
carne cosi' succulento...
L'uomo
mi afferra da dietro con le sue braccia forti e pelose, abbracciandomi;
sento il suo cazzo duro e nudo che preme sulla stoffa leggera dei miei
pantaloncini slacciati... 'dove cazzo vai, adesso che sono affamato non
puoi di certo mollarmi cosi'...' La sua voce ora non e' piu'
canzonatoria, ma calda e vogliosa; solo che io ora, in preda al panico
come sono, nemmeno ci bado: 'Ma io devo tornare a casa, la mia
stazione...'
Lui continua a stringermi e sento che mi assesta colpi
col bacino, come se gia' mi stesse chiavando. Un altro paio di mani,
quelle del ragazzo, cominciano a sfilarmi i pantaloncini che non ero
ancora riuscito ad allacciare... 'e' inutile che tu ti affanni adesso a
scendere; non ci sono treni di ritorno fino a domattina'
Mentre
dice questo i miei pantaloni sono volati ormai alle mie caviglie,
dunque fuori dalla mia attuale dimensione del percetto, ed io sento il
suo cazzo bollente e voglioso che danza sulla soglia del mio culo... su
e giu' lungo il solco come fosse un pendolo... sto per rientrare nel
deliquio ma ho ancora la forza per tentare una esile resistenza, fatta
per lo piu' di mugugni e balbettii. A tale ultima reazione pensa il
ragazzo: 'per stanotte non ti preoccupare... ancora mezz'ora di viaggio
e siamo arrivati nella mia citta'. Vieni a dormire da me... chiami i
tuoi e gli dici che ti fermi a dormire da un tuo amico, io dico ai miei
che sei un mio compagno di universita' ed e' fatta... in camera mia ho
pure il letto ad una piazza e mezzo... potremo divertirci tutta la
notte'
Non avevo bisogno di promesse per sapere che mi sarei
divertito... il mio bel controllore mi lecca il lobo dell'orecchio
mentre sento il suo cazzo, finalmente, scivolare senza sforzo dentro di
me... il ragazzo, di cui ancora non so il nome, si inginocchia davanti
a me e mi spompina...
Mi scopano cosi', nel mezzo del corridoio di
un vagone di un treno deserto lanciato a tutta velocita' lungo la notte
della campagna emiliana...
… la prima di molte volte...
… la prima di molte notti...
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