ORSI ITALIANI MAGAZINE


Accadde all'improvviso (parte terza)

Un racconto di L. Lapis

 

Oramai era diventata un'abitudine almeno due volte alla settimana ci incontravamo a casa sua e si scopava per ore ed ore, eravamo amici sul vero senso della parola, in noi c'era quell'intesa che nasceva spontanea addirittura ci si capiva con gli occhi. I nostri rapporti sessuali erano da sballo facevamo di tutto e in tutte le posizione anzi si era sempre alla ricerca di cose nuove, lui era un coccolone e un amante dei preliminari, sapeva come eccitarti tanto da farti sballare e non farti piu' connettere, non solo ma era abbastanza attrezzato e con la sua mazza faceva di me quello che voleva mentre io me lo godevo tutto.

Un giorno, di primavera, mi invito' a casa sua a prendere il the' di pomeriggio e io come al solito accettai volentieri. Erano le 19. 00 quando arrivai a casa sua, e alla porta mi venne ad aprire Marco il mio vero amico, alla sua vista rimasi paralizzato, non sapevo cosa dire, mentre lui, con tanto entusiasmo mi abbraccio' e mi invito' ad entrare. Era arrivato la mattina ed aveva fatto una sorpresa al suo babbo. Mi chiese di me, del mio lavoro e di tutto quello che due amici hanno da chiedersi quando e' da molto che non si vedono, io ero un po' imbarazzato quando alla porta del salotto spunto' lui: il sig. Berna. Ci salutammo e io con lo sguardo per terra cercai di non far capire nulla a Marco del mio rapporto con suo padre. Ero in completo imbarazzo e non vedevo l'ora di andarmene a casa ma Marco mi invito' a restare a cena a casa sua e non potendone fare a meno accettai. Mangiammo, e parlammo a lungo mentre il sig, Berna stava zitto e ascoltava i nostri discorsi. Durante la cena non lo guardai in faccia per paura che Marco capisse qualche cosa, cercavo di essere molto evasivo nei discorsi soprattutto quando Marco mi fece la domanda : <come mai ancora non ti sei sposato?> In quel momento volevo sprofondare non sapevo come rispondere balbettavo in continuazione e il sig. Berna scoppio' in una risata, < be! Non ha trovato l'anima gemella> disse ,< ma vedrai che ben presto la trovera',> si alzo' e si diresse verso la cucina.

Il mio imbarazzo era palese, si leggeva in viso quando Marco mi prese per mano e mi disse : < ma che cos'hai? Sei molto diverso da come ti ho lasciato alcun anni fa, sei stato il mio migliore amico, lo sei ancora, ma non riesco a capirti, hai dei comportamenti che non ti appartengono, sei come un estraneo, non sei rilassato , c'e' qualcosa che ti turba ? Dimmelo fra noi non ci sono stati mai segreti>, risposi che ero stanco e che non mi sentivo molto bene e che avevo bisogno di andare a letto.

Uscii da quella casa come una liberazione, avevo la mente confusa e mi diressi verso casa mia, l'idea che Marco potesse scoprire la mia relazione con suo padre mi faceva stare male, era il mio chiodo fisso, Marco il mio migliore amico con cui avevo condiviso la mia giovinezza, ma nello stesso tempo non riuscivo a pensare come poteva essere la mia vita senza suo padre. Arrivai a casa e, dopo aver fatto una doccia calda mi gettai nel letto e mi addormentai profondamente. Mi risvegliai l'indomani e il primo pensiero che mi passo' per la mente fu quello di Marco, non volli pensarci piu' di tanto, sapevo che non avrei trovato una risposta da darmi quindi era inutile pensare e sfasciarsi la testa prima di rompersela. Andai a lavorare come se niente fosse, cercai di rendermi piu' impegnato possibile e cosi' passo' tutta la mattinata. All'uscita dell'ufficio, alle ore 16,00, davanti al portone c'era Marco che mi aspettava con la sua macchina, mi chiamo' e mi avvicinai a lui, salii e questa volta fui piu' intraprendente, cominciai io a parlare e a fare delle domande chiedendogli quello che lui la sera prima aveva chiesto a me: <come mai ancora non hai preso moglie? >Lui mi guardo' e con un sorrisino ironico che conoscevo bene rispose: < ti debbo confessare una cosa> , <che c'e'> chiesi con impazienza <convivo con un uomo> rispose.

Rimasi paralizzato, lo fissai negli occhi senza dire una parola, e lui con indifferenza: < non mi dire che sei scandalizzato, su cerca di essere aperto mentalmente non c'e' nulla di cui vergognarsi, non sono un gay ma bsx e per il momento mi va di stare con un uomo> Ero incredulo, cercai di parlare ma cominciai nuovamente a balbettare, non sapevo se dire che anch'io avevo pure una relazione con un uomo ma non potevo, quell'uomo era suo padre.

Eravamo arrivati a casa sua e scendemmo dalla macchina, non mi andava di entrare in quella casa, ma lo dovetti fare senza lamentarmi piu' di tanto. Entrammo e nel salotto c'era il sig. Berna seduto con un bell'uomo, alto, robusto e con pochi capelli.

<Ti presento Baldo> disse Marco < l'uomo che sta con me > Ero incredulo, mi presentai e il mio sguardo si incrocio' con quello del sig. Berna che subito mi fece l'occhiolino, salutai anche lui e mi sedetti nel divano accanto.

Marco prese la parola e rivolgendosi a me disse: < mio padre mi ha raccontato di voi due , e ho capito subito l'imbarazzo di ieri sera, ma dai, non ci vedo niente di male e bello stare con un uomo e poi se ne sei convinto perche' vergognarsi?>

Ero ancora piu' imbarazzato, mi tremavano le gambe e con un filo di voce dissi:< senti Marco accadde tutto all'improvviso> e mi misi a raccontare la nostra storia . <Bellissima> disse Baldo <molto eccitante, quasi come la nostra storia> aggiunse rivolgendosi a Marco e baciandolo sulla bocca , < scopare con un uomo non e' un delitto disse il sig. Berna > si avvicino' a me e anche lui mi bacio' sulla bocca.

Mi rilassai un po' ero contento che tutto si stava risolvendo in quel modo e incoraggiato dissi: < nemmeno io trovo niente di male ma mi imbarazza soltanto il fatto che il mio uomo e' il padre del mio migliore amico>, < ma non ti creare problemi> disse Marco < anzi sono contento che mio padre abbia trovato una persona che io conosco fin dai tempi dell'infanzia>

Ormai si parlava con molta tranquillita' senza inibizioni fino a quando Baldo con molta disinvoltura disse: < tutti questi argomenti mi fanno eccitare, che ne direste di fare una bella orgia?>

<Bene> disse Marco < io ci sto> <Anch'io> aggiunse il sig. Berna e avvicinandosi a me mi accarezzo' la nuca e comincio' a toccarmi i capezzoli. Mi eccitai subito e lo baciai in bocca senza nessuna vergogna.

Dopo cinque minuti ci ritrovammo a fare un'ammucchiata, i nostri sessi erano diventati delle vere e proprie mazze, io spompinavo Baldo e il sig. Berna mi inculava con quel cazzo duro e grosso. Marco era disteso per terra e leccava le palle a suo padre che scena ragazzi!!! non vi dico.

Ci inculammo a vicenda in tutte le posizioni scambiandoci ogni volta e cercando sempre di far mettere uno di noi in posizione tale da prendere dentro due cazzi uno in bocca e l'altro in culo.

Baldo aveva il buchino un po' stretto e quando veniva il mio turno per incularlo, sentivo il mio pene strisciare contro le sue pareti, venimmo tutti per la prima volta, chi in bocca all'altro, chi nel culo, chi in faccia per poi riprendere dopo alcuni minuti. Dopo quasi due ore di orgia venimmo tutti (l'avevamo detto prima) contemporaneamente buttando sborra in quantita' incredibile tanto che per terra si scivolava.

E' stata un'esperienza fantastica, irripetibile, che non dimentichero' per il resto della mia vita e che mi ha fatto crescere e nello stesso tempo arricchito e oggi il consiglio che do a tutti e' : <<Ragazzi provatela>>

 

Livio Lapis


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