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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
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L'amore
e' un'avventura meravigliosa (parte terza)
Un
racconto di Danny
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
Finalmente
a casa sua. Una casa piccola ma accogliente, c'e' anche il camino.
Saliamo
di sopra dove c'e' la sua camera.
Il
letto non e' matrimoniale, e' piccolo ma non ci sono problemi. Un po'
stretti ci stiamo benissimo.
Ci abbracciamo, ci baciamo appassionatamente, lo guardo, affondo i miei occhi nell'azzurro dei suoi. Mi sembra di sognare. Lo bacio di nuovo, me lo spupazzo.
Poi lui spoglia me e io spoglio lui, rimaniamo in slip. Ci accarezziamo a lungo, lecco tutto il suo corpo partendo dai capezzoli.
Mi soffermo molto, so che a lui piace molto,
gode parecchio. Velocemente passo al primo poi all'altro, poi ancora al primo ecc.Poi scendo e con la lingua non trascuro neppure un millimetro, sento che lui approva, mi accarezza come per dirmi di continuare, di non lasciare il lavoro in sospeso.
Arrivo
allo slip.
Mi
fermo e con una mano gli massaggio delicatamente il paccone.
Sopra
lo slip sento il suo cazzo crescere e diventare durissimo. Significa
che la mia mano
ci sa fare. Gli scosto la mutanda, gli libero il pisellone turgido e
me lo gusto subito in una
boccata.
Lo ingoio fino a sentire la sua cappella quasi fino in gola e con
movimenti veloci
non gli do tregua, dentro e fuori dalla mia bocca. Con la sua mano
forte mi tocca il culo, mo lo allarga e ci infila il dito.
Lo sento bene, le dita di Antonio sono molto grosse e sento bene come mi rovista internamente. Mi dice che questa volta vuole provare lui a incularmi.
Non
me lo faccio dire due volte, mi volto e gli offro il mio culo gia'
voglioso. Voglio
sentirlo dentro: scendo dal letto, mi appoggio alla sponda e mi inarco
completamente mostrandogli tutto il mio culo.
Lui
si posiziona subito dietro e delicatamente mi penetra facendomi
gustare tutta la sua asta.
Provo
veramente un gran piacere anche perche' mi sento un unico uomo con la
persona che amo,
in quei momenti ci apparteniamo l'uno all'altro, siamo un unico uomo
in due.
Ed
e' questo che mi esalta, che mi fa sentire realizzato. Antonio vuole
provare un'altra posizione e mi dice di sistemarmi sul letto alzando
le gambe.
La
penetrazione
e' molto piu' fluida anche perche' in quella posizione la dilatazione
del mio buchetto e' veramente consistente.
Sara'
la voglia di accogliere il mio amore, sara' la voglia di godere ma in
quella posizione mi sembra di sognare.
Non provo neppure il dolore iniziale della penetrazione: e' solo piacere intenso.
Un'altra cosa che mi fa eccitare tantissimo in questa posizione e' la possibilita' di vedere tutto il suo corpo villoso, maschio. Vedere il suo volto e le sue espressioni di piacere quando spinge dentro di me.
Gli prendo i capezzoli e con le dita glieli strizzo per bene e gli aumento la libidine neu mie confronti.
Ho
gia' il culo tutto bagnato e i suoi colpi diventano sempre piu'
intensi, decisi.
Vorrei
gridare dal piacere ma cerco di trattenermi. Mi aggrappo a lui, lo
tiro verso me come se questo gesto volessi avere anche lui dentro di
me e non solo il suo cazzo.
Lo bacio, lo stringo, lo abbraccio. Lui mi preme la parte pubica: dice che questo aumenta e prolunga il piacere durante la penetrazione e in effetti sembra funzionare.
Ci stacchiamo e questa volta e' lui che si mette in questa posizione. Prima gli lecco tutto bene il buchetto.
E'
sempre bene una buona lubrificazione anche completamente naturale.
Noto
appena la mia lingua sfiora il suo bellissimo culo, ha gia' dei gemiti
e sussulti di piacere.
Continuo roteando la lingua e spingendola fino all'interno. Mi mette una mano sulla testa e mi spinge verso di di lui.
Bagno
un po il dito con i suoi umori e lo penetro col un dito e poi due.
La
dilatazione e' aumentata, il mio cazzo e' pronto con un missile.
Ha voglia di entrare nel corpo di Antonio per farlo godere, per farlo mio, per amarlo, per sentire il suo corpo un tuttuno col mio.
Spingo
deciso ma dopo due colpi il mio uccello non sente ragioni.
Il
culo di Antonio e' troppo eccitante, sento che mangia il mio bastone,
me lo stringe contraendo velocemente i suoi muscoli.
E' una emozione fortissima, non ce la faccio piu', esco da lui e con diversi getti lo riempio tutto del mio caldo seme.
Appoggio esausto la testa sul suo petto mentre Antonio mi accarezza teneramente.
Il
suo cazzo e' sempre durissimo.
Ne
approfitto e lo pompo con grande voracita'.
Antonio cerca di staccarsi al momento dell'orgasmo ma non glielo permetto. Ho voglia di bere il suo seme, di sentire il suo sapore.
Finalmente
sento i primi schizzi di sperma arrivarmi fino in gola per poi
riuscire a bere cosi' ogni goccia della sua panna.
Guardiamo
l'ora e notiamo che sono gia' le 19:00. Io devo scappare a casa e in
piu' c'e' la paura che la sorella possa arrivare da un mopmento
all'altro.
Ci diamo una lavata, una sistemata e me ne vado, non prima di avergli appioppato di nuovo una scarica di baciottoloni sulle sue guanciotte.
Ci diamo appuntamento per una sera di settimana prossima esattamente il martedi.
La settimana non passa mai. Io sono sempre in ansia per rivederlo. Negli anni 80 i telefonini non si usano ancora e quindi non abbiamo neppure la possibilita' di sentirci.
Arriva
il martedi e noto che Antonio e' un po' freddo nei miei confronti.
Gli
chiedo se c'e' qualche problema e lui mi dice che va tutto bene. Gli
chiedo se preferisce entrare al cinema o imboscarci da qualche parte.
Per qualche attimo resta in silenzio e poi fa un lungo respiro.
Mi mette una mano sulla spalla e mi dice una cosa che mi sconvolge non poco anche perche' sinceramente non mi aspetto nulla del genere:
Rimango basito, il mondo mi crolla addosso e prima che gli chieda ulteriori spiegazioni prosegue:
Parole al vento che mi rimbombavano nella testa anche perche' io ero sicuro che lo amavo e che sarebbe stato l'unico uomo della mia vita.
Non
ce la faccio piu' a sopportare la sua mancanza.
Decido allora di appostarmi vicino a dove abita in modo di avere la possibilita' di vederlo.
In un certo senso sono ossessionato, lui non puo' sparire cosi' dalla mia vita.Alle
volte capita che lo aspetti in auto fino a mezzanotte inoltrata quando
chiude il bar. Lo attendo nella stradina isolata per andare a casa
sua. Alcune volte riusco a strappargli mezz'oretta d'amore.
Andiamo nel sotterraneo dove posteggia l'auto e ci chiudiamo nel garage. Andiamo andati avanti cosi' per diverse settimane. A casa mi chiamano persino <<TG l'Una>> perche' e' l'orario che di solito rientro quando vado da lui. Andiamo avanti cosi' per circa un anno tra alti e bassi. Sto delle settimane senza vederlo e comunque i miei appostamenti sono assidui.
Ho perso davvero la testa, non mi riconosco piu'. E' proprio vero che a volte l'amore gioca brutti scherzi e a me ne stava giocando uno bruttissimo.
La cosa mi preoccupa non poco. Pure i miei amici si erano accorti di qualche cosa di strano in me.
Naturalmente
non parlo con nessuno della situazione assurda che sto vivendo. Una
sera esco con alcuni amici per un caffe e poi si decide di andare a
fare un giro da qualche parte.
Dico loro che ho mal di testa e vado casa. La verita' e' che vado in 'appostamento'. Sono circa le 22:piove e fa abbastanza freddo. Sono sotto un porticato che dove riesco a vedere il bar di Antonio. Fatico a vederlo a causa della distanza. Nel frattempo ironia della sorte sento delle voci che mi chiamano.
Mio Dio, sono i miei amici che ho appena lasciato. Manco farlo apposta hanno deciso di andare in un locale che si trova nel paese dove sono. Mi chiedono come mai fossi li' solo in piedi con l'ombrello anche perche' avevo detto che sarei andato a casa.
Mi arrampico sugli specchi, cerco di inventare scuse, banali ma qualche cosa devo pur inventarmi. Non ci hanno mai creduto.
E la cosa poi si e' sparsa tra gli altri componenti del gruppo.Finalmente
la sera della domenica di Pasqua cambia qualche cosa. Vado al paese di
Antonio e lo vedo mentre esce di casa per una passeggiate. E' aprile
inoltrato e le sere sono gia' abbastanza miti. Parcheggio l'auto,
scendo, corro verso di lui e lo
chiamo.
Non sembra essere sorpreso di vedermi anzi mi invita a fare due passi con lui e questo mi da il coraggio per parlargli in modo definitivo, mi gioco la mia carta, o la va o la spacca...