ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Amori al liceo

Un racconto di boom85


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Mi innamorai di Guido all'ultimo anno di liceo anche se lo conoscevo solo di nome. In quei giorni preparavamo la scuola per l'open day e tutti gli alunni si davano da fare.

Fu lui che con una scusa mi chiese se potevo aiutarlo a spostare dei materassi dalla palestra al magazzino e una volta fatto, nella semi-ombra del locale, mi diede una affettuosa pacca e avvicinandosimi bacio'.

Sensazioni nascevano dalla pancia e mi rimbombavano nel petto e nella testa.

L'imbarazzo di aver baciato un uomo.

Il piacere delle sue morbide e rosee labbra, della sua pelle fresca e poi ancora timore.

Ando' via senza dir parola, lasciandomi solo.

Non raccontai a nessuno di quel momento, lo tenni segreto e la sera, prima di dormire, lo rivivevo nei miei desideri e ogni volta era sempre piu' bello.

Lo abbracciavo, e sprofondavo tra la sua robusta corporatura, con le dita mi afferravo alla sua pelle  che ricopriva strati morbidi e la sensazione di essere al sicuro avvolto dalle sue braccia. Lo baciavo e poi appoggiando la testa sul suo soffice collo mi lasciavo cullare in un dolce sonno.

Ogni volta al risveglio sentivo la sua mancanza e abbracciavo il cuscino pensando a Guido e i suoi profondi occhi verdi.

Tre settimane passarono, quando casualmente guardando fuori dalla porta della classe lo vidi che si recava in bagno. Chiesi il permesso per uscire al professore e veloce come il vento corsi verso di lui.

Desideravo un occasione come questa.

Corsi fortissimo, ma il cuore non batteva solo dovuto alla corsa, dall'emozione mi scese anche una lacrima.

Lo trovai davanti ai rubinetti, si lavava le mani e mi guardava dallo specchio.

Rimasi sulla porta, respiravo affannosamente, non riuscivo a pronunciar parola. 

Guido si giro verso di me e sorrise e quel sorriso fu un placebo instantaneo alle mie ansie.

<Ciao>, mi saluto', e con modi sicuri mi prese per mano e ci rinchiudemmo in un cubicolo.

<Ti ho aspettato per un po' e non ci speravo piu'..>  disse, mentre mi sbottonava con calma la camicia.

Sorrideva mentre si avvicino' per baciarmi e appena le sue labbra toccarono le mie mi avvinghiai a lui in un forte abbraccio, lo stringevo con forza e rabbia.

Volevo fargli capire quanto lo desideravo.

<Calmo, fai piano> dovette ripeterlo piu' di una volta e tra un bacio e l'altro, intanto gli sbottonavo la camicia con frenesia e inesperienza e gli feci saltare un bottone.

<E bravo Michele, hai voglia? sei un affamato di cazzo...> mi disse, <ti piace il cazzo? eh?> e altre frasi del genere, non capivo bene quelle parole, volevo solo abbracciarlo e essere suo,ma qualcosa stava andando in un altro modo. confuso rispondevo si e si a tutte quelle domande sconce che mi formulava.

Ormai gli avevo tolto la camicia e lui si alzo' la canottiera fin dietro la testa, mi mise in mostra tutto il suo petto virile, nonostante i suoi 18 anni aveva due ampi pettorali ricoperti in modo omogeneo da peli corti e soffici, la sua pancia era morbida e anche quella ricoperta di peli, che pero' si inaridivano avvicinandosi all'ombelico.

Lui con una mano si slacciava i pantaloni e con l'altra spingeva la mia testa verso i suoi capezzoli. <leccali frocetto>.

Non mi sarei mai aspettato che nessuno mi chiamasse in quel modo e non riuscivo a capire perche' lo facesse Guido, che io avevo sempre visto come una persona dolce e gentile.

Ero un po' spaesato ma leccai i suoi capezzoli, era troppo bello e ogni contatto con il corpo di Guido provocava grandi emozioni e sensazioni che non potevo trattenere.

Ero cosi' preso dai suoi capezzoli che non mi resi conto che lui si era gia' calato i pantaloni e mutande e si intratteneva in una sontuosa sega, quando me ne accorsi mi staccai da lui un po'scioccato, era la prima volta che mi trovavo davanti a un uomo nudo e Guido ne era un gran bel esemplare. mi chiese <tutto bene Michele?> continuai a rispondere di si e lui mi slaccio' i pantaloni e mi tiro' fuori l'uccello.

<Vedo che ti piaccio eh, troietta> disse toccando la mia incontenibile eccitazione.

Mi masturbo' per qualche decina di secondi, mentre mi sorrideva con uno sguardo complice, mi avvicinai per baciarlo ancora ma mi fermo' e con una mano mi spinse la testa verso il suo uccello, e mi invito' a un pompino <Succhiamelo, si' succhialo ciucciacazzi> notando la mia esitazione e spaesamento si corresse < e dai Michele, fammi un pompino.. dai>.

Presi il suo uccello in mano e lo segai un paio di volte e mentre lui si dimenava in versi di piacere, guardandolo negli occhi, lo presi in bocca, succhiandogli il glande e poi poco alla volta riusci' a prenderlo tutto.

Era una mazza abbastanza grossa e feci fatica a tenerla in bocca. Non capivo bene la situazione ma amavosentirlo gemere in quel modo, mi sentivo compiaciuto, mi diceva che ero bravo e di continuare cosi', e piu' me lo diceva piu' io mi impegnavo a succhiare con un ritmo sempre piu' alto.

Dopo un po mi fermo', mi fece alzare e mi bacio', mi guardo' negli occhi mentre sorrideva ancora, quel suo magnifico sorriso che mi faceva battere il cuore a piu' non posso.

Ne approfittai per baciargli il collo e coccolarlo, poi misi la testa sulle sue spalle come le centinaia di volte che avevo fatto nei miei sogni.

I nostri corpi nudi a contatto, il suo odore acre e dolce, lo sprofondarmi nella sua morbidezza e il sentirmi avvolto dalla sua forza mi mandarono completamente in estasi.

Guido pero' si face serio e disse <sbrigati che devo rientrare in classe, prima che qualcuno venga a vedere che fine ho fatto>, allora mi riabbassai per riprendere il pompino ma mi fermo', <che vuoi che faccia gli chiesi?> <Girati> rispose lui prontamente.

<No> dissi <Girati, cazzo> cosi' facendo mi prese un braccio e mi giro' con la forza, <Aspetta> gli dissi preoccupato <cosa vuoi fare?>.

Guido con la pazienza di un toro in calore mi strinse a se, aveva il suo uccello in tiro tra le mie chiappe, si avvicino' al mio orecchio bisbigliando di non preoccuparmi, che sapeva come comportarsi e che avrei goduto come una vacca.

Non sapendo come gode una vacca, lasciai fare, anche perche' tra le braccia di Guido mi sentivo sicuro e se c'era un posto in cui avrei voluto stare al mondo era proprio li con lui.

Mi insalivo' bene il buco e con due colpi mi apri' un mondo.

Fu doloroso ma sentire la forza maschia di Guido che si dimenava dentro di me era il settimo cielo, sentirgli dire che ero suo e i gemiti di piacere era tutto cio' che volevo.

Venne copiosamente sulla mia schiena cacciando qualche urlo dovuto all'orgasmo che si mescolavaalle mie lagne di dolore.

Si rivesti' in fretta e furia senza nemmeno pulirsi e senza aiutarmi, avendo io il cazzo ancora in tiro, il culo sanguinante e la schiena sborrata avrei gradito molto un aiuto.

Lo vidi andarsene e non sapendo che fare o se l'avrei rivisto lo chiamai.

Ero ancora sbattuto a terra sul pavimento del bagno e gli dissi <Guido... devi sapere che...> <Cosa?> chiese lui stranito <...io ti amo!> dichiarai finalmente con una speranza nel cuore.

Mi guardo' con i suoi occhi profondi e mi sorrise ancora come solo lui sa sorridere e mi rispose <Bene... allora potrai amarmi anche domani e magari amerai pure Giorgio... troietta> e cosi' dicendo se ne ando' sbattendo la porta.


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