ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Il culone di papà

Un racconto di Abu Ammar

Mio padre, Michele, 63 anni, il classico avvocato azzeccagarbugli, tutto casa e scartoffie, è sempre stato piuttosto schivo nei miei riguardi, moderatamente affettuoso, talvolta complice delle mie bravate.


Lo ammetto, il mio vecchio mi attraeva moltissimo; ma non erano i suoi occhi azzurri, il suo petto villoso, il suo pizzetto brizzolato o la sua massiccia corporatura a sedurmi; mio padre mi piaceva perché ‒ dietro quella parvenza di bonarietà, ‒ celava un mondo segreto che avrei voluto esplorare a tutti i costi.


Non avevo difficoltà a credere che mio padre fosse un gran segaiolo.


Talvolta, nella cronologia del suo computer, rilevavo indirizzi di siti porno a contenuto lesbo.


E già, il mio vecchio sembrava proprio non disdegnare la visione di due o più paia di tettone che si strusciavano a vicenda.


Seni morbidissimi e abbondanti che lui avrebbe imburrato volentieri o impregnato di pioggia dorata.


La vera sorpresa fu quella di scovare mio padre mentre faceva la doccia.


Non l’avevo mai visto nudo. Aveva dei glutei enormemente grandi, sodi e polposi come cocomeri, che premevano contro il vetro del box doccia.


Lievemente villosi e molto penetranti.


Il mio cazzo cominciò a lievitare come il pane nel forno, a diventare più duro del marmo: il getto caldo della doccia lo avvolgeva in una densa voluta di vapore.


Le sue spalle color terra d’ombra erano meravigliosamente brulle e titaniche come l’Aspromonte d’estate. Mi resi conto che si stava masturbando.


Ad un certo punto si voltò: neanche a crederci, per quanto egli fosse quasi obeso, aveva una nerchia taurina di circa venticinque centimetri, venosa e bruna come quella di un toro e due coglioni grandi quanto i bergamotti di Val d’Esaro.


Su e giù, su e giù, su e giù, fino ad esplodere di piacere, una sborratona alacremente abbondante e liberatoria, fiotti intensi di sperma caldo e cremoso che andarono ad infrangersi contro il vetro del box doccia.


Non ne potevo più, avevo voglia di chiavarlo, di farglielo sentire fino in fondo, volevo sentirlo gemere di godimento mentre glielo infilavo tutto dentro, mentre sculacciavo il suo culone ubertoso, ma era mio padre, come avrei potuto?


D’un tratto alzò lo sguardo.


Vide che lo osservavo e mi sorrise felicissimo e soddisfatto.


Io, profondamente a disagio, rimasi pietrificato per un paio di secondi.


Poi, corsi in camera mia a segarmi in modo furibondo.


Appena egli fu uscito dal bagno, mi catapultai nel box doccia a leccare ciò che rimaneva del suo seme.


Abbiamo mai scopato?


Di sicuro papà, in questi anni, ha avuto occasionali fenomeni di rettocolite e ho goduto come non mai ogni volta che gli ho messo le dita in culo per far penetrare la supposta.


E, credetemi, penso proprio che lui abbia gradito visto che ansimava come un bufalo sottoposto a spermiocoltura. 


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

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