ORSI
ITALIANI MAGAZINE
ATTENZIONE
/ NOTICE
Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto
omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni
This page contains pictures of male nudity and a text with homoerotic
contents: it's intended for persons over 18
21
Marzo
Un
racconto di Mike Bass
I
racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non
sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale
praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.
The stories published in this section may contain descriptions of
unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice
Safe Sex by using condoms.
La
sera del 21 marzo mi ritrovai in una strana situazione..., ma procediamo
con ordine.
Salve a tutti sono Mario, ragazzotto di 25 anni appena uscito
dall’università di giurisprudenza con 110.
Fisico tonico il mio che mi ha sempre dato carta bianca con le ragazze,
caratterizzato due miei particolarissimi occhi castano scuro, labbra
carnose e capelli sul biondo castano scuro.
Finalmente laureatomi potevo entrare finalmente nel mondo del lavoro.
Inviai a tutti gli studi di avvocati il mio curriculum per poter avviare
il mio periodo di praticantato.
Passarono settimane e dopo varie peripezie uno studio mi accettò per un
colloquio, felice della possibilità datami andai il giorno seguente allo
studio legale dell'avvocato Franzoni (nome di fantasia).
Superato l'androne del magnifico palazzo d'epoca mi diressi al secondo
piano, dove un efficiente segretario di nome Stefano mi accolse.
Attesi per circa una mezz’oretta, dove ebbi modo di constatare che in
quell'ufficio c'erano solo avvocati uomini grazie alle targhette nelle
porte.
Di primo acchito non ci feci troppo caso (ero intento a ripassare il mio
discorso di presentazione) ma avrei dovuto già avere sentore di qualcosa
di strano in quello.
Intanto il segretario (Stefano) non faceva altro che squadrarmi da capo ai
piedi (nervoso come ero pensai di avere qualcosa fuori posto) ma i miei
pensieri furono interrotti dal richiamo dell'avvocato Franzoni.
Rimasi stranito dalla sua figura, un orso sulla cinquantina con un po’ di
pancetta, barbetta che comprendeva le tonalità del grigio e del nero,
occhiali da vista che attorniavano meravigliosi occhi verdi e la pelata.
Notai che anche lui ebbe un attimo di smarrimento alla mia vista ma molto
professionalmente si ricompose e mi disse: “prego si accomodi avvocato
Piras (nome di fantasia)”.
Un po’ impacciato raggiunsi la sedia in pelle vicino alla scrivania in
legno pregiato del grande ufficio.
Mastodontiche
librerie ci attorniavano mentre un una stufa in un angolo pensava a
consolarmi con il suo calduccio dalle austera mobilia.
Mi venne in mente subito qualche reminiscenza di psicologia, un
arredamento esprime quasi sempre il carattere di chi lo ha arredato.
Intanto si sedette nella sua scrivania l'avvocato Franzoni che incrocio
delle meravigliose grandi mani da orso, un po’ pelosette e cicciotte che
mi aiutarono a rilassarmi un poco.
“Bene avvocato Pintus, cosa la porta qui per svolgere il suo
praticantato?” Franzoni mi chiese, “Ero desideroso di una ulteriore
esperienza lavorativa in un ufficio di rinomata fama…” (continuai con il
mio discorso bene oliato, ma ad un tratto di esso mi accorsi che non ero
interessato solo al lavoro ma anche a quell’uomo).
Mai avevo provato tali sensazioni che mi causarono una erezione di tutto
rispetto durante il mio discorso, “Cosa succede avvocato Pintus? Si sente
bene?” mi chiese Franzoni.
Un poco imbarazzato gli risposi: “Tutto bene, solo un po’ di caldo”,
“Apriamo la finestra allora” ribatte il mio collega più anziano.
Mentre si apprestava ad aprire la finestra mi parve di notare una grossa
erezione che emergeva tronfia dai pantaloni dell'abito (non riuscivo
ancora a capacitarmi di tutta questa mia attrattiva per il pene
dell'avvocato ursino, più lo vedevo e più lo desideravo), dissi fra me e
me:< Sergio, datti una calmata!>.
“Va meglio?, Possiamo riprendere avvocato Pintus?” “Certamente!” ribattei
scacciando via i pensieri sessuali molesti che mi distraevano.
Riuscii a ricomporre la situazione e a convincere l'avvocato Franzoni del
mio valore riuscendo a concludere l'intervista con una frase bellissima
“Può iniziare da domani” (accompagnata da uno sguardo ipnotico e
penetrante che solo degli occhi verdi come i suoi potessero fare).
Arrivò l’indomani e con esso il mio arrivo alle 8:00 nello studio.
Emozionato come pochi mi apprestai a raggiungere la mia postazione e mi fu
spiegato dall'avvocato Rossi le mie mansioni e doveri, indovinate però che
effetto collaterale mi venne durante la spiegazione?
Ebbene si: una erezione.
Dopo la fine
della chiacchierata dovetti correre in bagno per spararmi un segotto: la
barba rossa, gli occhi azzurri e il suo culo perfettamente rotondo non mi
lasciavano tregua nella mia testa.
Mentre mi ripulivo, pensavo fra me e me di questa mia recente attrazione
per il mondo omosessuale e mi imposi di essere professionale comunque è
sempre.
I clienti d'altronde avevano bisogno di me.
Ritornai alla mia scrivania ed ebbi finalmente modo di lavorare in maniera
efficiente per tutta la giornata, fino all'ora di pranzo.
Alle 13:30 busso nel mio ufficio il meraviglioso avvocato Franzoni che mi
chiese: “Io, l'avvocato Rossi e Stefano stiamo andando al ristorante qui
sotto, le andrebbe di unirsi a noi?”.
Appena finita la domanda in quel preciso istante si senti il mio stomaco
brontolare.
“Credo che la sua sia una risposta affermativa avvocato Pintus” disse
Franzoni bonariamente.
Mentre mi munivo di portafogli e giacca mi cadde il telefono dalla tasca,
l'avvocato gentilmente lo raccolse e me lo porse sfiorandomi la mano, in
quel momento non so come ma sentii una scarica elettrica e notai (stavolta
in maniera sicura) un abbozzo di erezione dai pantaloni.
Il nostro momento però venne interrotto dal richiamo dell'avvocato Rossi
(anche il suo stomaco brontolava), fu così quindi che ci avviammo al
ristorante.
Ambiente confortevole e cibo furono la chiave per scioglierci un po’ dalla
“austerità professionale del nuovo arrivato”.
Scoprii aspetti molto importanti della vita di ciascuno: Stefano un
laureato in lettere che scrive libri thriller, l'avvocato Rossi (Roberto)
un esperto di funghi e infine l'avvocato Franzoni (Luca) amante della
musica lirica.
Parlammo del
più del più e del meno e alla fine abbandonammo i convenevoli per cedere
al più comodo secondo pronome personale.
Pagato il conto e ripreso il lavoro a fine giornata i miei tre colleghi mi
aspettarono per farmi una proposta: “Hey Mario, che ne diresti di una
piccola festicciola il 25 per darti il benvenuto come si deve nella
allegra combriccola?” spiazzato, accettai di buon grado l'invito e detti
la mia disponibilità.
Passarono i giorni ed arrivo il 25, mi dettero appuntamento per le undici
di sera in ufficio (strano) per trovare un punto di riferimento che
andasse bene a tutti, per poi muoverci verso un localino carino poco
distante dall'ufficio.
Salii le scale, aprii il portone e… trovai tutti e tre gli omaccioni nudi
con il cazzo in tiro. “Aaaah finalmente sei arrivato Mario” mi disse Luca
mentre lentamente si stava facendo segare da Roberto e Stefano, “Ti va di
unirti a noi?”.
Io visibilmente imbarazzato ma con il cazzo in tiro per quella
meravigliosa visione gay non rispondetti subito, ero confuso, non sapevo
come gestire questa mia recente scoperta omosessuale.
Provvidenziale fu il gesto successivo di Luca, si staccò dagli altri due
omaccioni (che intanto continuavano la loro vicendevole masturbazione) e
mi baciò… mi sentii trasportato da quelle labbra carnose che facevano
capolino dalla barba bicolore.
Le nostre timide lingue stavano danzando nelle nostre cavità orali mentre
i nostri cuori pulsavano nella gola, mai prima d'ora avevo provato tutto
questo con una donna.
Ero felice di avere quelle attenzioni e quel corpo che piano piano mi
cingeva, intanto gli altri due malandrini avanzavano vogliosi verso noi
due, avevano anche loro voglia di assaggiare la mia bocca e quella di
Luca.
Ero finito in un meraviglioso quadrato di lingue, intanto le loro mani
sapienti mi stavano delicatamente spogliando.
Mi ritrovai nudo a cazzo duro fra quelle meravigliose pance che mai avrei
pensato di amare. Le toccavo, le volevo fare mie dalle coccole, desideravo
restituire il piacere che quei tre uomini mi stavano dando toccandomi a
loro volta.
Stefano di quel quadrato perfetto prese l'iniziativa è incomincio ad
abbassarsi per farmi un pompino, prese la mia asta in mano desideroso di
darmi piacere.
Incomincio leccando piano piano la punta della cappella mentre Luca mi
baciava, prese il mio lungo pisello tutto d'un colpo in bocca senza batter
ciglio, un Deep throat coi fiocchi mentre con la mano mi stimolava le
palle.
In
un visibilio dei sensi Roberto decise che non si poteva tirare indietro e
quindi incomincio a saggiare l'asta lunga e grossa di Luca, quella vista
mi eccitava ancora di più tanto che, il mio pre sperma, stava iniziando ad
uscire provocando goduria a Stefano.
Cambiammo posizione, stavolta toccava a me prendere in bocca il cazzone di
Luca, iniziai dalle sue meravigliose palle piene di dolce miele, che avrei
voluto ricevere in bocca per gustarlo appieno.
Lo inghiottiti, lo voletti fare mio quello strumento di piacere e adoravo
far godere Luca, mi resi conto che per quegli uomini avrei fatto qualsiasi
cosa per poter farli godere, oramai la timidezza iniziale era passata e mi
stavo abbandonando a quei falli meravigliosi.
Continuai quella meravigliosa scopata orale finché non sentii le prime
pulsazioni, Luca stava per venire.
Aumentai il ritmo e con grande goduria sentii quel dolce nettare invadermi
la bocca e la gola, mai avrei pensato potesse piacermi il seme di
quell'omaccione abituato come ero all'essere etero.
Riccardo e Stefano (intenti a spompinarsi a vicenda) notaro il bel lavoro
che avevo fatto e, vogliosi di sperimentare le mie abilità mi potresti i
loro peni.
Non gli davo tregua, accontentavo le voglie di tutti e due, oramai ero
come un bambino con le caramelle che desiderava sentire il meraviglioso
sapore del seme caldo di quegli altri due omaccioni.
Vennero in contemporanea ed io ebbi la possibilità di acchiappare il
prodotto di quelle meravigliose fontane, mentre Luca con faccia perversa
si stava godendo la scena con il cazzo di nuovo in tiro.
I tre meravigliosi uomini però non erano ancora soddisfatti (nemmeno io se
per quello) e desideravano qualcosa in più.
Luca prontamente percepì questo desiderio e fece una proposta: “Noto con
piacere che ci hai soddisfatto appieno con la tua bocca Mario, che ne
diresti se passassimo al tuo culetto?”.
Un attimo di imbarazzo si venne a creare, desideravo avere dentro di me
quei cazzi enormi ma ero ancora vergine, <Come cazzo riesco ad uscire
da questa situazione?> mi chiesi.
Timido e con un fil di voce dissi “Ehm…, Io sono… vergine”.
La
tensione si tagliava con un filo, ma venne spezzata da quel porcellone di
Luca: “Eh, eh fidati” disse con sguardo provocante “Sarà la mia e la tua
esperienza più bella incularti”.
Mi sciolsi a quelle parole ed, invitato da quelle manone enormi, mi
distesi nella scrivania con le gambe in aria. Il mio buchetto alla mercé
di quegli omaccioni pronti a spaccarmelo con quelle aste mastodontiche ma
fui tranquillizzato da Stefano, che mi disse: “Tranquillo farà solo un po’
male all'inizio, ma poi è una goduria”.
Quella frase mi calmò e mi aiutò a rilassare il mio piccolo buchino.
Tronfio della sua virilità Luigi
comincio a leccarmi l'ano, ad esplorarlo ed a assaporare con la sua lingua
i miei umori anali (ancora una volta ero stupito del piacere provocatomi).
Una lingua sinuosa preparava la strada per dei piselli di tutto rispetto,
ero felice in quel momento di sperimentare quelle sensazioni con dei veri
uomini maghi del sesso.
Ben lubrificato, la cappella di Luigi comincio a premere contro il mio
buchino, e piano piano, entrava dentro di me.
Un dolore lancinante comincio a crescere ma non mi importava, oramai lo
desideravo dentro di me (meno male che non cedetti perché più tardi non mi
pentii di quella scelta).
Ero pieno della sua virilità e ne stavo finalmente apprezzando i lati
positivi, una goduria unica... entrava ed usciva piano.
Il massaggio alla mia prostata stava cominciando ed il mio cazzo
apprezzava.
Luca aumentava sempre di più il ritmo mentre Riccardo e Stefano mi
portavano i loro peni da lubrificare (sarebbe toccato a loro dopo entrarci
dentro), ogni colpo era assestato da un grugnito primordiale, sia mio che
dell'avvocato Franzoni... eravamo un tutt’uno con il piacere carnale.
Sentii l’indurirsi maggiore di quello strumento del piacere: stava per
venire.
Rispondetti con ancheggiamenti ai suoi colpi ritmati finché finalmente il
mio buchino sverginato non fu pieno del suo sperma.
Venni anche io, tutti e tre gli orsetti si chinatrono per assaggiare i
miei fiotti mentre Luca mi porgeva nella bocca il suo nettare grondante
dal mio culo.
Di nuovo quel
sapore di virilità mi pervadeva, ma non ebbi molto tempo per abbandonarmi,
toccava soddisfare Stefano.
Comincio anche lui a leccarmi il buchino, era goloso dello sperma di Luca
(eh come lo capivo) e finito l'assaggio comincio anche lui il magico
rituale.
Stavolta la curvatura del pene di Stefano mi procurava un piacere intenso
ma diverso, mi sentivo proprio come una troia assatanata, non ne avevo
ancora abbastanza.
Cambiammo posizione e mi misi a pecorina e, dopo il secondo massaggio
prostatico, venni copiosamente <Una sborrata così manco con una donna
mi è mai capitata> pensai.
Venne il turno di Riccardo e anche lui volle assaggiare il miele di
Stefano che stava grondando dalle mie viscere, mi rimisi supino: volevo
godermi il terzo belvedere.
Con la sua punta affusolata e grossa mi penetrò con vigore, quel ritmo
forsennato era un piacere unico per me mentre intanto stimolava i miei
capezzoli.
Ero tutto un fuoco, stavo per raggiungere il mio terzo orgasmo della
serata quando ad un certo punto mi mordicchiò i capezzoli: la mia zona
erogena preferita che, inevitabilmente, causò la terza sborrata più
copiosa della mia vita (in contemporanea a quella di Riccardo).
Tutti e quattro eravamo fradici di sudore e sperma, e concludemmo la mia
meravigliosa festicciola di benvenuto scambiandoci coccole post orgasmo.
Oltre che dei meravigliosi colleghi avevo trovato degli amanti fantastici,
ho trovato il lavoro dei miei sogni.
Spero che la
storia sia stata di vostro gradimento, se aveste dei suggerimenti da
pormi la mia mail è fernandoramirez1995magic@gmail.com