ORSI ITALIANI MAGAZINE


Dolce Vendetta

Un racconto lungo in 4 parti di Maurorso

(maurorso@yahoo.it)

 

Dolce Vendetta 1

Il caldo mi uccidemi giro e rigiro nel letto senza tregua sudando litri d'acqua. Sono le due di notte e non dormo ancora, mia moglie Dalia, di fianco a me, dorme tranquillamente quella stronza mentre io non so piu' cosa togliermi per avere un po' di sollievo dall'afa e cosi' come sono, nudo nel letto, anche il mio uccello si mette a tormentarmi gonfiandosi vogliosoma deve capire che non e' serata, oggi non si tromba!

Se fosse per lui sborrerebbe ad ogni ora ma purtroppo con Dalia si scopa una volta alla settimana e basta, quindi deve farsene una ragione anche luima niente da fare, si rizza duro come un palo e aspetta che io trovi il modo di farlo godere. Sono un uomo nel pieno degli anni e delle voglie, grande e grosso tanto che tutti mi chiamano col soprannome di Golia, in gioventu' facevo sollevamento pesi e ho anche vinto qualcosina, poi si cresce, le responsabilita', la famiglia, i figli, il lavoro che palle adesso manderei tutto a fare in culo pur di chiavare come si deve!

Mi alzo dal letto ed esco sul terrazzo, passando davanti allo specchio dell'armadio butto un occhio sul mio corpo che farebbe invidia a un ventenne e ne ho 35 compiuti, in effetti la gran massa muscolare che mi ricopre basterebbe a fare due uomini, il culo peloso e' ben piantato su due cosce possenti, le spalle larghe e le braccia forti solleverebbero un cavallo senza sforzo, il collo taurino regge una faccia da stronzo, come dice sempre mia moglie, dallo sguardo sempre un po' incazzato.

La barba un po' lunga sulle mascelle quadrate prosegue tutt'uno coi capelli rasati quasi a zero per nascondere un incipiente calvizie. Mi sorrido allo specchio, sono fiero della mia maschia presenza e con quel minchione in tiro poi mi passo la mano destra dalle dita grosse sul petto per sentire quanto sono bagnato, il palmo si riempie del sudore che ha ricoperto la fitta peluria dei miei pettorali cazzo devo comprare un condizionatore ma in officina ultimamente il lavoro non gira, non posso permettermelo ancora.

Fuori appoggio gli avambracci muscolosi alla ringhiera del balcone e guardo la strada deserta, chinandomi sento un rivolino di sudore che scivola tra le mie chiappe nel solco, facendosi largo tra la peluria mi umetta il buco del culo che istintivamente stringo e poi rilasso.

Mi si sono pure inturgiditi i capezzoli dalla voglia che ho di scopare ma e' passato il tempo in cui Dalia mi chiamava toro scatenato prendo tra i polpastrelli del pollice e dell'indice il capezzolo destro, che e' gonfio e duro, e lo massaggio leggermente, mi e' sempre piaciuto sentire il ruvido delle mie dita su quella pelle delicata e rosea ma e' un piacere tutto mio.

Il mio uccellone non accenna a scendere, mi rimetto dritto e quello sbatte sul ferro fresco della ringhiera che sollievo quella temperatura quasi quasi provo a infilarlo tra le sbarre ma faccio fatica o le sbarre sono troppo vicine tra loro o lui e' troppo grosso comunque mi prendo il prepuzio passando un braccio oltre la ringhiera e tiro con fatica e un po' di dolore finche' l'asta passa attraverso le due aste parallele di fresco ferro fino ad appoggiarmi col pelo del pube.

La luna illumina la cappella lucida che sembra ancora piu' gonfia, certo che se qualcuno alzasse lo sguardo vedrebbe un maschione nudo al balcone, a gambe aperte e col cazzo infilato tra le sbarre che fotte il nulla infatti comincio a muovere il bacino avanti e indietro per godere di quella stretta e far sfogare finalmente il mio tarellone cazzo devo trattenermi dai grugniti che mi vengono sempre spontanei e pesanti quando scopo altrimenti quella si sveglia, cerco solo di mugolare piano con gli occhi chiusi pensando di fottere una bella topa.

Ormai non posso piu' fermarmi, la cavalcata continua sempre piu' veloce, muovo le chiappone sudate e stringo forte con le mani la ringhiera a cui sono aggrappato per imprimere tutta la forza che posso in quel movimento ritmico, l'uccello per la verita' mi fa un po' male ma la voglia di venire e' tanta, apro gli occhi appena e porca puttana! Vedo una sagoma giu' di sotto.

E' un ragazzo dalla stazza poco inferiore alla mia, canottiera bianca e pantaloncini, che sbucato da non so dove si sta avvicinando piano a casa mia, non alza la testa e quindi non capisco se mi ha visto o meno. Nel chiarore vedo bene quella bianca canottiera che avanza fin sotto il mio balcone, da li' in basso forse non vede il mio minchione (penso) ma dall'altra parte della strada da dove e' venuto puo' aver visto bene tutto quanto, ma e' un pensiero che mi passa veloce in testa mentre ormai ho raggiunto l'apice della goduria e non posso trattenere l'orgasmo, e' successo tutto troppo in fretta per potermi fermare

Vengo vengo a piu' non posso come sempre, sborrando ettolitri di sperma che a fiotti bianchissimi, illuminati dalla bella luna, escono dal cazzo che sobbalza ad ogni getto e scendono giu' in strada, come se innaffiassi i fiori sul balcone, ed io non potendo trattenermi chiudo gli occhi e mi godo la sborrata fina all'ultima goccia.

Che si fotta il tipo se mi ha visto, io a casa mia faccio quel cazzo che voglio, e istintivamente mi sporgo per vedere se c'e' ancora proprio mentre l'ultimo getto caldo sta' scendendo di sotto.

E li', con mio enorme stupore, vedo il viso di quell'uomo che fermo sotto il balcone ha rivolto in su' lo sguardo. E' un attimo, un'istantanea, una bella faccia con un pizzetto scuro, capelli cortissimi e due orecchiette piccole e un po' a sventola. la vedo e incrocio pure il suo sguardo che mi sembra quasi sorridente e su quel viso abbronzato la mia sborra candida che cola e lo bagna tutto dalla fronte al mento e, un istante prima che mi ritiri veloce e sconvolto in camera da letto, vedo l'ultimo fiotto del mio bianco succo finirgli dritto dritto tra le labbra che lui apre veloce e goloso.

Chiudo la portafinestra e tiro le tende ansimando,non me lo aspettavo proprio e rimango ad ascoltare il mio respiro che si calma sentendo una leggera pulsazione di dolore all'uccello che avendo sfilato di fretta ancora in tiro si e' sfregato sul ferro della ringhiera.

Minchia ma chi cazzo era quel tipo?

Un culattone di sicuro che ha visto tutto ed e' corso sotto il balcone a bersi la mia sborra!

Che schifoe che stronzo, me l'ha fatta sotto il naso

Ritorno a sdraiarmi e volto lo sguardo verso Dalai che dorme profondamente, se avessimo scopato non avrei fatto sta figura di merda, va be' chi se ne frega di un frocio io ho goduto e pure lui.. meglio dormire adesso e prima di cadere addormentato l'ultima immagine stampata in mente e' quella di quella faccia bagnata della mia sborra dall'espressione felice

 

DRINNNNN la sveglia cazzo proprio sul piu' bello stavo sognando quel tizio di ieri sera inginocchiato nudo davanti a me mentre io gli facevo la doccia con il mio uccellone che eruttava sborra in continuazione, ero un idrante in un godimento perpetuo, caldissima usciva copiosa e innondava la faccia del ragazzoOh! Ma che razza di sogno! So che non posso controllarli ma cazzo, mai ho sognato di venire davanti a un altro maschio! Mica sono frocio!

Cosi' mi alzo piu' incazzato che mai visto il sogno zozzo e vado a lavarmi col tarello in tiro.

Sotto la doccia che mi da un po' di sollievo dopo la calura notturna mi vedo un segno rosso a mezz'asta sull'uccello, certo che devo averlo tirato via dal balcone in fretta e furia per avermi lasciato quel livido,va be' passera'.

Mi insapono bene e passo le grosse mani su tutto il corpo, non riesco a non pensare a ieri notte e il bastone duro che ho tra le gambone non si abbassa di un millimetro, vedo le vene gonfie che lo attraversano e decido di mettermi la tuta da meccanico che uso al lavoro senza mettermi le mutande, voglio che rimanga libero oggi di ballonzolare e prendere aria cosi' si riprendera' dalla ferita che gli ho procurato..poverino!

Mi asciugo energicamente e il telo un po' ruvido che mi passo attraverso le cosce allargate mi sfrega contro il tenero buco del culoun brivido mi sale lungo tutta la schiena muscolosa fino alla base del collo, in fondo e' la parte piu' sensibile di tutto il mio possente e rude corpo di maschio, il mio tallone d'Achille di cui solo io conosco la sensibilita' e non me ne vergogno.

In molti dei film porno che ho visto in vita mia stalloni maschi che fottono gran bei pezzi di fica si infoiano ancora di piu' nella cavalcata se le tipe che scopano infilano loro un dito nel culo.E' una cosa naturale, da uomini ( ho sempre pensato), sollecitando quella parte cosi' sensibile uno si eccita di piu' e con questo mica vuol dire essere finocchi, non mi faccio mica infilare un cazzo ma un dito femminile ma Delia non l'ha mai voluto fare, in fatto di sesso non capisce una sega, mentre io tratto con rispetto quel mio stretto buchetto e a volte quando mi prude e pizzica le rubo un po' di quelle stupide creme che tiene in abbondanza e massaggio delicatamente il buco per dargli sollievo, poi immancabilmente mi devo fare un segone in bagno perche' mi viene talmente duro da far male Ma, a volte, confuse immagini mi arrivano dal passato mentre mi concentro sul buchetto e non riesco a metterle a fuoco, poi svaniscono veloci.

Mi metto la tuta lavata, cazzo ma quanto si e' stretta! La infilo a fatica e tiro su' la lampo fino all'ombelico, oltre non va', lasciando il petto ricco di pelo a prendere aria, sembra che ci sto esplodendo dentro sta tuta, il tronco si deve essere accorciato perche' il cavallo dei pantaloni mi tira e dietro si sono infilati in mezzo alle chiappe.Quella cretina non sa lavare la roba!

Il pacco si vede per bene, per tutta la sua lunghezza la mia nerchia fa mostra di se lungo la coscia destra ma e' tardi e la tuta di ricambio e' lurida, meglio sbrigarsi al lavoro.

Delia mi aspetta per darmi la colazione, i ragazzi dormono ancora.

-Hai una faccia Rocco, che sembra che hai litigato con mia madre!- Sorride la stronza che vada affanculo pure lei , se me l'avesse data stanotte non finiva cosi' ma a ripensarci dopo la dormita mi sono anche divertito a innaffiare il frocetto, certo ieri non la pensavo allo stesso modo ma ora ho scordato l'agitazione provata e ricordo solo il piacere della sborrata.

Ma il mio sguardo rimane incazzato stamattina e piu' duro che mai, senza lasciar trapelare nulla le rispondo seccato- Ho dormito male, faceva caldo e poi sta tuta del cazzo e' stretta!- e mi avvio verso l'officina meccanica che gestisco, camminando la stoffa struscia tra le grosse chiappe solleticandomi il buco e mi tocca spesso grattarmelo dal fastidio, bestemmio tra i denti ed entro in macchina.

 

Dolce Vendetta 2

 

La mia officina e' in zona industriale di fianco a una grossa ditta di spedizioni da un lato e ad un bar tavola calda dall'altro, che lavora di giorno con gli operai delle ditte della zona o con i camionisti che riempiono il grosso piazzale proprio di fronte alla mia saracinesca.

Stamattina aspetto un nuovo meccanico che faccia un periodo di prova dopo che il mio precedente lavorante si e' licenziato dicendo che lo facevo lavorare troppo, quel bastardo fannullone!

Arrivo e il ragazzo e' gia' li' davanti, bene, mi piacciono i tipi puntuali. -Ciao sono Rocco tu sei Oscar il nipote di Nando,vero?- Gli stringo la mano che sento forte e molto calda, il ragazzo mi era stato raccomandato dal mio vicino. -Si' sono arrivato ieri dal paese a stare con lo zio Nando, appena mi ha detto che c'era un lavoro per me, signore. -Bene pure educato, me lo aveva detto suo zio che il nipote era un bravo ragazzo volenteroso e che aveva bisogno di lavorare quindi , dopo che lo stronzo che lavorava per me se ne era andato, chiesi subito a Nando di far salire il nipote da giu', dove gia' faceva il meccanico.

Mi avvio sul retro dove c'e' la porta ed entro con Oscar .-Vai ad aprire la saracinesca davanti, c'e' il pulsante rosso sulla destra.- -Si' signore. -Sorrido tra me tutto sommato mi piace che mi si ubbidisca e si eseguano i miei ordini con un "si' signore!" mi sembra di essere tornato militare ma stavolta non sono io che mi metto sull'attenti.

Oscar e' poco piu' basso di me e sotto i vestiti si capisce che la massa muscolare e' molto sviluppata, spalle larghe un po' spioventi ma e' forse l'effetto ottico dato dal trapezio molto pronunciato e dal collo dalla circonferenza notevole. Porta una tshirt chiara aderente e noto subito, forse perche' in una donna sono una parte che adoro, i capezzoli turgidi ma distolgo veloce lo sguardo. -Vieni vediamo di trovarti una tuta da lavoro,vedo che tu non ce l'hai.-

-Mi spiace signore l'ho dimenticata- Vieni qui'- gli ordino un po' duramente, sono nell'anticamera del cesso dove ci sono due armadietti e cerco una vecchia tutaeccolacerto che e' proprio piccolina non credo ci entrera',in fondo il mio precedente operaio era una mezza sega.

-Tieni, spogliati e infilati questa.- Si' signore!-

Cazzo che fisico si ritrova il ragazzo, tolte le scarpe si sfila i jeans e un paio di mutande bianche fasciano un culo prominente e sodo molto meno peloso del mio, intravedo giusto dei peli soffici e chiari che risaltano sulla pelle abbronzata che partono da appena sotto le chiappe e scendono sulle gambe da lottatore, si volta e si sfila la maglia e mentre se la passa sopra la testa ho il tempo di vedere senza essere notato il pacco, un po' gonfio per essere a riposo, e quei due bellissimi capezzoli rosei sui pettorali pronunciati; il mio e' un petto molto ampio e completamente cosparso di pelo ricciuto quello invece era un petto molto sodo e definito, sembrava rasato

-Fai anche tu sollevamento pesi ragazzo?- -No signore, ma mi piacerebbe, lei fa l'allenatore?- Sorride con un bel sorriso sincero su un viso sbarbato di fresco e due occhi dallo sguardo intensoho un leggero flash ma e' un attimo, mi e' sembrato di vedere la faccia del ragazzo della notte scorsa. Stranoera buio ma ricordo lo sguardo anche se ero in alto e quelle orecchiette a sventola come queste che ha Oscar sono un po' confuso ma poi non ci penso, quell'altro aveva il pizzetto. -No,non alleno, ma l'ho fatto per molto tempo e se vuoi ti do una mano per iniziare.-

-Grazie signore, ci tengo ad arrivare ad avere un corpo massiccio come il suo!-

Ehi ok il complimento che mi fa' piacere ma non mi piace sto tono un po' lecchino.

-Vieni qui'!- Taglio corto e mi chino allargando le gambe della tuta per farci entrare Oscar, lui poggia una mano sulla mia spalle e infila un piede poi l'altro, porta delle calze corte di spugna e messo cosi' ho a portata di sguardo e di naso il suo pacco, ne sento il profumo intenso di maschio e giurerei che e' piu' gonfio di prima, la cappella e' ben delineata sotto la stoffa, mi alzo alzando le braghe e mi rendo conto della situazioneperche' cazzo non gli ho dato la tuta da infilarsi da solo? Lo sto vestendo io come se fosse un poppante! Mi allontano di un passo, lui cerca di infilare le braccia nelle maniche ma niente da fare,e' gia' un miracolo che sia arrivata alla vita.

-No signore e' piccola,posso legarmi davanti le maniche annodandole e tenerla tipo pantaloni, anche se mi arrivano alle caviglie. -Gia' e' proprio corta ma non ho altro. -Ok oggi tienila cosi', vieni di la' che comincio a farti vedere il lavoro.- - Si' signore.-

Mi avvicino al banco degli attrezzi, prendo una chiave inglese e mi sposto alla macchina del cliente da riparare, Oscar mi raggiunge, si e' infilato le scarpe ma e' a petto nudo, non vorra' sporcare la maglia (penso) e cominciamo a lavorare mentre gli spiego i problemi che ha l'auto. Il ragazzo e' attento e l'odore della sua pelle mi riempie le narici ed e' un buon odore, parlo e fisso le sue labbra ben disegnate mentre annuisce, la mia testa vola alle labbra del tipo sporche della mia sborra, vedo quei capezzoli ben fatti e rigidi e mi ritrovo a pensare di mordicchiarglieli per testarne la durezza e involontariamente ne sfioro uno col bracciocazzo Rocco che minchia pensi invece di lavorare? Stamattina non mi riconosco piu', non riesco a concentrarmi per colpa del frocetto di ieri e sto ragazzo che me lo ricorda non mi aiuta affatto. Poi mi fissa cosi' intensamente che sembra mi voglia saltare addosso nooo e' una mia impressione,anche se il su o sguardo spesso cade sul mio pacco che non posso certo nascondere ed e' uno sguardo di meraviglia visto che tutti sti pensieri che mi frullano in tasta mi hanno mezzo eccitato, io faccio l'indifferente.

Lavoriamo di buona lena, fuori i camion vanno e vengono in continuazione, ogni tanto mi volto a guardare la schiena di Oscar che ora sta in piedi lavorando sotto una macchina rialzata a mezz'aria, i muscoli si muovono energici mentre armeggia con le mani e gli avambracci che si sono sporcati inevitabilmente di grasso, piccole pieghe della pelle sulla nuca sono imperlate di sudore e quel culo cazzo che culo! Gli esplode nei pantaloni tesi della tuta e penso che da un momento all'altro si strapperanno in mezzo e mi mostrera' il suo di buco, che immagino roseo e sensibile.come il mio Cazzo mi e' venuto duro manco fosse una figa! No porca puttana devo andare dallo psicologo? Sono un padre di famiglia io! Ma so anche che al richiamo del mio uccello non posso che cedere mi fiondo in bagno prima che se ne accorga.

Nel bagno la porta a vetri e' rotta e un cartone, bucherellato qua e la', sostituisce il vetro.

Libero la bestia e mi sfilo la parte superiore della tuta che mi cade alle caviglie, faccio una lunga e sonora pisciata a cazzo duro bagnando la tazza e resto per un attimo a guardarmi l'uccello, lo scappello e lo scrollo bene, accenno a una sega impugnandolo con il palmo della mano che anche se grossa non riesce a chiudersi intorno all'asta gonfia, ho proprio un gran bel minchione (penso) e socchiudo gli occhi ma sento un rumore fuori la porta, infilo i pantaloni e mi annodo anch'io le maniche della tuta in vita.

Esco dal bagno e faccio appena in tempo a vedere un 'ombra veloce, Oscar doveva essere entrato nello sgabuzzinomi stava spiando? Lo rivedo sotto la macchina che mi sorride,ha le braccia muscolose alzate sopra la testa e il pelo delle ascelle lungo e sudato e' arricciato .-Tutto bene signore?- -Si',si' continua a lavorare.- taglio corto io- Anche lei ha caldo he?- e mi guarda il petto fino all'ombelico nascosto dai peli scuri, abbasso anch'io lo sguardo e cazzo noto una bella macchia scura sulla tuta proprio all'altezza dell'uccello, non sono riuscito a trattenere un po' di sborra- Gia' fa un caldo boia, come stanotte-dico facendo l'indifferente. -Si' anch'io stanotte non riuscivo a dormire, sa' era la prima notte che passavo dallo zio e me ne sono andato a fare un giro in paese.-

Gia' lo zio di Oscar abita proprio davanti casa mia, quindi lui stanotte stava li' di fronteil mio dubbio si fa sempre piu' forte, non volevo ma dovevo chiederglielo Allora adesso abiti davanti a me, lo sapevi?- -Si' signore, che bella sorpresa! -Bella? E perche'? -Posso andare in bagno,signore?- -E me lo chiedi? Non siamo mica a scuola! -E mi metto a ridere sonoramente, lui arrossisce un po' e fila in bagnoe' proprio un ragazzo di provincia semplice e genuino eppure dietro quell'aria da santarello

Passano i minuti e non e' ancora tornato, incuriosito mi avvicino al cesso e rimango in ascoltosi sente un leggero ansimare si sta facendo una sega adesso? Va be' che e' giovane e io me ne facevo in continuazione ma qui' deve lavorare mica masturbarsi!

Spio da uno dei buchi del cartone e lo vedo davanti alla tazza del cesso, ha i pantaloni calati e si tiene in mano l'uccello in tiro, con l'asta mezza sporca del grasso che aveva sulle mani cosi' scivola meglio (penso)con una mano si pizzica uno dei favolosi capezzoli e ad occhi semichiusi mugola come una cagna in calore aumentando il ritmo della sega. La porta cartonata ha buchi un po' ovunque e visto che sono in controluce mi vede di sicuro ma non mi muovo, voglio vedere se smetteNiente da fare anzi sembra ancora piu' infoiato, si lecca le labbra voglioso e tutto il corpo e' un fremito, lo vedo dai muscoli in tensione, poi un sussurro-Signoreeeee-e parte il primo getto cosi' forte da finire sull'interno della porta. Ne seguono altri e finisce che parte della sua sborra centra uno dei buchi fuoriuscendo e colando all'esterno.

Istintivamente allungo una mano e col dito ne raccolgo un poco, porto l'indice al naso e aspiro un profumo forte e quasi eccitante, poi esco veloce pulendomi sulla tuta. Quell'odore mi ha fatto ricordare un vecchio amico Aldo con cui mi allenavo in palestra.

-Non arrivavi piu', quanto pisci ragazzo? -Lui sorride e si rimette al lavoro.

-Bevo molto signore.- Gia' e sborri pure tanto (penso) invece di lavorare ma non riesco ad odiarlo, non ce la faccio, mi fa da una parte tenerezza (mi ricorda me da giovane) e dall'altra gli darei una bella lezione corporea sulle mie ginocchia tante sculacciatee il cazzo mi si rizza di nuovo.

-Quanti camion passano di qui', ma pure di notte signore? -Perche'? Che te frega mica lavori qui' di notte (penso). -Di notte parcheggiano sul piazzale se devono aspettare che le ditte riaprano il giorno dopo, qui' di notte non lavora nessuno.- -Gia' e i metronotte?-Ma perche' mi fa certe domande ?

Non sara' mica un cazzo di ladruncolovediamo di fargli capire che qui' non si scherza.

-Il metronotte e' armato ed e' un mio caro amico, ci allenavamo assieme quando facevo le gare io e Aldo- -Allora e' grosso come lei?- -Di piu'!-

Non e' vero ma non si sa mai che sta passando nella testa di sto finocchio, Aldo e' un omone come me ,scuro di carnagione e con barba e baffi adesso. Ma la mente vola ai tempi degli allenamenti la competizione tra noi due per aumentare la muscolatura , la circonferenza dei bicipiti anche di un solo centimetro, che bei tempi e' con lui che da ragazzo mi facevo le seghe in compagnia e fu lui che mi incito' una volta nello spogliatoio dopo la doccia -Rocco quando ti seghi prova a infilarti un dito nel culo, vedrai come ti viene piu' duro! -E cosi' dicendo si ciucciava il dito indice si sedeva nudo sulla panca a gambe ben aperte e se lo infilava nel culo facendosi un segone. Io un po' imbarazzato ma con la tipica curiosita' su tutto cio' che era sesso dei ragazzini seguivo il suo esempio, un po' a fatica visto che le mie dita sono sempre state belle grosse, ma il mio amico ne sapeva una piu' del diavolo e mi passava lo shampoo per lubrificare megli o il dito e cosi' anch'io potevo segarmi come luiguardandoci, ridendo e godendobei tempi quelli poi l'ho perso di vista, anche lui si e' sposato e lo rivedo al bar in centro.

Ma io devo sapere e gli chiedo senza indugi:

-Tu porti il pizzetto?-

-L'ho tagliato stamattina signore, prima di venire al lavoro. -Dice con un largo sorriso guardandomi dritto negli occhi questa puttanella senza piu' vergogne.

E' LUI!

Cazzo certo che e' luie mi ha riconosciutoe adesso che faccio? Se spiffera qualcosa? Sto torello porco sta giocando col fuoco potrei fargli molto male ma lui tranquillamente di schiena prosegue nel suo lavoro.

Voglio metterlo alla prova o meglio quel senso di maschio dominio che e' in me prorompe all'istante, cosi' gli passo davanti ed entro nell'ufficetto con le pareti di vetro e le tende veneziane, prendo un bicchiere di plastica dal distributore dell'acqua ed esco.

Oscar e' chiaramente attento ad ogni mia mossa ma non lo da a vedere, io mi fiondo in bagno.

Mi abbasso di nuovo i pantaloni della tuta ed in piedi davanti alla porta comincio a massaggiarmi l'asta del mio bastone che e' stato semiduro tutta la mattina l'uccello reagisce subito ed e' cosi' duro e teso che sento tirare la pelle del prepuzio al massimo, non riuscirei proprio a ricoprire la cappella che picchietto sul bordo del bicchiere. Lui e' li', lo sento, posso percepire la sua eccitazione da dietro la porta, ma io non alzo lo sguardo incantato come sono dalla visione del mio cazzo che vuole godere e con quattro colpi decisi lo accontento.

Indirizzo i getti nel bicchiere che si riempie per meta', ad ogni sborrata ho dei forti scossoni e non posso non gridare a denti stretti ma si' ormai deve sentire quando il suo signore viene e gode. Sbatto ancora un po' l'uccello sull'orlo per far scendere le ultime gocce e appoggio il bicchiere al lavandino, adesso vediamo se ha veramente sete di maschio il ragazzo.

Esco e lui e' velocemente tornato al suo posto, lascio il bicchiere ben in vista sul bancone ma driiin squilla il telefono. Cazzo chi rompe i ciglioni proprio adesso? Corro nell'ufficio, e' mia moglie. -Devi tornare a casa prima se vuoi pranzare, poi mi devo preparare per la partenza. -Che palle questa nel pomeriggio se ne va' al mare coi ragazzi lasciandomi a casa a lavorare come un cretino. -Arrivo.-

Per un istante mi sono scordato di Oscar faccio appena in tempo a spiare attraverso la veneziana e lo vedo gia' vicino al bancone col bicchiere alla bocca che beve senza prender fiato tutto il mio seme. Finito ci infila la lingua fin dove puo' e si gusta quel che rimane, riappoggia il bicchiere e soddisfatto si allontana.

Lo sapevo che se davvero era lui l'avrebbe fatto, sorrido tra me perche' ora ci posso giocare come col topo anche se piu' che giocarci lo vorrei soffocare col mio cazzone quanta sborra potrei fargli bere da saziare la sua sete per sempre

Esco e gli grido -Andiamo a casa e' ora della pausa, Oscar.- - Io preferisco rimanere se posso signore, lo zio non c'e' magari mi prendo un panino al bar qui' di fianco.-

-Ok, abbassa la saracinesca, ti lascio le chiavi, ci vediamo alle due.-

Mi infilo a fatica la parte alta della tuta ed esco, mentre Oscar va' a lavarsi le mani

-Arrivederci, signore.-

Che palle con sto signore comunque voglio fare due chiacchere con suo zio per avere chiarimenti, parto e vedo la saracinesca che si sta abbassando.

Dolce Vendetta 3

A tavola sono stranamente agitato, mangio in fretta e quasi non parlo ne' con mia moglie ne' coi miei figlipenso ad Oscar, ma non penso a un finocchio da licenziare ma a un corpo maschile che freme come il mio e che potrei usare per il mio piacere o meglio per sperimentare il mio piacere,in fondo penso che la sua bella bocca non ha nulla da invidiare a quella di mia moglie e i suoi capezzoli e .

Appena finito rimonto in macchina e torno in officina, la saracinesca e' ancora abbassata, e' passata da poco l'una. Vado sul retro ed entro molto lentamente, mi sento un ladro in casa mia. Non lo vedo e mi metto un po' accucciato dietro un auto, ci deve essere per forza la porta era aperta, ed eccolo uscire dalla parte del bagno, e' completamente nudo,a parte le scarpe da tennis, si muove tranquillo col cazzo semimolle che sballonzalo su due palle molto grosse.

Si avvicina al banco degli attrezzi e lo vedo di schiena cercare qualcosa, il culo visto cosi' libero da costrizioni e' favoloso, non ricordo di aver mai desiderato tanto provare ad allargare due chiappe maschili per vedere come e' fatto il buco di culo di un altro uomo da vicino, la pelle bianca rende i glutei ancor piu' grossi e prominenti sulle gambe abbronzate. A un certo punto vedo che sceglie un martello dal manico in legno che immerge in un barattolo di grasso li' di fianco, poi si china facendo qualche passo in dietro e finalmente vedo quel buchetto che agogno cazzo e' magnifico, e' un buco bello largo ,certo piu' del mio, vedo le increspature delle labbra del buco per il lungo, e' come una piccola figa e mi eccito all'istante, tocco la mia mischia dura attraverso la stoffa della tuta e la stringo forte.

Oscar ignaro, porta il martello al buchetto e lentamente infila il manico centimetro dopo centimetro fino quasi in fondoche culo vorace! Il mio cazzo ,il mio, cazzo dovrebbe essere li' dentro!

Poi si alza ritto e con un movimento atletico si volta e si siede sul banco degli attrezzi.Appena le chiappe toccano la superficie fredda e il martello entra definitivamente nel culo largo del ragazzo Oscar lancia un gemito di goduria. I suoi occhi si chiudono e il viso emana puro piacere, chissa' a cosa sta pensando quello e' il mio martelloquello e' il mio minchione che lo sfonda

Le sue mani cominciano a stringersi i seni e a sollecitare i capezzoli, se la sta godendo alla grande la troia e non so che fare se uscire allo scoperto o no. Sono il suo datore di lavoro in fondo, potrei diventare il suo datore di cazzo ma ecco che il giovane toro ci rialza tenendo una mano dietro per non fare uscire il martello dal culo e con l'altra prende il rotolo di nastro adesivo, quello alto, con fatica ma destrezza comincia ad avvolgersi intorno al bacino il nastro,dietro lo passa sulle chiappe e davanti appena sopra l'uccello, ma certocosi' si tiene impiantato il cazzo di legnoingegnoso .

Ritorna in bagno ed io esco dal nascondiglio e dalla porta, ho l'uccello in tiro ma non posso farci nulla, anzi a sto punto puo' godersi la vista del cazzo del suo padrone. Rientro rumorosamente e grido -Oscar ci sei?- -Eccomi, signore arrivo.- -Tutto bene?- -Si' signore mi sono rilassato un attimo.-Gia' se quello lo chiami "rilassarsi" chissa' quando fai sul serio esce dal bagno con la tuta addosso come stamattina, il cazzo curvo sulla destra e l'andatura non molto sciolta. -Che c'e' ti sei cagato addosso?Cammini tutto rigido- -No e' che mi e' venuto un crampo-E arrossisce come un peperonecazzo una zoccola come lui non dovrebbe essere cosi' timida, apre la saracinesca e si rimette al lavoro, immagino quel suo buco dilatato e sudo piu' di prima. -Mettiti la maglia, Oscar, andiamo a bere un caffe' qui' di fianco. -Ma io- -Niente ma,vieni!- -Si' signore.-

Bravo, hai capito chi comanda, abbasso la saracinesca e lui va' a infilarsi la maglia, lo voglio portare in mezzo alla gentemi eccita l'idea che lui sia dilatato in un posto pubblico.

Andiamo al bar che e' affollato di camionisti e operai all'ora del caffe', Oscar si guarda attorno e giurerei che e' uno sguardo voglioso, ti piace la minchia stronzetto-Vai a sederti la' io arrivo coi caffe'. -Lui obbedisce e vedo che si siede con cautela e socchiude appena gli occhi, sorrido e mi guardo attornose tutti questi uomini sapessero che e' un frocetto con un martello nel culo

-Ciao Rocco, come stai? -E' il mio vecchio amico Aldo, la guardia giurata. -Ciao vecchio porco, tutto bene e tu?- -Non c'e' male sciupafemmine, ho saputo che oggi la famiglia se ne va' al mare.- -Si' e tua moglie come sta?- -Bene quella zoccola, mi ha mollato.. ma chi se ne frega cosi' scopo chi mi pare! -Aldo in fatto di sesso e' sempre stato molto piu' avanti di me ed ha avuto un sacco di esperienze, almeno cosi' dice lui. Un po' imbarazzato per la notizia della separazione cambio argomento -Ho assunto un nuovo operaio, quello la' seduto,sai vuole fare anche lui sollevamento pesi ma non so se ha il carattere giusto--Perche', mi sembra ben piazzato, ha due spalle da toro.-

Ho un attimo di dubbio ma poi da vero stronzo quale sono spiffero tutto al mio amico, in fondo lo conosco bene e so che mi posso fidare di lui almeno credo, tra noi forse c'e' piu' un rapporto di amore/odio.

-Il problema e' che ho scoperto che e' finocchio, bravo lavoratore per carita' ,ma mi gira nudo in officina quando io non ci sono, quindi non mi sembra il caso di portarlo proprio io in palestra sai magari mi fa fare delle figure di merda! -Ad Aldo si illuminano gli occhi e un ampio sorriso gli si accende in viso, coronato dai folti baffi e dalla barba da boscaiolo che fitta gli scende sul collo in un continuo coi peli del petto chiuso nella camicia d'ordinanza con cravatta molto a fatica.

-Ah e' frocio il torello e ti sei gia' fatto fare un pompino?- -Ma che cazzo dici? Lui e' frocio mica io!- -Quante storie Rocco, non sai che sono bravissimi di bocca quelli li'? Ce l'hai sul lavoro cazzo se l'avessi io tutte le volte che mi tira mi farei fare un servizio, che c'e' di male lo paghi no? E' una bocca e bastae a vederlo da qui' che bella bocca, posso bere il caffe' con voi?- - Non cambierai mai, porco eri e porco rimani, ormai per te donne e uomini non fanno piu' differenza! Per me la figa conta ancora caro mio! Tieni porta questi caffe' al tavolo che io ne ordino un altro. -Non posso certo confessargli che ho avuto la sua stessa idea

Il caffe' non arriva piu' e vedo Oscar e Aldo presentarsi e poi parlare fitto, fitto e' piu' Aldo che parla agitandosi e dando manate pesanti sulle spalle forti di Oscar che sorride e risponde con imbarazzo ma solo all'inizio poi si guardano sempre piu' fissi negli occhi... Ho deciso di non dire nulla del martello ad Aldo mi gira gia' il culo nel vedere quell'intesa.-Ecco il terzo caffe' finalmente! Allora e' simpatico il mio amico Aldo?- -Si' il signor Aldo e' molto simpatico signore.-Vedo Aldo che se la ride sotto i baffi.-Caro Rocco sei stato fortunato a trovare Oscar, vedrai che ti dara' tante soddisfazioni! -E cosi' dicendo strizza l'occhio al ragazzo che abbassa lo sguardo. -Mi sono proposto io di allenarlo coi pesi, lo portero' ad alti livelli vedrai! -Dice Aldo gongolando sulla sedia che a mala pena regge la sua stazza, visti dall'esterno sembriamo tre gorilloni seduti a un tavolino.-Va bene e' ora di tornare al lavoro, ciao amico. -Dico e salutando mi alzo e vado verso la porta, vedo oscar che prima di seguirmi sussurra qualcosa all'orecchio di Aldo.

-Allora vedo che fai amicizia velocemente.- -Be' il signor Aldo e' molto cordiale,conosce lo zio e mi ha detto che posso ottenere buoni risultati se mi alleno con lui ai pesi..-Gia', chissa' cosa ha in mente quel sessuomane e sono subito surriscaldatosara' gelosia?

Dopo poco dalla ripresa del lavoro mi chiama mia moglie, ha dei problemi prima della partenza per il mare e devo correre a casa. Cazzo volevo vedere quanto resisteva il mio Oscar col martello nel culomio? Certo l'intesa che si e' creata tra lui e la guardia giurata mi ha provocato qualcosa dentro sentendo piu' che mai di mia proprieta' l'operaio dal bel culo. -Devo correre a casa ragazzo -cosi' ti potrai trastullare in santa pace (penso)- mi dispiace lasciarti solo proprio il rimo giorno di lavoro ma sai cosa fare anche senza di me.-Si' signore, anche a me dispiacema me la sapro' cavare.-

Mentre sto rientrando a casa penso a quella frase "anche a me dispiace"se vuole provocarmi ci sta riuscendo benissimo

Non riesco a tornare in officina per il resto della giornata e verso sera lo chiamo per sentire se e' andato tutto bene e se e' venuto qualcuno.-Si' signore e' passato il suo amico Aldo- e subito mi va' il sangue alla testa- dice che presto andremo tutti e tre ad allenarci in palestra, che lei signore in passato era un gran campione ed e' molto bravo -Taglio corto e riattacco, ma cosa cazzo vuole quello stronzo dal ragazzo? Andremo tutti ad allenarci?

Aldo e' a tempo perso allenatore del gruppo di uomini che fanno pesi alla palestra comunale, ma io non la frequento da tempo. Sono sempre piu' convinto che l'amico voglia mettere le mani sul corpo di Oscar e mi sento sempre piu' autorizzato a difendere quel maschio muscolosoe mio!

La noia della serata si fa' sentire, gironzolo per casa in mutande e alla fine mi tolgo anche quelle, adoro sentire il mio minchione ballonzolare libero all'aria e lui mi e' grato facendosi sentire bello pieno come una piccola proboscide, soprattutto quando in tv fanno vedere quelle gnocche mezze nude.Vado a letto!

Spalanco le tende della camera, fuori un silenzio assoluto e le finestre della casa di fronte buie chissa' dov'e' il ragazzo goloso di sborra.Esco come la sera precedente sul balcone e mi fumo una sigaretta ma appena la mia presenza e' rilevata dalla luce della cenere rovente si illumina una stanza della casa, e' quella della camera di Oscar sulla mia destra.Il ragazzo e' nudo anche lui, con il giovane uccello in tiro, non si volta verso la mia direzione come se non si fosse accorto di me ma dubito. Esce nel corridoio e arriva nella sala proprio di fronte alla mia camera, apre il finestrone che da' sul balcone come il mio ma non esce ,io sono pronto a ritirarmi se uscisse sul balcone mi vedrebbe di sicuro, pochi metri ci separerebbero, invece rientrato in sala apre la doppia porta che da' sull'ingresso dell'appartamento.

Un'auto che si avvicina giu' in strada, mi distoglie da Oscar, vedo i fari che all'altezza del caseggiato rallentano, la macchina parcheggia proprio di fronte il portone dello zio ma e' l'auto di pattuglia di Aldo! L'uomo scende e suona al campanello, io mi ritiro un poco mica che volti la testa verso l'alto. Oscar e' al citofono adesso e apre il portone quindi attende Aldo sul pianerottolo completamente nudo! Ma che cazzo fa', non si mette addosso nulla? Ma ecco che gia' i due rientrano in casa e chiudono la porta, Aldo sorride compiaciuto, ha in dosso la solita divisa e poggia una delle sue mani pesanti sulla spalla del ragazzo, arrivati in sala in piena luce Oscar si inginocchia di fronte all'uomo sul grande tappeto mentre questo sta cominciando a spogliarsi.

Il mio operaio gli slaccia i pantaloni e velocemente glieli cala con le mutande, l'uccellone del mio amico svetta gia' duro verso l'alto, e' un cazzo bello grosso, non quanto il mio ma certo sopra la media, non ho molto il tempo di vedere la minchia di Aldo perche' Oscar la ingoia per meta' vorace e comincia a succhiare. Intanto la guardia si e' aperto la camicia e i foltissimi peli che dal pube salgono fino alla barba ricoprendo tutto il tronco sono una macchia scura visti da dove sono io.

Subito l'uomo prende con le due mani la testa di Oscar imprimendogli un ritmo sempre piu' veloce sino a muoversi col bacino in modo quasi violento infilando e sfilando il cazzone tra quelle tenere labbra.Ma come fa', mi chiedo,a prenderlo tutto senza soffocare? Mai mia moglie mi ha fatto un pompino del generee il mio Oscar riesce a tenere quel ritmo con bravuranon riesco a sentirli, troppo lontani, ma immagino che quel porco del mio amico sta' emettendo i grugniti di un uomo che gode,l'asta sara' bella lucida e scivolosa adesso immagino pronta per trombare.

Sto pensando di voler essere io li' in questo momento a scopare la bocca del ragazzo ma vorrei anche prendere in mano il cazzo bagnato di saliva di Aldo per sentire quanto duro e' diventato, come quando si faceva seghe da ragazzini io e lui, quando inevitabilmente finivo per prendergli il cazzo in mano con la sinistra per menarlo io stesso mentre il mio indice destro mi solleticava il buco del culo ricordi che avevo completamente dimenticato o rimosso riaffiorano solo ora dopo annie Aldo cosa faceva Aldo nudo accanto a me allora? Non lo ricordo

Intanto il mio enorme uccello e' piu' gonfio che mai, sul balcone comincio a segarmi ipnotizzato da quei due, adesso Aldo tira su' Oscar, lo volta, lo china bruscamente a novanta davanti a lui e lo infilza senza indugi fino alle palle-Haaaaa- Riesco a sentire distintamente l'urlo del ragazzo il cui tenero culo e' stato sfondato da quell'animale che comincia a montarlo forsennatamente, con una foga tale da far avanzare di un passo ad ogni colpo nel culo del giovane sta di fatto che volutamente o no Aldo spinge ad ogni affondo Oscar verso il balcone fino a farlo uscire fuori, tenendogli la testa china in basso con la sinistra e reggendolo per un fianco con la destrae quasi la testa del mio operaio va' a picchiare contro la ringhiera. Sembra non mi vedanoeppure io li vedo benissimo adesso ma non mi sposto di un millimetro, porci loro e porco anch'io a casa mia aumento la sega mentre sento i lamenti di Oscar per i duri colpi che gli alla rgano sempre piu' il buco, sento persino le palle sudate di Aldo sbattere contro il culo e i suoi versi misti a sconcezze.

-Tieni troia,prendilo tutto che ti piacel'ho capito che sei ingordo di cazzovero frocetto mio? -Si'si' signorema io--Io cosa? Senti, senti come e' bello largo adessoti piace vero?-"senti come e' bello largo" quelle stesse paroleall'improvviso un flash, io ed Aldo nello spogliatoio dopo l'allenamento seduti sulla panca nudi mentre io gli sto facendo una sega e e lui ha sostituito il mio dito col suo nel mio culo! Ora ricordo, me lo infila e sfila e mi ripete quella stessa frase "senti com'e' bello largo adesso Rocco" e io annuisco e anzi allargo di piu' le gambe per sentirlo meglio e mi chino un po' di lato verso di lui e poi nonostante io sia piu' grosso e piu' forte di lui non faccio resistenza e lascio che Aldo , che tiene il suo dito destro su' per il mio buco, con la mano sinistra spinga la mia testa verso il suo uccello ed io? iono non e' possibile ,non ero io quelloeppure io lo ingoio tutto e lo lecco e dal godimento schizzo tutta la sborra che ho in corpo senza nemmeno toccarmiRicordi lontani ma ora vividi piu' che mai atti ripetuti piu' volte in quella palestra ma che si sono persi nel tempo perche' mai piu' rinnovati dopo l'adolescenza.

Ritorno in me,alla realta',ai due uomini di fronte che stanno scopando,Aldo ha cominciato a schiaffeggiare le bianche chiappe di Oscar e le pacche sonore fanno piu' male alle mie orecchie che al ragazzo-Dimmi che sei mio stronzo!-Urla l'uomo. -Dimmi che vorrai tutti i giorni che ti riempia il culo puttana.- -Io non sono suo signoresono- -Di chi bastardo?--Del signor Rocco!-Cosa??Cosa ha detto?? Oscar si ritiene mio?Cazzo ma allora sente anche lui quel senso di appartenenza che ho sentito io nei suoi confronti.Si' e' mio e solo io posso trombarlo!

Il ragazzo sempre piegato a novanta ha le braccia allargate che si aggrappano alla ringhiera per attutire i colpi,Aldo in segno di sfida e all'apice del godimento gli prende i capelli e con uno strattone gli solleva la faccia gridando -Allora se sei di Rocco guarda, guarda il tuo padrone che gode mentre IO ti sto scopando cazzo vengoooo -E cosi' dicendo lo riempie del suo brodo caldo, Oscar ha il viso rigato di lacrime e mi guarda dritto negli occhi singhiozzando con la testa tirata su' dalla stretta del porco, io lo fisso a mia volta e il tempo si dilata, ci guardiamo per un'eternita' mentre Aldo si svuota i ciglioni e la sborra comincia a colare lungo le gambone del mio operaio, il mio sguardo e' triste, non dico nulla, che posso dire? Forse stara' pensando che mi ero messo d'accordo con Aldo posso solo urlare: -Aldo questa me la paghi!-

 

Dolce Vendetta 4

Rientro in casa e mi metto veloce una canotta e un paio di calzoncini in maglia ,infilo le ciabatte e riguardo fuori, sul balcone di fronte non c'e' piu' nessuno la casa sembra deserta, mi sporgo e faccio in tempo a vedere Aldo che trascina da un braccio Oscar, gli ha legato le mani dietro la schiena e completamente nudo e lo fa' salire in macchina, il ragazzo solleva lo sguardo verso il mio balcone e poi partono sgommando.Cazzo vuole fare quel bastardo? Mi precipito giu' dalle scale ma in strada non c'e' piu' nessuno, corro alla macchina. Dove possono essere andati? Sono confuso, nella notte le strade del paese sono deserte, in giro solo qualche gatto.Aldo e' sempre stato uno stronzo ma adesso devo rendergli il torto subito ma il rancore ha radici piu' profonde ed ecco che questo stato d'agitazione riporta alla mia mente quel giorno, quel giorno i cui rimasi cosi' traumatizzato da dimenticare tuttoe fu per colpa sua!

IO ed Aldo facevamo i nostri soliti giochetti, il mio giovane corpo era ben tornito e piu' maturo dei ragazzi della mia eta', gia' i peli che ora mi ricoprono completamente facevano capolino e la mia minchia prometteva bene, Aldo era anche lui il torello di adesso ma in formato ridotto, cosi' come il suo cazzetto.Ormai era divenuta consuetudine che dopo una sega preliminare Aldo mi infilasse un dito nel culo e io gli facessi un pompino o quello che potevo, piu' che altro lo leccavo come un leccalecca tenendolo alla base ben in piedi,non ne ricordo il sapore ma la consistenza.

Pensavamo di essere soli come tutti i pomeriggi dopo gli allenamenti e dopo che il nostro allenatore e gli altri se ne erano andati, noi due eravamo gli ultimi ad uscire dalla palestra comunale sgattaiolando davanti al custode d'ingresso. Ma quel giorno sarebbero venuti ad allenarsi dei campioni di pesistica venuti da fuori che partecipavano alla gara regionale che si teneva proprio nel nostro paese.

Intenti come eravamo nei nostri giochi non ci accorgemmo che qualcuno era entrato

-Ma guarda guarda sti frocetti al lavoro! Adesso venite a lavorare su questa minchia!-

Sobbalzammo entrambi e ci voltammo,un uomo grande e grosso della mia stazza attuale, ci stava fissando in piedi, gambe aperte e mani sui fianchi. Aveva indosso la tuta e si vedeva il grosso bastone che premeva sotto i pantaloni,non so da quanto ci stava osservando -Ora vi sistemo io ! -E si sfilo' la tuta mostrando un fisico massiccio che mi pareva enorme,un petto ampio e ricco di ricciuto pelo, un collo enorme rispetto alla testa pelata,la barba incolta e la faccia da vero porco, mi impressionarono le braccia tatuate completamente fino agli avambracci muscolosi e proporzionati ai polsi dall'ossatura grossa, le mani e le dita gonfie dall'uso continuo dei pesi erano ricche di pelo. Quell'uomo ci sbarrava la strada e noi appoggiati agli armadietti ce lo vedemmo addosso in un attimo, venendo verso di noi si calo' i pantaloni della tuta e per la prima volta vidi il cazzo di un vero toro, faceva paura perche' grosso e scuro, non del tutto scappellato il prepuzio teneva a stento coperta la cappella gia' lucida di succo d'uomo e le palle gonfie erano quasi coperte completamente di pelo lungo. Le cosce sembravano sproporzionate rispetto al bacino strettoma in effetti il mio cazzo ora e' la fotocopia di quello di quell'uomo. Mise le mani pesanti sulle nostre teste e ci abbasso' in ginocchio con molta forza davanti al suo scettro ,poi ordino': -Tirate fuori le lingue e cominciate a leccare o vi spacco queste testoline del cazzo! -Non potevamo fare altrimenti e atterriti cominciammo a passargli la lingua su tutta l'asta, mi accorsi che quello era il vero sapore del cazzo e anche il profumo che emanava era forte, lui ci muoveva le teste a suo piacimento sull'uccello. Incrociavo lo sguardo di Aldo che non mi sembrava poi cosi' spaventato mentre si dava da fare di lingua come me,l'uccellone era davvero bollente, poi l'uomo disse -Minchia che bravi con quelle linguette, allora vedete di pulirmi tutto per bene.-E si sdraio' di schiena sulla panca, noi sempre inginocchiati a destra e a sinistra cominciammo a leccare quel grosso corpo sempre indirizzati da quelle mani che sembravano una morsa sulle nostre teste. Io avevo la faccia completamente immersa in quel pelo, passavo dal petto, alla pancia e il sapore era molto salato, ci porto' poi entrambi ai capezzoli che sembravano tettarelle di biberon e cominciammo a succhiare rumorosamente -Ciucciate,ciucciate le tette della mamma. -Mollo' dopo un po' la presa sulla mia testa e alzo' il pesante braccio tatuato,era un invito a cui non potevo sottrarmi e affondai di nuovo il naso nel pelo abbondantemente sudato e odoroso. -Allora chi e' dei due che prendeva il dito nel culetto? A chi piace essere chiamato? -Chiese con una voce profonda. -Lui! -rispose subito Aldo indicandomi rimasi allibito e senza parole dalla prontezza con cui il mio amico mi stava tradendo. -Allora vediamo, tu voltati, piegati e appoggia le mani sulle mie ginocchia- e cosi' dicendo si mise a sedere guardandomi negli occhi mentre io non mi muovevo di un millimetro -ma hai capito o no rottinculo?- e parti' uno sberlone che mi prese in piena faccia rintronandomi, io cominciai a piagnucolare e feci come ordinato sentendo bruciare la guancia -e tu vagli dietro leccagli un po' il buco e poi comincia a scoparlo!-Aldo non se lo fece ripetere, sentii la lingua umida sul mio palpitante buchetto vergine e poi la sua cappella che premeva, feci un lungo sospiro, mi rilassai come facevo quando mi infilava il dito e lo lasciai entrare. Scivolo' veloce e mi sentii proprio pieno, ma non provai dolore, strinsi un po' le mani che tenevano le ginocchia dell'uomo mentre Aldo comincio' a trombarmi.

-Vedi come e' semplice e tu che non volevi, dai che mentre il tuo amico ti apre il culo io ti apro bene la bocca. -Cosi' mi prese di nuovo la testa e la spinse sul suo cazzo ma stavolta obbligandomi ad ingoiarlo.

Stavo soffocando credola sensazione fu quella, lui non mollava la presa e io mi agitai come un forsennato con gli occhi pieni di lacrime dallo sforzo ,lui mi lascio' ed io potei prendere una boccata d'aria, era un uccello che mi obbligava a spalancare la bocca oltre le mie possibilita' e la mascella gia' mi faceva male. -Su' dai rilassati e goditelo che dopo viene il bello! -Io chinai di nuovo la testa mentre Aldo continuava a montarmi aritmicamente, ero concentrato sul minchione che avevo davanti per poter sentire i colpi del mio amico e presi con le due mani una sull'altra la base dell'asta , deglutii e spalancai di nuovo la bocca. Entro' giusto la cappellona e cosi' cominciai a spompinare almeno quella -Bravo vedi che se vuoi ci riesci? -Dopo un tempo che mi parve infinito in cui comunque non conquistai che pochi centimetri dell'asta , cercando di rimanere agganciato a quel cazzo con le mani, visti i colpi violenti che mi dava Aldo nel culo l'uomo disse:-OK ragazzi, tu me lo hai preparato e te ne puoi andare e tu vieni qui' e trattieni il fiato-

Fu un attimo, rimanendo seduto allargo' un po' le cosce, mi prese per i fianchi e mi volto', poi indirizzo' con abilita' le mie chiappette verso di se tenendole con le mani che le avvolgevano completamente, sentivo ben aperto lo spacco del culo e per un secondo il mio buco sensibile percepi' la liscia cappella umida. L'ultimo ricordo fu Aldo che usciva di fretta nudo tenendo la sua roba tra le braccia... poi... un dolore lancinante, come una fiamma sul buchetto. Fui impalato da quel cannone che scivolando a fatica mi spacco' il culo. Non ricordo altro,ho un totale vuoto di come fu la cavalcata che si fece il bestione, cosi' come cancellai nella mia mente l'accaduto negli anni a venire. Adesso ricordo solo di essermi svegliato a terra nello spogliatoio, nudo e col buco in fiamme, di averlo toccato sentendolo dilatato,caldo e completamente bagnato di sborra che stava colando fuoriuscendo abbondante e finendo per fare una piccola pozza sul pavimento. Mi rialzai in si lenzio e mi rivestii . Uscendo dalla palestra vidi l'uomo che si stava allenando, con le mani bianche di gesso stava sollevando dei pesi sudato e rosso in viso,mi segui' con lo sguardo e tirata fuori la lingua se la passo' sul labbro superiore, io distolsi subito lo sguardo e a testa bassa corsi fuori rincorso dall'eco della sua risata.

Ecco cosa era successo, ecco cosa avevo dimenticato, ecco perche' ci tengo al mio buco non piu' vergine e da allora cosi' sensibile, ecco perche' provo un forte rancore per l'amico che per primo mi inculo'ma adesso mi importa solo di Oscar, dove cazzo l'ha portato?

Mi sposto nella zona industriale e finalmente vedo la macchina di Aldo, si sta allontanando dal piazzale davanti la mia officina e quando mi sfreccia accanto vido che il mio operaio non e' a bordo. Il piazzale e' pieno di camion, parcheggio e scendo dall'auto ma non vedo nessuno,mi aggiro tra i bestioni che dormono, il buio e' fitto e finalmente un vociare di uomini mi attira.

Uno dei camion ha le luci accese e intorno al muso del mezzo un drappello di una decina di uomini rivolti verso i fanali stanno urlando sonoramente: -Avanti bravo cosi' succhia bene sta minchia!- - No cazzo tocca un po' a me adesso, apri la bocca e infilaci il mio uccello!-

Capisco al volo la situazione e avvicinandomi i culi pelosi dei camionisti con le braghe calate alle caviglie non lasciano dubbi, alcuni addirittura senza pantaloni con la sola canotta e gli scarponi,le beghe belle in tiro e tutte puntate al viso del mio ragazzo. Oscar e' inginocchiato su un tappetino, con le braccia legate dietro la schiena e una banda scura sugli occhi, non vede chi gli infila il cazzo in bocca ma succhia, succhia il nodoso pistolotto di un tipo scuro di carnagione, con folti baffi e sopracciglia, che con la camicia aperta e le sole mutande alle ginocchia imprime il ritmo della pompata con le mani sulla testa del ragazzo.

-Cazzo turco basta, adesso tocca a me farmi sponpinare. -E' un tipo grosso e completamente nudo che ha parlato, vedo da dietro il culone peloso come la schiena, scansa con una manata il turco e infila la minchia nella bocca di Oscar che sta' colando sborra in abbondanza dal mento,certo chi e' gia' venuto l'ha riempito non poco.

Quel bastardo di Aldo (penso) ma adesso devo portare via il mio torello. L'omone nudo viene quasi subito con un urlo da lupo e obbliga Oscar all'ingoio, io sono incazzato ma anche eccitato ,ormai il mio uccello e' uscito dalla gamba dei pantaloncini e punta anche lui come quello degli altri verso la bocca insatncabile del ragazzo.Cosi', prima che un tipo piccolo e tarchiato con un cazzo ridicolo si avvicini ,mi metto in mezzo e la mia grossa stazza incute rispetto a tutti, rivolgo delicatamente la testa di Oscar verso di me e lui che e' li' con la bocca gia' aperta lascia che il cazzo che adora scivoli, lubrificato dalla sborra degli altri, dritto in gola.Prendo con le mani quelle orecchiette a sventola che tanto mi piacciono di lui e comincio a muovergli la testa avanti e in dietro,lui succhia esperto spalancando la bocca vista la mia misura maxi ed io socchiudo gli occhifinalmente le sue labbra sono attorno alla mia asta ,finalmente il primo pompino del mio Oscar, il ritmo si acellera e con un grugnito soffocato gli erutto il mio seme in gola, i fiotti di sborra sono come sempre molti e lui stenta a berla tutta ma si vede che gli piace particolarmente, infatti appena sfilo l'uccello si lecca avido le labbra biancastre di sperma e dice: -Signore sei tu! -Io rimango stupito, mi ha riconosciuto dal sapore che si era gustato quella notte da sotto il balcone. Scosto bruscamente gli uomini che mi stanno attorno e prendendolo da un braccio lo sollevo da terra, gli tolgo la benda e gli sorrido dolcemente, lui ricambia il sorriso con quella bella faccia maschia e pulitaanche se imbrattata di sborra.

I camionisti protestano -Ma dove cazzo lo porti, lasciacelo qui' che non ha finito, siamo in tanti!-

-Ragazzi vi prometto che avrete il vostro sfogo piu' tardi, Oscar vai all'officina che ti raggiungo,le chiavi sono sulla mia macchina io devo fare due chiacchere con questi uomini.-

Il ragazzo si allontana, vedo il bel culo muoversi con un movimento di chiappe modellate da far invidia a una statua greca.

Dopo poco arrivo anch'io all'officina, lui e' dentro seduto sul bancone che mi aspetta, mi avvicino e senza dir nulla mi chino e lo bacio, un bacio intenso e infinito,dove posso assaporare quella lingua deliziosa e passargli molta della mia saliva da bere. Poi scendo e prendo tra le labbra un capezzolo roseo, e' duro e d'istinto passo a mordicchiarlo voglioso, lui mugola di piacere sempre piu' forte quando azzardo a morsetti piu' decisi.

-Scopami signore ti prego, fammi tuo non ce la faccio piu'!-

Sorrido,lui si sdraia e solleva i gamboni, impugno saldamente le caviglie e li divarico al massino, vedo laggiu' il bel buchetto dilatato che palpita e la mia cappella che si appoggia a quelle labbra di culo e preme, lui la riceve anzi la risucchia dentro di se e poi ne chiede tutta l'asta fine al mio nero pube.

Lo monto cosi',lentamente, facendoglielo sentire bene tutto quanto.

Mentre sto fottendo il mio uomo sento aprirsi la porta dell'officina ed entra Aldolo aspettavo, sapevo che ci avrebbe cercati e trovati al rientro del suo giro. Faccio finta di niente ritorno a guardare negli occhi Oscar che si sta godendo la minchia del suo capo e mi abbasso su di lui a baciargli le labbra..

Aldo non dice nulla ma si spoglia, non toglie lo sguardo dai nostri corpi e quando e' nudo mi viene dietro.

Io essendo chino su Oscar ho il buco ben in vista e subito Aldo si inginocchia e da' una leggera leccata facendomi venire i brividi, io non reagisco negativamente, sento che da' due forti tirate di naso e poi avvicina le labbra al mio buco e comincia a succhiare e a leccare a piu' non posso per gustare tutto il mio sapore di maschio. Poi si alza e avvicina la sua cappella al mio buchetto bagnato... devo stare al gioco, devo dargli fiducia, ma prima si appoggia col petto peloso alla mia schiena completamente sudata, sento strusciare i suoi peli un po' ispidi e mi avvicina al naso una boccettina aperta, capisco dal profumo che ne esce che deve essere qualcosa da sniffare e non mi rifiuto ma annuso anch'io rumorosamente.

Improvvisamente una vampata di calore esplode nella mia testa e in tutto il corpo, sento di aver voglia di montare con piu' foga il mio Oscar e sento anche rilassarsi e dilatarsi il mio buchetto, quasi palpitare in attesa.e improvvisamente Aldo mi incula,e mi incula e mi incula e io provo godimento puro nel sentire di nuovo la sua minchia dentro di me.

Andiamo avanti cosi' per un lungo tempo, scopo e sono scopato, poi mi riprendo devo portare a termine cio' che ho in mente, mi stacco delicatamente da Oscar e mi volto verso Aldo, lo guardo fisso negli occhi ancora sotto l'effetto del popper e lo bacio in bocca, lui si lascia andare alla mia lingua e avvolge la sua freneticamente alla mia...ormai e' perso nel godimento, baciandolo gli porto le mani dietro la schiena e piano piano glie le lego.

Forse pensa a un gioco o forse e' andato completamente ma inizialmente non fa resistenza e quando si risveglia dal torpore e' troppo tardi! -Ma che cazzo stai facendo stronzo! Liberami subito!-

Ma ormai l'ho legato ben stretto e l'ho portato davanti al muso dell'auto in riparazione davanti la mia saracinesca, non bado alle sue urla sono un uomo forte e in piu' deciso. Lo metto davanti al cofano della macchina e lo sbatto a pancia in giu',gli lego con due corde i polsi e le tiro bene intorno agli specchietti retrovisori laterali, cosi' a braccia aperte e tirete al massimo non puo' che scalpitare . Allora gli blocco anche le caviglieadesso e' bello fermo e col culo peloso ben in vista accendo tutte le luci dell'officina e tiro su' la saracinesca, mi basta fare un fischio ,il segnale stabilito, e l'orda di lupi infoiati che arrivano dai camion sparsi nel piazale si fa' numerosa.

Io ritorno nel fondo del locale, devo continuare a fare l'amore col mio bel maschio che mi sta attendendo divertito.

Intanto la festa e' cominciata, lo capisco dal primo dei tanti urli che fara' Aldo da qui a tutta la notte. Il buco vergine glie lo rompe credo il turco dopo averci sputato sopra e dopo di lui tutti gli uomini del piazzale possono godere del culo muscoloso del mio amico che non fa che urlare e bestemmiare e chiedere pieta' e minacciare... ma col tempo non lo sento piu', forse avra' imparato anche lui a godersi il cazzo in culo e forse domani verra' da me a orecchie basse e mi chiedera' di avere anche il mio uccello tra le sue chiappe per far pace.

In fondo quei camionisti hanno tutto da guadagnare,si fanno una bella scopata e in piu' ho promesso loro una revisione gratis dei camion per tutti!

Maurorso