ORSI ITALIANI MAGAZINE
L'amico di famiglia (sesta parte - la piazzola di sosta)
Un racconto di grassopassivo (grassopassivo@yahoo.it)
Dopo
un paio di giorni mi chiamo' per andare a svuotarlo, per le due
settimane seguenti mi telefonava ogni 2-3 giorni per farsi soddisfare
da me, a volte si faceva solo spompinare altre mi scopava, io ero
abbastanza sereno e contento di questa situazione: il suo cazzo
mi piaceva molto e cosi' non frequentavo squallidi giri per soddisfare
le mie voglie.
Un
sabato pomeriggio mi chiamo''troiona stasera ti voglio far passare una
serata particolare'- mi disse, appena risposi al telefono - risposi
'ok, sai che sono tuo, ogni tua voglia e' un ordine per me'-'bravo
frocione di ai tuoi che esci e' ti ritiri tardi, vieni da me verso le
22 che poi ti porto in un posto, mettiti una tuta e non mettere le
mutande'.
Chiuse
senza aspettare la mia risposta, tanto sapeva che all'orario che mi
aveva detto sarei stato da lui. Al pomeriggio dissi ai miei che avevo
un invito ad una festa di 18° compleanno e che sarei tornato tardi, mi
chiedevo dove voleva portarmi e cosa mi aspettava, non sapevo le
risposte ma ero comunque eccitatissimo alla prospettiva della serata.
Non
potevo uscire direttamente con la tuta senno' avrebbero immaginato che
mentivo quindi la misi nel bauletto dello scooter programmando di
cambiarmi dopo che ero uscito.
Anticipai
un po' alle 21e 30, uscii e alle 21e 50 ero da lui, mi vide, mi
apri','troiona sei in anticipo, che non vedevi l'ora di prendere
cazzi?' mi saluto' cosi', poi vide che non ero vestito con la tuta
'cazzo fai? non obbedisci? ti avevo detto di mettere una tuta!' mi
disse. 'scusa ma ho detto che uscivo e non era probabile che andavo in
giro con la tuta di sabato sera, ma l'ho portata con me, se mi dai il
tempo mi cambio' gli risposi mentre prendevo la tuta dal bauletto,e
lui'bene ma ti cambierai dove ti diro' io, non qui.
Le mutande le hai messe?' - 'no' risposi io-'bene meglio allora tra un po' partiamo' mi disse.
Ci
sedemmo un po' in salotto e alle 23 uscimmo, non mi anticipo' nulla e
nemmeno io osai chiedere. Ci dirigemmo verso l'autostrada, appena
superammo il casello si mise a destra andando molto piano e mi disse
'dai levati i pantaloni, cambiati adesso' ed io 'qui in macchina? '-
'si forza' mi rispose.
Mentre
mi cambiavo vidi che qualche camion ci superava speravo che non
facessero caso alle mie strane manovre invece lui accese addirittura la
luce interna per far vedere meglio quello che stavo facendo e mentre
stavo per infilarmi la tuta mi disse 'girati' lo feci e mi mise un dito
in culo, fece qualche chilometro cosi' con la luce accesa e il suo dito
dentro il mio culo andava veramente piano e i mezzi che ci superarono
furono diversi.
Poi
lo tiro' fuori e io finii di indossare la tuta, me lo mise in bocca
facendomi mimare un pompino al suo dito medio sempre con la luce
interna accesa. Poi spense la luce e accelero', non avevo la piu'
pallida idea di dove stessimo andando.
Non
avevamo fatto tanti km quando alla prima piazzola di sosta che
incontrammo entro', io notai che c'erano diverse macchine e anche
alcuni camion fermi ma sinceramente non capii cosa facessero li',
come non capii la manovra che fece. Giovanni, infatti percorse quasi
tutta l'area di sosta piano e arrivati quasi all'uscita torno' indietro
e si ando' a fermare tra le varie auto in sosta vicino gli alberi che
costeggiavano la strada, si mise non vicino all'autostrada ma dal lato
opposto.
Spense
le luci e l'auto. Vidi che appena noi ci eravamo fermati alcune
macchine avevano fatto il nostro stesso giro andando molto piano e
qualcuno passandoci accanto ci aveva guardato.
Dopo
5 minuti circa che eravamo fermi tiro' fuori il suo cazzo e mi
disse'dai ciuccialo'; io inizia a spompinarlo finche' gli divento'
durissimo 'ummm sempre un piacere sentire la tua bocca' mugolava mentre
glielo ciucciavo.
Poi
mi stacco' dalla sua minchia e mi disse 'scendi forza'. Per un attimo
rimasi perplesso -'non ti lascio qui, non ti preoccupare' mi disse lui
notando la mia inquietudine.
Scesi
dalla macchina e mi appoggiai ad un albero ,subito dopo scese pure lui.
Si avvicino' e mi disse 'per stavolta il culo te lo faccio riposare' mi
fece spostare si appoggio' lui all'albero col cazzo fuori dalla patta,
mi fece inginocchiare e me lo mise in bocca.
Mentre
lo spompinavo notai che si avvicinavano diversi uomini, imbarazzato
provai ad alzarmi ma lui mi mise le sue mani sulle spalle
costringendomi a stare in ginocchio, poi riprese la mia testa e la
spinse contro il suo cazzo, capii che dovevo semplicemente continuare a
succhiarglielo senza fare caso a quello che succedeva intorno, chiusi
gli occhi e cercai di godermi quella pompa.
Dopo
un paio di minuti che succhiavo sentii le sue mani spostarmi la testa,
riaprii gli occhi e vidi che si era formato un cerchio attorno a me.
C'erano 8 maschi oltre a Giovanni con il cazzo di fuori e tutti
intorno a me, erano di varia eta', uno giovanissimo penso nemmeno
ventenne e poi alcuni di mezza eta' e un signore molto maturo che penso
avra' avuto piu' di 65 anni.
Erano
tutti con il cazzo duro intenti a segarselo, anche i loro cazzi erano
di misure diverse, qualcuno era proprio piccolo e un paio invece
facevano concorrenza a quello di Giovanni in quanto a dimensioni.
Mentre
notavo tutto cio' Giovanni mi spinse la testa contro il primo cazzo
vicino a lui, iniziai a spompinarlo , poi passai a quello accanto e
cosi' via fino a tornare da Giovanni nel secondo giro qualcuno provo' a
farmene ciucciare due , ogni tanto qualcuno mi prendeva la testa e mi
scopava, stetti in mezzo a loro intento a ciucciarli per piu' di
mezzora , poi il 65enne che era quasi di fronte a Giovanni , mi tenne
il suo cazzo in bocca un po' piu' di quanto avesse fatto sinora mi
prese la testa tenendomela ferma e mi scopo' la bocca fino a schizzarmi
dentro.
Lui
fu il primo poi lo seguirono gli altri, mi ritrovai a bere la sborra di
8 sconosciuti, Giovanni soddisfatto che avevo fatto godere questi
maschi, mi inondo' la bocca per ultimo.
Risalimmo in auto 'vedi troiona quanti bei cazzi prendi con me?' mi disse.
Io non risposi nulla avevo il cazzo durissimo la situazione mi aveva eccitato da impazzire.
Lui
si accorse di questa mi eccitazione mi mise una mano dentro la tuta e
mi sego' fino a farmi venire. Ci accendemmo entrambi una
sigaretta e ripartimmo.
Come
al solito non mi disse nulla durante tutta la strada arrivati a casa
sua io mi sciacquai e mi rimisi i pantaloni, prima di andarmene mi
disse 'cerca una scusa anche per domani sera che ci torniamo e stavolta
oltre la bocca anche il culo voglio farti usare' io annui e tornai a
casa.
L'indomani
sera stesso percorso iniziale anche stavolta fece le sue porcate mentre
guidava e anche stavolta ci fermammo alla solita piazzola, stavolta
spense l'auto e lascio' le luci accese mi disse di scendere abbassarmi
i pantaloni e mettermi a pecora sul cofano dell'auto.
Obbedii, mi sentivo osservato ma non feci nulla, continuavo a stare con il culo a ponte mentre le auto mi passavano accanto.
Dopo
qualche minuto Giovanni scese si mise dietro di me e comincio' a
scoparmi: anche in questa occasione i maschioni arrapati non si fecero
attendere , dopo un paio di minuti che Giovanni mi stantuffava, sentii
che lasciava il posto a qualcun altro. Questo cazzo era decisamente
piu' piccolo del suo entrava facilmente nel mio buchetto ormai
slabbrato, dopo 10 minuti che mi scopava sentii Giovanni che lo
bloccava per lasciare posto ad un altro, io non li vedevo potevo solo
distinguerli dai cazzi, questo avra' avuto un cazzo di 18 cm ma molto
grosso: anche lui mi stantuffo' per qualche minuto per poi cedere il
mio culo ad un altro.
Sentii
6 cazzi diversi divertirsi con il mio buchetto, nessuno di loro giunse
all'orgasmo, mi torno' ad inculare Giovanni distinguevo bene il suo
cazzo era il piu' grosso di tutti e mentre lui mi scopava gli altri si
misero a segarsi attorno a me, ben presto mi arrivarono addosso diversi
schizzi di sborra, qualcuno piu' ardito mi schizzo' in faccia, altri
sulle natiche mentre finalmente Giovanni mi riempiva il culo con la sua
sborra.
Stavolta
non ci fu bisogno che mi segasse ero venuto sul cofano della sua
macchina mentre mi inculavano. Mi asciugai alla meno peggio di tutta la
sborra che avevo addosso e ce ne andammo.
Quando
fummo a casa sua mi disse 'adesso sei proprio una troia come ti volevo
io, tieni il telefono che quando ho voglia mi vieni a svuotare e magari
ti faccio conoscere qualche altro amico.' Io dissi 'ok quando vuoi
sempre pronto ai tuoi desideri' e andai via.
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