ORSI ITALIANI MAGAZINE
L'amico di famiglia (settima parte - padre e figlio)
Un racconto di grassopassivo (grassopassivo@yahoo.it)
Era
passata piu' di una settimana da quella sera alla piazzola mi ero
ripreso dallo shock di essere stato usato da un gruppo di sconosciuti e
cominciavo a sentire una certa voglia, ero indeciso se andare dietro la
stazione come avrei fatto prima di Giovanni, o aspettare lui.
Mi
sentivo davvero in suo possesso come non avrei immaginato mai, quindi
per non tradirlo e deluderlo mi ero deciso a fare una doccia fredda e
se ancora avessi avuto voglia mi sarei fatto una sega.
Immerso in
questi pensieri sentii il telefonino squillare con un tempismo quasi
irreale. Mi precipitai a rispondere ma appena vidi il display rimasi
profondamente deluso, non era il numero di Giovanni che ormai conoscevo
a memoria, risposi lo stesso pensando che avessero sbagliato numero,
'troiona' sentii appena risposi, 'sono Marco ti ricordi del mio
cazzone?' risposi di si, 'mi ha dato il numero Giovanni' continuo' lui,
'ho bisogno di svuotarmi le palle vieni che ti riempio di sborra.'
Dissi
che ero libero e mi feci dare l'indirizzo dove andare, rimanemmo che
entro 15 minuti sarei stato da lui 'sbrigati troiona il mio bel
cazzone ti aspetta' mi disse e chiuse il telefono.
Ci pensai
un po' su, ma partii per raggiungerlo, in fondo cosi' non stavo
tradendolo, se aveva dato il numero e' perche' voleva che andassi a
servire il suo amico.
Arrivai sotto casa di Marco,
citofonai e salii da lui, mi venne ad aprire indossando solo un
accappatoio da cui si intravedeva il suo notevole cazzo (come ho gia'
detto era circa 27cm e grosso quanto una lattina) ancora
addormentato.
Lui senza
nemmeno salutarmi mi afferro' per un braccio tirandomi dentro e chiuse
la porta. Con un gesto rapido mi prese la testa costringendomi ad
inginocchiarmi e mi sbatte' il suo cazzo in bocca 'forza succhia
troia' mi disse e comincio' a scoparmi la bocca,in un paio di colpi era
subito duro ed enorme, mi vennero i conati ma lui continuo'. Si
stacco' da me e mi fece alzare, mi tolse la maglietta e inizio' a
torturarmi i capezzoli mordendoli e tirandoli forte.
Gemevo dal
piacere, poi mi abbasso' pure i pantaloni e gli slip lasciandomi a culo
nudo, mi mise a pecora e mi risbatte' il suo cazzone in bocca e mentre
lo spompinavo comincio' a sditalinarmi il buchetto 'troiona dopo quello
che mi ha raccontato Giovanni questo nemmeno lo senti vero?' disse lui.
Continuava a scoparmi il buco con le dita mentre lo spompinavo
dicendomi di tutto 'troia, frocio, succhia cazzi, rotto in culo,
succhia puttana' continuava a incitarmi cosi. Poi si fermo' e mi
disse -' aspetta che il culo te lo voglio allargare per bene, cosi' poi
ti scopo con il mio cazzone'.
Ando' in cucina lasciandomi cosi a
culo nudo, torno' subito dopo tenendo in mano due grosse carote e si
mise dietro me, inizio' a leccarmi il buchetto ed ad insalivarlo per
bene, poi sentii che infilava la prima carota, la mise dentro e mi
scopo' con quella il culo.
La spingeva dentro e la ruotava per
allargarmi per bene, si fermo' e sentii che sputo' sul buco, poi sentii
che appoggiava la seconda carota, e subito dopo un dolore bestiale
capii che me le aveva infilate entrambe, si mise davanti a me 'ora
succhiamelo mentre il tuo culetto si allarga che dopo te lo sfondo con
questo cazzone' mi disse mentre mi sbatteva il suo cazzo contro
le guance.
Lo ripresi in bocca e riiniziai a succhiarglielo dopo
qualche minuto sentimmo le porte dell'ascensore chiudersi, lui con un
gesto rapidissimo che mai mi sarei aspettato, si stacco' da me, mi fece
mettere in piedi alzando gli slip e i pantaloni lasciandomi con le
carote dentro e mentre si avvio' verso la porta, mi tiro' la
magliettina io e mi rivesti mentre lui alla meno peggio si chiudeva
l'accappatoio.
Mi disse ' avrai lasciato il portone aperto, comunque
sara' qualche amico che rompe, appena suona vado a rispondere e lo
liquido con una scusa, non ti preoccupare che il culo oggi te lo
spacco' e si avvicino alla porta.
Non sentimmo nessuno citofonare ma anzi la chiave girare nella serratura e dopo entro' un bel ragazzo penso appena 30enne.
Marco
appena entro disse 'Francesco non sei andato a giocare a
calcio?' lui rispose 'no papa' e' sfumato tutto siamo
spuntati solo in 3 all'appuntamento abbiamo aspettato ma ci hanno
telefonato che gli altri non potevano venire per stasera chi per una
scusa chi per un'altra ci hanno ammaronato li'.
Marco
disse 'beh avrete altre occasioni per giocare , era passato un
amico di Giovanni a portarmi delle cose' Francesco mi guardo' per
un tempo che a me parse lunghissimo, mi sentivo a disagio con le carote
nel culo e anche perche' non sapevo che era suo figlio ma l'avevo
conosciuto gia', l'avevo spompinato dietro la stazione un paio di volte
, io lo ricordavo benissimo, aveva un cazzo davvero grosso non lungo
quanto quello del padre ma veramente imponente, speravo che lui non si
ricordasse di me.
Dopo quello che a me sembro' un tempo infinito
Francesco rispose 'si lo conosco questo amico di Giovanni so che
porta buone cose' e mentre lo diceva guardo' il cazzo di suo padre che
ormai di nuovo moscio si affacciava dall'accappatoio.
Francesco
disse al padre di andare un secondo di la' con lui che doveva
parlargli, io cercai di approfittare della situazione per dileguarmi.
'Allora
io vado cosi non vi disturbo oltre' dissi, ma Francesco con voce ferma
e decisa quasi come se fosse un ordine mi disse: 'no rimani,
torniamo subito' e se ne andarono di la lasciandomi solo.
Tornarono
poco dopo, Francesco aveva tolto i pantaloncini e la t-shirt che
indossava e torno' con addosso solo un paio di slip bianchi che
facevano intuire il suo gran bel cazzo dentro.
Si avvicinarono a me.
Erano
solo a pochi centimetri e Marco lascio' cadere l'accappatoio rimanendo
completamente nudo ' adesso troia ci fai divertire' mi
disse e mi tolse la magliettina e torno ad abbassarmi pantaloni e
slip 'guarda sta troia con due carote in culo e a me non me l'ha
dato il culo ma oggi te lo spacco' disse Francesco.
Ero completamente in loro possesso.
Marco
comincio' a scoparmi la bocca e quando il suo cazzone divenne duro al
massimo lascio' la mia bocca a suo figlio che si abbasso' gli slip
denudando un cazzo notevole come lo ricordavo: 21cm, ma grosso, piu'
grosso di quello del padre come diametro. Francesco non si fece
attendere tanto, subito mi ficco' tutta la sua minchia dura in bocca e
mi strinse la testa contro se facendomela arrivare fino in gola.
Mentre
il figlio mi scopava la bocca, suo padre mi tolse le carote dal
culo ' guarda che buco spanato sto frocio' disse al figlio, e
Francesco disse: 'adesso glielo riempio io sto culo da troia'.
Si
stacco' dalla mia bocca e si piazzo' dietro me, sentii la sua cappella
appoggiarsi al buco e con un solo colpo deciso mi ficco tutti i suoi 21
cm in culo mentre suo padre mi teneva le chiappe aperte, poi mentre suo
figlio comincio a cavalcarmi si venne a mettere davanti a me e mi mise
il suo cazzone in bocca, ogni colpo del figlio in culo corrispondeva ad
un colpo del padre in bocca: mi sentivo scassato dalle loro minchie,
dopo 10 minuti che suo figlio mi scopava anche il padre reclamo' il mio
culo e disse: 'dai lascia sto culo da troia a me che lo sfondo'.
Cosi' si diedero il cambio e Marco mi infilo' i suoi 27 cm in culo.
Ma
ormai ero completamente sfondato, entrava ed usciva senza problemi,
dopo altri 5 minuti, Francesco disse: 'sto per venire, sta
troia la riempio di sborra'. Marco gli disse di aspettare che anche lui
stava arrivando e aveva avuto un idea, dopo poco, infatti, si stacco'
dal mio buco e si venne a mettere davanti a me anche lui mi fecero
aprire la bocca al massimo e cerco' di farmi spompinare entrambi i
cazzi ma erano davvero enormi avevo soltanto le loro cappelle in bocca
quando improvvisamente entrambi mi eruttarono in bocca una quantita'
enorme di sborra.
Misero entrambi una mano sulla mia testa
costringendomi a berla tutta, ma era eccessiva sentii che colava sul
mento, leccai entrambe le cappelle pulendole dalle ultime gocce si
staccarono da me e Marco raccolse la sborra dal mio mento con un dito e
me lo fece leccare.
'Minchia che troia, gli piace bere' disse Francesco, Marco rispose :'si e beve tutto ma proprio tutto se vuoi prova'.
Vidi
Francesco che era incuriosito dalla cosa ma non disse nulla, ando' in
bagno a pulirsi quando usci' fu il turno del padre, per ultimo andai
io. Mentre ero seduto a farmi il bidet vidi entrare Francesco tutto
nudo a cazzo moscio si avvicino a me mi prese la testa e avvicino il
suo cazzo alla mia faccia e inizio a pisciare '- apri la bocca troia e
bevi forza' mi disse, io obbedii riempiendomi la bocca del suo piscio e
gustandomelo tutto, fini' e si scrollo' le ultime gocce su me.
Usci' dal bagno, io finii di lavarmi, tornai di la', mi vestii, li salutai e senza dire altro andai via.
Mentre
stavo tornando a casa mi telefono' Giovanni 'allora troia l'hai
fatto godere il mio amico?' mi chiese 'si ' risposi io
senza entrare nei dettagli della strana avventura appena vissuta.
'Bravo cosi' ti voglio, troia sottomessa pronta a soddisfare me e i miei amici, ci sentiamo presto adesso ho da fare'.
Chiuse
il telefono. io tornai a casa sconvolto dalla situazione vissuta, non
avrei mai immaginato di farmi scopare da padre e figlio insieme.
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