ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Finalmente libero (Terza e ultima parte) 

Un racconto di Orsomannaro


Matteo era stato grande. Giulio e Andrea non erano stati da meno e una buona parte l'aveva fatta anche tutta la situazione orchestrata dal mio amico.
Giulio consegno' la telecamera a Matteo che la rispose nel suo alloggio.
< Vieni con me. > mi disse stringendomi delicatamente un capezzolo.
Io lo seguii senza obiettare.
Arrivati nel bagno prese un fallo di gomma enorme e lo attacco'  al bordo della vasca con la ventosa.
Doveva essere lungo all'incirca 25 cm e la sua circonferenza era di certo maggiore a quella dei miei compagni… e non di poco.
Lo lubrifico' per me e io senza farmelo chiedere mi ci sedetti sopra.
Il fallo era veramente grande e anche se ero stato da poco scopato da tre attrezzi belli grandi il mio culo ci mise comunque qualche secondo per abituarsi al nuovo ingresso.
Giulio si mise in piedi a cavallo sul bordo della doccia.
Mi passo' la cappella sul viso e sulle labbra. Io gliela leccai e poi ingoiai tutti i suoi 20 cm.
L'enorme fallo che avevo infilato nel culo mi stimolava molto e iniziai a muovermi piano su e giu'.
Giulio apprezzava la mia intraprendenza e anche di piu' la mia pompa.
Gli passai la lingua lungo tutto il cazzo  e arrivai alle palle che ingoiai avidamente.
Erano enormi e maneggiarle mi eccitava tantissimo.
Giulio appoggio' le mani sulle mie spalle.
Pensavo fosse solo per tenersi in equilibrio invece mi spinse verso il basso.
Sentivo il dildo in gola. Fece pressione verso il basso una ventina di secondi e poi mi libero'.
Io ero eccitatissimo.
Pompavo di bocca e di culo.
Le sue grandi mani tornarono ad appoggiarsi sulle mie spalle e questa volta mi spinse giu' con violenza.
Io urlai.
Lui indifferente ripete' il movimento piu' e piu' volte.
Mi fece alzare, recupero' il dildo e insieme tornammo in camera da letto dove Matteo e Andrea ci stavano aspettando.
Mi sentivo completamente sfondato.
E mi chiesi cosa mi sarebbe aspettato ora.
< Dai, sdraiati un po'. > mi disse Matteo.
Io feci per mettermi supino sul letto ma lui mi fermo' < No cosi. Non nel senso del letto ma in quello trasversale. > allora io mi adagiai pancia in giu' con i piedi che toccavano terra sul lato sinistro del letto e le braccia che sporgevano da quello destro.
A dire il vero per una pennichella sarebbe stata un po' scomoda come posizione ma non credetti che sarebbe sorto questo problema.
Con quattro manette mi legarono i polsi e le caviglie alle staffe del letto e mi ritrovai culo all'aria in balia degli eventi. Il fallo di poco prima mi fu rimesso dentro con violenza.
 <Visto come lo prende bene? > disse Giulio agli altri due sbattendomelo dentro.
A quel punto sentii Andrea che diceva < Fammi provare un po' una cosa. > Matteo ando' in un'altra camera a prendere qualcosa.
< Ecco, tieni. > disse ad Andrea quando torno'.
Quest'ultimo mi fece vedere che aveva preso una zucchina bella grande. Io stavo tranquillo, dopo quello a cui mi aveva sottoposto Giulio una zucchina non mi faceva paura.
Andrea me la infilo' nel culo e mi scopo' con quella.
Dopo un po' si fermo' e me la tiro' via. Sentivo dei movimenti dietro di me ma non potendoli vedere ne muovermi non riuscivo a capire cosa succedeva.
Finalmente Andrea si rimise dietro di me ed io capii che era pronto ad incularmi e nonostante ero stato scopato tanto quel giorno non vedevo l'ora.
Quello che pero' mi fu appoggiato all'ingresso dell'ano era veramente enorme.
Non capivo cosa stava succedendo Andrea era dotato ma non cosi tanto... e io potevo dire di saperlo bene. Quando spinse per entrare senti molto dolore e mi tesi. < Mi fa male> dissi.
Matteo venne dal mio lato < Tranquillo a te ci pensiamo noi. > mi diede un bacio e poi mi imbavaglio' con un fazzoletto.
Andrea ricomincio' a spingere.
Il dolore era lancinante ma un cm alla volta entro' dentro di me.
< Addirittura riesci a prendere un cazzo con attaccato una zucchina.
Sei proprio fatto per essere scopato. > detto questo lascio' poco spazio alle parole e molto ai miei mugolii.
Il mio culo era stretto per tutto quello e inizialmente dovette scoparmi lentamente quando, per me una cosa incredibile, comincio' prima a scoparmi piu' facilmente e velocemente poi a cacciarmelo tutto fuori e a reinserirmelo di botto.
Non credevo a quello che stava succedendo.
Ero incatenato e completamente impossibilitato a reagire.
Potevo solo dare il culo e far fare loro quello che volevano.
Mi sentivo completamente sfondato, neanche sapevo fosse possibile allargarsi cosi tanto.
Pero' godevo. Oh si che godevo.
Andrea non ando' per il sottile ne di fretta.
Mi scopo' con la zucchina e il suo cazzo tanto da farmi sentire in fiamme.
Ma non erano fiamme di dolore. Il piacere si irradiava da dentro il mio sedere fino ad arrivarmi al cervello. Riuscivo a stento a percepire quello che avevo intorno.
Quando fini e si tiro' fuori da me, lascio' un grande vuoto.
Matteo e Giulio mi tolsero le manette e il bavaglio. < Piaciuto? > mi disse Matteo sorridendo e toccandomi il pisello.
Io annui' ma non dissi nulla.
Giulio si sdraio' a terra su un telo da spiaggia col cazzo in erezione. < Vieni qua siediti su di me. Fammi vedere il culo mentre mi cavalchi.>
Mi sedetti sul suo uccello ben lubrificato dandogli di spalle e incominciai a cavalcarlo.
Matteo mi fermo' e un enorme braccio di Giulio mi tiro' verso il basso.
Mi ritrovai sdraiato su quest'ultimo col suo cazzo ficcato dentro di me.
Matteo mi alzo' le gambe e il suo uccello ando' a fare compagnia a quello di Giulio.
Ormai ero completamente aperto, sentii solo un piccolo dolorino.
La situazione era terribilmente eccitante.
Ero penetrato contemporaneamente e quando iniziarono a muoversi la sensazione fu bellissima.
Con l'aumentare dell'andatura sentivo come se mi stessero scopando il cervello.
Il cazzo di Matteo sbatteva contro la prostata e la sua pancia contro le mie palle.
Urlavo dal piacere e incitavo i miei compagni a dare di piu'.
Furono contenti di accontentarmi e fu il momento della serata in cui seppi di aver superato il limite del mio piacere, che era ridotto a qualche scopata veloce e alla masturbazione, e di sentirmi finalmente libero, da qualsiasi blocco psicologico o sociale mi fossi imposto in passato.
Come tutte le cose belle anche questa fini' ma prima mi sdraiai sul pavimento e i miei tre amici si misero intorno a me a cavalcioni puntandomi i loro grossi arnesi direttamente sulle labbra e presero a masturbarsi.
Io apri' la bocca pronto ad accogliere la loro sborra.
Giulio e Matteo, che quando mi avevano scopato insieme non erano arrivati per conservarsi per questa occasione, mi riempirono la bocca per primi venendo copiosamente.
Qualche secondo dopo si uni' a loro anche Andrea.
Avevo la bocca piena e un po' di sperma mi colo' via.
Chiusi le labbra e pensai che stavo sentendo il sapore di tre uomini. Ingoiai tutto e leccai le cappelle davanti a me fino a ripulirle completamente.
Presi a masturbarmi per dare libero sfogo a tutta quella carica sessuale. 
Matteo mi alzo' le gambe e me le porto' alla testa, quasi come se volesse farmi fare una capriola all'indietro, e non fosse stato per la mia pancia avrei quasi potuto farmi un pompino da solo.
Quando arrivai il fiotto caldo del mio sperma mi sporco la faccia e ne ingoiai una gran quantita'.
Ora lo sapevo era realmente tutto finito.
Ma non vedevo l'ora di rifarlo.

(fine)



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