ORSI ITALIANI MAGAZINE


Badante di nonno Gino

Un racconto di Valeriogr

(valeriogr@supereva.it)

 

Squilla il telefono e' l'occasione buona per fare una pausa prima dell'esame previsto per il prossimo mese, mi avvicino all'apparecchio e urlo come d'uso in casa nostra: "Rispondo io"

"Pronto"

Dall'altra parte del telefono riconosco la voce roboante di nonno Gino "Pronto proprio te che cercavo, ho bisogno del tuo aiuto"

"Che cosa e' successo?" era solito inventarsi delle piccole scuse per invitarmi un giorno o due a casa sua.

"Ho bisogno di un badante per 30 giorni circa, e ho pensato a te"

Lo interrompo ridendo "Inventane un'altra"

No sul serio passami tua madre che devo parlarle.

"Mamma, c'e' nonno che ti vuole!" prima di appoggiare la cornetta sul tavolino saluto il nonno e poi torno sui miei libri. Controllo il calendario il tempo che mi rimangono prima dell'esame, fra trentacinque giorni il mio primo esame universitario, rimando troppo spesso lo studio, trovo mille cose da fare, dovrei ritirarmi in un convento, senza distrazioni serali, lontano da amici e amiche.

Mentre sono di nuovo davanti all'amato e odiato testo, entra mamma "Tuo nonno si e' fratturato una gamba, te la senti di passare un periodo a casa sua per aiutarlo? Prima di decidere pensa che mi ha anche annunciato che ti paghera', come badante."

"Ma l'esame, come faccio"

"Carichi libri, appunti, poi se ti manca qualcosa puoi sempre chiamarci"

"Ok parto sara' come andare in ritiro prima di una partita importante"

La mamma incalza "Poi in campagna non ci sono tante distrazioni e potrai veramente concentrarti sullo studio"

Mattino seguente presto sono gia' in autostrada radio accesa, ma gia' penso "saro' pagato per badare al nonno" la situazione mi fa ridere.

Arrivo a casa del nonno Gino il primo pomeriggio, la casa e' la stessa, ma non siamo in estate e la campagna intorno e' completamente diversa, fa freddo, entro in casa e trovo nonno Gino seduto su una sedia con la gamba destra ingessata distesa su uno sgabello, era tutto vero non una frottola.

Un incidente domestico, era scivolato sul terreno bagnato mentre accudiva ai suoi animali in piu' cosa che non sapevo aveva anche un'appariscente fasciatura alla mano destra, un taglio con sei punti di sutura.

Comincio a scaricare i miei bagagli e sento una voce femminile e dei rumori sulle scale, era la sua "amica" che gli faceva le solite pulizie settimanali.

"Ciao tu sei il nipote. Bene, bene. Per me spostarlo sta diventando troppo difficile, tu ce la farai certamente. Da ieri quando e' ritornato dall'ospedale sono stata sempre qui, ora devo rientrare per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi. Il mio numero e' scritto di fianco al telefono."

"Arrivederci signora Antonia"

Accompagno la signora alla porta e rientro in casa nonno sta cercando di alzarsi per prepararsi la cena.

"Fermo che fai? Se cadi di nuovo sono guai!"

"Sono gia' stufo di star fermo"

"Ascolta io sono a tua completa disposizione, ma mi devo preparare anche per l'esame, quindi questa sera prepareremo un piano per le mie mansioni, mi dovrai dire cose devo fare per gli animali."

"Per loro ho gia' tutto risolto viene due volte al giorno Marcello, un mio vicino"

"Tu devi solo aiutarmi a spostarmi ed in particolare a salire e scendere le scale"

Io preparo per cena, o meglio prendo dal frigo quello che Antonia aveva gia' preparato. Possiamo sfamare un esercito con un frigorifero cosi' pieno.

Appena gli sono vicino "Allora come va? Sempre in tiro?" cosi' dicendo mi afferra, con la sua mano libera tra le gambe.

"Stiamo entrambi bene" Rispondo ridendo

La cena preparata dalla Antonia era ottima come al solito.

"Ora comincia il tuo lavoro, Mi devi aiutare a salire le scale"

Operazione non facile vista la stazza di mio nonno, con la sua forza e le mie spalle come appoggio raggiungiamo il primo piano. Gli passo le stampelle. Lui lentamente si dirige verso il bagno invitandomi a seguirlo.

"Non esagerare a scrollartelo ci riesci con la sinistra!"

"Non sto esagerando ma ho bisogno del tuo aiuto, devo lavarmi, Vai a prendere una sedia da giardino, quelle di plastica, per favore"

Rientro con la sedia e poi comincio a togliergli la maglia prestando attenzione quando sfilo la mano a non fargli male, sbottono la camicia e vedo la sua bella pancia coperta di peli, poi sciolgo il filo che lega i pantaloni della tuta che sfilo a fatica dalla gamba ingessata.

La situazione e' comica ed eccitante. Nonno Gino non fa nulla per aiutarmi nel mio compito di svestirlo anzi si bea delle mie attenzioni, dopo i calzini tolgo anche i suoi piccoli slip.

Esce libero il ben noto cazzo circonciso di nonno Gino, non duro ma gia' bazzotto.

"Vedi che gia' sto meglio?" Cosi' dicendo si tocca le grosse palle e continua "Sono quattro giorni che non mi lavo ne ho bisogno"

Effettivamente mentre lo spogliavo sentivo un forte odore che mi entrarmi in testa.

Con una cerata avvolgo completamente il gesso della gamba, poi dopo aver fatto sedere nonno sulla sedia di plastica gli alzo la gamba per evitare che l'acqua entri nella fasciatura del gesso.

Ora nonno e' veramente grottesco: seduto, nudo, con la gamba sana leggermente divaricata e altra stesa su una sedia, dei pettorali ancora vistosi, una bella pancetta completamente coperta di peli, poi tra le gambe, una bell'attrezzatura veramente invitante.

Mi fermo un attimo a mirarlo.

"Ora se non vuoi bagnarti dovrai spogliarti anche tu"

Ubbidisco, e in breve mi trovo solo con i miei boxer, sotto i quali gia' preme il mio cazzo.

Prendo la spugna apro la doccia con "telefono" sento la temperatura ed inizio a bagnare completamente nonno. Noto che ha gia' un inizio d'erezione, anche a lui piace questa situazione.

Con la spugna ed il bagno schiuma la faccio volutamente piu' lunga comincia dal collo schiena, ascelle, petto, pancia quindi salto per andare alla gamba sana.

Ora i boxer bagnati evidenziano il mio cazzo completamente duro.

"Sei qui per lavorare, datti da fare" Ridacchia nonno Gino indicando il mio cazzo.

Passo ora alla pulizia dell'inguine, con delicatezza lavo accuratamente le palle poi il cazzo gia' quasi completamente duro e con estrema lentezza lavo il glande.

La cosa piace ad entrambi. Con la mano sana mi accarezza la nuca, quasi ad invitarmi ad un prelibato bocchinio. Ma poi si ferma, e com'e' suo abitudine cambia espressione.

"Come facciamo?"

"Che cosa vuoi dire nonno?"

"Come farai a lavarmi il sedere, in questa posizione?"

"Con calma, ora cerchero' di alzarti, tu aiutami con la gamba buona"

Cosi lui mi e' addosso, sento il suo peso ma anche il suo cazzo duro che preme contro di me, con un po' di fatica riesco ad abbracciarlo e quindi a lavare le sue grosse chiappe poi entro nello spacco e con una certa facilita', grazie anche al bagno schiuma, con un dito forzo anche il suo buchino.

Anche se la posizione e' alquanto scomoda la cosa dura per un po', i nostri cazzi sembrano ormai esplodere dalla voglia.

Stanco nonno si risiede allora con un caldo getto d'acqua prima libero lui e poi anche me dalla schiuma.

Mentre sono sotto l'acqua mi abbassa i boxer mi prende il cazzo e mi avvicina tra le sue grosse gambe.

Mi abbasso e comincio a leccare e poi a succhiare con avidita' il suo cazzo, poi con la lingua lecco con delicatezza intorno al glande, con le mani accarezzo le palle e cerco di arrivare all'accogliente buco.

"Qui non ci riesco troppo scomodo, aiutami ad andare in camera" Interrompe il nonno.

Dopo una breve asciugata e dopo aver liberato la gamba ingessata dalla fasciatura di protezione dall'acqua ci avviamo velocemente, per quanto e' possibile, in camera.

Nonno si sdraia a gambe larghe invitandomi a continuare il bocchino appena interrotto.

Ora e' veramente piu' comodo mentre succhio con destrezza riesco con le mani a farmi strada tra peli e ciccia fino ad arrivare il buchinio che violo con un dito.

Con la mano sinistra nonno comincia una sega un po' impacciata ma veramente eccitante, di li' a poco ci troviamo in un appassionato 69 io non riesco a trattenermi oltre senza neanche avvisarlo gli scarico in bocca un buona dose di sperma, che nonno Gino riesce solo in parte ad ingoiare. Continuo a massaggiare internamente il suo buco senza mai lasciare uscire dalla bocca il suo bel cazzone. Dopo un continuo lavoro di lingua e di dito Nonno Gino annunciato da un baritonale urlo mi esplode in bocca.

Come il solito pulisco accuratamente le ultime gocce di sperma, poi con altrettanta cura, da bravo badante, lecco con piacere il petto e il collo del nonno sporche del mio seme.

La cosa mi fa indurire di nuovo il cazzo, la cosa non sfugge al nonno che per agevolare la mia pulizia del collo si gira mostrandomi il suo bel culone accogliente.

Gli metto un cuscino sotto la pancia allargo con calma le gambe cosi da poter vedere il rosa del buco circondato da ricci peli.

Dopo una breve lubrificazione, con la solita crema sempre pronta nel comodino, entro con facilita' dentro il caldo culo. Ed inizio lentamente ma con decisione a scoparlo sento dai suoi gemiti che la cosa gli piace ora con piu' calma sento che sto per venire.

Lui come il solito sembra che mi legga nel pensiero "Dai non uscire voglio sentirti venire dentro, spingi ancora.

Poco dopo esplodo ed esco dal culo ormai arrossato solo quando il mio cazzo e' completamente moscio.

Ci copriamo e ci addormentiamo.

Primo giorno da badante.

Valeriogr