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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
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Esperienze
forti
Un
racconto di Carlo Aless
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
La scorsa estate, finiti gli esami universitari, Marco decise, per perfezionare il tedesco, di andare a fare una vacanza studio/lavoro in Germania e precisamente, ad Amburgo.
Tramite
una organizzazione studentesca trovò posto come cameriere in un
ristorante turco del centro.
La sistemazione era ottima, al mattino andava a lezione ed al pomeriggio si presentava al lavoro per il turno serale.
La cosa buona era che nel contratto erano previsti anche vitto ed alloggio, oltre ad un piccolo stipendio e questo gli consentiva di risparmiare qualche soldo per potersi fare le vacanze con gli amici e permettersi di uscire a prendere una birra in qualche bar con i compagni di studio.
I
proprietari del ristorante erano due fratelli gemelli di circa
cinquant'anni entrambi sposati e sia le due mogli sia uno dei figli
più grandi lavoravano nel ristorante.
Erano
due uomini alti con capelli neri e grossi baffi spioventi e barba,
carnagione olivastra fisici massicci.
Si chiamavano Omer e Bulo.
La
sua sistemazione era in una stanza nel retro del ristorante, una
camera con un armadio di ferro e un letto matrimoniale, nulla di
particolare, ma pulita e grande ed abbastanza luminosa grazie alla
grande finestra che si affacciava sul cortile ma a Marco in fondo
serviva solo per dormire quindi questa sistemazione un po' spartana
andava comunque bene.
Era
un sabato sera, aveva lavorato fino alle due, era stanco e decise di
farsi una lunga doccia bollente prima di andare a letto.
Nelle
docce del personale non c'era nessuno, si lavò con cura e poi, con
un po' di narcisismo rimase a rimirarsi nello specchio: un bel
ragazzo, occhi verdi, non molto alto, longilineo ma ben formato, con
una bella pelle bianca e la giusta dose di peli chiari sul petto e
sulle gambe.
Aveva già avuto qualche breve esperienza con compagni, più che altro seghe reciproche ma per un certo periodo dell'inverno appena trascorso aveva frequentato un ragazzo che gli aveva insegnato i piaceri del sesso anale facendoglieli vivere da passivo e lui aveva appreso bene come far godere un maschio con il proprio culo.
Uscito
dalle
docce con addosso solo l'asciugamano legato in vita percorse il
corridoio che portava alla sua camera quando, ad un tratto, vide
Omer uscire da uno sgabuzzino alla sua destra, lo salutò con un
sorriso che lui contraccambiò notando che indossava un abbigliamento
un po' strano: pantaloni di pelle nera lucidi ed aderenti, scarponi
tipo anfibi ed un gilet anch'esso di pelle nera che lasciava
scoperto il suo torace pelosissimo.
Marco
si girò ad osservarlo bene lasciando che gli occhi del turco si
soffermassero sul suo corpo seminudo.
Gli
volse le spalle allontanandosi, ma si trovò davanti a Bulo, vestito
esattamente come il fratello che gli sorrideva in maniera strana.
Non fece in tempo a rendersi conto di quello che stava accadendo che si sentii afferrare da dietro, la mano destra di Omer gli serrò violentemente la bocca mentre con un braccio lo teneva fermo, con voce roca lo sentii sussurrare.
- Ci fai divertire adesso zuccherino? -
Non
ci voleva molto a capire che razza di divertimento intendessero i
due fratelli, soprattutto perché Bulo, avvicinatosi, gli aveva tolto
l'asciugamano e lo stava palpeggiando dolcemente mentre
commentava.
- Sei giovane e morbido sarà bellissimo.
Capì
subito che non aveva molte possibilità, ribellarsi era impossibile,
cercare di resistere pure, probabilmente lo avrebbero violentato se
solo avesse tentato di opporsi.
Decise quindi di lasciarsi andare rilassandosi cercando di far capire che ci stava mugulando sotto la mano premuta sulla bocca e strusciando il culetto contro i pantaloni di pelle di Omer.
La
risata dei due fu a metà fra il divertito e l'eccitato, Omer lo
lasciò andare e Bulo lo afferrò al viso mettendogli la lingua in
bocca.
La sua lingua gli riempiva la bocca con violenza e le mani di entrambi lo tastavano come fosse una bestia da valutare, gli stavano così vicini che poteva sentire i loro membri attraverso la pelle dei pantaloni e si si augurò che fossero già al massimo dell'erezione... sembravano, infatti, enormi.
Sempre
toccandolo e dicendo sconcezze lo condussero verso la porta di ferro
della sua camera. Senza troppi complimenti lo fecero sdraiare ormai
completamente nudo sul suo letto e si misero ai suoi lati, ognuno di
loro gli prese una mano e se la mise sull'inguine.
Deglutendo
sentì sotto le dita due bastoni duri e grossi che premevano contro
la pelle liscia dei pantaloni. Cominciò a carezzarli mentre loro lo
leccavano e gli pizzicavano le cosce con le mani umide e pelose.
Omer ad un certo punto lo afferrò per la nuca e lo fece chinare la
testa attirandomi verso la patta.
Frettolosamente si calò la zip e gli fece sbattere in faccia il cazzo, era grossissimo, duro come il ferro, la pelle era quasi nera con una cappella rossa grossa e già umida.
-
Succhia finocchio - mugulò.
Cercando
di vincere la paura per l'enorme palo aprì la bocca e lo fece
scivolare dentro il più possibile cominciando a sbocchinarlo con
lenti e leggeri movimenti della lingua e delle labbra: nonostante
fosse abituato agli uccelli dei compagni di università non gli
sembrava possibile poter ingoiare quel bastone di carne selvaggio.
Lo
succhiava e leccava con gusto, avvolgendo la cappella con la lingua
e muovendo la bocca avanti ed indietro.
Da
dietro
sentiva Bulo ravanare il culo, infilare le dita nel buco, e poi la
sua lingua caldissima farsi strada dentro al buchetto; sentiva che
lo stava bagnando con la saliva per prepararlo alla inevitabile
inculata mentre con le sue grosse mani gli teneva divaricate al
massimo le natiche ché sembrava volesse strapparle a metà mentre la
bocca gli mangiava e mordeva la tenera e sensibile mucosa dello
sfintere.
I
baffoni e la barba ispida pungevano e stimolavano la sua giovane
carne così sensibile e Marco fu ben contento che quel sabato sera
avesse riservato questa inaspettata esperienza.
Bulo
era ammaliato da quel giovane buchetto circondato da deliziosi peli
castani e non riusciva a staccare la bocca.
Viste
le dimensioni del cazzo di Omer che stava succhiando Marco
immaginava che anche Bulo avesse un palo di simili dimensioni e
sapeva bene che non sarebbe stata una passeggiata, ma oramai era in
ballo e non poteva certo tirarsi indietro.
Continuò
a dedicarsi al pompino di Omer, il suo cazzo gli riempiva la bocca e
lui lo leccava ben bene mentre con le mani gli carezzava le palle
gonfie e sode grosse come uova.
Ad
un certo punto quella che era l'esplorazione del buchino da parte di
Bulo si interruppe, pensando fosse arrivato il momento ed invece il
turco si mise a parlare animatamente nella sua lingua madre col
fratello.
Non capiva ovviamente nulla e continuava a bearsi del cazzo di Omer che faceva entrare ed uscire dalla bocca, fino a quando anche lui lo fermò, gli tolse l'uccello di bocca e con voce impastata ed arrapata gli chiese
- sei abituato a prendere l'uccello in culo, vero? mio fratello dice che sei largo
- beh.... sì l'ho già preso ma i vostri sono così grossi...vi prego fate piano
- stanotte te lo allarghiamo ancora di più, sarai contento zuccherino
ed i fratelli risero sotto i baffoni....
E
così il primo grosso palo gli entrò in culo.
Era
larghissimo e lungo ma Bulo ci sapeva davvero fare, il dolore
fu minino, e quando i peli pubici gli pizzicarono l'ano si sentì
meravigliosamente pieno.
Certamente
erano avvezzi a scopare tra maschi, ovviamente di nascosto dalle
mogli e dagli altri membri della famiglia ma la loro capacità di
scopare e leccare un culetto faceva ben capire che erano esperti.
Bulo
si muoveva lentamente dondolando il bacino e per Marco era come se
un serpente enorme gli entrasse sempre più a fondo.
Dopo
molti minuti Bulo aumentò la forza delle spinte che diventarono una
vera propria monta. I due fratelli si dettero il cambio diverse
volte tenendolo fermo per i fianchi o per le spalle.
A
volte uno dei due con le sue grosse mani gli teneva aperte al
massimo le natiche per consentire all'altro uccellone di sfondarlo
ancora di più.
Chi
non lo inculava si posizionava davanti e lo baciava con passione o
gli dava i grosso cazzo da succhiare.
Avevano una resistenza fenomenale certamente prolungata dalle continue interruzioni per darsi il cambio.
Ogni volta che lasciavano libero il suo culetto sentiva l'aria
fredda entrare ed era lo stesso Marco a chiedere di essere subito
riempito.
Il primo a sborrare fu Omer e le sue grosse palle furono all'altezza delle aspettative scaricando un clistere di sborra nell'intestino di Marco. Pochi minuti dopo la cosa si ripeté uguale con il cazzone di Bulo.
Marco
sperava
che la serata fosse finita ma i due fratelli lo portarono di peso
nelle docce insieme.
Dopo
essersi lavati e sciacquati svitarono il telefono dal tubo della
doccia e lo costrinsero ad un clistere di pulizia profondissimo.
Marco
si sentiva umiliato ed al contempo eccitato: i due fratelli si
muovevano con estrema naturalezza e lui decise che avrebbe
assecondato ogni cosa.
Asciutti tornarono in camera, loro indossarono nuovamente la tenuta in pelle da master ed a lui fecero indossare un jockstrap in pelle nera.
- Metti la tua che stasera vieni con noi
Marco era un poco spaventato ma molto eccitato, con quei due marcantoni come guardie del corpo di cosa avrebbe mai potuto temere?
Uscirono
dal
cortile su una vecchia auto e dopo più di mezz'ora di strada furono
in un locale dall'esterno all'apparenza anonimo che nascondeva al
suo interno una perfetta enorme dark room.
Maro
era basito non immaginando cosa gli sarebbe accaduto da quel momento
in poi. I due fratelli erano sempre molto a proprio agio.
Lo
fecero spogliare rimanendo solo con il jockstrap ed ai suoi lati
come due vere guardie del corpo lo scortarono tra due stanzoni ed un
corridoio tra gli sguardi e le carezze furtive dei maschi presenti.
Arrivarono un una stanza abbastanza ampia ma più riservata, la luce era debole e rossa. Al centro un letto rotondo. Omer finalmente gli parlò
- Adesso tu prendi nel culo il cazzo dei nostri amici e loro ci pagano.
Marco venne fatto mettere a quattro zampe al centro del grosso materasso mentre i due fratelli ai due lati davano il permesso a chi voleva di scoparlo solo dopo aver pagato.
La notte fu davvero faticosa per il suo buchetto che venne usato e martoriato in mille modi ma quella notte fu per Marco una fortissima esperienza che volle ripetere più volte.