ORSI ITALIANI MAGAZINE


Nella tana degli Orsi bianchi (prima parte)

Un racconto di Billy Joe

 

Questo sabato pomeriggio voglio godermelo senza pensieri, senza pensare al lavoro dal quale mi sono appena allontanato, al traffico della metropoli dalla quale sono riuscito a fuggire. Oggi voglio tornarmene al paese, a casa mia, a due passi dal Ticino dal quale in questo febbraio uggioso si solleva una nebbia densa e bianca nella quale mi piace perdermi, vivere per un momento una solitudine rilassante e sognare.

Il viaggio e' breve. Sono impaziente, emozionato, faccio numeri pericolosi sull'autostrada. Sono eccitato. Il cancello di ferro della corte fatica ad aprirsi, ma la voglia e' irresistibile. Apro il portoncino ed entro in quelle stanze buie e fredde della cascina che mi ha visto nascere, crescere e nella quale ho lasciato un pezzo del mio cuore. E' sufficiente spalancare le imposte, spiare da lontano le cornacchie che si librano dai campi ancora innevati, ricevere il riverbero abbagliante del sole ed ecco che la stanza si colora di vita, il cuore si scalda. E' tutto come allora, come quando l'ho lasciata dieci anni fa. Ci torno spesso. Non so perche' lo faccio, ma non ho ancora gettato le riviste sbiadite ed i giornali vecchi abbandonati nella cesta. Sbatto la polvere della tovaglia e le rimetto ancora al loro posto, sul tavolo, una sull'altra, come se qualcuno le avesse lasciate sbadatamente, come se fosse un pegno per il suo ritorno. Nella mia vecchia camera ho lasciato un armadio ben fornito per poter giocare a fare il contadino quando in estate ritorno a casa e per un intero mese la citta' non mi violenta. Le ante cigolano quando le apro. Struscio le mani sui jeans, sulle camicie di flanella scozzesi che, con una berrettina di lana e un paio di scarponi indosso, mi fanno tanto boscaiolo del Minnesota. Guarda qua!!! I miei anfibi militari!!!! Quanto tempo e che bei ricordi. La suola e' consumata. Il tacco e' appiattito dalle marce. La mimetica e' un po' sbiadita, rattoppata qua e la'. Deve esserci ancora la 'superpippo', quella tuta di lana lunga fino alle caviglie, aperta sul davanti. Ci si entra con i piedi, come una tuta da meccanico, poi si infilano le braccia e le spalle. Alla fine si hanno una decina di bottoncini da infilare. Eccola infatti!!! Niente male, volevo riposare la mente dai pensieri e mi ritrovo qui a rivangare il mio passato e poi va a finire che ci piango sopra. Meglio uscire ed ecco l'idea! Mi vestiro' da soldato, come dieci anni fa, quando mi congedai dai para' e giochero' a fare il soldatino nei boschi, sulle rive del fiume.

Getto sul letto i miei vestiti. Accidenti! Che freddo. Il contatto del pene con i mutandoni e' eccitante. L'indumento e' molto aderente, mi era molto stretto fin da allora, e la mia figura e' perfettamente delineata nelle cosce robuste e i polpacci muscolosi. Il randello e' perfettamente a suo agio, il sangue affluito per scaldarlo lo ha anche irrigidito un poco e deforma notevolmente il mio basso ventre. Ho sempre provato molto imbarazzo per le sue dimensioni oltre la media, specie quando i compagni di squadra, sotto le docce, distraggono lo sguardo intimiditi, voltandosi dall'altra parte, contro il muro, quasi a nascondersi.

Ho i capezzoli turgidi e quando la fredda e pungente lanaccia della maglia me li accarezza, il mio corpo freme.

Indosso velocemente la mimetica, i calzettoni di lana pesante e gli anfibi. La giacca e' un po' stretta, mi tira sul torace e la cerniera fatica a salire. Il mio girovita e' aumentato un po', ma ho ancora il fisico da para'. Eccomi pronto. Un'occhiatina allo specchio. Perfetto!! Ecco a voi il Sottotenente Billy, il marcantonio del secondo Battaglione, colui che ha scopato piu' ragazze con una stelletta sul petto in un anno di naja che nei dieci anni successivi.

Certo che la giornata e' proprio fredda. Sento i capezzoli spingere sotto gli indumenti e le mutande mi pungono sulla cappella costringendomi a frequenti grattatine.

Plotone at-tenti!! Inspiro a pieni polmoni l'aria della mia gioventu' e comincio a correre lungo il tratturo gelato. Il fosso mormora con i primi suoni del disgelo, l'acqua e' chiassosa e deve essere molto fredda. Questo improvviso, agreste silenzio mi fa fermare ansimante, con le mani appoggiate alle ginocchia. Il mio torace si gonfia, ho la gola in fiamme e la lana mi tortura la pelle delicata delle areole e del membro, ma sto bene, mi sento vivo e felice. Da lontano le cime degli alberi spogli mi avvertono della vicinanza del bosco. Attraversato il bosco c'e' l'argine del fiume, la golena e poi finalmente il Ticino. Riprendo la corsa. Goccioloni di sudore mi scendono sulle guance, la lana e' sempre piu' irritante, e' umida di sudore e comincia a puzzare.

I primi alberi del bosco indifferenti al mio ritorno mi indicano il sentiero verso il fiume. Sono scheletri di dinosauro. Ne tocco la corteccia, fredda e dura come roccia. Vi appoggio la fronte salutandoli come persone care. Lascio il sentiero e mi inoltro nella boscaglia. Avanzare fra gli arbusti non e' facile, ma un vero soldato non si fa spaventare da qualche mazzo di ortiche o qualche rampicante spinoso. Un vero soldato avanza sempre e se una spina gli trafigge un braccio, lui stringe i denti e va avanti battendo il passo.

Il terreno si impenna improvvisamente. E' l'argine del fiume. La riva erbosa e' scivolosa. Mi piace. Sento i muscoli delle gambe e delle natiche tendersi e contrarsi nello sforzo di scalare il declivio. La lana pungente seguita a tormentarmi ed il fiato di fa pesante. Dalla cima dell'argine vedo la golena. E' una spiaggia riarsa e ancora parzialmente innevata. La neve e' vergine, nessun uomo l'ha ancora calpestata. Affondarvi i piedi mi fa sentire il padrone del mondo.

Cazzo!!! Si scivola!!! E mi ritrovo ai piedi dell'argine, fra i rami spinosi di un arbusto di robinia. Fortunatamente la mimetica e la spessa lana dell'intimo mi proteggono dai rovi. Mi alzo e via di corsa verso il fiume.

Lungo il fiume ci sono un paio di grossi barconi di legno ancorati alle rive. Sono le baracche galleggianti dei pescatori, accoglienti oasi di allegria nei noiosi pomeriggi dei pensionati che arrivano dai paesi vicini a trascorrere un pomeriggio fra amici. Ci sono un paio di biciclette appoggiate al mezzo marinaio di ancoraggio e una Panda rossa a qualche metro verso l'argine. Un fumo biancastro di legna esce dal camino. E dalle finestrelle aperte si intravedono delle ombre muoversi. Vado oltre, sempre di corsa, verso l'isola accanto alla cava di ghiaia. Qui ce n'e' un'altra, ma sembra vuota. Un salto e supero la catena che la tiene ancorata alla riva.

Laggiu' sembra che la riva si interrompa. Mi avvicino curioso.

Effettivamente sono sull'orlo di un piccolo precipizio. Qualche metro piu' giu' l'acqua e' scura, come se fosse molto profonda. Qualche benna ha scavato una fossa vicino alla battigia e probabilmente una piena l'ha colmata d'acqua.

Forza soldato, dimostra quanto vali nel salto in lungo!! Prendo una piccola rincorsa. Aspetta!! No, e' meglio una rincorsa piu' lunga.

Uno, due, treeee!!!!!!! Dai che ce la fai!!!

Cazzo!! No!!! non ci arrivero' mai!!!

AAAHHHH!!!!! L'acqua e' gelida, cazzo!!! Qualcuno mi aiuti, mi manca perfino il respiro!! Sembra che un milione di aghi mi stiano trafiggendo la carne. Il sottile e tagliente strato di ghiaccio mi sta lacerando le mani, ma riesco ad arrampicarmi all'asciutto.

Dio che freddo!!! Non riesco nemmeno a parlare, batto i denti e mi sento prudere ovunque. Devo tornare a casa e in fretta.

Non riesco a correre, sto congelando, i vestiti si stanno indurendo per il freddo. La baracca!!!! Devo arrivare alla baracca, la' hanno il fuoco acceso, mi aiuteranno.

Il freddo mi e' arrivato alle ossa, devo provarci. Cazzo che freddo!!! Ma non c'e' nessuno in giro? Dai Billy, sei sempre un soldato, non un cacasotto!!!!! Muovi il culo accidenti a te!!!!

Eccola, finalmente.

Entro senza bussare.

-Per favore, aiutatemi, sono caduto in acqua.- Mi guardano.e questi che fanno? mi aiutano o no?

-Vieni ragazzo, siediti qui vicino alla stufa.- Mi parlano in un dialetto famigliare.

Tremo come una foglia.

-Togliti i vestiti bagnati altrimenti prendi un accidente.-

E' vero. Devo spogliarmi ma tremo troppo.

-Di' un po': e' scoppiata la guerra?- E qualche risatina soffocata mi dileggia. Non rispondo, mi levo la giacca della mimetica e sbottono la superpippo restando a torso nudo, fradicio, infreddolito. I miei capezzoli si fanno piccini e duri come chiodi mentre qualcuno mi butta sulle spalle un piccolo plaid di lana marrone. Puzza, ma chi se ne frega!!! Tolgo gli anfibi, sono pieni di acqua, tolgo le calze e mi alzo in piedi per calarmi i pantaloni.

-Aspetta ragazzo, ti aiuto io.- E mani decise mi sfiorano il pacco slacciandomi il bottone e aprendo la zip. L'uomo mi abbassa i pantaloni e i mutandoni di lana inginocchiandosi davanti a me. Molte ragazze lo avevano fatto prima di lui, ma non si erano fermate a quel punto.

In un momento sono completamente nudo. Resto in piedi tremante e bagnato con la coperta sulle spalle voltando la schiena al gruppo di individui seduti attorno al tavolo. Il calore della stufa mi riscalda lentamente il petto ed il ventre. Il mio tarello si fa sodo e diventa di dimensioni piu' evidenti. Rivoli fastidiosi mi colano dalle gambe ed il pavimento e' tutta una pozza. Ho freddo ai piedi ed il sedere scoperto. Loro vedono tutto. Le natiche sode e rotonde e le cosce muscolose, la muscolatura talvolta scossa dai brividi, si muove sotto l'epidermide.

Guardo il tizio di fianco a me che sta armeggiando in una cassapanca. E' un uomo sui sessantacinque, piuttosto tarchiato. Sul viso stoppie bianche di una barba incolta, un maglione scuro con il collo alto e una pancia pronunciata. E' poco piu' alto di me e puzza parecchio di fumo e di fritto.

-Ti sto cercando qualcosa da metterti addosso. Ma come cazzo hai fatto a finire in acqua?-

-Ero sull'orlo di una buca e mi e' franato il terreno da sotto i piedi.-

-Davvero?- Chiede poco convinto qualcuno dietro di me.

-Eh si!! Mica mi tuffo di questa stagione!!-

-Ehi, ragazzo.- Da dietro mi chiamano. -Asciugati con questa.- E mi arriva sulla testa un asciugamano umido e poco pulito.

-Grazie.- E mi passo le gambe e il sedere con quello strofinaccio.

-Tieni, con questo ti riscaldi.- E mi versano del vino in un bicchiere.

Stavolta mi giro verso di loro. Ho questa piccola coperta sulle spalle e nulla al di sotto dell'ombelico. Mi accorgo immediatamente dove cade il loro sguardo.

-Ehila'!! Ne avrai sventrate di paperelle con quel coso!!!- Ridono rumorosamente.

I quattro individui attorno al tavolo fumano e bevono con molto gusto. Il piu' giovane del gruppo deve essere il tipo che mi ha accolto e che sta ancora cercando qualcosa per me. Tre sono piuttosto robusti e da si comportano e ridacchiano fra loro, sembrano abbastanza ingranati. Non mi preoccuperei se non fosse che mi guardano l'uccello con insistenza. Il piu' vecchio ed il piu' magro passa sicuramente i 70. Le sue dita secche e venose stringono con forza un mezzo bicchierozzo di vino rosso. Indossa una cuffietta di lana con un pon pon molto infantile e mi sorride con la sua bocca sdentata.

Un altro mi guarda con dissimulata intensita' e aspira lunghe boccate da una sigaretta. Ha capelli molto corti e brizzolati. Dal maglione di pile aperto sul davanti spunta un ciuffo di peli grigi. Le due bretelle di cuoio aderiscono al petto molto ampio e sul quale disegnano due grosse tette sode. Indossa due stivaloni in gomma verde alti fino all'inguine.

Il terzo che osservo con attenzione e' un omaccione pelato e baffuto. E' quello che mi guarda con piu' insistenza. Ha una bella testa tonda e folte sopraciglia brizzolate. Un bel paio di baffi un po, trascurati ma intriganti. Deve avere caldo. L'alcol fa di questi scherzi. Le maniche della camicia sono arrotolate fino a mezzo avambraccio e sono avambracci nerboruti.

L'ultimo di fronte a me mangia con le mani un pesce. Ha dita unte che si ciuccia come un bambino. Mi guarda a sorride e riprende a mangiare. E' molto trasandato, un manzo molto robusto, scarmigliato e con una faccia molto gonfia. Afferra il bicchiere con una mano pesante e pelosa lasciando ditate sul vetro.

Prendo anche io il mio bicchiere.

-Grazie.- E butto giu' tutto di un fiato un barbaresco amaro e inebriante.

-AH!!! Oltre alle fighe ti piace anche il vino? Dai prendine ancora!!. Il baffone si solleva dalla panca e mi piazza rumorosamente la bottiglia sulla tavola stampandomi i suoi due occhi scuri in viso. Cos'e' una sfida? Io accetto!!

Questa e' la compagnia che ci vuole. Uomini maturi che rivedono la loro passata esistenza nel giovane dinnanzi a loro, e lo coccolano e lo spronano a comportarsi da uomo, quasi riscattassero loro stessi. Uomini che hanno metabolizzato ed interiorizzato ogni errore, ogni preconcetto, che hanno vissuto la loro vita e che hanno fatto nella vita quello che era loro possibile, uomini che non hanno paura di loro stessi. Una compagnia maschile della quale sentivo la necessita'. Sono pronto ad imparare da loro, dalla loro esperienza. Sono creta nelle loro mani. Manipolatemi, plasmatemi, fate di me quell'uomo maturo che vorrei essere.

Afferro la bottiglia e comincio a tracannare a collo lasciando che la coperta, ormai una inutile barriera di intimita', mi scivoli dalle spalle fino a terra e un rivolo di vino rosso mi scorre sul petto.

-Ti e' passato il freddo allora!!- Mi dice il vecchietto. -Bravo ragazzo, bevi bevi!!!-

-Si ubriacati anche te, cosi' poi ti scopiamo come una figa!!!- Mi dice bofonchiando il mangiatore di pesce. E ridiamo tutti come se fossimo amici da sempre.

-Toh, infilati la tuta o questi ti scopano davvero!!- Dice il padrone di casa passandomi una tuta da meccanico.

-Eeeeeee!!!!! Va la'!!!!- Protestano ridendo gli altri.

La tuta e' un po' stretta e infatti arrivo appena appena a coprirmi il culo e la verga che preme prepotentemente sul tessuto blu sporco e puzzolente di sudore. La cerniera e' rotta e si ferma sotto l'ombelico. Se avessi il cazzo in tiro, la verga mi uscirebbe come un cobra dalla cesta di un incantatore e mi viene voglia farmi suonare il piffero da una bella troietta. Magari anche le gengive sdentate del vecchio mi darebbero soddisfazione. Devo essere ubriaco, il Sottotenente Billy che si fa fare una pompa da un vecchio, un vecchio che succhierebbe avido il mio sperma e con lui e' come se succhiasse la mia vita, come se il mio nettare fosse un elisir di lunga vita.

Il padrone della baracca, che gli altri chiamano 'Rosso' mi getta ai piedi due scarpacce da ginnastica sporche e maleodoranti.

-Cosi' non stai a piedi scalzi!!- Mi dice paternamente.

Questo straccio che indosso non mi serve a nulla, sono praticamente nudo, non riesco nemmeno ad infilare le braccia nella tuta e appena mi siedo sento saltare pure le cuciture sul fianco.

-Cazzo l'hai rotta!!!- dice il Rosso. -Adesso chi lo sente mio figlio!!-

-Ma e' uno straccio.-

-Straccio o no, lui la indossa quando viene in baracca con i suoi amici. Non e' grosso come te, ma ha i muscoli. Ha venticinque anni il mio ragazzo!!! E' uno che fa palestra.- Orgoglio di padre.

-E voi avete figli?- Chiedo agli altri.

-Io no.- Dice il vecchio accendendosi una sigaretta e buttando il fumo in alto.

-Io ho tre figlie femmine, ma due vivono a Milano e una in Romagna. La piu' giovane ha 38 anni e un figlio.- Il pancione divoratore di pesce rutta e racconta della sua vita.

-Glielo dicevo a tutte e tre, non lasciatemi qui da solo. E invece si sono fatte la loro vita e io sono qui solo.-

-Non sei solo Ciaccio, ci siamo noi.- Risponde teneramente il baffone.

-Ma se la piu' giovane ha 38 anni, lei quanti ne ha?- Chiedo.

-Troppi!!!! Ne ho 68!!!

-Ma di cosa ti lamenti, io ne ho 78 e sto benone. Mangio e bevo!!- Dice il vecchio alzando il bicchiere e ridendo sgangheratamente.

-Seeeee!!!! E magari chiavi anche.- Risponde il Rosso. Ridiamo tutti.

-Una volta, una volta scopavo davvero come un toro, ma adesso non vado piu' bene nemmeno per la carne in scatola.- Altre risate.

Il baffone mi guarda dritto negli occhi.

-Indovina un po' quanti ne ho io.- Mi chiede.

-Boh, non so.-

-Guarda qua.- E si alza in piedi barcollando e tenendosi al tavolo per non cadere. Fa un giro su se stesso per mostrarsi in tutta la sua notevole figura.

Sara' 1 e 85, ha una pancia tonda e prominente e fianchi incredibilmente stretti e ben fatti. I jeans che indossa, laceri e unti, sono arrotolati sul davanti sotto il pancione. Deve avere sotto un manico notevole perche' se lo pizzica sull'inguine. Anche il sedere e' tondo e ben fatto. Mi piacerebbe tenermelo stretto, tutto nudo, strofinandomi su di lui che mi monta come un toro e che mi possiede sessualmente. O cazzo!!! Ma che mi succede? Billy sei ubriaco!!!

-Ne ho 66!!!- Grida a tutti e ridendo ci chiede Non ne dimostro di meno?-

-Come no?- Interviene ancora il Rosso ridendo, -Ne dimostri 65!!!- E tutti ritorniamo a ridere.

-Vieni qua, vieni.- Mi dice indicandomi il posto vicino tra lui e quell'altro che non ha ancora parlato. Io indugio.

-Dai, vieni qui ho detto!!! Senti, senti qua.- E si palpeggia le cosce e i bicipiti.

-Senti qua e dimmi se non ho il fisico di uno di cinquant'anni.-

Io mi alzo per avvicinarmi a lui ma non riesco a passare tra il tavolo e i due commensali. Mi viene la voglia di strusciarmi su di loro, specie su Lupo e sui suoi stivaloni eccitanti che mi piacerebbe indossare.

-Passa sotto.- Dice il baffone che chiamano appunto 'Baffone' ed io mi abbasso sotto il tavolo. Ce li ho tutti davanti a me. Potrei fare un giro e cominciare a spompinarli uno alla volta. Prima il Rosso. Gli farei venire la voglia di fottermi e se insieme a lui ci fosse suo figlio, quel venticinquenne tutto muscoli che indossa proprio questa tuta. Ci suda dentro ed il mio corpo nudo e' avvolto da quella stoffa e dai suoi aromi, dai suoi umori corporali. Il padre ed il figlio, uno che mi fotte davanti e uno che mi sventra di dietro. Poi si darebbero il cambio e via, ricomincerebbero a scoparmi. Sarei felicissimo. Poi Ciaccio. Soffre di solitudine. Gliela farei passare io la solitudine!! Sarei il suo schiavo e la sua puttana per l'eternita'. Il Baffone: con questo farei di tutto. Mi eccita tutto di lui. La sua testa pelata da leccare e baciare mentre lui con la lingua mi fa i capezzoli e con quella cosa che deve avere tra le cosce mi impala. Per lui sopporterei ogni violenza, assaporerei il suo magnifico corpo ursino fino a placarne ogni istinto. Ho voglia anche dell'altro tizio. Sembra totalmente indifferente, ma mi piace farmi fottere con disprezzo. Al vecchio donerei il mio corpo. Ne facesse lui cio' che gli pare. Forse riuscirebbe a fottermi o forse vuole solo stare a guardare mentre mi scopano i suoi amici.

Minchia!! Devo smetterla di bere, altrimenti va a finire che nel mio delirio mi lascio scappare qualche cosa. Riemergo dall'altra parte. Allungo le mani su quel gigante e gli palpeggio i bicipiti, come vuole lui. Ma io non mi fermerei qui, avrei la curiosita' di provare altro, solo per vedere com'e'. Solo che non posso dirglielo. Se mi prendono per frocio mi saltano addosso mi ammazzano di botte.

-Io ho lavorato alla cementifera di N. per quarant'anni e mi facevano portare i sacchi da 50 chili a mano!!- In effetti ha due bicipiti gonfi e duri e due cosce calde. Sembra che abbia di cemento pure le gambe. Bel bestione!!

-E quanti figli ha?- (Cioe' volevo dire quante cagne hai fatto ululare penetrandole con il tuo randello?)

-Non ne ho di figli, mia moglie non poteva averne.- (Quanto spreco!! Cazzo Billy, basta!!!) Sembra rattristato e beve un sorso di vino.

-Ma se voglio ne posso fare uno.-

Finalmente il quinto che chiamano 'il Lupo' interviene nella discussione.

-Ma senti che roba!!!!! Ancora un po' e te la fai addosso.-

-Ma che figli vuoi fare!!!! I figli si fanno a vent'anni.- dice il Rosso.

-E cosa fai prendi la pastiglia?- Scherza Ciaccio mentre tutti noi ci guardiamo divertiti.

-Che pastiglia e pastiglia, mi si rizza ancora come una volta.-

-OOOOH!!!!!!-

-Ma finiscila di dire cazzate!!!!-

-Adesso vedrete!!!- E si alza in piedi armeggiando alla patta.

-No, no!!!- Protestano divertiti. E Ciaccio e' su di lui che cerca di impedirgli di rendersi ridicolo. (Ma porca troia!! Fatti i cazzi tuoi!!)

-Lasciami stare, non ci credete che mi viene ancora duro? Ve lo faccio vedere maledetti voi!!!-

Il vecchietto sta tossendo perche' gli e' andato il vino di traverso per il ridere. Finalmente il Baffone riesce a divincolarsi e tira giu' i pantaloni e le mutande.

La mia attenzione e' focalizzata in quel punto. E' un cazzone veramente grande e bello, scappellato, lungo almeno una spanna e grosso dalla base fino alla punta. E' mollo, ma ha dimensioni straordinarie. Grosse vene corrugano la sua superficie

-Eccolo qua, e' con questo che si fanno i figli, hai visto?- E me lo butta sotto il naso. Credo di avere un inizio di erezione, la tuta tira sul davanti ed ho una voglia di provare a succhiarlo. Che nerchia!!! Il vino mi fa eccitare, mi dona coraggio. Spero che anche il mio randello mantenga le dimensioni invecchiando, vorrei conservarmelo cosi' a lungo. Passata la foga, il Baffone ritira la mercanzia lasciando nell'aria un forte odore di urina.

-E tu quanti anni hai?- Mi chiede Lupo.

-Ne avra' venticinque o ventisei.- Interviene il Baffone -Sembra un torello da monta!!! Guarda che torace e che spalle!!!- E le sue mani callose mi battono sulle spalle pelose e mi strofinano il petto. La mia erezione si fa piu' pronunciata, il contatto di quelle mani mi dona sensazioni strane, e' irresistibile. Forse e' solo la mia incipiente ubriacatura, ma non mi ero mai sentito cosi'.

-Dai alzati e fatti vedere.- Prosegue il Baffone cercando di farmi alzare in piedi.

-Mi hanno visto, mi hanno visto.- Dico ridendo mentre mi alzo.

-Chissa' che belle scopate che ti fai, vero?- Mi dice dandomi un paio di pacche sul sedere.

-Certo che scopo, sono messo bene anche io qua sotto.- E mi abbasso la tuta sfoderando prepotentemente la mia sciabola in tiro. Il Baffone ride rumorosamente e mi versa un altro bicchiere di vino.

-Bravo ragazzo, mangia, bevi e chiava!!!!-

Mi ricompongo ancora incredulo per quello che ho avuto il fegato di fare. E' pazzesco!!! Sono qui, al freddo, fra questi sconosciuti butto la pirla di fuori e mi faccio toccare e palpeggiare dappertutto!!! E non sono nemmeno giovani come i miei compagni di squadra, per i quali mai avevo provato nulla del genere. E la cosa piu' sconcertante e' che per loro e' normale!! Forse sono convinti che sia molto ubriaco e che le mie inibizioni siano spente. Allora forse tollerano il mio esibizionismo.

Mi appoggio con la schiena alla parete. Ma che c'e'? E' il braccio di Lupo che si e' messo comodo a guardarmi.

-Scusa ragazzo, non ti do fastidio, vero?-

-No, va bene.- Ammiro con la coda dell'occhio i due stivaloni che indossa e i pantaloni di velluto marroni a coste. Sono anch'essi molto tesi sul davanti. Lo guardo e lui si accorge della mia attenzione laggiu', ma continua a bere. Puzza di vino da far schifo, ma con le spalle cinte dal suo braccio mi sento bene, mi sento protetto e mi viene la voglia di lasciarmi andare su di lui. Allarga le gambe, vuole toccare le mie o forse vuole che io allunghi la mano sul suo attrezzo del piacere. Magari vuole che glielo prenda in bocca e lo ravvivi dal torpore dei suoi 65 anni.

Ok Billy, forse e' meglio che saluti e te ne vai, non ragioni piu' e l'alza bandiera e' al massimo.

-Io dovrei andarmene.-

-Ma scherzi? I vestiti sono ancora bagnati.- Mi dice il Rosso.

-Resta, dai, ci stiamo divertendo, fra di noi, fra uomini. Eh?- Il Baffone mi guarda supplichevole.

-Se vuoi posso portarti a casa io, ho l'auto qui fuori.- Propone Lupo.

Ci guardiamo per qualche secondo e il Baffone ci interrompe.

-Macche' auto!! Dai, resta, non ti stai divertendo?-

-Si, sto bene con voima.- E guardo Lupo che continua imperterrito a bere.

-OOOOOH!! E allora resti!!!-

-Va bene, ok!!- Rispondo.

-Bravo ragazzo!!! Un'altra bottiglia Rosso!!!- E Baffone mi prende per le braccia e mi stringe a se in un abbraccio inaspettato, forte e tenero e terribilmente sensuale.

Salta un altro tappo, altro vino nel bicchiere.

-Allora ragazzo, non ci hai ancora detto come ti chiami e cosa fai nella vita.- Chiede il Baffone.

-Mi chiamo Giuseppe, ma mi chiamano tutti Billy, ho 32 anni e sono tecnico informatico.-

-E sarebbe?- Dice Lupo?

-Computer, programmo e gestisco computer.-

-E chi ti chiama Billy? Le fighette?- Sempre Lupo, dandomi una ginocchiata.

-I colleghi di lavoro e i compagni di squadra.-

-Sei in una squadra? Di pallone?- Chiede il vecchio Pisati.

-No, di rugby.-

-Roba americana.- Dice Pisati.

-E a fighe come va?- Chiede Ciaccio.

-Con quel pisellone che ha, come vuoi che vada? Bene, no?- Dice il Baffone. E poi riprende.

-Quando ero giovane con questo matterello me le fottevo a raffica, via una sotto l'altra, le facevo strillare come troie. E poi alle donne piacciono gli sportivi, vero?-

-Non solo alle donne.- Rispondo. Dopo un istante di pausa ridiamo tutti insieme.

-Perche' ci ha provato anche qualche bel maschietto?- Chiede il Baffone.

-Piu' di uno.-

-E tu.?- Chiede con fare interessato il Lupo.

-Io cosa? Vuole sapere se ho dato davanti o didietro?- Lupo alza il sopraciglio con aria interrogativa.

-Facciamo cosi', se volessi prenderlo nel culo me lo farei dare prima da lei.- E non sa quanto in questo momento stia immaginando la scena: lui completamente nudo con un cazzone di trenta centimetri e con indosso quegli stivaloni di gomma fredda che mi sbattono sulle cosce ad ogni affondo di bigolo.

-E perche' sei vestito da soldato?- chiede Pisati.

-Perche' ho fatto il para' e oggi ho ritrovato la mimetica di quando ero a naja.-

-Paracadutista?- Chiede il Rosso. -Come mio figlio. Vi siete fatti un bel culo sotto naja.-

-Si. Ma mi hanno insegnato ad avere cura del mio fisico, infatti ho sempre fatto tanto sport e tanta palestra.-

-Si vede.- Interviene Lupo.

-Quante flessioni riesci a fare con queste braccia?- Chiede Ciaccio.

-Riesco a farne anche 50 di seguito!-

-Esagerato!!!!- Risponde il Rosso.

-Non ci credo!!!- Ribatte Pisati.

-Coraggio facci vedere!!!- Dice il Baffone. -Dai salta sul tavolo e comincia a pompare.-

Li guardo in faccia. Sembrano convinti.

-Ok!! Sgomberate il tavolo.-

Salgo sul tavolo con le scarpe e guardo dall'alto i cinque uomini attenti ed interessati. La tuta da meccanico del figlio del Rosso e' sguarata sui due fianchi dall'elastico in vita fino alle ginocchia.

-Posizione!!!- Urlo. E mi stendo sulla tavola a gambe larghe appoggiato alle mani e sulle punte dei piedi. Le braccia sono piegate e il mio petto e' a 15 centimetri dalla tavola. Il mio viso e' a pochi centimetri dal Baffone e da Lupo.

-Se ti da' fastidio la tuta te la puoi togliere.- Ribadisce Ciaccio.

-Ormai sono in posizione, se volete togliermela mi fate un favore, cosi' sono piu' libero.-

Il Rosso si avvicina pensieroso. Poi esclama: -Ma chi se ne frega, tanto me l'hai stracciata!!! Ricordati che mi devi una tuta!!- Il Rosso viene dietro di me, si allunga fra le mie gambe aperte e afferra la cintola della tuta sfiorandomi il sedere con le dita. Non faccio una piega mentre la stoffa si lacera rumorosamente e il mio sedere tondo, l'acciaio temprato che ho nelle mie gambe pelose si mostrano ancora una volta agli astanti.

-Oleee!!!!- Viene accolta la mia nudita'.

Il Rosso mi afferra le caviglie e con una forza ammirevole mi solleva leggermente e mi divarica le gambe ancora un po'. Sento l'aria fresca raffreddarmi il buco e le palle. La punta della fava e' appoggiata alla tavola. Il Rosso non se ne va da quella posizione, resta a guardarmi e mi sta passando la mano sul polpaccio e sull'interno coscia.

-Sei pronto Billy?- Mi chiede.

-Sono sempre pronto!- Se non fossi ubriaco comincerei a preoccuparmi per me stesso.

-Uno!- E comincio a pompare.

-Due!- Il Baffone e il Lupo si alzano in piedi e stanno a guardare. Le loro nerchie mi sono a pochi centimetri dalla bocca. Se le tirassero fuori, e non potrei impedirglielo, mi finirebbero dritte in faccia. In fondo cosa mi costerebbe spompinarli? Forse lo vorrebbero. Ma lo vorrei anch'io!! E' meglio concentrarsi nell'esercizio.

-Tredici!! Quattordici!!- Il Rosso e' implacabile a contare!!

Ciaccio si accorge dei miei capezzoli turgidi e indicandoli agli altri, allunga le braccia verso di me.

-Vediamo se resiste?- E mi afferra i capezzoli con le dita delle mani.

-Diciannove!! Venti!!- Ciaccio gioca con i miei capezzoli, li stringe leggermente con le dita e li tira provocandomi una erezione imbarazzante. Il cazzo punta sulla tavola e non riesco a svolgere l'esercizio adeguatamente. Pisati se ne accorge e provvede ad afferrarmi il bigolo ed a stenderlo orizzontalmente. Il contatto con le sue mani nodose e ruvide mi irrigidisce ancora di piu' tanto da sperare che cominci a menarmelo un po'.

-Adesso va meglio Billy?- Chiede il Pisati

-Si, grazie.-

-Venticinque!! Ventisei!!- Mentre i muscoli della schiena si contraggono e si muovono sotto pelle.

-Baffone hai visto?- Dice Lupo passando lentamente la mano ruvida sulla mia schiena.

-Fa provare!- E la pesante mano del Baffone parte dai deltoidi e lentamente si porta sulla spina dorsale. Agendo cosi' si sporge in avanti e il suo pacco si avvicina al mio viso. Comincio a percepire il forte odore della sua urina, ma non posso fermarmi adesso, perderei la scommessa.

-Trenta!! Trentuno!!- La sua mano non si ferma sta arrivando al mio sedere, si trova quasi all'incrocio delle chiappe, poi torna indietro. Con l'altra mano si e' appoggiato al tavolo accanto al mio collo. Quando mi piego quasi riesco quasi a baciargliela.

-Trentasei!! Trentasette!!- Le mani scivolano sul mio dorso sudato e dalla fronte cominciano a cadere le prime gocce. Una mano grinzosa, e' quella del Pisati, mi massaggia una natica penetrando con le dita fra le chiappe leggermente divaricate. Il movimento e' da sotto in su, parte dallo scroto e risale sfiorandomi il buco. Quel bastardo sta approfittando di me mentre non posso muovermi. O cazzo!!! Sta strisciando la mano sul mio fianco, sta raggiungendo la mia nerchia che e' ormai di consistenza legnosa.

-Quarantadue!! Quarantatre!!- Dai Billy, ci sei quasi. Pisati mi ha afferrato il bastone e lo sta segando lentamente. Gli altri tacciono, sono tutti d'accordo. Adesso mi aspetto solo che il Baffone ed il Lupo sfoderino i loro cazzi e me li schiaffino in bocca e me li diano da succhiare.

-Quarantasei!! Quarantasette!!-

-Dai Billy, stai per farcela!!!- Mi incita il Rosso. Io non so se riusciro' a proseguire, volevo dimostrare la mia potenza, ma sono preda dei loro appetiti e della loro libidine, ho tante mani addosso che approfittano del mio corpo e mi toccano dappertutto.

-Quarantanove!! Forza ancora una. Eeeeeeeeeee Cinquanta!!!!! Bravo Billy.- Mi lasciano e battono le mani. Il torello Billy acquista maggior slancio e prosegue per farvi divertire.

-Cinquantuno!! Cinquantadue!!-

-E va avanti lo stronzo!!- Dice Lupo. -Ma che minchia vuoi dimostrarci eh?-

-Allora continuiamo anche noi.-Dice il Pisati.

La sua mano nodosa e fredda mi afferra delicatamente i testicoli giocandoci con le dita. La pelle dello scroto si irrigidisce per la sollecitazione comunque piacevole. La canna del mio uccello gonfia e liscia appoggia sul polso del vecchio e il mio frenulo struscia sulla sua pelle rugosa.

-Cinquantacinque!! Cinquantasei!!- E mentre le braccia cominciano a dolermi per lo sforzo, mi accorgo che alle mie spalle sta succedendo qualcosa. Mentre il mio sguardo e' sempre puntato sul Baffone e sul Lupo, il Rosso e Ciaccio si stanno denudando. Improvvisamente il tavolo ha uno scossone e poi un altro e un altro ancora. La conta del Rosso si e' interrotta. La stretta del Pisati sui miei coglioni si fa piu' serrata e improvvisamente si fa dolorosa.

-Ahi!! No, che fa?- Piagnucolo interrompendo l'esercizio ma mantenendo la posizione.

-Sta zitto e continua a pompare.- Sento la voce del Rosso sopra di me.

-Avanti, eri arrivato a cinquantotto!!- Ordina il Lupo.

Il Rosso, completamente nudo, e' salito in piedi sul tavolo, avverto le sue caviglie ai lati del mio petto. Andando su e giu' le mie costole strisciano sulla peluria delle sue gambe.

-Sessanta!! Sessantuno!!- Riprende.

-Vediamo se riesci anche adesso.- Il Rosso si aggrappa ad una trave del capanno e appoggia un piede sulle mie scapole schiacciandomi sul tavolo ed impedendomi di sollevarmi.

-Muoviti brutto pezzo di merda!!! Sollevati adesso!!!- Ordina il Rosso.

-Hai sentito?- Ribadisce il Pisati strizzandomi le palle piu' forte.

-No!! Non riesco!!! Lasciatemi!!!-

-Ti piacerebbe? E invece resti dove sei.- E cosi' dicendo, malgrado l'enorme sforzo che stavo compiendo, il Rosso sale con entrambe i piedi sulla mia schiena facendomi urlare di dolore.

-Aaaaaahhhhh!!!!!! Noooooo!!!! Mi spaccate la schienaaaa!!!!!!-

-Aaaaaahhhhh!!!!!! Le palle!!!!- Pisati mi strizza le palle fortissimo e poi ritrae la mano.

Le mie gambe sono divaricate dalle ginocchia di Ciaccio che e' salito sul tavolo e si e' inginocchiato fra le mie cosce impedendomi di chiuderle.

-Che bel culo che hai. Adesso ti faccio divertire un po'.- E con un dito cerca di penetrarmi. Non ti conviene fare resistenza o il culo te lo spacco!!!-

Sono consapevole che non riusciro' mai a cavarmela. Il Baffone si e' tolto la camicia si e' gia' calato i pantaloni. E' seduto sogghignando nello sforzo di toglierseli dai piedi. Lupo si fa aiutare dal vecchio Pisati a cavarsi gli stivaloni ed e' gia' a torso nudo, con le bretelle penzoloni lungo i fianchi.

Cedo alla forza di Ciaccio e gli permetto di infilarmi con il dito.

-Bravo, adesso cominciamo a ragionare.- E mi sento penetrare molto rudemente tanto da gemere.

-Allora ci sta?- Chiede il Rosso, mentre comincia a scendere dalla mia schiena dolorante a mi si siede sopra, bloccandomi le braccia lungo i fianchi con le ginocchia.

Ho il cazzo in fiamme, lo sento duro come un tronco d'albero, pressato tra la tavola ed il ventre. Il dito di Ciaccio entra ed esce con una certa facilita' perche' gli sono totalmente succube. Tento ripetutamente, durante le penetrazioni, di restringere le cosce, ma mi trovo bloccato dalle sue ginocchia ed egli ha via libera su di me.

-Ce lo fottiamo?- Chiede Ciaccio.

-Tu fai quel cazzo che vuoi, io comincio subito.- Gli risponde il Baffone che ormai e' completamente nudo davanti a me. Il Rosso mi mette una mano sulla fonte e mi solleva la testa all'indietro facendomi inarcare la schiena. Mi ritrovo la nerchia del Baffone, gonfia e puzzolente sotto il naso.

-Apri la boccuccia figliolo.- Mi dice.

-No! Per favore.-

-Ho detto apri!!- Io non lo faccio.

-Ciaccio, questo stronzo non apre la bocca.-

-Ci penso io Baffone!! Gli apro il culo a questo bastardo!!- Mi infila con il secondo dito e sento le due dita divaricarmi il buco spietatamente. A quel punto la mia bocca si spalanca in un urlo di dolore, un urlo soffocato dall'enorme bigolo del Baffone che mi entra in bocca fino quasi a slogarmi la mascella, fino a farmi immergere il naso nella sua peluria brizzolata.

-Hai visto che l'hai aperta la bocca?- Mi schernisce il baffone.-Adesso te lo tieni in bocca finche' non ti sborro dentro.-

Il Rosso e' sempre seduto a cavalcioni su di me. Sento il suo cazzo duro premere sulla mia schiena. Sento le sue dita massaggiarmi la mammella, afferrarmi un capezzolo. Lo stringono fortissimo. Gemo dal dolore. Il Baffone mi scopa furiosamente, non so da dove gli derivi tutta l'energia che i suoi lombi mi stanno pompando in bocca. Ormai il suo randello e' pulito e lubrificato dalla mia saliva. Respiro con il naso assaporando l'odore del suo pube, molto speziato dal sudore. Ho la respirazione quasi bloccata e le lacrime mi scendono dal volto per lo sforzo ed il dolore che sto provando. Il Lupo sta a guardarmi con la pirla dura e puntata verso di me. Ha un torace incredibilmente sodo e villoso. Lo ammiro mentre si solletica i capezzoli e mi guarda con la lingua di fuori dicendomi:-Succhia bello, che poi arrivo io.-

Indossa solo gli stivaloni all'inguine e i bretelloni che si tendono sulle spalle.

Il Baffone dopo dieci minuti di gemiti ne lancia uno piu' forte e uno schizzo di sperma mi finisce direttamente in gola, mentre un conato me lo fa fuoriuscire dal naso. Mi agito, mi manca il respiro. E' una fonte inesauribile, continua a sborrare.

Il Baffone esce soddisfatto e si siede a guardarmi agonizzare mentre tossisco e spargo il suo abbondantissimo seme sul tavolo, sul suo volto duro e crudele e un grosso rivolo mi scende dal mento.

Il Rosso lascia la presa sulla mia fronte e io finisco con la faccia sul tavolo esausto.

-Lo voglio scopare io.- Dice Ciaccio.

-No, tocca a me.- Risponde il Lupo che mi prende la testa fra le sue enormi mani e la solleva.

-Dai, adesso devi prendere il mio.- E mi passa ripetutamente sulle labbra il suo matterello scappellato e lucido di lubrificante. Io tengo la bocca chiusa.

-Ciaccio dagli una ripassatina li dietro, questo sfottuto stronzo non apre la bocca.- Il grassone non se lo fa ripetere e mi sento sventrare il culo dal collo di una bottiglia. Me la spinge su. Cerco di opporre resistenza ma e' inutile. Preferisco farmi sfottere davanti che avere il culo rotto, cosi' apro la bocca e passivamente ricevo la salciccia di Lupo che mi penetra gemendo di soddisfazione.

Il Rosso ed il redivivo Baffone mi annodano i polsi dietro la schiena. Poi mi legano anche i gomiti stringendo forte e obbligandomi a tendere i muscoli delle spalle al massimo. Non credo di poter resistere a lungo, agito le gambe e piango per far capire la mia sofferenza, ma loro continuano a stringere. Fino a che riescono quasi a slogarmi le spalle.

Continuo a spompinare il Lupo.

-Attento Lupo, adesso lo giriamo.- Dice Ciaccio.

-Aspettate, cazzo!!- Protesta ansimante il Lupo, -Ho quasi finito.-

-Dai puttana!! Lavora di lingua, fammi venire!!- Mi comanda Lupo, ma io comincio a soffrire veramente tanto, mi manca il respiro, mi sento soffocare e in piu' il Rosso e Ciaccio mi hanno sollevato le ginocchia costringendomi ad arcuare la schiena all'indietro, mentre il Pisati approfitta per menarmi il cazzo e leccarmi il culo.

Dopo quasi quindici minuti di spompinamento, il Lupo mi affoga di sperma costringendomi ad ingoiarlo in una volta sola. Mentre il mio volto quasi cianotico e' impiastricciato dallo sperma uscito dalla bocca e finito sul tavolo, i quattro orsi mi girano supino sul tavolo.

-Uno, due, tre!!- E mi ritrovo disteso sulle mie stesse braccia legate. I miei polsi sono sotto le natiche. Il mio culo e' sollevato ed il mio uccello e' ben esposto. Ho le gambe aperte giu' dal tavolo e la testa reclinata all'indietro.

Il mio cazzone duro e arrossato diviene preda del vecchio Pisati. Riconosco le sue mani dalla nodosita' delle dita che me lo afferrano e cominciano a segarlo con violenza e decisione. Il Lupo e il Baffone mi tengono ferme le caviglie e approfittano dei miei capezzoli. Il Baffone si piega su di me addentandone uno e succhiandolo con forza.

-No!! Basta, lasciatemi, cosa mi volete fare ancora?- Li imploro. Cerco di sollevare la testa, ma il Rosso ed il suo nerchione tozzo e' arrivato su di me e vuole farsi spompinare.

-Apri bello!!-

-Ti prego, potrei essere tuo figlio.-

-E invece sei un frocio rottoinculo!! Apri ti ho detto!!-

-Apriiii!!!!!!- E una manata fortissima mi arriva in pieno petto. E' il Lupo. Una seconda arriva da Ciaccio che mi afferra i peli del petto e me li tira verso lalto. Cedo anche all'ennesima violenza e apro la bocca.

Il cazzo del Rosso mi entra velocemente in bocca. E' piu' piccolo degli altri due, ma ha una gran cappella che mi soffoca. Mi agito mentre con le sue grosse gambe mi stringe la fronte. Ho le caviglie immobilizzate e la bocca del Pisati che ha cominciato a leccarmelo lungamente.

Ho il viso immerso nel sudore dell'inguine del Rosso. E' un odore maschio intenso ed eccitante. Succhio vogliosamente, ha un buon sapore. Chissa' cosa deve essere quello stallone del figlio. Pensare a lui mi rende piu' facile spompinare il padre, tanto che dopo soli cinque minuti, dopo avere ingoiato quel mezzo litro di sperma, resto quasi deluso da tanta brevita'.

Sto sborrando copiosamente sul Pisati. -E' venuto, e' venuto, l'ho fatto sborrare.-Grida eccitato il Pisati.

Ora tocca a Ciaccio. Il suo pancione molliccio e glabro mi toglie la visuale della baracca. La sua minchia arriva subito dopo, grinzosa, rosata, terribilmente puzzolente. Non ho il tempo di muovermi, lui fa tutto da solo. Mi afferra i capezzoli strizzandomeli e tirandoli di lato. La mia bocca si sforma dal dolore e si apre a questa nuova verga. Mi fotte per molti minuti torturandomi i capezzoli e palpeggiandomi i muscoli in tensione del petto e delle spalle.

-Cosi', cosi' bella troia, spompinami per bene!!- Ansima e pompa. Le sue palle grosse e pelose mi sbattono sul naso e sento la pirla entrare e uscire lentamente e ripetutamente dalla mia bocca salivosa.

-Che bocca calda e scivolosa che hai.- Mi fanno male le braccia, sfinite dalle flessioni e bloccate dalle corde. Finalmente anche lui mi inonda con due colpi secchi e accompagnati da alcuni rantoli.

Esce premendo le sue mani grassottelle sul mio petto ed io mi ritrovo a tossire e soffocare quasi nella sborra che non mi va piu' giu'.

Sono lasciato in pace per qualche secondo. Cerco di sollevarmi da quella posizione terribilmente dolorosa. Dei cinque pensionati riesco a vederne solo tre, il Lupo si sta rivestendo aiutato dal Rosso che gli toglie gli stivaloni, il Rosso e' ancora tutto nudo con il tarello molle e ancora umido della mia saliva. Ciaccio si sta versando un altro bicchiere di vino accanto alla stufa e si scalda il pancione.

-Cosa ne facciamo del ragazzo?- Chiede Lupo.

-Perche'? Cosa vorresti farne? Non puoi mica ammazzarlo!!- Risponde il Rosso.

-Questo ci denuncia. Vuoi finire in galera?- Ribatte Ciaccio.

Riesco a scorgere la porta della baracca. Si apre verso l'esterno, forse riesco a scappare. Ho le caviglie libere e riesco a muovere la schiena. Ok Billy!! Devi farcela o questi ti ammazzano!!

E' il momento!!! Riesco a sollevare il busto e salto giu' dalla tavola mentre i tre interdetti non sono ancora riusciti a capire cosa sta succedendo. Mi getto verso la porta, ma proprio in quel momento la porta si apre ed entra il Baffone che era uscito a pisciare.

Gli finisco addosso e lui mi afferra con le braccia circondandomi e stringendomi a se digrignando i denti nello sforzo di soffocarmi.

-Figlio di puttana!!!! Dove cazzo credevi di andare?- E mi spinge a terra. I quattro orsi mi sono addosso, mi tempestano di calci raggiungendomi allo stomaco, alla schiena.

-Bastardo, prendi questa!!-

-Volevi scappare?-

-Ti insegniamo noi a fare di questi scherzi!!!-

-AAHH!! NO!! BASTA!!! VI PREGO BASTAAA!!! Li imploro inutilmente fino a che un calcio in faccia dato a piedi nudi mi intontisce ed un secondo, sono gli stivaloni di Lupo, mi fa perdere completamente i sensi.

(continua...)