ORSI ITALIANI MAGAZINE
L'amico di famiglia (terza parte)
Un racconto di grassopassivo (grassopassivo@yahoo.it)
Quella
notte dormii poco ero agitato per l'indomani cosi alle 6 e 30 ero gia'
sveglio, andai in bagno mi svuotai completamente e mi pulii, mi vestii
solo con un paio di pantaloncini al ginocchio e una maglietta, senza
intimo, come mi aveva ordinato lui. Era strano sentire il cazzo libero
e il buchetto a contatto direttamente con i pantaloni ma dopo un po'
non ci feci nemmeno piu' caso. Puntualissimo, anzi in anticipo, alle 8
meno 5 minuti era davanti casa.
Non aspettai nemmeno che suonasse, uscii di corsa salutando velocemente i miei.
Lo
salutai e salii in auto,'vedo che sei stato puntuale, bravo' mi disse,
poi accese l'autoradio e non mi rivolse piu' la parola.
Io ero
curioso, volevo sapere che intenzioni aveva ma non osavo chiedere, solo
notai che nel sedile posteriore c'era la valigia che avevo visto in
garage da lui, chissa' cosa conteneva?
Avevamo gia fatto 10 minuti
di strada quando mi resi conto che non stavamo andando verso le
autostrade ma verso la sua casa in campagna, conoscevo bene la strada e
la casa, c'eravamo stati tante volte con i miei a passare delle
giornate o per le scampagnate.
Non era vicinissima, ci volevano
circa 40 minuti di strada per arrivare. Gli ultimi tratti di strada
erano completamente in campagna senza nulla attorno.
Il viaggio continuava, ogni tanto allungava la mano e mi stringeva il cazzo o il capezzolo attraverso la maglietta.
Finalmente
arrivammo nell'ultimo tratto di strada, non c'era piu' nessuno intorno
a noi e il rischio di incrociare altre macchine era quasi inesistente,
mi prese la mano e la porto' sul suo pacco.
'Dai tiramelo fuori e
comincia a segarlo'. Io obbedii, gli abbassai la zip e denudai il suo
cazzo, sentii subito appena glielo tirai fuori un forte odore ma
cominciai lo stesso a menarlo, subito dopo un paio di colpi di mano era
gia duro.
'Abbassati e leccalo' cosi' feci mentre lui continuava a guidare, arrivammo davanti al cancello che aprii ed entrammo.
Mi
fece entrare in casa facendomi portare la valigia. Mi avvicinai al
tavolo per appoggiarla mentre lui richiudeva la porta,venne dietro me,
mi tolse la maglietta e mi strinse i capezzoli ,'ummm' gemevo, mi
piaceva sentire le sue mani addosso.
Mi tolse i pantaloni, 'brava
troia vedo che hai obbedito, niente intimo' me lo fece sentire duro
contro il culo ma non si spoglio'.
Apri' la valigia e vidi che era
piena di oggetti sessuali alcuni non li avevo mai visti. Ne prese uno,
non so nemmeno adesso come si chiama, era una specie di cintura con un
fallo al centro, mi infilo' il fallo in culo e allaccio' la cintura
'cosi te lo faccio diventare bello largo'.
Mi dava fastidio sentire
quel coso dentro ma non dissi nulla, sapevo che dovevo solo obbedire,
dopo un po' mi abituai a quella presenza e camminavo quasi senza
accorgermene di averlo in culo.
'Dai vieni qui e spogliami'. Era
seduto su una poltrona mi avvicinai, cominciai a spogliarlo, gli tolsi
le scarpe ed i calzini,'leccami i piedi, forza' glieli leccai per 15
minuti abbondanti finche stanco di questo giochetto, si alzo', si
fece sbottonare la camicia e leccare i capezzoli e le ascelle.
Poi
volle che gli togliessi i pantaloni, notai che aveva ancora addosso gli
slip che gli avevo messo io, gli tolsi pure questi, 'troia da quel
bidet che mi hai fatto tu non me lo sono lavato per dartelo bello
odoroso' mi prese la testa e mi sbatte la faccia contro il suo cazzo,
sentii il forte odore di urina e sudore che emanava, mi fece leccare le
palle e volle che gli leccassi anche il culo, almeno questo se l'era
pulito.
Dopo un po' di slinguazzamenti al suo buco e alle sue
palle, non volle farmi leccare il suo cazzo, mi fece mettere in piedi,
prese i suoi slip che aveva indossato per una settimana e me li mise
sotto al naso facendomeli annusare, non so ma quell'odore di maschio mi
inebriava.
Ando' al tavolo dove c'era la valigia e prese qualcosa
che non vidi, si avvicino' a me mi prese le mani e le porto dietro la
schiena senti delle manette chiudersi attorno ai mie polsi.
Ero
nudo con quel specie di dildo in culo, i polsi legati dietro la schiena
ma non so come mai ero comunque eccitatissimo. 'Troia sei totalmente
mio, posso fare cio' che voglio di te' mi disse e sapevo che era vero.
Prese
nuovamente gli slip e me li ficco' in bocca. Mi trascino' vicino al
tavolo mi fece mettere a pecorina e mi tolse il dildo dal culo.
Poi
comincio' a sculacciarmi le chiappe. Ogni tanto si fermava e mi
strusciava il suo cazzo contro le chiappe e lo passava nel solco tra le
natiche.
Mi levo' gli slip dalla bocca e mi tolse le manette. Mi disse ora voglio godere.
Mi
mise sul tavolo a gambe all'aria e mi scopo' cosi guardandomi in
faccia: mi sentivo la sua troia come la prima volta che mi prese il
culo.
Anche sta volta mi schizzo' dentro e uscii solo dopo che era moscio, me lo diede in bocca per pulirglielo.
Non si rivesti', rimanemmo nudi seduti in poltrona a fumare.
Era
passata la mattinata, era gia' ora di pranzo, prima di preparare da
mangiare ricevette una telefonata 'Ciao Marco'-rispose 'non puoi
venire? Peccato'.
Non sentivo cosa diceva l'altro, sentivo solo lui 'ah, vieni stasera? Bene'
Poi
non so cosa disse l'altro ma sentii che rispose 'gli hai spiegato la
strada? Viene verso le 14? Ok e' qua assetato' e chiuse.
Pranzammo
e lui si ando' a sdraiare mi disse 'non ti vestire, alle 14 viene un
mio amico, devi soddisfarlo come se fossi io capito?'
Io rimasi in cucina mentre lui riposava in camera da letto, alle 14 puntuale arrivo' una macchina, sentii bussare ed aprii.
Mi
trovai davanti un uomo sui 45 anni tarchiato, pelato, moro. Entro' in
casa, chiusi la porta, si sedette in poltrona e mi disse 'bravo vedo
che mi aspettavi, allora forza vieni qua e succhiamelo'.
Mi
avvicinai a lui mi misi in ginocchio e gli abbassai la zip e gli
denudai il cazzo: aveva 17 cm di minchia, certo paragonato a Giovanni
era piccolino ma comunque non potevo fare commenti o altro, sapevo che
dovevo soddisfarlo come mi era stato ordinato.
Cosi' cominciai a
prenderglielo in bocca, lo leccavo tutto dalla cappella alle palle
facendogli sentire la lingua dentro il buchetto del cazzo e leccandogli
il frenulo 'ummm che ciucciacazzi meravigliosa, dai si continua ummm',
mi teneva la testa dettandomi il ritmo della pompa finche non mi
strinse ancora di piu' la testa contro il suo cazzo tenendomela
ferma e eruttando direttamente nella mia gola sei schizzi di
sborra calda che non potei far altro che ingoiare.
Soddisfatto mi
lascio' la testa, cosi io mi alzai pensando che si rivestisse e andasse
via, invece lui stava fermo li, dopo un po' si alzo' e mi chiese
dov'era il bagno.
Io glielo indicai, ma lui volle che andassi insieme a lui.
Entro'
senza chiudere la porta e mi disse 'mettiti nella vasca che devo
pisciare e voglio farti una doccia con il mio piscio', obbedii mi misi
dentro la vasca e lui in piedi accanto mi piscio' addosso 'apri la
bocca, forza'.
Io aprii la bocca e sentii un getto di urina
arrivarmi dentro. Fini', si scrollo' il cazzo e si ricompose e ando'
via. Vidi solo allora che Giovanni era davanti la porta del bagno che
si era goduto tutta la scena e mi disse 'bravo mi piace che sei cosi
obbediente ora lavati'.
Mi
feci una doccia e lo raggiunsi. Mi aspettava con un vibratore in mano e
mi disse 'vieni che te lo ficco cosi il tuo culo rimane sempre bello
aperto pronto a prendere cazzi', mi avvicinai, mi misi a pecora davanti
a lui e me lo sbatte' dentro.
Mi fece sedere sulla poltrona
accanto a lui, si alzo' e mi si mise davanti e mi disse 'voglio
scoparti la bocca mentre il vibratore ti allarga il culetto' mi prese
la testa tra le mani e me la tenne ferma io apri la bocca quel tanto
bastava a far entrare il suo cazzo, lo mise dentro e comincio' a
muoversi come se stesse scopando una fica, si fermo' e mi disse 'per
adesso il lattuccio che ti piace tanto non te lo do'.
Si stacco' da me mi fece alzare e mi tolse il vibratore, mi disse 'vieni ti faccio vedere una cosa'.
Vidi
solo allora che sul tavolo c'era una videocamera, tolse il nastro e lo
mise nel video registratore. Appena parti' mi rividi ciucciarla a
l'uomo che era venuto, il bastardo aveva filmato tutto compresa la
doccia.
Mi disse 'se non vuoi che questo lo vedano i tuoi devi
obbedirmi in tutto ok?' gli risposi 'sei un bastardo ma hai vinto saro'
il tuo schiavo, qualsiasi cosa vorrai faro''. Erano le sei del
pomeriggio ritelefono' al suo amico Marco e mi disse che per le 21
quella sera l'avrei conosciuto. Io dissi che era troppo tardi dovevo
tornare a casa mi rispose 'non ti preoccupare, ci penso io' telefono'
ai miei dicendo che aveva problemi con l'auto saremmo dovuti rimanere a
dormire li' e che tornavamo l'indomani.
Aveva sistemato proprio tutto. Mi aspettava la serata con lui e il suo amico.
(Continua….)
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