ORSI
ITALIANI MAGAZINE
ATTENZIONE
/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
Le
buone azioni pagano
Un racconto di
Toscobear
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Lavoro
in hotel come receptionist da oltre 15 anni.
Nonostante la miriadi di leggende metropolitane su quanto scopino al
lavoro i portieri d'albergo, non ho mai ricevuto uno straccio di avance,
se escludiamo qualche sporadico complimento di signore attempate, più
interessate a uno sconto sulla camera, che ad avventure romantiche
(comunque non contraccambiati).
Eppure non sono certo brutto, magari non sono un modello, ma credo di
potermi definire un bell'orsetto: sono alto, ho una bella barba folta
piuttosto curata, testa rasata per dare una dignità alla calvizie e forse
sono un po' robusto, ma la ciccia è distribuita uniformemente su su tutto
il mio fisico.
Poi, da quando gioco a pallavolo, mi ritrovo spesso allo specchio ad
ammirarmi chiappe e cosce, mai state così sode. Alla soglia dei quaranta,
quindi, mi ritengo proprio un bell'orsotto.
Una sera di novembre, poco dopo l'inizio di un turno di notte, una volta
portate a termine tutte le operazioni, con l'hotel per la prima volta
dall'inizio della mia carriera totalmente vuoto, decido di chiudere
l'ingresso prima del solito e di concedermi un pisolino.
Mentre sto per girare la chiave nella toppa si avvicina un uomo dietro la
porta a vetri, sulla mia età, con uno spiccato accento locale che mi
chiede se per caso a quest'ora trovasse qualcuno dei responsabili, quindi
lo guardo un attimo prima di rispondergli che sarebbe dovuto tornare in
orario diurno per qualsiasi esigenza.
Lui sbuffa e si scusa, ma avendo dimenticato il portafogli a casa e
essendo rimasto secco con l'automobile, ha bisogno di qualcuno che gli
presti una decina d'euro per arrivare a casa e che sarebbe tornato subito
a restituirli, lasciando qualcosa come garanzia: il giubbotto, gli
occhiali o l'orologio.
Lo osservo un attimo: non è la prima volta che mi capitano degli sbandati,
drogati o mendicanti a chiedere soldi, ma di solito evito di aprire la
cassa e liquido chiunque con una scusa, quest'uomo però sembra sincero ed
effettivamente a disagio, gli presto €10 direttamente dal mio portafogli e
non gli chiedo garanzie, lui mi ringrazia con un sorrisone imbarazzato,
scusandosi per la figura di merda e stringendomi forte la mano:"Giuro sui
miei bimbi che te li riporto entro un'ora, mi chiamo Cristian!"
Si gira e se ne va, lasciandomi li come un cretino, pervaso da una
sensazione a metà tra l'orgoglio della buona azione e il dubbio di essere
stato fottuto.
Chiudo la porta e mi accomodo sul sofa sperando che, se proprio mi dovesse
aver fregato, almeno spenda quei due soldi in qualcosa di sano e chiudo
gli occhi appisolandomi.
Vengo svegliato dal suono del campanello dell'hotel, qualcuno è fuori e
vuole entrare.
Guardo l'orologio e mi rendo conto che ho dormito poco più di tre quarti
d'ora, mi alzo e tento di sbattere gli occhi e massaggiarmi la faccia per
dissimulare l'aria assonnata, mi avvicino alla porta e dalla vetrata
scorgo un sorridentissimo Cristian, con in mano una banconota da 10 euro e
nell'altra due birre.
Apro faticando a trovare il buco della serratura per il sonno e lo faccio
entrare mentre mi ringrazia, ripetendomi a macchinetta quanto sia stato
prezioso il mio aiuto e come non avrebbe saputo come fare senza di me.Gli
chiedo di calmarsi e di sedersi, prendo i miei soldi e mi accomodo
dalla parte opposta della hall.
Mi offre da bere e tento gentilmente di rifiutare, sono di turno, sono
assonnato e non reggo molto l'alcool, ma Cristian insiste e mi dico che in
fondo una birra non può uccidermi.
Mentre
beviamo, sento crescere l'imbarazzo, non sono mai stato bravo a cominciare
una conversazione con uno sconosciuto, quindi prendo spunto dall'unica
cosa che so di lui e gli chiedo dei suoi figli.
Mi racconta del suo matrimonio finito amichevolmente da qualche tempo e
che ha due gemelli di 10 anni. che vivono con la mamma, ma che ha la
libertà di vedere quando vuole
Mentre parla dei bimbi lo vedo gli occhi verdi illuminarsi e mi accorgo
che è veramente un bell'uomo, capelli corti scuri, barba incolta ma ben
disegnata, un ben naso importante di quelli per cui ho un debole, spalle
larghe e una pancia tonda e definita, scendo con lo sguardo e noto che i
jeans stretti avvolgono due gambe grosse ma piuttosto sode.
Torno a guardarlo negli occhi e gli chiedo come mai fosse finita con la
moglie, ma mi scuso immediatamente per la domanda irriverente.
Cristian sorride e senza imbarazzo mi rivela che a un certo punto della
sua vita si è reso conto di essere attratto dagli uomini e per quanto
l'amore per la sua ex restasse forte, era mutato e riteneva fosse
incoerente continuare quel tipo di relazione che incatenava entrambi.
Complici la birra e un'attività sessuale ultimamente non troppo vivace,
oltre all'ultima rivelazione, comincio a pensare che sono davanti ad un
uomo piuttosto attraente e che forse, nel suo sguardo dolce e sincero ci
sia un briciolo di attrazione nei miei confronti ma rifuggo subito il
pensiero.
Restiamo un attimo in silenzio, quello un po' imbarazzante di due persone
che non conoscendosi faticano a trovare argomenti fino a che lui si alza e
si avvia verso l'uscita, dicendo che forse è tardi e che mi sta
disturbando.
Rassicurandolo lo seguo, socchiudo l'anta di vetro e lo invito a tornare
quando vuole fare due chiacchiere.
Cristian fa per uscire, poi si gira un'ultima volta e ringraziandomi
nuovamente chiede se può fare qualcosa per sdebitarsi.
Un fulmine mi attraversa gli occhi e in una botta di incoscienza gli dico
che qualcosa forse c'è.
Richiudo la porta, lentamente mi avvicino a lui e senza smettere di
guardarlo lo bacio, sperando di non essere respinto.
L'unico ingenuo dei due forse sono io, perché lui non fa niente per
fermarmi ed anzi, mi cinge la vita con le mani e ricambia il bacio in
maniera dolce e decisa.
Ci baciamo profondamente e a lungo, le nostre lingue vorticano in una
danza lenta e sensuale e, quando ci fermiamo, ci fissiamo sorridendo come
due ebeti.
Serro la porta, gli chiedo di aspettare un secondo e vado verso il bancone
della reception: controllo e afferro la chiave di una camera adiacente,
appena restaurata il cui letto ancora non è stato rifatto, prendo un
lenzuolo pulito e invito Cristian a seguirmi.
Entriamo nella stanza buia, ci chiudiamo la porta alle spalle e torniamo a
baciarci furiosamente, mentre le nostre mani armeggiano convulsamente con
i vestiti dell'altro.
Restiamo in mutande, stendo frettolosamente il lenzuolo sul materasso e
faccio stendere il mio nuovo e inaspettato amante, io mi metto al suo
fianco e lo stringo, per la prima volta sento il suo odore, un odore
buono, di pulito e di uomo.
Gli bacio il collo, poi lo mordo, e continuo ad alternare baci e morsi su
tutta la spalla, gli alzo le braccia sopra la testa e lo tengo bloccato,
mentre passo a baciargli e leccare l'incavo delle ascelle, hanno un odore
buono e mi fermo a lungo per memorizzarne il sapore.
Mi avvicino al capezzolo, seguo la circonferenza dell'areola e lo mordo
più decisamente di quanto non avessi fatto prima, Cristian inarca la
schiena, ma non è dolore o almeno è un dolore piacevole, lo sento dal
respiro corto e dai gemiti, infilo il naso nel cespuglio folto del suo
petto e scendo con la lingua seguendo la linea di peli che mi indicano la
strada per l'ombelico e giù ancora verso l'elastico dei boxer, che prendo
con i denti e, aiutandomi con le mani sui suoi fianchi, tiro giù.
Mi trovo davanti una virilità prepotente, un membro duro come il marmo e
proporzionato nelle dimensioni, non ho mai saputo cosa farmene di
serpentoni fuori misura, lecco le palle e con le mani massaggio l'asta,
Cristian ringrazia con un gemito lungo e forte.
Risalgo
il cazzo con la lingua, solletico il frenulo e prendo tra le labbra la
cappella pulsante, che stava aspettando solo me.
Comincio un movimento lento e continuo, fino a quando tutto il ben di dio
non sparisce nella mia bocca e i peli pubici non mi solleticano il naso.
Sento le mani di Cristian accarezzarmi le spalle ed arrivare sulla mia
testa, premendo e assecondando i movimenti in maniera sempre più
veloce, accompagnato anche dall'ondeggiare dei suoi fianchi, a simulare
una sensuale e virile scopata.
Poi ad un tratto smette e si ritrae, sta per venire ma non vuole farlo ora
e non così.
Mi invita a sdraiarmi sulla schiena e imita il copione di prima, a parti
invertite, baci, morsi, una prolungata dolce tortura ai capezzoli e una
sontuosa fellatio:
La sua variazione sul tema però prevede il prendere un cuscino e
posizionarmelo sotto il bacino, dopodiché mi alza le gambe e si tuffa sul
buco del culo, baciandolo con passione, leccandolo e penetrandolo con la
lingua.
"Sai di maschio!" Lo sento grugnire, e il mio viso prende fuoco dal
godimento.
Continua a lungo a leccarmi tra le chiappe, fino a che non decide di
alzarsi in ginocchio, prendere una bustina dai jeans appoggiati li accanto
lato e infilarsi un preservativo.
Mi mette le gambe sulle sue spalle e si sputa su una mano, lubrificandomi
ulteriormente il buco già pronto per lui.
P
oi lo sento appoggiare la cappella e farsi strada piano, delicatamente
fino a che il suo pube non arriva a contatto con la mia pelle, poi si
sporge verso di me, mi bacia e lentamente comincia a scoparmi, aumentando
regolarmente il ritmo.
Lo invito a tirarsi su e a tenermi per le caviglie, in modo che possa
vedere bene i suoi fianchi che percuotono le mie chiappe, e lo imploro di
sbattere forte.
Non si fa pregare, inizia a dare colpi secchi e sonori, lo sento, duro
dentro di me, il suo sudore che gocciola copiosamente sul mio petto, lo
vedo lasciarmi la caviglia per un attimo e con la mano libera mi colpisce
una natica, facendo un rumore forte ma senza alcun dolore dopodiché
continua a scoparmi senza pietà, con il mio cazzo che rimbalza sulla
pancia, gonfio e turgido.
Scambiamo uno sguardo complice, lui aumenta il ritmo e con un grugnito
svuota il contenuto delle sue grosse palle in me, io stringo il mio membro
e con un paio di colpi vengo in maniera prepotente prima sul mio petto,
poi uno schizzo mi colpisce il viso.
Cristian sfila il cazzo dal mio buchetto infuocato, si toglie il
preservativo e si stende su di me, imbrattandosi petto e barba del mio
sperma. poi mi abbraccia, e mi bacia dolcemente.
Rimaniamo così per qualche minuto, poi ci ripuliamo sommariamente e
ci rivestiamo e, dopo un caffè, lo scambio dei contatti e tanti altri
baci, lo accompagno sulla soglia e lo vedo allontanarsi.
Il fatto che si giri ogni tre metri a salutare mi fa pensare che non sarà
l'ultima volta che ci vediamo, chissà