ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Anche al Teatro Regio

Un racconto di baffo.milanonord


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Ieri sera, su invito di un vecchio collega di lavoro, sono stato al Regio di Torino.

Vivo a Torino praticamente da sempre ma non ero mai riuscito ad andare al Regio, anche perche' la mia conoscenza della musica classica, e dell'opera lirica in particolare, e' piuttosto scarsa.

Ieri sera davano LA TRAVIATA di Verdi, opera abbastanza conosciuta e di cui anche io conosco delle arie: Amami Alfredo, Libiamo, Addio del passato e altre.

Il mio ex-collega era riuscito a trovare due poltrone di platea, una bella posizione centrale, decima fila.

Arrivato in anticipo Carlo, il mio ex-collega, mi ha portato a visitare il foyer dei palchi, e quello delle gallerie.

Molto interessanti.

Molto bello il lampadario della sala, i palchi, le gallerie.

E tanta bella gente.

Non era una prima, ma la gente era molto elegante.

In platea anche qualche cafone in jeans e maglietta e scarpe da tennis, ma … passi.

Su in Loggione molti giovani, e qualcuno particolarmente interessante... ma io dovevo scendere in platea.

Corre voce che su in Loggione ci siano molti 'fratellini', che avvengano conoscenze che poi proseguono fuori; che una volta, al buio della seconda Galleria, succedessero cose turche...

Ma sono cose passate, ora certo non e' piu' cosi'.

Sono in platea, si abbassano le luci, silenzio totale.

Esce il direttore d'orchestra, un giovane austriaco che ha fatto carriera nei principali teatri del mondo.

Attacca l'ouverture. E via con le vicende amorose e di salute della sfortunata Violetta.

Il tenore e' un gran bel marcantonio e le romanze del suo Alfredo sono accolte con grandi applausi e 'bravo'.

Alla fine del primo atto, pausa caffe', qualche passo nel foyer della platea e poi al nostro posto.

Ed ecco entrare e sedersi davanti a noi due bei signori, uno sui 30 anni e uno sui 40, eleganti, il giovane con bei baffoni.

E guardano... guardano me, non certo il mio collega, normale che piu' normale non si puo'.

Il 30 enne prima di sedersi mi rivolge un sorriso, cui contraccambio per cortesia.

Attacca l'orchestra il secondo atto ed io porto la mia attenzione sul palcoscenico: Violetta, Alfredo, Musetta che fa la chantosa… il coro dei bambini.

Ma… vengo distratto da uno sguardo furtivo del giovane 30 enne piu' interessato a guardare me che alle vicende di Violetta e di Verdi.

Guarda con insistenza, e io… un po' sorpreso... ricambio.

Noto che qualche volta anche il 40 enne tende a voltarsi ma senza farsi accorgere.

Finisce il secondo atto e ci avviamo verso il bar del teatro.

Mentre Luigi e' davanti a me verso l'uscita anche i due 'belloni' si alzano e si avviano all'uscita.

Noto che il 30enne ha in mano un biglietto da visita, me lo fa vedere...

Ma poi al bar e nel foyer non li vedo piu'.

Rientriamo per il terzo atto, la morte di Violetta con la sua romanza struggente d'amore.

Entra Luigi nella nostra fila e dietro a noi vedo arrivare la coppia dei 'belloni', e… il 30 enne mi infila il biglietto da visita in tasca, compiacente il 40enne.

Luigi non vede.

Termina l'opera, applausi, applausi a tutti, direttore, orchestra e cantanti.

Usciamo, si sono fatte le 23,30 e ci avviamo verso casa. Luigi prende il tram, io mi avvio a piedi.

Lasciato Luigi metto la mano in tasca e trovo il biglietto dei due 'belloni': Marco e Marcello, cosi' c'e' scritto e c'e' un cellulare.

Faccio Corso Umberto e mi avvio verso Corso Francia, verso casa.

Sono tentato di chiamarli... Ma si', chiamali.

Chiamo e risponde Marco il 30 enne. Sorpresa... sono gia' rientrati a casa e . aspettavano la mia chiamata.

Per farla breve mi invitano a passare da loro, abitano al quarto piano di una bella palazzina che da' sui Giardini del Valentino.

Li raggiungo e li trovo ancora vestiti da teatro, sono appena rientrati, mi accolgono con grandi sorrisi, ci sediamo nel loro salotto che da' su un meraviglioso terrazzo prospiciente il parco.

E' una serata calda, un poco afosa, come capita spesso nel settembre torinese.

Marcello apre una fresca bottiglia di prosecco e brindiamo.

Ci si toglie la giacca e la cravatta e ci mettiamo piu' comodi. Il discorso si fa piu' hard... cosa fai, con chi sei, chi frequenti...

Sono meravigliato che i due bei giovani si interessino a me, un vecchietto di 60 anni, anche se ancora con tutte le cose a posto.

Marco e Marcello sono insieme da 10 anni e da sempre si sono considerati una coppia aperta, amano allargare (sic!) le loro esperienze omosex anche a qualche orso piu' maturo di loro.

Raccontano di qualche avventura accaduta e i particolari intimi di certe serate eccitano tutti e tre.

Marco e' il piu' liberale e subito si toglie camicia pantaloni e scarpe. Un bel corpo, palestrato.

Alto 1,80 per 80 kg mostra un bel pacco nascosto e teso sotto i suoi eleganti boxer di cotone.

Marcello ed io ci guardiamo, Marcello si avvicina a me e mi bacia: divino!

Un bacio lungo profondo irresistibile.

La sua lingua penetra la mia bocca e le sue mani scendono giu' in mezzo alle mie gambe. Il cazzo e' gia' in tiro, grosso e duro.

Allungo la mano e… anche Marcello non aspetta altro che gli tiri giu' i pantaloni, che lo spogli e… mi avvicino ai suoi slip, rigonfi, e… glielo tiro fuori e lo prendo in mano, lo annuso, profumato, e me lo metto in bocca, non e' lungo ma grosso e con una grande cappella, bella tosta piacevole da leccare.

Ha poi due grandi coglioni, come piacciono a me. Intanto ritorna Marco che ci vede al lavoro e si unisce a noi.

Ora le bocche che si baciano e le lingue che cercano piacere sono tre, mezzi nudi, in piedi, le mandi toccano ora uno ora l'altro e le lingue continuano affamate a cercare piacere nelle due bocche libere.

Marco finisce di spogliarci e mi prende per mano e mi porta nella loro stanza da letto.

Inizia un meraviglioso triangolo, Marco si prende cura del mio uccello, io quello di Marcello e Marcello si prende in bocca quello di Marco.

Accendono l'aria condizionata perche' il trio e' tutto sudato. Il lavoro di bocca va avanti per oltre mezz'ora.

Ci fermiamo per bere un altro bicchiere di prosecco. Intanto ammiro anche il bel fisico di Marcello, 1,70 x 90, un bell'orsetto, un po' in carne ma molto sensuale. Bravo a letto, soprattutto di lingua.

Ma Marco non e' da meno. E sembra che anche io riscuota successo: la mia lingua li fa sussultare di piacere.

Riprendiamo sul lettone e Marco mi si volta e mi fa vedere il suo bel culo, sodo, un poco peloso, desideroso... avvicino la mia lunga, tento di penetrarlo, poi provo con un dito, gradisce la troia... allora entro con due e poi ancora con la lingua.

Sento che gode. Intanto Marcello continua a lavorare il mio cazzo, le mie palle, turgide e piene e desiderose di scaricarsi; poi passa all'uccellone di Marco.

Io intanto ho lavorato per bene il buchetto di Marco, lui apre un cassetto del comodino, sfila un preservativo si gira e me lo infila. Marcello se lo prende tutto in bocca, lo lubrifica per bene.

E' pronto. Faccio sdraiare Marco e piano piano glielo infilo nel suo buchetto gia' umido, non e' largo, faccio fatica ma poi, con un bel colpo entra.

Lui urla: Ahi... ma... no, prosegui, mi piace, scopami, lo voglio tutto dentro, si, sbattimi anche i coglioni contro le chiappe, voglio sentirti tutto.

Marcello si prende cura del cazzo di Marco che nel frattempo ho girato di schiena, ce l'ha duro duro, gode come una troia mentre io lo chiavo e Marcello lo pompa.

La scopata prosegue per oltre mezz'ora.

Marco mi supplica di sborrargli in culo, anche lui ha voglia di godere, Marcello si sta segando, anch'io allungo le mani e lo smanetto, carezzandogli soprattutto i due bei coglioni.

Non faccio mancare anche a Marco il mio smanettamento, ma lui sta per sborrare.

Gli infliggo i miei ultimi colpi, lui sta per godere e anch'io sono pronto.

Lui urla di piacere, inculato da me e spompinato da Marcello.

E… io sto per godere, dai... gli sborro in culo con quattro colpi ben assestati che lo fanno godere di piu' ancora e lo fanno sborrare: un lago di sborra calda sulla sua bella pancia piatta.

Tengo dentro il cazzo nel suo culo che ansima di piacere e intanto bacio Marcello, anche lui sul corpo di Marco e mentre lo bacio si spara gli ultimi colpi di una superba sega: altra sborra sulla pancia di Marco.

Che nottata di piacere

Sfilo il preservativo, ci rilassiamo un po' sdraiati a letto.

Poi Marco mi prende per mano e con Marcello andiamo nella stanza da bagno, una doccia famigliare, ci entriamo tutti e tre e ci facciamo una super doccia.

Ci laviamo, ci insaponiamo, e le mani vanno di corpo in corpo. Dopo una doccia rilassante e un risciacquo rigenerante, le mani continuano a toccare l'altro, gli altri.

Marco ha voglia ancora, il suo bel cazzo e' nuovamente in tiro, ha voglia di sborrare ancora.

Dico a Marcello, ma gli fai mancare il pane?

Si abbassa e glielo prende in bocca e incomincia con esperienza a succhiarglielo, poi gli lecca le palle, nuovamente dure.

Io intanto lo bacio, la sua lingua mi entra in profondita' e risucchia la mia.

Anche a Marcello e' tornato duro, mi abbasso e incomincio a spompinarlo, provo anche a leccargli il culo, ma capisco che non gli piace.

Offro il mio culo a Marco che me lo lecca tutto e me lo penetra in profondita' con la sua calda lingua.

Cosa non ha visto quella doccia quella notte!

Ci alziamo tutti e tre col cazzo in tiro e reciprocamente ci spariamo una mega sega.

Sborrata generale sulle gambe dell'altro. Di minore intensita' ma una gran bella sborrata anche la seconda.

Nuova doccia, nuova insaponata, nuove palpate e nuovi baci.

Ma alla fine risciacquo generale e semi bagnati fuori sul terrazzo, nudi.

In cielo brillano le stelle e mezza luna.

Spegniamo le luci del terrazzo e ci affacciamo ad ammirare il verde del parco di fronte a noi.

Si sono fatte le tre del mattino.

Per fortuna domani e' sabato e nessuno di noi lavora.

Marcello va a prendere una bottiglia di champagne, preventivamente messa in frigo, la stappa e brindiamo, nudi, su uno dei piu' bei terrazzi di Torino.

Brindiamo alla nostra nuova amicizia.

Brindiamo al nostro trio.

Certi che la cosa si ripetera'.

Auguri Marco, auguri Marcello, e auguri anche a me, Mario, baffo 60 enne che ama sempre fare l'amore con dei bei maschioni giovani come Marco e Marcello.

Ciao. Buona notte. Credo che frequentero' piu' spesso il teatro d'opera....


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