ORSI ITALIANI


Diabolik e i gay

di Vistebear

Pubblichiamo volentieri questo articolo inviatoci da Vistebear e un commento di Perdido Bear. Entrambi li potrete trovare su Nerobear insieme ad altri commenti su articoli, comparsi sui media, discriminatori nei confronti degli omosessuali .


Diabolik affronta per la prima volta l'omosessualita e...

Dopo 45 anni di furti e piu' di settecento episodi, finalmente anche in un fumetto di Diabolik si affronta questo tema... non si tratta di una cosa ironica (come avevo ipotizzato io in un racconto pubblicato sul sito di Orsiitaliani) ma del numero inedito di Diabolik intitolato: Il segreto della rocca, che trovate in edicola dal primo Gennaio.

Questa purtroppo e' la triste conferma che tra i tanti tabu', l'omosessualita' viene sempre affrontata per ultima.

Addirittura, alla fine del fumetto c'e' una pagina dove viene spiegata questa scelta editoriale, quasi come se di dovesse dare una giustificazione alla storia che si ha appena letto.

Ma se veramente (come si dice nel fumetto) non siamo piu' nel medioevo, se veramente l'omosessualita' e' considerata un argomento come un altro... allora che bisogno c'era di spiegare (quasi giustificare) il perche' e il percome e' nata l'idea per questa storia a fumetti? Ovviamente questa mossa e' stata fatta per tutti quei lettori bigotti che si sono scandalizzati alla vista di tale argomento.

Se da un lato si potrebbe essere felici, perche' finalmente vengono inseriti personaggi omosessuali anche a Clerviller (la citta' di Diabolik) dall'altro lato si resta stupiti per la banalita' e per i luoghi comuni presenti in questa storia.

Il personaggio omosessuale e' Saverio Hardy, uno scrittore sognatore e molto gentile che vive tutto solo in una rocca, si ripete quindi lo stereotipo del gay solitario e sognatore che fa un lavoro particolare gia' che c'erano potevano fargli fare il fiorista o lo stilista.

Non che gli scrittori siano lo stereotipo dei gay, ma di solito il gay viene immaginato come colui che vive fantasticando con la testa tra le nuvole e non fa mai un lavoro materiale, pratico, tangibile e utile alla societa'.

Nel fumetto non viene nemmeno preso in considerazione che un omosessuale possa fare un lavoro normalissimo come il muratore, l'assicuratore o il gioielliere e come al 'solito' dietro a questa realta' si devono nascondere per forza, omicidi, ricatti e suicidi (anche se a dire il vero, questi elementi sono tipici delle avventure di Diabolik.)

Lo stesso Diabolik, nel fumetto, ammette che questa volta deve muoversi in un settore a lui sconosciuto anche se risulta davvero assurdo che dopo quarant'anni di furti, non gli sia mai capitato di sostituirsi (con le solite maschere) ad un gioielliere per poi scoprire che aveva un amante uomo... questo si che sarebbe un colpo di scena ! Diabolik sarebbe disposto a fingersi omosessuale pur di non rinunciare al suo bottino?

Certo, in una vecchia puntata, Diabolik si era travestito da donna per entrare nel carcere femminile e liberare Eva Kant, ma c'e' una bella differenza tra travestirsi da donna e... passare per omosessuale. Facciamo un esempio:

Se si vede in TV la signora Coriandoli ci si ride sopra, mentre se si vede in TV Cecchi Paone si dice: 'Ma lo sai che quello e' finocchio?' L'argomento 'gay' in definitiva viene accettato solo quando e' esorcizzato da una palese finzione, mentre se si tratta di una cosa seria, si preferisce mettere le fette di salame sugli occhi.

Un'altra pecca di questa storia e' il fatto che quando Diabolik organizza il suo solito piano, manda Eva Kant (con la maschera da uomo) a fingersi un omosessuale e non ci va LUI.

Questo vuol dire che anche nella mentalita' di Diabolik e dei suoi attuali autori, c'e' lo stereotipo dell'omosessuale come un ragazzetto magro, tinto ed effeminato o per lo meno si e' optato per questa scelta per rendere piu' 'digeribile' questa storia al lettore medio.

Altro che: 'Per noi non fa alcuna differenza, affronteremo questa storia come abbiamo affrontato tutte le altre situazioni.' perche' non sia mai detto che Diabolik debba spacciarsi per un omosessuale! Qualche lettore si potrebbe incazzare o avere il cervello cosi' piccolo da non capire che si tratta SOLO di un fumetto.

Inoltre, se i due amanti gay erano uomini adulti e ben messi, risulta davvero poco credibile che Eva Kant (seppur con la maschera da uomo) possa spacciarsi per un ex amante di uno dei due.

Proviamo a immaginare il caso al contrario: Le protagoniste sono due lesbiche di bella presenza, poi Diabolik si traveste da donna e si spaccia per una ex amante a questo punto e' logico che un lettore si domanda: 'Ma a questa tipa piacciono le belle donne o piacciono le camioniste?'

Esattamente come in questo fumetto il lettore si domanda: 'Ma a questo tipo, piacciono gli uomini o i ragazzetti efebici?'

Comunque a parte queste classiche banalita' che vengono appiccicate sempre addosso agli omosessuali, va riconosciuto il merito ai soggettisti di Diabolik che finalmente dopo anni e anni hanno rotto questo tabu'.

L'idea di questa storia era nata gia' molti anni fa dalla mente brillante di una delle sorelle Giussani, ideatrici di tante belle storie di Diabolik... ma poi per vari motivi non era mai stata scritta e portata a conclusione.

Speriamo solo che la prossima volta che gli autori affrontano questo argomento, vengano inseriti personaggi omosessuali un po' piu' normali e meno stereotipati dall'immaginario eterosessuale.

Il segreto della rocca, sara' in edicola per tutto Gennaio 2007.

Potete trovare altre informazioni su www.diabolik.it


Commento di PerdidoBear:

Ciao, Viste! Ho letto il tuo articolo, e lo condivido in pieno. Ci aggiungerei anche la particolarita' dell'alleanza con Diabolik, un'amicizia nata prima per solidarieta' criminale... Tutte le tue_osservazioni sono calzanti. Complimenti. Diciamo che questo numero di Diabolik da' l'idea del vorrei ma non posso... oppure: vorrei ma in realta' non so bene neanch'io di che cosa parlo. Insomma, e' sempre piu' chiaro che il mondo gay e' conosciuto prevalentemente attraverso stereotipi vecchissimi, e non come una realta' variegata che e' tutt'uno con la quotidianita' di tutti. Pensa che su Il Giornale di ieri c'era un pezzo firmato da Vittorio Sgarbi che citava pareri di due gay a lui vicini (Franco Zeffirelli e l'attore Paolo Poli) per screditare la necessita' dei pacs e del matrimonio omosessuale. E' veramente troppo! Ci sbattono in faccia le opinioni di gay che ritengono l'eventualita' del matrimonio una scimmiottatura della vita etero, e che preferiscono (cosi' dicono) la precarieta', la promiscuita', il libertinaggio. E' meglio cosi' - praticamente sostengono - quindi la lotta per i pacs e' una cazzata. Non ne posso veramente piu'. Gli imbecilli e i reazionari ci sono tra i gay coma ovunque. Ma e' insopportabile che debbano contrabbandarci le opinioni di costoro come se fossero voci illuminate che si levano dalla categoria. Fermo restando che ognuno e' libero di vivere come vuole, un'altra cosa e' l'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Voglio_avere il diritto di sposarmi, di ereditare, e tutto il resto, anche se magari poi scegliero' di non farlo. Ma quel che conta e' il principio di egualita' dei diritti. Che Zeffirelli e Poli vogliano vivere senza frontiere, sono cazzi loro. Purtroppo, caro Viste, c'e' ancora strada da fare. E quello fatto da Diabolik e' un passettino timidissimo. Del resto, il parco lettori di Diabolik e' molto rigido e tradizionalista (vedi anche la scelta stilistica dei cloni di un unico disegnatore), e la storia raccontata questo mese tiene conto di tutto questo. E non la sto certo giustificando. E' un passo, goffo. Ma e' un passo. Ancora complimenti per l'articolo.


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