ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Cronaca della prima volta

Un racconto di Shalien


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


A volte penso che sia stata la mia esperienza piu' bella e non perche' di solito 'la prima volta non si scorda mai', ma perche' e' successo nella maniera piu' naturale possibile anche se, io, lo volevo a tutti i costi.

E' successo quando avevo appena compiuto diciotto anni. Gia' da qualche anno mi rendevo conto che in me c'era qualcosa che non andava, mi ricordo che, appassionato di calcio, mi sentivo stranamente eccitato quando, comprando i giornali sportivi o le riviste, vedevo le foto dei giocatori in azione.

Attenzione, non mi interessavano le foto di posa (da figurina, per intenderci) ma quelle in azione, un tiro in porta, una marcatura, un' 'ammucchiata'. Ero attratto dai sederi, ero curioso di sapere come erano, anche dei cazzi e non vi dico quando nella foto qualcosa si intravvedeva... mi portavo il giornale in bagno. Meno male che non destavo sospetti ai miei, chi non legge giornali in bagno? Poco dopo queste curiosita' si estesero anche per altri uomini, che conoscevo o che vedevo per strada.

Mi ricordo che nelle mie prime masturbazioni pensavo sempre di essere invisibile e di entrare in spogliatoi maschili o bagni (!)

Torniamo al racconto; allora, feste di Natale, i miei genitori decisero di passare tutto il periodo, Natale, Capodanno ed Epifania da mio zio che possedeva una grossa casa in montagna.

Mio padre pensava che suo fratello ci avrebbe potuto accogliere in quanto noi eravamo solo tre, lui mia madre e me; loro erano invece quattro, mio zio sua moglie ed i suoi due figli di sei e cinque anni; ed in quella casa c'era un sacco di posto. Se eravamo fortunati poteva anche nevicare. Cosi' il giorno 24 partimmo in macchina alla volta dell'Abruzzo.

Vi dico che non ricordo molto bene la festa della vigilia e nemmeno il giorno di Natale, sapete quando uno e' ragazzo le feste passate in famiglia dopo un po' sembrano tutte uguali. La sera del venticinque pero' mio zio ricevette una telefonata il cui contenuto comunic' poco dopo a tutti noi; sarebbero arrivati amici di mio zio fra cui la sorella di mia zia e suo marito.

Era da molto tempo che io non li vedevo e sinceramente non me li ricordavo nemmeno quindi allora non ci pensai piu' di tanto, ci sarebbe stata solo un po' piu' di confusione in quella casa.

Ma in tarda mattinata del ventisei quando arrivarono piu' o meno tutti, io ricevetti un colpo. Appena vidi scendere dalla macchina il marito della sorella di mia zia non potei fare altro che guadarlo affascinato.

Era un omone sui quarantacinque anni, era alto piu' di un metro e ottanta e poteva pesare sui 90 chili. Era la personificazione dello stereotipo di quegli uomini che vengono chiamati 'un armadio a quattro ante'.

Una barba ben curata gli copriva parte del viso, i suoi occhi erano grigi e penetranti, i capelli erano scuri e gia' brizzolati. Mentre era affianco la sua macchina a salutare gli altri io non potevo fare altro che stare li' a guadarlo e per un micro secondo i nostri sguardi si incrociarono.

Fu solo un attimo ma quelli occhi mi penetrarono come due lame. Quando mio padre me lo presento', si chiamava Mario, sinceramente mi saluto in una maniera formale come si puo' salutare un parente lontano 'Ciao, come va?' e poi rivolto a mio padre 'Me lo ricordo piccolissimo, come e' cresciuto!'

Questo fu il loro arrivo, mi ricordo che avevo gia' un'erezione incredibile e volevo andare in bagno a masturbarmi perche' avevo paura che si notasse qualcosa, ma dopo poco tempo la cosa si allento', guardai la TV, lessi qualche rivista, ero il solo adolescente in quel gruppo di persone, c'erano altre due coppie con figli ma erano tutti bambini, quindi per la verita' io ero solo. Il pranzo fu, come al solito, una grande scorpacciata. Ero seduto sulla linea di confine fra la parte del tavolo dove stavano i bambini e gli adulti quindi anche durante il pranzo fui da solo.

Ma e' stato allora che gli sguardi si incontrarono per la seconda volta, ancora un attimo, di sicuro uno sguardo casuale, ma per me fu una scarica elettrica.

Durante il pranzo solo per un po' mi intromisi nel discorso degli adulti e proprio nel momento che parlavano di calcio.

Il pomeriggio lo passai sonnecchiando nel salotto di fronte al caminetto, chiacchierando del piu' e del meno, eravamo tutti riuniti li', tranne i bambini che giocavano in un'altra stanza. Mi ero seduto apposta in una poltrona da dove avevo un'ottima visuale di lui, era in tuta, era massiccio, aveva braccia enormi e dai polsi uscivano un'enorme quantita' di peli neri. Le gambe erano due colonne di marmo e benche' la tuta non fosse proprio aderente ero li' in attesa di distinguere qualcosa fra le sue gambe quando si muoveva o quando accavallava le gambe. Ad un tratto si alza in piedi e si allontana 'Dove vai?' chiede mio zio 'Ho un appuntamento importante' risponde lui ironico.

Sentii che era andato in bagno, allora dopo un po' mi alzo anch'io e mi metto a girare per la stanza, poi con varie scuse vado in cucina passando sempre di fronte alla porta del bagno, infine accendo la tv della cucina e vedo svogliatamente un programma. Qualche minuto dopo sento lo sciacquone, l'acqua scorrere dal rubinetto del lavandino e dopo la porta che si apre. Ma non sentii i suoi passi!! Fui invaso da un'ondata di calore, il cuore mi batteva forte pensando che sarebbe entrato in cucina da un momento all'altro; invece niente. Mi alzo e mi avvicino al salotto, lui era seduto al suo posto, non avevo sentito i passi semplicemente perche' aveva scarpe da ginnastica.

Andai in bagno e chiusi la porta a chiave. Per la verita' non dovevo fare niente ma lo stesso mi calai i pantaloni e mi sedetti sulla tavoloccia, sapevo che poco prima c'era stato lui, i peli delle sue gambe erano stati li' dove adesso stavano i miei, il cazzo mi era diventato enorme, lo presi con una mano e iniziai a menarlo. Dopo appena quattro 'su e giu'' me ne venni, schizzai sborra fino al bidet di fronte, fu cosi' intenso e rapido che quasi non senti' niente. Mi puli' in fretta ed usci'. La sega era stata una medicina, ora stavo senz'altro meglio, non pensai piu' cosi' intensamente a lui e guardai un po' di tv in cucina; arrivarono dopo i bambini e alla fine dovetti cedere al loro il scettro del comando per i cartoni.

Ascoltai distrattamente mia zia che parlava con mio zio, sua sorella ed una delle sue amiche sulla ri-distribuzione dei posti per dormire quella notte, io non prestai molta attenzione anche perche' discussero un bel po' di tempo. Non capivo perche', la casa era abbastanza grande e senz'altro accomodandosi c'era posto per tutti. Mentre parlavano, poi anche Mario si era unito alla loro discussione, lasciarono quasi tutti il salotto spostandosi in cucina, allora andai in salotto e mi sdraiai sul divano, mi infilai le cuffie dello stereo di mio zio e ascoltai qualche suo CD. Per la verita' non mi appassionavano tanto, c'era qualche compilation di musica degli anni 60, grandi successi di Celentano, Battisti, Mina.

Mi stavo quasi appisolando quando una mano mi prende la spalla sinistra, apro gli occhi e mi ritrovo lui di fronte, sorridente con i suoi ipnotizzanti occhi grigi. Mi ricordo che non provai niente, tanto era la sorpresa; mi tolgo le cuffie e lo sento dirmi 'Spero che tu non russi la notte visto che dovremmo dormire insieme' 'Come?!' esclamo io completamente intontito e lui con un mezzo sorriso ironico, che allora non riuscii a decifrare 'Che, no ti va?' e poi 'Staremo un po' scomodi, ma poi e' solo per una notte; hanno deciso cosi' per far dormire i bambini con le mamme'. 'No figurati, nessun problema' rispondo io con una calma apparente, ancora non mi ero reso conto completamente della situazione, aggiungo: 'E dove?' mi risponde ancora con quel sorriso ironico 'Dove sei seduto adesso' Arriva mio zio e se ne tornano in cucina.

Avrei dormito con lui, in un divano, da soli, tutte le altre camere da letto erano nel piano di sopra. Il caldo mi invase completamente il cuore inizio a battere con violenza, il mio eccitamento era cresciuto in maniera vertiginosa, il cazzo mi si era gonfiato ancora, la sega alla fine si era risolta non una medicina ma una placebo, piu' di una volta pensai tornare in bagno per farmene un'altra ma resistetti e se quella sera fosse successo qualcosa? Inizia a dibattermi su un fatto. Avrei dovuto farmi notare? Avrei dovuto farmi avanti, magari con la paura di essere poi sputtanato di fronte alla mia famiglia? L'eccitamento iniziale stava trasformandosi in un tormento. Come avrei potuto passare tutta la notte in quelle condizioni? Stando accanto a lui e non poter fare niente? Pensai che quella notte sarebbe stata un inferno. Guardai l'ora, erano circa le sette e mezzo; il tempo si sarebbe dilatato molto probabilmente.

E cosi' fu, non vi dico tutto il tempo che passo' per preparare la cena, la cena stessa, interminabile, poi le giocate a carte, per distrarmi mi aggregai anch'io per giocare ma mi ricordo che non combinai un gran che. E poi finalmente, intorno all'una di notte, mio zio, dopo aver sbadigliato, disse 'Be' credo che e' ora, e poi loro due vogliono dormire' indicando Mario e me. Mario risposse che effettivamente era stanco e questo mi sorprese, di solito si tende a dire in queste occasioni 'non importa' 'no' 'possiamo stare ancora' Invece tutti si alzarono chiacchierando e poco dopo il salotto rimase vuoto, anzi anche Mario era andato via.

Venne mia zia e l'aiutai ad aprire il divano letto ed a sistemare le lenzuola. Mi disse che per adesso non ci sarebbe stato molto freddo perche' c'era ancora del fuoco sul caminetto ma nel mattino ce ne sarebbe stato mi lascio' una coperta 'di scorta' 'Ciao, buonanotte' mi saluto'. Lui arrivo' qualche minuto dopo, era stato prima in bagno e poi era salito a salutare la moglie, io approfittai di andare in bagno. Mi lavai bene dappertutto sperando in chissa' quale occasione sarebbe potuta succedere. Ero comunque ancora in conflitto se 'fare' qualcosa o 'non fare'. La tentazione di un'altra sega-calmante era forte, ma resistetti.

Tornai in salotto e con sorpresa scoprii che lui era ancora vestito e parlava con uno degli amici di mio zio. Appena mi vide disse: 'Ok io vado ciao, buonanotte' Dopo che se ne ando' Mario disse 'Ah finalmente, adesso si dorme' io sorrisi. Mi sembravo ridicolo col mio pigiama a pantalone lungo, mi sembrava di essere infantile. 'Da che parti dormi?' chiesi. 'Se mi dai la sinistra ti ringrazio altrimenti fa lo stesso.' 'No, per me va bene' risposi e mi infilai nel letto.

Lui si era tolto il maglione e si stava sbottonando la camicia 'Adesso vedrai un bel spogliarello!' mi disse sorridendo. Come risposta sorrisi anch'io.

Mi ricordo perfettamente che mi era venuto duro appena inizio' ad armeggiare con la sua cinghia dei pantaloni, mi misi le mani davanti per evitare che si vedesse qualcosa al di sopra delle coperte.

Si sbottono la patta e calo' giu' le braghe. Io stavo gia' male, il cazzo mi pulsava fra le mani, ero eccitatissimo, vidi quei boxer scuri da dove uscivano quelle due colonne pelose, il culo era perfetto, sembrava terribilmente sodo, pochi peli sulla schiena proprio al di sopra delle chiappe; si alzo' dandomi sempre le spalle e poggio' con cura i pantaloni poi si volto' ed io non riuscii a staccare subito la vista dal suo basso ventre sperando di vedere qualcosa 'mi scuserai se non ho pigiama?' 'Ma figurati, la zia disse che anzi fara' caldo per il camino'.

Fu una visione fugace ma comunque riuscii a vedere fra le pieghe dei suoi boxer un rigonfiamento che pendeva leggermente a sinistra. O era anche lui leggermente eccitato oppure aveva qualcosa di veramente 'grosso' Alzo' le coperte e si corico'.

Parlammo un po' del piu' e del meno, della scuola, del fatto che ero di maturita', e mi accenno' un po' della sua, che si era poi sposato con sua moglie poco dopo. Poi sbadigliando mi chiese: 'Che dici, spengo?' 'Si ok, notte' 'Notte' mi rispose lui e spense l'abat jour che c'era su un tavolino.

Rimase la stanza al buio, tranne che per la luce soffusa che arrivava dal caminetto dove il fuoco stava ormai languendo.

Lui era in posizione supina e non sentivo niente, anch'io ero faccia all'insu' con le due mani sull'inguine coprendomi il cazzo che era duro come l'acciaio, ad un tratto mi girai dando la schiena a lui, stavo ormai seriamente meditando di aspettare che si addormentassi e poi farmi una sega, certo avrei sporcato ma non mi interessava, mi sarei pulito col pigiama.

Sentivo il suo respiro che si faceva pesante e sempre piu' ritmico ero convinto che si stava addormentando, inizia leggermente a premermi la cappella, una, due volte.

Effettivamente non facevo rumore alcuno, ma ero indeciso, volevo girarmi e toccarlo, avrei infilato la mano la' sotto e .....

Se dormiva ero sicuro che si sarebbe svegliato e le reazione potevano essere: mi avrebbe detto, forse alzando la voce 'Cosa stai facendo? Togli la mano. Lascia perdere' oppure piano con discrezione 'Senti non e' il caso' oppure ancora ..... avrebbe fatto finta di dormire e mi avrebbe lasciato continuare, infine...

Con questi pensieri in testa e con un inizio di masturbazione stranamente mi assopii, ricordo che mi svegliai all'improvviso, avevo ancora il cazzo in mano ma si era un po' ammosciato. Mi resi conto che lui non respirava piu' cosi' pesante, anzi appena riuscivo a sentirlo. Voltai la testa piano e mi resi conto che era li', ancora supino, nella stessa posizione di prima e notai anche che io ero scivolato verso il centro del letto e quindi verso di lui.

Capii il perche', essendo lui piu' pesante tutto il letto era inclinato verso di lui ed io mi ritrovai piegato con il culo che quasi lo sfiorava.

Mi girai lentamente tornando nella posizione supina, avevo paura, non volevo provocarlo, avevo paura di quello che sarebbe potuto succedere, sputtanamento totale di fronte ai miei. Il tempo passava lentamente io non riuscivo a dormire ed il cazzo era tornato duro, lo presi ancora in mano e strinsi per un po'; la sega mi sembrava quasi indispensabile. Ad un tratto lo sento muoversi, si gira verso di me e la sua mano mi tocca il braccio. Adesso lui era di fianco rivolto a me e dormiva beato.

Mi spostai leggermente verso di lui per sentire di piu' la sua mano vicino al mio braccio. Passa altro tempo, io in uno stato di prostrazione incredibile, infoiato come una maiale e senza poter fare niente. La sega, dovevo farmi una sega, li', subito, immediatamente. Mi rigiro ancora dandogli la schiena (e volendo anche il culo, era la parte del mio corpo piu' vicina a lui, essendo io un poco piegato) Mi premo ritmicamente il cazzo, ero convinto che sarei venuto subito ed ecco invece che lo sento muoversi, mi giro per vedere; e' sempre rivolto verso di me, vedo la silouette del suo viso, l'orecchio, intravedo la barba. Ero immobile sperando che, se si fosse svegliato, si riaddormentassi cosi' che possa completare la mia 'operazione'.


Non mi ero reso conto immediatamente, e' stato qualcosa di indefinito, attraverso il pigiama e le mutande sentivo che qualcosa mi premeva leggermente contro la chiappa destra. Non riuscivo a capire se era la sua mano che era capitata li' per caso oppure la gamba, o addirittura il suo cazzo. Con una movimento lentissimo e con la massima indifferenza mi spostai all'indietro verso di lui. La pressione sulla chiappa aumento', non poteva essere la sua gamba, troppo in alto, la sua mano oppure, visto che era abbastanza duro, il cazzo stesso. Ancora con indifferenza mi spinsi piu' indietro, la pressione si era allargata, mi toccava la chiappa proprio in centro ed era molto duro. In quel momento si mosse di nuovo lui; lo senti chiaramente, si era avvicinato a me, la mia schiena premeva contro il suo petto ed il suo addome. Ero eccitatissimo, o che lo faceva apposta oppure che stava dormendo inconsapevolmente, non mi interessava, riuscivo a sentire perfettamente, attraverso la stoffa, il suo pene che premeva contro la mia chiappa. Un momento.

Era in erezione. Lo sentivo. Questo poteva significare solo una cosa. Lui era sveglio. Lui lo voleva. Con un grosso atto di coraggio, mossi il culo fino a riuscire a far incastrare il suo cazzo fra le mie chiappe e spinsi ancora all'indietro. Questa volta sentii tutta la durezza di quel pezzo di carne che trattava di farsi largo tra la stoffa delle mie mutande, del mio pigiama e dei suoi boxer. Con un'altra dose di coraggio mi abbasso contemporaneamente il pigiama e le mutande. Oramai ero in delirio, lui aveva gia' tirato fuori il suo cazzo! Sento che pezzo enorme di carne, calda, che mi preme sulle chiappe. Poi sento che mi poggia la mano sulla gamba e mi accarezza. Io mi giro verso di lui e vedo l'ombra della sua testa che incombe su di me, sento il suo respiro che mi inonda la faccia, strofino la mia guancia sul suo viso alla ricerca della bocca, la trovo e lo bacio sulle labbra, delicatamente; sento la sua bocca aprirsi e la sua lingua prepotentemente entra nella mia bocca, movendola alla ricerca di chissa' cosa.

Mentre io ormai non avevo una goccia di saliva, la mia bocca era secca come la carta assorbente, la sua lingua e' ben lubrificata, sento la sua saliva che mi bagna la mia lingua e questo mi eccito' ancora piuttosto di farmi schifo. Soffiava il suo respiro dentro di me attraverso la bocca. Continuando in questo lunghissimo bacio misi una mano dietro di me e presi il suo cazzo in mano, era qualcosa di enorme, mentre stringevo il mio pollice non riusciva a toccare il mio indice, tanto era la circonferenza della sua mazza, il glande era enorme, liscio, tutto teso fin quasi a scoppiare, una folta peluria alla radice e due palle grandi e dure come noci.

Armeggio un po' col suo cazzo e poi poggio la cappella contro il mio buco vergine. Lo sento sorridere 'Ti va?' mi sussurra all'orecchio. 'Si, certo che si' gli rispondo poi aggiungo: 'Pero non subito, voglio fare dell'altro' E lui: 'Stanotte, tutto quel che vuoi' E giu' a baciarmi ancora infilandomi sempre la lingua. Sentivo la sua barba che mi strofinava sul viso, sentivo tutta la sua mascolinita', sentivo il suo ariete che spingeva sempre di piu' sul mio buchetto ed ero in un delirio completo di sensi, non avevo mai provato qualcosa del genere, le seghe non erano che delle ombre in confronto. Anche lui mi prese il cazzo in mano, e mi accorsi che era tutto bagnato, il liquido lubrificante mi aveva bagnato fino ai peli del pube, lui mi chiese: 'Ma sei gia' venuto?' 'No, no, non e' sperma' lo rassicurai. Mi tocco, anzi mi grato' le palle, l'addome. Nel frattempo iniziavo a sentire un po' di dolore nel buco del culo, la pressione si era fatta maggiore e ormai lo sfintere iniziava ad aprirsi. Mi girai verso di lui e lo baciai ancora, avevo voglia di vederlo in faccia, vedere i suoi penetranti occhi grigi, la sua virile barba.

Presi il suo cazzo e lo poggiai vivino alle mie palle, fra le gambe e lui mi mise una mano sul culo e spinse verso di se'. Il suo cazzo mi attraverso' da lato a lato, sotto le palle fino a sfiorarmi ancora il buco del culo dall'altra parte. Inizio' a muoversi ritmicamente, sentivo la sua mazza la' sotto e intanto la sua lingua continuava a ispezionarmi la bocca. Mi mise la mano nel culo, inizio' a far scorrere le dita in lungo ed in largo fra le chiappe. Si bagno' il dito con saliva e poi lo poggio' sul mio buco, inizio' a carezzarlo, a giocarci e nel frattempo avevo la sua mazza che continuava a muoversi fra le mie gambe strusciandomi contro le palle e la sua lingua nella mia bocca.

Alla fine mi infila il dito, sento che mi si allarga il buco, sento il suo dito che risale per le mie viscere, se all'inizio mi aveva dato un po' fastidio, avevo sentito un po' di dolore, adesso e puro piacere, sapere che e' lui, Mario, che mi sta addosso mi eccitava ancora di piu'. Gli chiedo sussurrando: 'Posso prendertelo in bocca?' 'Tutto quello che vuoi' mi risponde. Mi tolgo il pigiama e le mutande e mi inginocchio sopra di lui sulle sue gambe, nel buio individuo il suo cazzo e lo bacio dappertutto, sulla cappella, sull'asta, le palle, sentivo l'odore acre del suo sudore, l'odore del suo essere uomo. Poi lo presi tutto in bocca andai su e giu', lo leccai come un gelato, lui mi poggio' delicatamente le mani sulla testa e mi accarezzava i capelli.

Nel buio riuscivo a distinguere la magnificenza di quell'affare, poi lo baciai sui peli sul suo grosso e massiccio addome, risalii sul petto e lui mi indirizzo' verso i capezzoli che leccai quasi mordicchiandoli. Poi mi sussurro' all'orecchio 'Adesso devo ricambiare' Si alzo', mi prese per i fianchi e mi costrinse delicatamente a girarmi faccia all'ingiu'. Abbracciai il cuscino e divaricai le gambe. Lo sentivo sopra di me, inizio' al leccarmi la schiena, lungo la colonna vertebrale scese giu' fino a passarmela fra le chiappe.

Non capivo piu' niente, sentivo quella lingua ruvida, che grondava saliva che cercava di penetrarmi, spingeva ancora e ancora, ero cosi' altamente fuori giri che ebbi paura di avere un orgasmo; mi fermai e cercai di non fare movimenti, non doveva finire cosi', doveva continuare tutta la notte. Si distese su di me e senti il suo cazzo che mi poggiava fra le gambe, sentii tutto il suo peso su di me, mi resi conto che il suo petto era peloso, ed i peli mi raschiavano la schiena, ero al culmine dell'eccitazione e pensavo veramente che sarei venuto di li' a poco. Lui mi stava leccando l'orecchio quando gli disse, quasi implorando: 'Per favore, scopami. Voglio sentirti dentro di me, scopami'.

Lui mi chiese: 'Non vedo bene, sto scomodo e non voglio fare rumore, dai aiutami poggialo tu sul buco' Portai la mano dietro, presi quell'enorme mazza, dura come il marmo, e la poggiai sul mio buchetto. Mi ricordo il lieve contatto fra la sua cappella ed il mio sfintere, provai un brivido, sembrava che erano cariche magneticamente a poli opposti e si attraevano.

Mi ricordo la forma di quel cazzo, era grosso, lungo, la cappella leggermente incurvata verso la sua pancia. Era un gancio da traino. 'Fai piano, non mi fare male, e' la prima volta per me' 'Bagnati con un poco di saliva' mi disse lui. Dopo che lubrificai bene il culo, lui inizio' a spingere. Lo bloccai subito. Una fitta di dolore mi attraverso' il corpo, mi resi conto che persi anche l'erezione. 'Se vuoi ci fermiamo' 'Lo voglio dentro' dissi deciso. Provammo piu' volte ogni tanto si fermava, usciva e poi rientrava, conquistavamo sempre piu' terreno, poi di disse di infilare le mie braghe del pigiama fra il mio cazzo e le lenzuola cosi' da non sporcarle.

Piu' di una volta lui si alzo' e riempi di saliva il mio buco. Alla fine senti che entrava dentro di me, le fitte di dolore sparirono, senti che ero pieno di lui mi senti estasiato, nel frattempo mi baciava l'orecchio mi leccava la guancia, trattai di stringere il buco ma non ci riusci', ero spaccato, ero pieno, ero felice. '

Ti piace?' mi chiese all'orecchio 'Lo senti dentro di te?' 'E' tutto tuo' 'Si , dai ancora' lo incitai io e aggiunsi 'Vorrei rimanere cosi' per sempre' Poi iniziai a muovermi anch'io, il suo cazzo, mentre pompava, quasi mi usciva fino al glande per poi rientrare prepotentemente dentro di me; infine lo senti ansimare, il suo respiro si era fatto piu' veloce, 'Sto venendo' disse e di colpo si fermo'.

Passarono uno, due secondi in cui lui rimase immobile, e quel che segui' fu stupendo, senti dentro di me il suo cazzo vibrare letteralmente, pulsava quasi come un cuore tanto e riuscivo a sentire la sua sborra calda che mi riempiva tutto il culo, era bellissimo. Allo stesso tempo lui si muoveva a scatti sopra di me preso da gli spasmi incredibili di piacere e allora venni anch'io.

Fu la prima volta che riusci a stringere lo sfintere stringendo di conseguenza la sua verga dentro di me, il piacere fu cosi' intenso che non capii bene se era dolore o piacere, mi si annebbio' per un attimo la vista, le gambe, anzi le ginocchia, iniziarono a tremare e non le sentii piu'; la cosa strana fu che gli spasmi di piacere furono tanti, uno dietro l'altro, e per ogni movimento continuavo a stringere il buco con il suo cazzo ancora turgido dentro, di modo che la durata dell'orgasmo si prolungo' di molto.

Altro che seghe. Addirittura dopo che gli spasmi si placarono ogni tanto ne sentivo uno isolato venire. Lui rimase sopra di me, sentivo il suo cazzo ancora duro dentro di me ed io per scherzare iniziai a stringere ancora il buco a mo' di codice e lui mi rispondeva allo stesso modo facendo pulsare il cazzo. Poi di disse all'orecchio: 'Ti e' piaciuto?' 'E' stata la cosa piu' bella che mi sia capitata' risposi. Poi disse ancora: 'Ma tu lo volevi?'

'Si, certo che lo volevo'

'Guarda che io l'ho capito da stamattina quando sono arrivato e ti ho visto'

'Non mi sembra di essere effeminato, come l'hai capito?'

'No, non sei effeminato, ma l'ho capito dal tuo sguardo, ma ti piaccio?

'Cazzo, sei un uomo stupendo, beata tua moglie' Lui sorrise. Si alzo sulle braccia e poi usci' da me, sentii il suo pene che usciva fuori dal mio culo, avrei voluto che rimanesse dentro ancora. Lui si sposto di fianco rivolto verso me, mi passo un braccio fra le spalle e mi bacio' l'orecchio. Sentivo una strana sensazione al buco del culo, lo sentivo letteralmente 'aperto' mi dava fastidio ma mi piaceva allo stesso tempo, inizio' a grattarmi la schiena ed io chiesi: 'In quanto tempo ti ricarichi?' Lui rise ancora 'Ma come ne vuoi ancora?' 'Si' risposi io. 'Non vuoi dormire?' Risposi di no e non mi stupii che iniziavo ad avere un'altra erezione. 'Mi tocchi il culo?' gli chiesi e lui porto subito la mano sotto la mia schiena che carezzo' le chiappe e disse 'Hai un bel culo, peloso, sodo, giochi a pallone?'

'Si ogni tanto' poi chiesi io 'Ma ti piacciono di piu' le donne o gli uomini?' Lo sentii ridere ancora, avvicino la bocca al mio orecchio e mi disse 'Mi piaci tu. E ... anche mia moglie' 'Beata lei' ripeto io. Poi lui mi chiede 'Ma tu l'hai mai fatto con una ragazza?'

'No-o, guarda che tu oggi mi hai sverginato in tutti i sensi. Stasera ho avuto il mio primo rapporto sessuale' 'Ma allora no' disse lui 'Ancora deve arrivare il tuo primo, devi scopare tu. Trovati una ragazza e fallo' 'Ma le donne sono difficili. E poi mi piacciono gli uomini ... dopo stasera ....uhmmm'

Lui sorrise e aggiunse: 'Almeno prova'

'Vedremo'

Con una mano presi il suo cazzo che per la verita' non era moscio totalmente, anzi, ed iniziai a stringerlo. Dopo alcuni minuti era duro di nuovo. Mi spostai verso il suo ventre, sempre coricato, e lo presi in bocca, lo leccai avidamente dappertutto, sotto il glande, alla radice, dopo lui alza una gamba e lo sposta al di la' della mia testa e la nuova posizione e': lui alla pecorina ed io sotto coricato con il suo cazzo in bocca. Lui si muove freneticamente tanto che il letto che fino ad allora era stato un complice silenzioso inizia a lamentarsi. Sento il suo cazzo che continua ad entrare ed uscire dalla mia bocca e penso che essa e' diventata un altro buco per lui, inizio a pensare cosa succedera' quando schizzera'. Avevo quasi paura che cio' succedesse. Poi mi sfilo da sotto e sue gambe e porto la mia lingua fino al suo buco.

E' peloso, il culo e' sodo e riesco a vedere al buio la sua perfetta rotondita'. Infilo la lingua la', spingendo sempre piu' in dentro, sento che e' pulito, solo il sapore del sudore. Nel buio riesco solo a distinguere le sue enorme chiappe, ma tutto e' eccitante allo stesso modo. Poi con la lingua scendo ancora fino alle palle leccandole dappertutto ed infine mi sdraio di nuovo come prima per ricevere quella mazza in bocca. Io sto fermo con la bocca aperta, e' lui che si muove su e giu' spingendo dentro di me la sua mazza. Inizio a toccargli il culo e poi gli infilo un dito. All'improvviso lui si ferma, per un secondo rimane immobile e poi mi accorgo per prima che in bocca mi sta entrando un liquido viscoso, caldo; tiro fuori il cazzo dalla bocca e ricevo uno schizzo di sperma vicino al naso e subito dopo un altro. Nel frattempo Mario si scuote sopra di me in preda agli spasmi di piacere, il mio dito che era nel suo buco viene stretto piu' volte con forza dalle contrazioni dello sfintere. Penso all'intensita' di quell'orgasmo, fino a quando gli spasmi diminuiscono continua a schizzarmi sborra in faccia, la quale e' ormai totalmente bagnata, sento l'odore del suo sperma, inebriante, e quel liquido caldo che mi copre tutto il viso.

'Tu sei venuto?' mi chiede. Rispondo di no. Mi spinge verso il cuscino in posizione supina, mi alza all'aria le gambe ed infila ancora la sua lingua nel mio buco, mi bacia le palle e poi prende in bocca il mio cazzo che implorava riposo. Sento la sua bocca che lo prende tutto, fino alla radice, movendo la lingua e facendomi estasiare, poi prendo io le mie gambe, sempre all'aria e lui torna a slinguettarmi il buco del culo e con una mano mi masturba. Vengo quasi subito, lo schizzo mi arriva perfino sul collo, l'orgasmo fu molto piu' intenso del primo tanto che nell'immenso piacere provo perfino dolore e sono costretto a togliere la mano di Mario dal mio cazzo che continuava a menarmelo, lui pero lo riprende e continua a masturbarmi. Tento di spostarla ancora ma lui insiste ed io sono cosi' dibattuto fra piacere e dolore.

 Poi mi da' un bacio sull'ano e si distende a fianco a me, la sua sborra sulla mia faccia asciugava, prendo il pigiama con le mutande che erano rimaste dentro e mi asciugo bene la faccia e tutta la sborra che schizzai io sul petto e sull'addome. 'Come stai?' mi chiede 'Benissimo, vorrei scappare via con te su un'isola deserta' lui ride ancora e mi prende per mano, mi stringe. 'Se ti va possiamo vederci ogni tanto anche se stiamo su citta' diverse' gli dico sperando in un suo consenso. 'Ma ti piaccio cosi' tanto?' 'Si, sei molto bello. E poi sei molto virile' Lui sorride ancora. Rimaniamo in silenzio per un po' e per la verita' la stanchezza iniziava a farsi sentire. 'Mi piacerebbe parlare con te' disse lui all'improvviso 'ma sono stanco, credo che fra poco crollero'' Un altro spazio vuoto. Il silenzio assoluto invase la stanza. Poco dopo mi addormentai.

Mi svegliai la mattina dopo ed ero solo nel letto. Sentivo voci che parlottavano in cucina. Io mi stiracchio e rimango disteso pensando alla notte passata. Quanto era stato bello. Mi sentivo ancora aperto il buco del culo, era una bella sensazione. 'Speriamo che sia l'inizio di una lunga serie' pensai. Inutile dire che con lui non lo feci piu'. Ci alzammo tutti, colazione, chiacchiere varie, cucinare, pranzo e poi lui e sua moglie ripartirono verso le quattro del pomeriggio. Durante la mattinata ed il pomeriggio tutto torno' come il giorno prima. Ci scambiamo qualche battuta qua e la' e niente piu'. Anche se aumentarono gli sguardi di intesa. Poco prima di partire mi disse, stando attento a che nessuno senta, 'Non ti dimentichero', spero tanto che possiamo rivederci'

Lui parti' ma io non ebbi mai il suo numero di telefono o indirizzo e per la verita' non e' che mi e' dispiaciuto, era quasi impossibile instaurare una qualche relazione. Allo stesso modo, fui molto contento di averlo fatto con lui per la prima volta.

Lo rividi qualche anno dopo ad una festa, io avevo gia' avuto una serie di relazioni con ragazzi e con qualche ragazza, era ancora bello come lo ricordavo solo con qualche capello bianco in piu'; lui mi saluto' molto caldamente, come se fossimo amici veri di vecchia data poi di fronte ad un gruppo di amici disse la seguente battuta: 'Certo che le voglio bene, e' stato l'unico uomo con cui ho dormito insieme'

Tutti a ridere, ma era vero. In tutti i sensi.