ORSI ITALIANI MAGAZINE
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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e'
pertanto riservata a persone maggiorenni
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over 18
L'arabo in treno
Un racconto di aramis1976
Tornavo
da Roma destinazione Fossanova quel caldo giorno di fine maggio 2010,
dopo una giornata passata nella capitale all'insegna dello svago e
della vacuita' piu' totale, erano circa le 8 di sera e le varie
carrozze del treno erano tutte piu' o meno vuote.
Ero alla
ricerca di un posto che potesse piacermi per qualche motivo e lo
trovai: vidi un robusto uomo di chiara origine araba, sui 50, seduto
all'altezza di meta' carrozza, praticamente vuota a parte un paio di
persone sedute alle estremita' anteriori e una posteriormente accanto
alla porta d'intercomunicazione.
Indossavo jeans chiari, belli
larghi e massicci che mi davano una certa imponenza e quando camminavo
facevano scena, passando accanto all'omone arabo in effetti, notai che
mi segui' con lo sguardo, cosi' tornai indietro e gli chiesi se potevo
sedermi di fronte a lui, cosa che non gli dispiacque affatto
rispondendomi affermativamente con un largo sorriso.
Era molto
arrapante, almeno per me: sul metro e ottantacinque, spalle larghe, una
bella panciona soda e mani grandi e cicciotte, anche i piedi non erano
da meno, indossava un paio di sandali marroni e spesso se li toglieva
giocherellandoci con gli allucioni e qui sta il punto, ad una certa, mi
sentii sfiorare piu'volte dalle dita dei suoi piedi che in
realta'toccavano solo il pantalone e non la mia pelle ma sentivo
chiaramente i miei larghi jeans muoversi all'altezza delle caviglie, al
tocco dei suoi piedi.
Iniziai ad eccitarmi e a guardarlo negli
occhi, ma spesso dovevo distogliere lo sguardo perche'non reggevo i
suoi profondissimi occhi neri che mi fissavano.
Ad un certo
punto i miei jeans larghi erano diventati ancor piu'massicci a causa di
un evidente rigonfiamento della patta, e ad una pulsione continua del
mio pisellaccio ormai incontrollabile.
L'arabo se ne accorse e
mi chiese se poteva appoggiare i piedi sulle mie gambe poiche'era
stanco, io risposi arrapatissimo 'ma certo' e cosi' fece, pochi secondi
dopo pero' sentii la patta dei miei massicci jeans accarezzata
dolcemente dal suo piedone, almeno un 46 con la pianta larga e, come
gia'detto, allucioni grandi e lunghi.
Mi sentivo come la sua
troia sotto il suo dominio, cercavo di opporre una pur minima
resistenza ma ero completamente bloccato dalla sua virilita'la quale in
quel momento era tutta concentrata nel suo piedone destro che mi
trasmetteva un forte calore anche attraverso la stoffa, peraltro
leggera, dei miei larghi jeans.
Dopo qualche minuto di
'tortura', chiamiamola cosi'mi domando' 'ti arrendi?' ed io gli
risposideciso 'no', sapevo bene che se mi fossi arreso avrebbe smesso
ma io volevo che quel momento non finisse mai e cosi' continuo' sempre
piu con volutta', con quel suo piedone largo e peloso, a torturare me,
i miei poveri jeans larghi e il mio cazzone che puntualmente dopo un
po'esplose nei pantaloni stessi.
Provai un piacere immenso che neanche una scopata ti da'.
Poi iniziammo una discussione e prima della mia fermata, mi disse che era egiziano e diretto a Napoli per lavoro.
Arrivato
a casa, tolsi quei jeans larghi larghi che si erano battuti fino alla
fine, insieme al mio pisello, e avverti' che su di essi era rimasto
l'odore dei piedi di quell'orsone.
Dovetti segarmi di nuovo.
aramis1976
ORSI ITALIANI