ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Trasferta di lavoro (parte prima)

Un racconto di ORSO70


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Ciao, mi presento.

Mi chiamo Luca e vivo a Milano, ho trentacinque anni sono alto un metro e ottanta per novantacinque chili (non proprio un fuscello) peloso. Si sono un orso a cui piacciono i maschi, i veri maschi.

Da circa cinque anni lavoro presso un’azienda che si occupa di fornire e installare sistemi informatici per centri commerciali.

La settimana scorsa mi viene comunicato, dalla mia azienda, che dovrò trasferirmi in Sicilia per tutto il mese di luglio, visto che bisogna avviare un impianto per un grosso centro commerciale.

Accetto di buon grado l’incarico per vari motivi: in primo potrò andare a visitare i miei parenti che vivono giù e secondo potrò cominciare a fare un po di mare nel tempo libero prima delle vacanze di agosto.

Comunico a mia madre, che è originaria della Sicilia, che tra due settimane mi dovrò trasferire giù per lavoro in un paesino vicino Catania, lei da buona terrona, si attacca al telefono e comincia a comunicare a tutti i parenti che sarei sceso per lavoro.

Tra i vari parenti contattati, c’è una cugina di mia madre che guarda caso ha un figlio che lavora proprio nel paese in cui devo andare io.

Mia madre mi racconta di Antonio, così si chiama il figlio della cugina e mi dice che lui sarebbe ben felice di ospitarmi a casa sua, così mi lascia il suo numero di telefono dicendomi che aspettava una mia chiamata.

L’idea di stare a casa di parenti tutto il tempo non mi attraeva tanto, anche perché non volevo disturbare e comunque avrei voluto un po di privacy per conoscere qualche bel siciliano.

Decido di chiamare Antonio con lo scopo di informarmi se aveva notizie di appartamenti da prendere in affitto in paese.

Al secondo squillo di telefono dall’altra parte della cornetta, risponde un vocione baritonale con un marcato accento siculo, la cosa mi provoca un piacevole turbamento ma scaccio via i cattivi pensieri e comincio a parlare.

Mi presento e spiego la mia situazione ad Antonio e specifico che cerco un appartamento da prendere in affitto, lui mi risponde che non aveva nessun problema ad ospitarmi che anzi gli avrebbe fatto piacere visto che vive da solo.

Alla fine rimaniamo d’accordo che per i primi giorni mi sarei fermato a casa sua e che nel frattempo mi avrebbe aiutato a cercare casa, ci salutiamo e gli ricordo che tra qualche giorno gli avrei comunicato il giorno e l’ora del mio arrivo.

Memorizzo sul mio telefono il numero di Antonio e curioso come una scimmia, vado su whatsapp per vedere la foto del profilo e meraviglie delle meraviglie spunta fuori un faccione con carnagione scura occhi scuri e una meravigliosa barba nera leggermente brizzolata, ad occhio e croce avrà avuto un quarant’anni, peccato non si vedesse il fisico.

Smetto di sognare e comincio ad organizzare il mio viaggio.

Due giorni prima della partenza chiamo Antonio e gli comunico che sarei arrivato domenica sera all’aeroporto di Catania, alle 19:30, lui mi risponde che era perfetto, che sarebbe venuto a prendermi.

Atterrato, a Catania mi accoglie un caldo umido infernale, recupero i miei bagagli e mi dirigo verso l’uscita e finalmente incontro Antonio, oltre al viso stupendo vedo che ha un fisico spaziale, una montagna di muscoli alto circa un metro e novanta con una bella panciotta soda, era vestito con un paio di bermuda con tasconi, maglietta bianca e un paio di sandali di cuoio.

Rimango imbambolato per un attimo ma mi riprendo sentendo il suono della sua voce che mi chiama.

Ci presentiamo e Antonio mi accoglie con un caloroso abbraccio che a momento mi stritola.

Saliamo in macchina e lungo il tragitto mi racconta un po di lui del suo lavoro di camionista, della vita che conduceva, io faccio lo stesso e cominciamo a scoprire di avere alcune cose in comune tipo la passione per la birra che ogni tanto ci piace fumare una sigaretta e che non amiamo i formalismi.

Arriviamo a casa, è una villetta a schiera posta a meno di un chilometro dello svincolo della circonvallazione, con un piccolo giardino sul davanti e un cortile, riparato da occhi indiscreti come dice Antonio, sul retro.

Mentre scarichiamo la macchina, dalla villetta accanto, sbuca il vicino di casa di Antonio, un bel paparino sui cinquanta bello robusto con capelli corti brizzolati e un bel paio di baffi, si chiama Piero e vive con la moglie che fa l’infermiera, comincio a pensare “cazzo se sono tutti cosi qua rischio d’impazzire, devo darmi una calmata”.

Antonio mi presenta e spiega a Piero, che sarei rimasto a casa sua per qualche giorno, scambiano qualche battuta in siciliano e ci dirigiamo verso l’interno.

Appena entrati Antonio mi fa visitare la casa mi fa posare i bagagli nella mia camera a piano terra e mi spiega che lui dormiva al piano di sopra, che aveva il suo bagno privato e che quindi avevamo tutta la nostra indipendenza, mi invita a fare una doccia mentre lui avrebbe preparato da mangiare per cena.

Finita la doccia mi metto comodo e indosso dei pantaloncini e una maglietta, vado in cucina e trovo Antonio alle prese con i fornelli, gli chiedo se aveva bisogno di aiuto ma lui mi risponde che aveva quasi finito ma c’era una cosa che avrei potuto fare per lui, se non mi fosse scocciato avrei potuto svuotare in lavanderia il suo borsone visto che era stato a giocare a calcetto e non aveva fatto in tempo a svuotarlo perché era in ritardo per venirmi a prendere.

Andai in lavanderia e appena aperto il borsone ne usci fuori un forte odore di sudore che sapeva di maschio, la cosa mi eccitava tanto e sentivo il mio cazzo che stava diventando barzotto.

Tra tutti gli indumenti trovai un paio di slip bagnati fradici di sudore, non ho resistito e ho cominciato ad annusarle e leccarle avevano un odore fortissimo un misto di sudore sborra e piscio, il mio cazzo ormai era durissimo e mi spalmavo quelle mutande su tutta la faccia, ero come in trance ma la voce di Antonio che mi avvisava che era pronto in tavola mi riportò alla realtà.

Mi ricompongo e raggiungo Antonio in cucina, mi invita ad andare nel cortile perchè avremmo cenato li al fresco.

Durante la cena parlammo e ridemmo molto, Antonio era molto simpatico ma soprattutto bevemmo molta birra e la cosa face sentire presto i suoi effetti, cosi dissi che dovevo andare in bagno a pisciare.

Antonio mi disse che anche lui lo doveva fare ma che preferiva farlo all’aperto e che se volevo potevamo pisciare nell’aiuola all’angolo del cortile, questa era una cosa che lo faceva sentire libero, non lo faceva spesso ma quando poteva si liberava la tanto non lo vedeva nessuno.

Ci dirigemmo all’angolo e tolti i nostri piselli fuori cominciammo a pisciare insieme.

Notai che Antonio aveva una bestia di tutto rispetto, anche da moscio era un po più grande del mio, che di certo non è piccolo.

Antonio ci mise un po a sgrullarlo forse perchè si accorse che lo guardavo con insistenza, ma ad un tratto rimise l’uccello in gabbia e si diresse verso il tavolo, lo segui e ci siamo messi a riassettare, finito ci concedemmo l’ultima birra mentre ci fumavamo la nostra sigaretta.

Eravamo un po brilli e ormai si era creata una certa complicità da caserma tra me e Antonio cosi non ci preoccupavamo nello stare sbracati e punteggiare i nostri discorsi con qualche rutto.

Si era fatto tardi così decidemmo di andare a letto.

La mia camera affacciava nel cortile interno era senza aria condizionata e non c’era ricircolo d’aria, mi addormentai nonostante il caldo ma verso le due di notte mi svegliai completamente sudato, decisi di alzarmi e di andare a stendermi sul divanetto che c’era in cortile.

Entrato nel soggiorno notai la luce del frigorifero aperto e Antonio in mutande che stava prendendo dell’acqua, gli dissi che mi ero svegliato dal caldo e che mi sarei messo a dormire fuori, lui mi disse che se volevo potevo andare a dormire in camera sua, il letto era grande ed essendo al piano di sopra, dalla finestra arrivava una leggera brezza che rinfrescava tutto.

Non me lo feci ripetere due volte l’idea di dormire vicino a quel gran pezzo di maschio mi intrigava molto.

Arrivati in camera, Antonio si tolse le mutande e si stese sul letto dicendomi che sperava non mi dispiacesse ma lui era abituato a dormire completamente nudo e che anzi anche io avrei dovuto fare lo stesso perchè cosi avrei apprezzato meglio la brezza che veniva dalla finestra posizionata di fronte al letto.

Con un po' d’imbarazzo accettai il consiglio mi stesi sul letto e in effetti la brezza arrivava direttamente tra le cosce sulle palle, inoltre, trasportava un forte odore di minchia, proveniente del cazzo di Antonio, fino alle mie narici.

Questa situazione mi provocò una forte erezione, Antonio guardo il mio pisello e disse “vedo che la brezza fresca sulle palle fa il suo effetto” io presi coraggio e gli risposi che non era solo la brezza ma anche l’odore di cazzo che c’era in quella stanza che mi faceva effetto, allora Antonio mi disse “anche a te piace l’odore di minchia, se vuoi puoi sentire direttamente da qua” e si prese in mano l’uccello cominciando a scappellarlo facendolo diventare duro.

Mi avvicinai alla sua minchia e comincia ad annusarla e a dare dei colpetti di lingua, quell’odore mi faceva girare la testa ormai il mio cazzo era duro come il marmo.

Cominciai a spompinarlo bagnandolo con abbondante saliva, lui grugniva come un maiale e spingeva la mia testa in modo che ingoiassi il suo minchione.

Dopo un po di su e giù mi fece stendere al centro del letto si sdraiò su di me e iniziammo un bel sessantanove leccandoci il cazzo l’interno cosce e il buco del culo.

Dopo un po si sdraiò lui sul letto e mi disse di sedermi sulla sua bocca, sentivo la lingua che mi inumidiva tutto il buco e ogni tanto la infilava dentro.

Stavo impazzendo il mio culo era diventato morbido e largo cosi mi sdraiai vicino Antonio alzai le gambe e cominciai a infilarmi prima uno e poi due dita dentro mentre lo imploravo di scoparmi, lui mi venne sopra si mise le mie gambe sulle spalle e puntò il cazzo sul mio buco.

Entrò piano piano facendomi provare un piacere immenso, con un ultimo colpo di reni mi infilò tutta la sua minchia, si fermò un attimo per farmi abituare dopo di che io cominciai a muovere il culo su e giù facendogli capire che ero pronto per la monta.

Antonio cominciò a dare colpi di reni sempre più forte, mi sentivo aperto e mentre mi sfondava prese i miei piedi e cominciò a leccarli riempiendoli di saliva, passava la lingua tra le dita e succhiava i miei alluci come fossero stati due cazzi.

Dopo un po', Antonio si piega su di me e comincia a baciarmi, sentivo la sua lingua che perlustrava tutto il mio cavo orale, ad un certo punto comincia a riversare un sacco si saliva dalla sua bocca nella mia, lui sbavava ed io avido raccoglievo tutta la sua saliva con la bocca dissetandomi.

Antonio era un vero maschio e un gran porco, mi stava facendo godere il mio cazzo colava pre cum e mentre mi scopava mi menava il cazzo.

Ad un cero punto sento che aumenta il ritmo fino a riversarmi un fiume di sborra dentro, era tutto sudato, si accascia su di me e comincia a baciarmi lasciandomi il suo cazzo dentro, piano piano lo sfila, alza le mie cosce e inizia a leccarmi il buco pulendo tutta la sua sborra che fuoriusciva, poi con la bocca piena si avvicina me e comincia a baciarmi facendomi assaggiare il suo latte.

Ero in estasi con il cazzo duro e il culo aperto cosi mentre Antonio mi baciava e mi infilava due dita in culo io comincio a menarmelo, gli chiedo se voleva bere ancora e lui mi risponde “cazzo si” cosi si prese in bocca il mio cazzo e cominciò a bere tutta la sborra che usciva e si apprestò a condividerla con me tornando a baciarmi.

Eravamo tutti sudati e avevamo sborra che colava sulle nostre barbe, Antonio mi abbracciò e mentre mi coccolava mi disse che era un bel po di tempo che non godeva in quel modo, io ero incuriosito e volevo sapere come faceva ad avere un cazzo pulito ma nello stesso tempo con un odore cosi forte, lui mi confidò che aveva un metodo infallibile, dopo averlo lavato durante il giorno si eccitava più volte e si masturbava senza venire, poi, un po' il piscio, un po' il precum completavano l’opera, mi disse di provare il risultato era garantito.

Alla fine mi abbracciò stretto e mi disse: “caro Luca se rimani qua da me vedrai che ci divertiremo molto” così sfiniti ci addormentammo abbracciati.


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