ORSI ITALIANI MAGAZINE


La mia prima volta (3a parte)

Un racconto di Kabir

Era una calda mattina settembrina di 8 anni fa. Mi ritrovavo nella famosa caletta da sempre frequentata da me sin da ragazzino. Premetto che, nei successivi due anni dal famoso incontro, non rividi piu' quel signore dall'aspetto virile, con i baffoni neri, benche' mi fossi recato li' diverse volte per nuotare e prendere il sole.

Quel giorno mentre ero steso a prendere il sole su uno scoglio liscio, intravvidi una persona da lontano che si avvicinava dalla parte della campagna adiacente piena di fichi d'india spontanei. Da lontano mi accorsi che li stava raccogliendo e che li metteva in una cesta grande che portava a mano. Io feci finta di niente e continuai imperterrito a prendere il sole.

Dopo un quarto d'ora mi girai e mi accorsi che quell'uomo era lo stesso che due anni prima mi aveva portato a casa sua e che mi aveva posseduto. Si avvicino' e mi saluto'.

Mi chiese se mi ricordavo di lui. Io gli risposi che mi ricordavo di lui e quel bel pomeriggio passato assieme a casa sua.

Lui mi disse che mi aveva pensato molto e mi chiese perche' non ero mai andato a trovarlo, visto che viveva da solo.

Io gli risposi che ero molto occupato con la famiglia e col lavoro e la distanza dal suo paese era troppa dalla mia citta'.

Mi disse che aveva molto caldo, si spoglio' nudo e si tuffo' in acqua, dopo venne di nuovo sul mio scoglio e si asciugo'.

Io mi eccitai a guardarlo nudo, tanto che lui se ne accorse perche' lo fissavo intensamente negli occhi. Mi disse di seguirlo nella famosa grotta di fronte e poi mi strinse e mi diede la sua lingua. Poi mi chiese di andare giu' e mi mise le sue mani grosse sulla mia testa e mi disse di succhiarglielo. Io lo accontentai subito, il suo membro emanava un forte ma gradevole odore di maschio che mi eccitava e raggiungeva la mia testa

Io gli aprii tutta la sua cappella e gliela ciucciai per bene. Dopo lo presi tutto in bocca sino a sentirlo in gola. Lui mi lancio' alla fine un fiotto abbondante sino a riempirmi la bocca del suo caldo e dolce sperma, che ingoiai. Continuai a succhiare sino a che il secondo fiotto mi raggiunse. Era la prima volta che qualcuno mi sborrava in bocca e pure me la ingoiavo tutta.

L'uomo mi disse che finalmente avevo imparato a fare bene i bocchini perche' lo avevo fatto sborrare in bocca. Si rivesti' e mi disse che doveva andare a portare i fichi d'india in un azienda non molto distante dalla caletta. Poi mi invito' a casa sua e mi diede l'appuntamento per le 14 di pomeriggio.

Io accettai e cominciai ad incamminarmi una mezz'oretta prima.

Gli citofonai e mi apri' il portone. Non appena apri' la porta di casa mi accolse sul terrazzo di casa sua e mi offri' una birra ghiacciata ed una focaccia al pomodoro.

Poi mi fece visitare la casa e mi fece vedere i lavori che aveva fatto in cucina, in bagno e nel salotto.

Mentre eravamo nello stretto corridoio di casa sua lo abbracciai e cominciai a toccargli il suo petto robusto e villoso, che mi faceva impazzire. Allora mi strinse e comincio' a baciarmi. Io ero inebriato e stordito dal buon odore che emanava la sua pelle ed ero eccitatissimoMi disse che era molto tempo che non faceva l'amore completo ed era molto arrapato.

Infine mi disse di andare sul letto. Mi chiese di leccargli e bagnargli bene la sua cappella. Io esaudii il suo desiderio. Poi mi ordino' di girarmi e mi chiese di mettermi a 45 gradi. Mi lecco' per bene il mio di dietro e mi disse che voleva incularmi. Questa volta mi avrebbe allargato per sempre il mio buchetto e mi avrebbe aperto il culo per bene, SINO A SFONDARMELO.

Mi monto' sopra abilmente e mi infilzo' con un colpo vigoroso quasi violento, fino a farmi gridare dal dolore e poi dal piacere.

Ora mai lo stallone mi aveva intrappolato e cominciava a spararmi moltissimi colpi.

Mentre mi scopava mi diceva di prendere i colpi e mi chiedeva se mi piacesse prendere il suo cazzo in culo.

Io gli risposi che mi piaceva quella sottomissione e che adoravo sentire il suo grosso membro dentro di me.

Fu una scopata molto lunga ed intensa, sembrava non dovesse mai terminare.

Nel momento in cui cominciavo a sentirmi stanco di essere posseduto finalmente mi sborro' dentro rimanendo il suo membro duro dentro di me. Ebbi la sensazione che eravamo diventati un'unica entita' e rimanemmo ancora accoppiati per un po'.

Poi mi accorsi che era tardi e gli dissi che dovevo andarmene. Mi rivestii in fretta e poi lo salutai. Lui mi accompagno' alla porta mi strinse e mi bacio' e poi mi chiese di andarlo a trovare ancora.

Io ritornai da lui moltissime volte e diventammo due amanti. Oramai ci avevo preso gusto a prendermi quel grosso cazzo dentro di me in tutti i miei buchi


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