ORSI ITALIANI MAGAZINE


Amore a prima vista (3a parte)

Un racconto di Kabir

 

Tornai a casa tutto eccitato. Sentivo ancora l'odore ed il calore della pelle di Piero e soprattutto il suo grosso membro dentro di me.

L'indomani cominciai a preparare le cose che mi volevo portare al casolare e sistemare i miei vestiti nelle valigie. Avevo uno stereo, un ventilatore, un televisore che mi sarei portato. Trovai un mio amico che era disponibile a trasportare le mie cose al casolare. Organizzammo e ci concordammo per la seguente domenica.

Decisi pertanto di passare il seguente mercoledi' mattina da Piero, per avvisare che avrei fatto il trasloco per domenica mattina.

Suonai il campanello e venne la signora delle pulizie ad aprirmi. Mi chiese chi ero e io le risposi:

< Sono Vittorio, vorrei vedere il signor Piero!>.

La signora mi chiese: <Di che si tratta?> Io risposi: <Vengo per un colloquio di lavoro>. La signora mi fece entrare e mi fece accomodare in una stanza di attesa. Dopo mi fece entrare nello studio di Piero!

Piero era seduto su una scrivania da lavoro e stava lavorando su dei documenti, indossava un paio di calzoni corti ed una camicia a maniche corte. La camicia era sbottonata e si vedeva il folto vello del suo petto e delle sue braccia.

Quando mi vide mi sorrise sempre con quella sua aria gioviale e poi mi disse: <Siediti, cosa mi racconti? > Io gli risposi: <Sono pronto a trasferirmi domenica prossima definitivamente, ma vorrei sapere qualcosa in piu' sul lavoro>.

Mi rispose:< Sarai il mio assistente oltre alla mia persona di fiducia. Dovrai seguire in pieno campo tutte le operazioni colturali assicurando che i lavoratori fissi ed occasionali svolgano il loro lavoro in maniera soddisfacente e puntuale. So che sei un perito agrario, un ragazzo sveglio ed intraprendente oltre che carino e per questo motivo sono sicuro che farai un ottimo lavoro. Ti daro' un buon stipendio ed alla fine dell'anno anche un bonus di produzione oltre che alla tredicesima!>.

Io accettai e gli chiesi se potevo venire domenica mattina a portare le mie cose.

Piero mi rispose e mi disse:< Se e' per me, puoi venire anche questa sera a portare le tue cose e rimanere a dormire con me!>.

Mi eccitai a guardare le sue gambe robuste e pelose. Lui si accorse che mi ero eccitato e mi disse: < Cosa c'e', sei arrapato?>.

Io gli risposi dicendogli:< Si'. Molto! Ti va di fare una sveltina?> Lui mi rispose:< E' da stamattina presto che lavoro in campo e sono molto sudato, mi andrebbe di rinfrescarmi prima di avere rapporti. In genere non mi piace fare le sveltine, ma se proprio insisti ti posso concedere una mezz'ora per accontentarti. Sono molto occupato e devo finire questo lavoro di carte!>.

Tutto di un tratto mi venne la voglia di prenderglielo in bocca. Mezzora era piu' che sufficiente per fargli un bel bocchino e quindi mi abbassai subito sotto la scrivania. Mi eccitai a sentire l'odore del suo sudore. Gli sbottonai il pantalone e gli tirai fuori il suo grosso uccello. Mi piaceva l'odore del suo cazzo e con gusto cominciai a succhiargli la sua grossa cappella.

Lui mi disse:< Si' cosi', succhialo bene, dai succhiamelo bene e prendilo tutto in bocca! La lingua mi raccomando, usa la lingua mentre lo succhi!>.

Glielo ciucciai per bene e all'improvviso sentii che mi riempi' la mia bocca. Il suo sperma era cosi' denso che mi si allappava in bocca ed era amaro. Non potetti fare a meno di sputarlo fuori su un fazzolettino di carta. Dopo lo ripresi tutto in bocca sino a raggiungermi la gola.

Poi lui mi disse:< Dai, continua! Fammi finire di venire! Ho voglia di sborrarti in bocca!> Me lo diceva mentre mi metteva le sue mani sulla mia testa, spingendomela verso il suo cazzo.

Il suo secondo fiotto piu' abbondante che mai, mi giunse direttamente in gola e questa volta lo mandai giu' tutto.

Stranamente il suo membro, gli rimase ancora in erezione e continuai a ciucciarglielo, ma questa volta mi prego' di smetterla perche' non ce la faceva piu' per il troppo piacere.

Mi rialzai allora e Piero mi disse: <Stasera se ti va, comincia a portare qualcosa e rimani da me a dormire, cosi' potremo stare assieme da soli>.

Io gli risposi: <Ma certo che vengo, ho tanta voglia di stare con te! Questo e' stato solo un assaggio!>

Io pensai che fosse stata una vera e propria degustazione perche' era la prima volta che assaporavo l'uccello in bocca, inoltre l'idea di andare da lui di sera mi andava. Mi eccitava moltissimo pensare di farmi penetrare dal suo grosso cazzo. Oramai avevo preso gusto a farmi inculare con impeto nella sua posizione preferita!

Lo salutai e gli promisi di tornare la sera verso le 19.30.

Ritornai verso quell'ora al casolare portandomi una prima valigia con le cose essenziali.

Bussai alla porta e Piero venne ad aprirmi. Andammo subito nella stanza dove dovevo alloggiare e che si trovava all'esterno. Era un grazioso monolocale indipendente, l'unico che si collegava ai piani superiori del casolare attraverso una porta che era stata chiusa, per dividerlo dalla casa privata.

Piero mi disse: <Di sera scendero' giu' ed apriro' la porta cosi' potrai accedere ai piani superiori. Ma ricordati di lasciare la tua luce sempre accesa. Di mattina ricordati di scendere giu' presto prima che venga la domestica. Io passero' poi a richiudere. Io adesso esco dal locale. Tu chiudi pure la porta e sistema le tue cose, poi verro' ad aprirti, ceniamo e andiamo a coricarci nella mia stanza da letto del piano superiore.>

Io feci tutto quello che mi chiese. Lui usci' fuori e dopo una mezzoretta sentii aprire la porta. Io salii le scale con lui.

Una volta che raggiunsi il piano superiore, mi fece sedere sul salone e mi verso del vino. Poi mi disse: < Adesso vado a scaldare il pollo arrosto con le patate>.

Ci sedemmo a tavola e cenammo.

Dopo mi porto' nella sua stanza da letto del piano superiore. Tutta la casa era arredata con stile moderno ed era stata tutta ristrutturata.

Piero' comincio' a spogliarsi e chiese anche a me di farlo.

Eravamo tutti e due nudi finalmente ancora in piedi e lui mi abbraccio' e mi strinse molto forte. Sentii tutto il suo caldo corpo sul mio mentre mi accarezzava il mio sedere. Poi comincio a baciarmi e limonarmi per bene. Io ero eccitatissimo ed anche lui. Il suo membro duro era sul mio. Lui si abbasso' e comincio' a leccarmi i capezzoli e a morderli dolcemente, scese poi giu' e me le prese in bocca. Poi risali' ancora su' e mi disse: <Quanto mi piaci, sei bellissimo! Ho voglia di farti mio stanotte sul mio letto.>.

Io mi sedetti sulla punta del letto e lui mi punto' il suo uccello e prese la mia testa con l'altra mano e mi disse: <Succhialo per bene e bagnalo con la tua lingua.>.

Io cominciai a leccargli la sua cappella per bene, oramai ci avevo preso gusto! Dopo glielo presi tutto in bocca e lo inumidii.

Ad un tratto mi disse la parola magica: < Girati!> Io mi girai e avevo capito che dovevo mettermi alla pecorina. Lui mi monto' sopra di me e mi penetro' con molto ardore e mi disse: <Ah, che bello! Finalmente ti ho davanti a me e ti faccio mio!> E diceva queste parole mentre mi teneva stretti i miei fianchi. Quella sera, doveva essere una lunga notte d'amore.

Io non aspettavo altro che questo momento e mi piaceva essere preso con vigore e passione poi io gli dissi: <Si', inculami! Piu' forte spingi dentro! Che bello quando mi prendi cosi' mi fai morire dalla goduria!>.

Lui a quelle parole prese la rincorsa, vibrandomi instancabilmente centinaia di colpi. Sembrava uno stallone impazzito desideroso di sfogare i suoi istinti ed io la sua cavalla.

Continuava a dirmi: <Che bello incularti! Sei mio e ti voglio solo per me! > Mi tenne sotto di lui per parecchio tempo, poi' mi venne dentro e si rilasso' su di me! Quando si stacco' da me io mi misi di spalle e lui comincio' a coccolarmi ed astringermi toccandomi ed accarezzandomi. Mi piaceva sentire il suo corpo villoso sulle mie spalle.

Rimanemmo cosi' per parecchio tempo e ci rilassammo ambedue. Piu' tardi nella notte sentii il suo membro inturgidirsi. Glielo presi in mano e lo misi dentro di me. Lui mi penetro' pian piano e lo spinse tutto sino in fondo. Io godevo da morire anche perche' ero tutto bagnato da prima. Ci addormentammo in quella posizione comoda col suo membro dentro di me.

Verso le tre di notte lui si alzo' e si diresse nel bagno per orinare e lavarsi. Quando rientro', io feci lo stesso e mi lavai bene il mio di dietro. Poi ritornai nel letto e mi avvicinai a lui. Mi abbassai cercando il suo cazzo e cominciai a ciucciarglielo.

Ci mettemmo a sessantanove lui mi leccava la mia apertura, scendendo poi giu' ai coglioni e poi me lo prese in bocca. Io intanto mi stava gustando la sua cappella.

Poi mi disse: < Non farmi sprecare questa cartuccia!> Si rimise comodo sul letto aspettando che io facessi lo stesso.

Ce l'aveva durissimo ancora. Mi disse: <Apri le gambe, ragazzo!> Io obbedii, Non solo le aprii, ma con esse stringevo la sua nuca mentre mi penetrava con il suo solito impeto.

Si sfogo' per bene e dopo essere venuto, sfilo' il suo cazzo, cercando il mio.

Piero allora mi disse:<Adesso ti faccio venire>.

Me lo prese in bocca e comincio' a pomparmi, fino a farmi sborrare nella sua bocca. A quel punto ci rilassammo tutti e due e finalmente dormimmo fino al mattino.

(continua)


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