ORSI ITALIANI MAGAZINE
Achtung Baby
Un racconto di Scotty
Presi
il 45 per tornare a casa, l'autobus non era pieno zeppo di persone
nonostante l'orario di punta, sceglievo sempre posti che erano vicini
ad uomini maturi per fare strusciate, toccate e mani morte, o solo
semplicemente per annusare il loro profumo d'uomo che si diffondeva
vicino a me.
Quella sera non c'era parecchia selvaggina sul mezzo
pubblico, solo ragazze, ragazzi, ed extracomunitari, decisi cosi di
rivolgere le mie attenzioni all'autista.
Mi misi in posizione
verticale vicino a lui poggiandomi sul tubo di ferro che circonda il
box dove siede per guidare, in questo modo avrei potuto sbirciare
meglio le sue cosce muscolose, e dallo specchietto retrovisore avrei
potuto ammirare riflesso il suo magnifico pacco d'uomo sulla
cinquantina, tutto da scoprire.
Lungo il tragitto nella mia
splendida citta', la meravigliosa creatura in divisa da autista alla
guida con il pacco enorme, e la pancia soda come il legno, e due
pettorali che saresti stato a leccare e ciucciare tutta una notte,
decide di farmi un nuovo altro regalo.
Si scopre i polpacci tirando
su i pantaloni (probabilmente sentiva caldo), il mio pisello s'induriva
ad ogni frenata e accelerata, dove i suoi polpacci, scolpiti in quel
corpo scultorio, si tendevano e si rilasciavano.
In seguito
incomincio' a toccarsi un paio di volte anche il suo membro, che
sembrava scoppiargli nei pantaloni, si sbottono' un bottone della
camicia dalla quale fuoriusci' un ciuffetto di peli, che si sposavano
magnificamente con il suo petto.
E la sua barba leggermente incolta, nel suo viso maschile e rugoso.
Le
sue labbra erano sottili e sono certo calde e umide, i denti erano
perfetti ma un tantino ingialliti come tutti gli uomini italiani a
causa delle sigarette e del caffe' e delle mogli.
Dovevo assolutamente parlargli, anche se sarebbe andata male dovevo ascoltare il suono della sua voce.
'Il giro che fa e' un po' lungo…'
'Gia'!'
Rispose
lui senza neanche guardarmi in faccia, mentre con una mano si
massaggiava il collo ruotandolo a destra e a manca, poi prese a
sbadigliare senza neanche coprirsi la bocca e lasciandomi immaginare
come sarebbe stato bello infilare la lingua li' dentro.
'A quest'ora siamo tutti un po' stanchi…'
'Infatti!' Rispose lui.
Evidentemente
la mia passione sessuale degli ultimi 20 minuti voleva essere lasciata
in pace, decisi di ritirarmi in disparte con il mio pene ancora in
forma eretta.
Era il momento di una nuova fermata, le porte
dell'autobus si aprono e si chiudono per far scendere e salire altri
compagni di sventura, che prendevano i mezzi pubblici nei miei stessi
orari.
Salgono e scendono i soliti ragazzi, le solite ragazze, e i
lavoratori che guadagnano poco e non possono permettersi di comprare
una macchina, ma spesso sugli autobus salgono anche i pensionati.
Dalla
prima porta ecco che entra un grazioso 65enne, con qualche borsa con il
logo stampato sopra di una famosa catena alimentare, gli offro di
aiutarlo, si sa che i vecchietti sono fortemente sbilanciati dalle
partenze e dalle frenate negli autobus, lui rifiuta e alla partenza si
afferra ad un sedile occupato da una signora, l'autobus riparte.
E'davvero molto vicino a me, di fronte a me, malgrado ci siano posti a sedere ed il corridoio e' quasi completamente vuoto.
Non
e' molto alto, ha i capelli grigi, e porta i baffi, anch'essi di colore
grigio, ha su anche gli occhiali, che mi fanno impazzire, molti uomini
a letto li vogliono togliere perche' dicono che non sono sexy per me e'
l'opposto, gli occhi sono scuri, non riesco a capire il colore, ma sono
spenti.
Porta una giacca di colore verde e calzoni di lana marrone
scuro, siamo davvero a pochissima distanza l'uno dall'altro, il
vecchietto decide di girarsi mostrandomi il suo tesoro, un culo enorme
soffice e delicato da leccare mangiare e baciare.
Arrivati ad una
certa eta' il culo degli uomini tende ad ingrossarsi ed ammorbidirsi
presumibilmente per ricevere meglio il cazzo degli uomini piu' giovani
he he…
La mia verga quella sera non trovava proprio pace era dura
umida alla punta e sudata alle palle fortunatamente avevo indossato una
lunga giacca che copriva il tutto.
Tutto accadde molto velocemente
una frenata del bellissimo autista fece rotolare a terra qualcosa dalle
buste del vecchio, che si piego' per raccogliere, il suo culo tocco'
con forza il mio membro durissimo.
Non se ne accorse quasi nessuno di quello che stava succedendo, ma e' molto difficile rimanere lucidi in queste situazioni.
Il
vecchio con forza continuava a spingere verso di me, io ero
eccitatissimo cominciai a muovere il bacino a destra e a sinistra di
modo da provare e fare aderire, se pur divisi da tessuti autunnali, il
cazzo al buco.
Il vecchio spingeva ancora, quindi cominciai a farlo
anche io, sentivo lo sperma salire, il piacere farsi strada dentro di
me, la mia voce divenne tremula, gli occhi lucidi e le guance rosse.
Mi accade sempre cosi, quando faccio cose quasi oscene in luoghi pubblici, ma non mi importa.
Dopo
una decina di secondi in cui il suo culo e il mio cazzo sono rimasti
attaccati con forza crescente, mentre ero quasi al culmine del piacere,
il vecchio si ritrae lasciandomi come un salame con il cazzo duro,
prende le buste da terra e si sposta in prossimita' della prima uscita
dalla quale era entrato.
Scende alla sua fermata, io faccio lo
stesso lo seguo per un paio di metri, ma lui non si volta a guardarmi
ne' tanto meno mi aspetta, si dilegua tra la folla, avrei potuto
raggiungerlo e parlargli ma evidentemente si era solo divertito un po'
con me.
Il mio arnese nei pantaloni si era sgonfiato lungo
l'inseguimento del vecchio che ora doveva essere steso sul suo letto a
immaginare la storia.
Camminando arrivai fino in centro decisi di
riprendere l'autobus per arrivare a casa spogliarmi completamente
chiudermi in bagno e rivivere le situazioni che avevo considerato male,
ed era un errore che di solito non commettevo piu'.
Dove potevo aver sbagliato, ma come ripeto e' difficile rimanere razionali, quando tutto il cervello e' finito nel cazzo.
Ormai
cominciava a fare buio estrassi il telefono dalla tasca accesi il
desplay per vedere l'ora e notai anche che la batteria del cellulare
stava per esaurirsi.
-Benissimo ci mancava anche questa!-
Decisi
di entrare in un bar ed ordinare una pizza o un tramezzino di modo che
una volta tornato a casa avrei evitato di cucinare.
Entro dentro e
ordino un trancio di pizza 4stagioni e una coca in bottiglia, consumo
il tutto e pago alla cassa, esco dal bar e mi accendo una sigaretta.
Malgrado questo l'irrequietezza non diminui'.
Con
le prime boccate di nicotina le nuvole aumentano nel cielo rendendolo
nero come l'angoscia che sentivo, a meta' sigaretta scoppio' un
terribile temporale con tuoni e fulmini.
Finito di fumare entrai di
nuovo all'interno del locale, ma la ragazza cinese aveva gia' disposto
le sedie in maniera di chiusura e stava passando lo spazzolone per
terra.
'Adesso bal chiuso tolnale un'altla volta…'
Il
telefono era andato, fuori pioveva a dirotto ad aspettare l'autobus mi
sarei bagnato tutto, decisi di fare una corsa rifugiandomi di tanto in
tanto sotto i portici e prendere un taxi.
Cominciai a correre
tenendo sulla testa la borsa e schivando i passanti e le pozzanghere
d'acqua, la pioggia era cosi forte che dopo qualche secondo ero gia'
fradicio.
Correvo e correvo insieme con altri che erano stati colti
dal temporale, ero quasi arrivato a destinazione, quando un gatto mi
oltrepassa la strada, cerco di schivarlo, ma lui si spaventa e per un
poco non gli do un calcio, questo mi fa perdere l'equilibrio che riesco
a recuperare prontamente, ma finisco ugualmente a dosso a un signore
con giacca e cravatta, cappotto lungo abbottonato, 24ore e ombrello
facendolo finire a terra.
Aveva con se anche una cartelletta che
cadendo a terra si apri' facendo disperdere per terra tutto il
materiale cartaceo contenuto nel suo interno.
La pioggia non voleva
proprio smettere, l'uomo elegante finito a terra comincio' a
bestemmiare, lamentandosi dei fogli contenuti nella cartelletta troppo
grande per entrare nella 24ore.
'Mi scusi non l'avevo vista con sta pioggia per schivare quel gatto…'
'Ma che cazzo!Guarda qua!'
'Oh quanto mi dispiace non volevo.'
L'uomo elegante si rialzo' accettando la mano che gli avevo offerto, anche lui in pochi secondi si bagno' tutto.
'La aiuto a raccogliere i fogli bisogna far presto altrimenti poi saranno incomprensibili!'
Raccolsi tutti i fogli molto velocemente, l'uomo elegante si era sistemato sotto un portico, mi avvicinai.
'Ecco ho raccolto tutto: fogli, cartelletta, 24ore, e ombrello, niente di rotto vero! Si e' fatto male?'
'Be' la mano mi sembra un po' indolenzita…'
'Mi faccia dare un'occhiata la mia ragazza e' infermiera.'.
L'uomo
elegante mi mostro' la mano che aveva preso un brutto colpo, ma non
aveva niente di rotto era solo indolenzita e leggermente sanguinante
per la battuta ricevuta.
'Credo che non sia niente di serio' mi
affrettai a dire ' possiamo provare a vedere se in qualche bar hanno
una cassetta infermieristica, la posso medicare io non sarebbe la prima
volta che lo faccio!'
'Si sarebbe veramente molto gentile da parte sua, ma non c'e' bisogno di nessun bar abito proprio qui sopra.'.
'Bene allora se…'
Una
volta entrati completamente bagnati e sudati per aver fato 7 piani a
piedi perche' l'ascensore era rotto ebbi modo di vedere in faccia
l'uomo elegante.
Era un uomo incredibilmente fosco e tetro con
un'espressione di ghiaccio, non una cosa era fuori posto nella sua
immagine, ma non ostante questo la sua fisionomia sembrava muoversi e
sussultare.
I suoi occhi erano azzurri severi e senza luce, i suoi
capelli erano bianchi e lisci, la sua pelle era matura, color
dell'avorio, il suo viso era perfetto, tondo con mascelle e mento
squadrati a dovere, la bocca era piccola e sottile, e la sua fronte
alta e piatta.
'Accendo il riscaldamento, se vuole puo' darmi la giacca .'.
Gli
diedi la mia giacca completamente inzuppata, che prese con la mano non
grondante di sangue, il parquet si era trasformato in una piscina a
causa dell'acqua che cadeva dai nostri corpi.
'Se vuole posso medicarle la mano ferita…'
'Si' mi segua ho tutto l'occorrente in bagno.'.
Lo
seguii e lo vidi aprire gli sportellini degli scaffali dove sono
contenuti i prodotti per il corpo e l'igiene sopra il lavello, ed
estrarre l'acqua ossigenata aprirla e versarsela sulla ferita.
L'acqua
ossigenata produsse la sua reazione sulla ferita e poi cadde impregnata
di sangue nel lavello, la chiuse e la rimise a posto.
'Mi da una mano con la fasciatura per favore…'
'Certo! Ha per caso della garza sterile?'
'Si credo che sia tutto li' dentro.'
Presi
la garza sterile e ne tagliai un pezzetto, prima, pero' imbevetti un
po' di cotone con alcol e lo posizionai dove aveva la ferita e toccai
la sua pelle, era fredda come la neve.
'Adesso le brucera' un po'…'
Ma lui non emise nessun suono, poggiai su la garza sterile e poi ancora la garza elasticizzata.
'Davvero un bel lavoro lei deve essere un infermiere!'
'Per cosi poco… poi no… non sono infermiere, la mia ragazza lo e', io sono elettricista.'.
'E come si chiama?'
'Io o la mia ragazza!' risi.
'lei… lei!' disse lui indicandomi con un dito.
'Io sono Umberto.'
'Io invece mi chiamo Simone e faccio l'impiegato bancario.'.
Si allontano' da me, ed apri' l'acqua della vasca da bagno.
'Si tolga pure i vestiti, e me li dia che li metto ad asciugare se vuole puo' farsi anche un bel bagno caldo.'.
'Non lo so lei e' molto gentile non vorrei disturbare.'.
'Nessun disturbo si figuri.'
Ed
usci' lasciando la porta aperta. La mia testa parti con i pensieri che
ora non sto qui a scrivere, ma in poco tempo pensai che in certi casi
bisogna lasciarsi dietro tutti i freni e abbandonarsi all'istinto.
Mi spogliai nudo e mi immersi nella vasca, che mi accolse come un abbraccio.
Dopo qualche minuto entro' Simone a prendere i miei vestiti ed usci', per poi rientrare con due tazze di latte.
'Non bevo il latte Simone sono allergico…'
'Oh mi scusi non ho neanche chiesto.'
Fece per uscire, ma lo fermai.
'Ma
non si preoccupi… non gradisco niente, perche' non si toglie quei
vestiti di dosso e si immerge un po' lei, sara' molto rilassante…'
Mi alzai per uscire dalla vasca.
Simone guardo' il mio batacchio quasi duro, poggiai una mano sulla sua spalla e chiesi un asciugamano.
In
quel momento Simone si trasformo' in un'altra persona, mi scaravento'
di nuovo dentro l'acqua e si spoglio' dei vestiti, mostrandomi il suo
corpo di uomo stagionato.
Due gambe lunghe e dritte e muscolose, un
cazzo duro come il marmo, la pancia possente e leggermente grossa dura
come il ferro, due magnifici pettorali dai quali spuntavano due punte
d'acciaio di capezzoli con i quali era possibile pungersi, un collo
virile con pomo da damo maschile e turgido, due braccia e mani dalle
quali non si poteva scappare disegnate da qualcosa di divino, in fine
il suo culo era quanto di piu' si poteva chiedere alla vita tondo
liscio ne' troppo duro ne' troppo morbido che sembrava chiamarti come
una melodia.
In alto a sinistra nel suo petto stava tatuata una svastica.
'Sei un nazista?'
'Adesso non e' il momento di parlare di cose come supremazia, purezza e razza.
Ora ti rivolgerai a me dandomi del lei e del Signore, chiaro.'.
'Si' Signore.'
'Bene! Ora succhiami il cazzo!'
'Si' Signore.'
Cominciai
a succhiare mugolando, ciucciavo con tutta la forza che avevo in bocca,
la mia testa andava su e giu' il mio Signore godeva con una voce che
non sembrava piu' la sua.
Sentivo la durezza del suo cazzo dentro la
mia bocca, i nervi che circondavano le pareti del suo cazzo si
sfregavano con la mia lingua stavo impazzendo dal piacere.
Estrassi
il suo cazzo dalla bocca e passai alle palle, profumavano di nascosto
di virile d'uomo, ne succhiai prima una poi l'altra poi tutte e due.
Guardai il mio Signore con un'espressione di dolcezza dal basso, mentre gli leccavo le palle ariane.
'Non guardarmi cosi frocio di merda!'
'Mi
scusi Signore se sono stato talmente sfrontato da guardarla in faccia
un inetto come sono io non e' degno di reggere il suo sguardo.'.
Comincio' a stringermi i capezzoli con tutta la forza che aveva nelle mani girandomeli in senso orario e antiorario.
Una volta conclusa la rotazione li tirava forte verso di se, il dolore e la violenza erano immani.
'OoooooHHHH mio Signore lei e' cosi buono con me, grazie per impartirmi questo trattamento.'.
'Appena ti ho visto ho capito subito che eri una checca, hai bisogno di qualcuno che t'insegni le regole e la disciplina.'.
'Grazie mio Signore ho bisogno di un po' di rigore, non molli con me e vada avanti.'
Stringeva
e tirava i miei capezzoli e mi chiese di baciare la punta del suo cazzo
e poi di leccarglielo. Dopo qualche minuto di questo trattamento, mi
giro' di forza ed entro' nella vasca mi mise a pecora e infilo' subito
tutto dentro il suo uccello.
Mi tappo' la bocca per non farmi urlare
dal dolore e dal piacere e comincio' a muoversi fortissimo usandomi
come un oggetto sul quale sfogarsi e niente di piu'.
Entrava e
usciva godendo, urlando e sghignazzando sentivo il suo corpo muscoloso
disteso sopra di me, il suo respiro profondo sul mio collo.
Comincio' a segarmi il cazzo stringendolo fortemente, poi comincio' a stritolarmi le palle, poi ritorno' a segarmi la minchia.
'Ti piace brutto succhia cazzi?'.
'Si' Signore grazie per avere tanta cura delle mie necessita'.'.
Mi mise la testa sott'acqua, mi segava stritolandomi il cazzo, mi scopava come una bambola gonfiabile, e mi affogava.
Cercai
di divincolarmi perche' cominciava a mancarmi l'ossigeno, ma la sua
forza era superiore alla mia, provavo a tornare in superficie, ma i
miei tentativi erano vani.
Dopo 40 secondi interminabili mi fece
tornare a respirare, e tutto il sangue raggiunse il mio lucertolone
masturbato dal nazi, e sborrai come mai avevo fatto in vita mia, anche
lui venne quasi insieme a me, dentro di me.
Estrasse il serpentone e
pretese una sorta di pulizia con la bocca, poi mi bacio', fu un vero
bacio di quello che avviene solo tra due uomini, con potenza erotica e
passionale e con tanta lingua.
Il nazista
si alzo' dal mio corpo martoriato, non prima, pero' di avermi dato due
pugni sulla parete destra laterale della mia cassa toracica, che mi
fecero ripiombare nell'acqua e ne ingoiai un po' ritornai fuori
dell'acqua ansimando e lamentandomi.
Il nazi era gia' uscito dalla vasca e mi guardava dall'alto, come se fossi un verme.
Trovai
la forza di rialzarmi tamponando il seme dell'ariano che colava dal mio
buco, lo sfintere indolenzito mi procurava una piacevole sensazione.
Eravamo
in piedi uno di fronte all'altro, e ci guardavamo con un'espressione
sinistra, restammo in silenzio per un paio di minuti ascoltando solo la
pioggia che fuori ancora cadeva persistente, anche il vento si era
intensificato e soffiava come se stesse per arrivare la fine del mondo.
Uscii
dalla vasca senza chiedere il permesso al nazista, questo subito mi
tiro' un forte gancio destro nel basso ventre che mi fece inginocchiare
a terra con le mani strette alla pancia e la faccia appoggiata alle sue
cosce, che cominciai a bagnare di saliva e lacrime.
'Ma che cazzo fai brutto frocio, piangi come una donna…'.
Dall'alto
arrivo' sul mio viso uno schiaffo, di quelli dati con le nocche, che mi
fece battere con la testa sulla vasca da bagno, ebbi una sensazione di
mancamento, dovetti restare qualche istante per terra raggomitolato per
riprendere conoscenza.
Quando ritornai padrone delle mie facolta', il mio Padrone era seduto sulla tazza del cesso.
'Ti sei ripreso… finalmente!'
Mi
alzai da terra e sentii un giramento di testa, dovetti appoggiarmi alla
parete, sentii in bocca un sapore metallico, mi guardai allo specchio e
vidi che dal mio naso era uscito sangue.
E con lo stesso mio sangue sulla mia guancia sinistra stava disegnato il fulmine delle SS.
'Sei carino quando piangi piccolino!'
Mi girai verso il nazi, che stava ancora allo stesso posto, e mi diressi verso di lui.
Mi
sedetti sulla tazza del bide' che stava di fronte alla tazza del cesso
e presi i suoi piedi perfetti e simmetrici e cominciai ad infilarmi le
dita in bocca, poi li feci scendere sul mio cazzo e cominciai a
masturbarmi con i suoi piedi.
Quando stavo per venire mi fermai, mi
alzai dal bide' e misi il mio cazzo nella bocca del nazi, lui succhiava
come una sanguisuga mettendomi un dito nel culo.
Eiaculai dentro la sua bocca e lo sperma cadde dalle sue labbra al suo cazzo alla tazza del cesso.
Mi
tolsi da lui, entrai nell'acqua della vasca m'immersi completamente per
un po', quindi uscii, mentre il nazi tirava lo scarico, asciugai il mio
corpo traumatizzato molto velocemente.
'Dove sono i miei vestiti devo andarmene.'.
'Non te ne vorrai andare cosi!'
'Invece si! Dove sono?'
'Smetti di parlarmi in questo modo!'
'Ora basta!Il gioco e' finito!Devo tornare a casa, dalla mia fidanzata!'
'Quando il gioco finisce lo decido io!'
Uscii
dal bagno nudo cercando i miei vestiti, li trovai in cucina asciutti
vicini alla stufa il nazi mi aveva seguito, e mi osservava seduto nudo
su una sedia, mentre mi rivestivo.
Una volta rivestitomi mi accorsi subito che mancava il mio portafogli.
'Dov'e' il mio portafogli?'
'Te lo prendo subito.'
E lo vidi andare in un'altra stanza per tornare subito con mano il mio portafogli.
'Controlla pure se c'e' tutto.'
Lo infilai in tasca e mi diressi verso l'uscita.
'Io controllerei amore mio non si sa mai di questi tempi!'
Mi voltai verso di lui, e in mano stringeva una foto tessera sorridente della mia ragazza.
'Ma che cazzo ti prendeeeee!' Gridai.
'Niente voglio solo stare con te un altro po' tutto qua, siete proprio una bella coppia avete figli?'
Non risposi.
'Io
si! Ne ho due, pura razza ariana, stavo pensando a come sarebbe bello
se li mandassi a fare una visita a lei, e creare tutti una bella
famiglia.'. Rise.
'Sei completamente pazzo Simone!'
'Eh eh! Si e' fatto molto tardi, domani dobbiamo lavorare andiamo a dormire!'
'Hey! io non ti voglio nella mia vita!'
'Forse neanche io ma ancora non lo so, e ora andiamo a letto!'
Andammo a letto lui s'infilo' sotto le coperte subito essendo gia' nudo, io dovetti togliermi i vestiti, e feci lo stesso.
Fortunatamente Alice quella sera era fuori citta' e non si sarebbe impensierita riguardo alla mia assenza.
'Questo ti creera' noie con la tua ragazza?'
'Non credo che questo ti riguardi!'
'Bene quindi no! Scommetto che questa sera eri solo in cerca di compagnia… e l'hai trovata come si deve…'
Rimasi in silenzio e mi girai dalla mia parte piu' morto che vivo dall'agitazione.
'Buona notte.' Disse il mio aguzzino.
'Buona notte.'
'Niente bacio?'
Mi
girai verso Simone e lo baciai ad una guancia, mentre stavo per
rimettermi nella stessa posizione mi sentii tirare per il braccio.
'Di' che mi ami!' disse Simone.
'Come vuoi tu.'
'Dillo!'. Disse lui con una voce strozzata.
'Ti amo.'
'Ecco vedi, l'hai detto, ma non lo pensavi!'.
12/09/2009
Torino e Como
Da quando mi avete lasciato
Le risposte scompaiono
Quando apro gli occhi
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