ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Carne da macello (prima parte)

Un racconto di Orsomannaro


    Quando mi capito' questa fantastica avventura avevo 23 anni e lavoravo in un piccolo supermercato. All'ora ero alto 170 e pesavo 110 kg ed ero molto attratto da ragazzi e uomini della mia stessa stazza. Con mio immenso piacere nel reparto macelleria lavorava uno splendido orso brizzolato molto  alto e grosso, portava il pizzetto e aveva intorno ai cinquant'anni. Si chiamava Francesco. Facemmo amicizia in fretta ma non sapevo se fosse gay o meno. Mi limitavo ad osservarlo e a scatenare le mie fantasie su di lui. Passarono cosi tre mesi. Spesso dopo il lavoro mi masturbavo pensando al suo ampio torace e alla sua pancia che immaginavo ricoperta di peli. Immaginavo il suo calore e il suo membro turgido tra le gambe pronto a sventrarmi.
    Una sera in cui il supermercato era deserto e stavamo in orario di chiusura mi passa dietro e mi sento strusciare da quello che riconobbi subito come un cazzo in erezione contenuto dai pantaloni. Mi giro ma lui gia' stava andando via. L'accaduto mi spiazzo' e mi lascio' con mille interrogativi. Era stato solo un caso oppure l'aveva voluto fare? Purtroppo non sapevo rispondere e se gliel'avessi chiesto avrei sputtanato la mia omosessualita'. Quella sera a casa mi masturbai cavalcando un dildo, pensando  che dentro di me ci fosse il cazzo del mio macellaio.
    Il giorno dopo a lavoro mentre sistemavo delle bottiglie di detersivo sugli scaffali, un flacone di ammorbidente chiuso male mi verso' buona parte del suo contenuto sui pantaloni. Io vado nel bagno e cerco con della carta assorbente e una asciugacapelli che mi era stato prestato per l'occasione dal titolare che abitava al piano di sopra, di limitare i danni per poi continuare a lavorare.
    Ero rimasto in mutande. Da dietro, silenzioso, sento strusciare di nuovo il cazzo di Francesco e questa volta non ci sono dubbi sulle sue intenzioni. Il cazzo mi entro' subito in tiro. Peccato che stiamo a lavoro, pensai.
    Una mano enorme di Francesco mi strizzo' il pacco dalle mutande. < Gia' arrapato. Sapevo che ti piaceva. >
    < E io sono molto contento che piaccia anche a te. > portai una mano dietro e gli accarezzai il cazzo.
    Nonostante fossi eccitatissimo avevo paura che potesse entrare qualcuno da un momento all'altro. <Meglio che vai altrimenti ci scoprono.> dissi
    < Prima dimmi una cosa, Simone. Stasera ti va di venire da me dopo il lavoro? >
    Senza farmelo ripetere due volte gli dissi subito di si. < Bene prima di andare passa da me in macelleria che devo darti una cosa. > ando' via lasciandomi pieno di curiosita' ma soprattutto avevo l'uccello cosi duro che avevo voglia di segarmi.
 
   Arrivarono le nove di sera e finalmente si staccava e si tornava a casa. Ma per quella sera avevo dei piani diversi. Avevo passato tutto il tempo dall'incontro in bagno con Francesco a pensare a quella sera e alla sua richiesta di passare da lui prima di andare via. Andai al reparto macelleria e lui era li che mi aspettava in tutta la sua bellezza. < Tieni. > mi disse. Prese una salsiccia bella grande e me la porse. < Infilati questo nel culo. Io ti aspetto in auto e andiamo da me. >
    Mi chiusi a chiave nel bagno e feci quanto mi aveva chiesto. Avevo problemi a camminare disinvolto cosi inculato ma mi sforzai di fare finta di niente e sgattaiolai fuori cercando di non farmi vedere da nessuno. La situazione mi eccitava molto.
    Francesco mi aspettava con l'auto accesa fuori al supermercato. Io aprii la portiera e mi accomodai. Quando mi sedetti la salsiccia entro' piu' a fondo. Un brivido di piacere mi percorse. Francesco se ne accorse, allungo' una mano e me la passo' sull'uccello. < bene stasera ci divertiamo. > mi disse
    < Lo spero proprio. > risposi io.
    Il tragitto fino a casa di Francesco era costellato da dossi e fossi vari e ogni volta che ne prendeva uno la salsiccia mi dava piccole botte. Mi sfuggi' un gemito e  lui mi guardo' sornione. Eccitato da quello sguardo iniziai a muovermi su e giu' scopandomi il culo. Mi slacciai la patta e liberai il cazzo in tiro.
    Francesco era distratto dal mio spettacolo e non riusciva a tenere lo sguardo incollato alla strada. Si fermo' in una stradina deserta, abbasso' con un movimento veloce il mio sediolino e mi salto' addosso. Il suo enorme peso mi schiaccio' contro il sedile e la salsiccia mi penetro' ancora piu' in profondita' togliendomi il fiato. Mi tolse la maglietta e mi lecco' il petto glabro. La sua lingua si muoveva con grande esperienza sui miei capezzoli.
Indifferenti che avrebbero potuto scoprirci cominciammo a fare sesso. La mia mano corse al suo pacco e ne tirai fuori uno splendido cazzo di 18 cm. Ingoiai la cappella, gliela massaggiai con la lingua poi lo ingoiai. Dopo un po' Francesco scese dall'auto e disse < Siamo troppo grossi per incularti in auto. Ho un'idea. Scendi.> mezzo nudo, attento a non far scivolare via il pezzo di carne che avevo nel sedere, scesi dall'auto e mi fece risalire dietro.
Abbasso' il finestrino e chiuse la porta. < Metti il culo fuori e io ti scopo. > appoggiai il sedere fuori dal finestrino e lo mostrai al mio compagno che subito comincio' a giocarci usando la salsiccia che mi aveva dato. Mi scopo' con quello per qualche minuto. Dalla posizione in cui ero potevo vedere se passavano altre auto. E la probabilita' che potessero sgamarci mi impauriva e mi eccitava contemporaneamente.
    Quando Francesco mi libero' dalla salsiccia il mio culo era gia' molto allargato e un cazzo ci sarebbe entrato senza problemi. Prima pero' m'infilo' due dita e con foga mi massaggio' la prostata.
    < Bravo cosi, troia. > mi disse sentendo i miei gemiti di piacere. Tolse le dita e mi sbatte' violentemente il suo cazzo tra le chiappe. L'impatto mi strappo' un mugolio. < Ti piace? Ne vuoi di piu'? > mi disse schiaffeggiandomi il culo. La sua andatura aumento' pari passi col mio piacere.
    Quando usci' da me mi disse di darmi la bocca. Io mi girai pronto ad accogliere il suo membro tra le mie labbra invece un getto molto generoso di sperma, seguito poi da altri, mi arrivo' in faccia. Francesco si abbasso' verso di me e me lo lecco' tutto via. Ne avevo una grande quantita' sulle labbra. Lui avvicino' le sue sporche di sperma e comincio' a baciarmi prima solo con le labbra poi con la lingua.
    Mentre mi accompagnava a casa mi invito' di nuovo a casa sua. Io accettai ancora eccitato dal ricordo del suo cazzo dentro di me e da quel bacio cosi particolare.

Continua…





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