ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Festa di compleanno con sorpresa

Un racconto di Kumshot

Mi chiamo Stefano, convivo con Mara, la mia compagna, e con il nostro figlio Domenico in una casa a Bologna. 

Oggi è sabato 12 luglio, fa un caldo bestiale e Domenico è stato invitato dal suo compagno di scuola, nonché migliore amico, Marco alla sua festa di compleanno in una villa con piscina sui colli bolognesi.

Il problema è che Mara è partita ieri con la sua collega Francesca, che per inciso è la mamma di Marco, a un congresso per medici a Roma.

E così oggi tocca a me accompagnare Domenico alla festa dove sono invitati anche i genitori per cui dovrò passare tutto il pomeriggio con una orda di bambini e di mamme che parleranno di scuola tutto il tempo.

E’ tempo di andare, vedo che Domenico prende costume e asciugamano, immagino che i bambini giocheranno in piscina, ma non indago oltre, ho già le palle girate per dovere passare un palloso pomeriggio con decine di mocciosi urlanti.

La strada sui colli bolognesi è tortuosa ma alla fine con un piccolo ritardo arriviamo alla villa.

Suoniamo al cancello, ci apre un uomo con la camicia sbottonata sul petto e rimango imbambolato a guardarlo, sembra mio fratello gemello: entrambi con capelli e folta barba nera, occhi verdi, un petto straordinariamente villoso e un fisico muscoloso appesantito da parecchi chili in più…

Dopo aver parcheggiato la macchina, ci presentiamo.

Lui si chiama Andrea, il papà di Marco, che oggi festeggia 10 anni, mi stringe la mano e una corrente a 220 volt mi attraversa, ma è solo un attimo: iniziamo a scherzare sulla nostra somiglianza e sulla calura opprimente di questo sabato estivo.

Così mi dice di andare a cambiarci per metterci in costume come gli altri ospiti.

Quando gli dico che ignoravo che anche gli adulti dovessero portarsi il costume, mi dice che non c’è problema, visto che siamo della stessa stazza, mi presterà un suo costume.

Andiamo dentro casa, nella sua camera da letto dove pesca dal cassetto un costume per me, mentre lui inizia a spogliarsi dvanti a me come se niente fosse.

Dopo aver lanciato le mutande sulla sedia, si mette il costume e mi dice di fare con calma, indicandomi il bagno, qualora ne avessi bisogno; lui deve scendere dagli ospiti.

Io rimango in camera un po’ imbambolato: ho su il suo costume e l’idea di indossare qualcosa che è stato a immediato contatto col suo cazzo, le sue palle e il suo culo peloso mi da una strana agitazione, poi vedo i suoi slip, non so cosa mi prende ma ho l’impulso irresistibile di annusarli: sono ancora caldi del suo corpo, umidi del sudore del suo scroto e con un vago odore di piscio.

Non capisco più niente, ho un’erezione come non ne avevo da tempo e corro in bagno a masturbarmi annusando le sue mutande con negli occhi le immagini del suo corpo muscoloso e peloso che aveva esibito con disinvoltura davanti a me.

Vengo copiosamente nel lavandino, turbato per quanto ho appena fatto.

Io eccitato da un altro uomo? Io che annuso le mutande di un maschio? Io che mi masturbo pensando al suo culo peloso? Non sapevo darmi una spiegazione, sono sempre stato attratto dalla figa, anche se con mia moglie ormai scopiamo assai poco. Ecco sarà così, avevo un accumulo di testosterone che dovevo scaricare…

Raggiungo gli altri ospiti in piscina (in realtà vedo che io e Andrea siamo gli unici due uomini in mezzo a decine di signore…)

Tutte ci prendono per fratelli e ci ronzano attorno come api sui fiori, ma io ho solo voglia di chiaccerare con Andrea e guardare il suo magnifico sorriso.

La calura è asfissiante ma il pomeriggio scorre veloce, il buffet è ricco e fra uno spritz e l’altro, una torta salata, un panino, la torta con il rito delle candeline. si arriva a sera.

Gli ospiti sono ormai partiti tutti, io rimango ancora per un po’ perché Domenico vuole ancora giocare con Marco con il nuovo video gioco che ha ricevuto in regalo.

Aiuto Andrea a riordinare, ma sono decisamente brillo. Andrea se ne accorge e mi dice che non posso guidare in quelle condizioni sulle strade tortuose dei colli bolognesi: possiamo tranquillamente rimanere a dormire lì, la sua compagna è via con la mia al congresso, Domenico e Marco saranno sicuramente entusiasti di passare insieme la notte, per cena ci sono ancora avanzi in quantità, quindi non c’è assolutamente alcun problema.

Dopo aver portato qualche panino ai ragazzi che sono in camera a giocare, rimaniamo a chiaccherare seduti fuori in giardino, dove è arrivata una deliziosa brezza.

Scopriamo che abbiamo tantissimi interessi in comune, un passato da nuotatori che ci ha modellato il fisico e due convivenze fatte di abitudini consolidate, con la passione dei primi giorni sostituita adesso da un semplice affetto in cui il sesso è sempre più stanca routine.

E’ ora di andare a dormire, Passiamo a salutare i ragazzi che sono già nei loro letti a chiaccherare e ridere e saliamo al piano superiore.

Sorpresa numero 1: contrariamente a quanto avevo pensato, non c’è una stanza per gli ospiti, ma Andrea mi assicura che il lettone della camera matrimoniale è molto grande, che le lenzuola sono state cambiate quella mattina e che comunque lui non russa…

Sorpresa numero 2: Andrea mi dice che lui non usa pigiama, per lui non c’è problema se anche io voglio stare a letto nudo, in caso contrario può prestarmi un paio di boxer.

Per non fare la figura della mammola gli dico che anch’io dormo nudo. Nel frattempo lui si è completamente denudato per andare a farsi la doccia e a me è bastato sbirciarlo un attimo per avere un’erezione.

Mentre mi svesto, Andrea esce dalla doccia con l’asciugamano attorno alla vita e un asciugamano pulito per me. Mi faccio anch’io la doccia e torno in camera: lui è già steso, nudo, sul letto sopra le lenzuola.

Mi stendo anch’io con la schiena rivolta verso di lui e spengo la luce: dalla finestra arriva un’aria deliziosa con la luna piena che illumina la stanza.

Ci auguriamo la buona notte, ma nel silenzio della notte della campagna si percepisce tangibile una tensione sospesa nell’aria: erano diversi minuti che eravamo lì stesi, in silenzio, io con una imponente erezione per la quale ormai avevo smesso di cercare una spiegazione o una giustificazione, e una voglia incontenibile di toccarlo..

Nel momento in cui avevo deciso di girarmi e far finta di sfiorarlo accidentalmente, sento la sua mano che mi accarezza la schiena.

I peli mi si rizzano come elettrificati, non mi muovo. Sento la sua mano che scende verso i glutei… avvicina il suo corpo al mio, mi stringe a sé, sento il suo cazzo duro contro le mie chiappe, la sua mano percorre il mio torace, cerca i capezzoli persi in mezzo al fitto pelo e scende poi verso il mio cazzo che afferra e comincia a masturbare.

Questione di pochi secondi e lo sento scivolare verso il mio culo, mi divarica le natiche e comincia a leccarmi il buco, mi penetra con la lingua, poi con un dito, poi con due.

Mi fa girare, mi solleva le gambe e se le mette sulle spalle. Sento il suo cazzo contro il buco del mio culo. Per me è tutto nuovo, non so cosa fare, come comportarmi, sono totalmente in balia di Andrea, non oppongo alcuna resistenza a quel che mi fa o mi dice di fare.

Il suo cazzo si fa strada nel mio buco, all’inizio piano, poi con un’unica spinta mi ritrovo tutto l’uccello di Andrea dentro: il mio culo grida “pietà!”, ma il mio cazzo duro come il marmo grida “ancora!”.

Andrea mi chiava grugnendo come un orso mentre io continuo a segarmi: quando vengo, le contrazioni dell’ano fanno venire anche Andrea che mi riempie il culo di sborra, mentre io schizzo sperma ovunque: sul mio petto, sulle lenzuola, sulla testiera del letto.

Un orgasmo così non lo avevo mai provato e adesso capisco quanto la mia vita sessuale sia stata finora poca cosa.

Ci abbracciamo sul letto: le nostre labbra si uniscono, le lingue si intrecciano, i nostri cazzi vengono di nuovo duri.

Andrea si accovaccia adesso col culo sulla mia faccia dandomi la schiena: si china in avanti per succhiarmi il cazzo ancora umido di sperma e facendo questo apre il suo culo verso la mia bocca.

Mi faccio strada con la lingua nel folto pelo nero in mezzo alle sue chiappe, raggingo il suo roseo orifizio e inizio a leccare per la prima volta nella mia vita il culo di un uomo.

A giudicare dai suoi mugugni di piacere credo che, nonostante la mia inesperienza, stia imparando rapidamente…

Ma ecco che si solleva, si gira verso di me e si impala sul mio cazzo lubrificato dalla sua saliva: lo prende in un unico movimento, il dolore gli strappa un urlo di dolore, ma dopo un attimo inizia a cavalcarmi sempre più velocemente: è troppo per me, non riesco a trattenermi e in pochi minuti gli vengo dentro riversando quelli che a me sembrano litri di sborra.

Non ci vuole molto perché venga anche lui.

Questa volta è Andrea a lanciare getti si sperma ovunque e quando arriva un getto sulla mia faccia lo lecco avidamente gustando per la prima volta il sapore di sperma.

E’ ormai notte fonda, ci accasciamo sul letto così come siamo, coperti di sperma e con i culi gocciolanti sborra.

Non ho tempo di riflettere su cosa mi sia capitato, in pochi minuti, esausto, mi addormento appagato fra le braccia di Andrea.

Viene mattino, la camera, nonostante la finestra aperta, è intrisa dall’odore di sesso, le lenzuola blu portano le tracce di abbondanti eiaculazioni, i nostri corpi incrostati di sperma reclamano una doccia ma i nostri cazzi chiedono ancora attenzioni.

Lui si gira, facciamo un 69, spompinandoci a vicenda: quando mi viene in bocca, bevo avidamente il suo seme: è così abbondante che una parte fuoriesce dalla bocca e mi cola sulla barba.

Vengo anch’io. Sparo una serie di getti di sborra in bocca ad Andrea, rivoli di sperma gli imbiancano la barba…

Entriamo in doccia con i cazzi ancora duri, insaziabili, le nostre bocche si uniscono in un bacio mentre le nostre barbe si fondono in un tutt’uno.

Ci masturbiamo a vicenda indirizziamo i cazzi verso le pareti della doccia dove i nostri schizzi presto ricoprono i vetri di imponenti colate bianche.

Ci rivestiamo, il tempo di mettere le lenzuola in lavatrice, di fare colazione con i ragazzi, e sentiamo un auto strombazzare fuori dal cancello.

E’ la compagna di Andrea che ha dimenticato il telecomando del cancello.

In macchina c’è anche Mara.

Dopo le presentazioni e i saluti, le nostre compagne ci dicono che, approfittando del fatto che siamo entrambi presenti, hanno delle cose importanti da comunicarci.

Incuriositi, invitiamo i ragazzi ad andare a giocare in giardino e ci sediamo tutti e quattro in salotto.

Con aria seria Francesca e Mara ci comunicano che ormai da tempo hanno una relazione e che hanno deciso di andare a vivere insieme…

La nostra reazione le sorprende perché invece di fare scenate, Andrea ed io facciamo i nostri auguri per il loro amore, anzi, io propongo a Mara e Francesca di andare a vivere nella nostra casa di Bologna che per loro è comoda per il lavoro in Ospedale.

Chiedo ad Andrea se per lui va bene se almeno per un po’, finché non trovo una sistemazione definitiva, io rimanga lì in casa con lui. Andrea strizzandomi l’occhio mi dice che non ci sono problemi.

I ragazzi poi decideranno dove vogliono andare a stare: in fondo per loro non ci saranno molti cambiamenti salvo avere un paio di genitori in più e due case in cui vivere invece di una.

Ovviamente Mara e Francesca si insospettiscono per questa estrema disponibilità e messi alle strette ammettiamo di avere avuto una notte di sesso infuocato e che ci troviamo molto bene insieme…

Ridiamo di cuore, ci abbracciamo tutti e quattro e chiamiamo i ragazzi per comunicargli la novità.

Anche i ragazzi ci sorprendono: prendono questi cambiamenti come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, anzi sono felicissimi perché anche loro vivranno insieme ridendo per essere diventati di fatto fratelli!

Sono passati tre mesi da quella fatidica festa di compleanno, ormai le nostre vite di coppia sono consolidate e il prossimo weekend ci uniremo civilmente in un’unica cerimonia io e Andrea, Mara e Francesca.

Intanto Andrea ed io continuiamo a scopare con la stessa foga e entusiasmo di quella fatidica notte che segnò l’inizio della nostra nuova vita...


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

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