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L'appartamento
in montagna (seconda parte)
Un
racconto di Fabrizio
Durante
la
mia permanenza nell’appartamento in affitto ho dovuto, per
esigenze alimentari e di socialità, iniziare a frequentare
l’unico negozio di alimentari con annesso bar nel piccolo
paese vicino a dove risiedevo quando volevo fuggire dal caos
cittadino.
Le
prime
due persone che ho conosciuto sono stati i due gentili gestori
del punto vendita che mi fanno sentire sempre come a
casa, accolto e ben voluto a differenza della gente del posto
che è molto schiva e non dà molta confidenza.
È
da quasi un anno che continuo ad andare e venire da questa
splendida valle piemontese dove sembra che il tempo si sia
fermato e dove la gente, seppur schiva, per darti
informazioni, per accoglierti e consigliarti itinerari sono
davvero il top.
Notai
con
piacere che quasi tutte le sere il piccolo bar rimaneva aperto
fino a tardi (per tardi nella valle sono le 21) così decisi di
fermarmi ogni venerdì arrivando da Milano per fare
l’aperitivo.
Non
usano
molto il termine aperitivo, per loro bere significa
ingurgitare vari litri di vinello bianco o rosso in quei
tipici bicchierini da osteria e così una sera, deciso a
conoscere qualcuno, provai anche io a farmi servire questo
bicchierino di vino che ho preferito bianco.
Un
buon
gusto, non il massimo e il secondo giro improvvisamente mi
viene offerto da due uomini che si presentano come Gianluca e
Giuseppe, abitanti del piccolo paese, operai, quindi vi lascio
immaginare la presenza di questi due maschi.
Due
manzi, entrambi con capelli corti e folta barba, alti uguali,
spalle larghe, mani giganti, gambe possenti e scarponi ai
piedi… Io morto già solo a vederli.
Iniziammo
a
parlare del più e del meno ma i discorsi finivano sempre sulle
donne del paese, le poche rimaste ma ormai tutte impegnate e
non disponibili mentre io , dopo il quarto bicchierino, ero
già più che disposto.
Decidiamo
di
uscire dal locale per prendere un po’ di aria e per ammirare
il nuovo acquisto di uno dei due, una bicicletta elettrica che
gli serviva per percorrere pochi chilometri da casa a lavoro.
Gli
chiesi
quindi se abitavano tutti e due qui vicino e mi dissero che
vivevano proprio dietro la curva in una casetta isolata con
due camere, un camino e un bel salone.
Dissi
che
mi sarebbe piaciuto vedere l’abitazione in tipico stile
montanaro e magari mangiare anche qualcosa visto che, ridendo
e scherzando, fuori ci siamo bevuti altri 3 bicchieri di vino.
Non
sarei riuscito a guidare e, dopo aver accettato l’invito a
mangiare qualcosa, ci siamo diretti a piedi io e Gianluca
mentre Giuseppe con la sua nuova bicicletta.
Arrivammo
nella
graziosa casetta di montagna dove all’interno si capiva
perfettamente che abitavano due uomini per il casino che c’era
in giro tra tute di lavoro e scarponi da montagna, cappelli e
berretti, guanti…
Gianluca
mette
dell’acqua a bollire e mi dice che avrebbe fatto una polenta
istantanea e che l’avrebbe conciata con della toma che
arrivava direttamente dall’alpeggio.
E
nel frattempo perché no ancora un po’ di vino e subito dopo ho
notato che il clima in casa stava per cambiare…
Ero
circondato da questi due maschi e, non so come spiegarlo,
sentivo il loro odore di uomini decisi a farsi la loro preda.
Il
primo
fu Gianluca che arrivato vicino al tavolo disse che c’era
anche un salame da assaggiare e lo tirò fuori dai pantaloni
mettendolo sul tavolo.
Non
credevo ai miei occhi, un salame da mezzo kg che presi subito
in mano per massaggiarlo.
Mi
tolsi la maglia per passarmelo sui capezzoli e prenderlo poi
delicatamente in bocca, succhiando la meravigliosa cappella
che aveva un sapore forte ma buonissimo.
Iniziai
a
fargli un pompino con i fiocchi e lui facendomi inginocchiare
sul pavimento di legno mi teneva la testa con le mani e non ci
volle molto per farmi riempire la bocca di una sborra così
calda e cremosa che poche volte nella mia vita ho avuto la
fortuna di assaggiare.
Giuseppe
ha
guardato tutta la scena, lui era il più cinico e ha voluto che
rimanessi in ginocchio mentre si toglieva i pantaloni e le
calze per farmele annusare.
Non
me
lo mise subito in bocca, si assentò un paio di minuti
ordinandomi di rimanere in ginocchio e ricomparve bagnato,
segno che si era appena fatto una veloce doccia.
Peccato,
avrei voluto sentire il suo odore ma poi ho capito il perché,
voleva essere più pulito perché mi ha subito messo al lavoro
facendosi leccare il buco del culo.
Godeva
come un toro!
Più
affondavo la lingua nel buco più urlava dal piacere finché si
girò di scatto e mi inondò il viso di crema passandomi il
cazzo sul naso e sulla bocca… meraviglioso!
Gianluca
si
era ricomposto e stava preparando il tavolo per servire la
polenta pronta con la guarnizione di formaggio.
Tutti
rivestiti
ci siamo seduti al tavolo, abbiamo cenato, bevuto ancora vino
e grappa e poi siamo tornati al bar per prendere un caffè e
finire la serata.
Tutto
estremamente
semplice, genuino e coinvolgente tanto che la sera dopo
torno tutto entusiasta al bar per salutare i mie due maschi
che però fecero sembrare che nulla fosse successo… come se
fossi entrato per la prima volta, li vidi lì a parlare con i
loro amici, un saluto veloce e un bicchiere di vino offerto ma
niente di più.
Ancora
oggi
li vedo, sono sempre gentili ma molto schivi ma va bene così…
aspetto quando la serata sarà perfetta come quella della
scorsa settimana per passare ancora una notte di divertimento
con loro, quando vorranno.
A
presto per nuovi racconti
Fabrizio
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.