ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Il pastore sardo

Un racconto di Oltreconfine


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Era da tempo che facevo fantasie sul pastore che vedevo sempre nei prati accanto a casa mia, ma non mi sarei mai aspettato che il sogno un giorno sarebbe diventato realtà.

Era estate e come al mio solito andai nella mia casa in campagna per una breve vacanza.

Un bel pomeriggio caldo e assolato mi affacciai dalla finestra e lo vidi: era in piedi a petto nudo, stupendo e virile come al solito che incitava le pecore a tornare da lui.

Le sue spalle erano possenti da vero toro e il suo culo fasciato nei pantaloni di tela leggera mi faceva sbavare ogni volta, inoltre il suo petto villosissimo di pelo nero e arricciato mi faceva pulsare l'ano e desideravo avere il suo cazzo dentro al mio buco, lo sognavo e mi masturbavo infilandomi oggetti nel buchetto pensando a quanto fosse virile.

Lo feci anche quel giorno ma ad un tratto vidi che si muoveva verso la mia casa, come se avesse visto cosa stavo facendo al mio buco.

Spaventato mi nascosi subito dietro al muro sperando che non mi avesse visto, mi affacciai lentamente alla finestra e con mio stupore lo vidi li, con un imponenza virile, le mani nella vita e quella mazza enorme di fuori che faceva pipì vicino alla mia casa, io lo guardai eccitato mentre lo prendeva in mano e se lo sgrullava, poi gli diede anche due colpi come per masturbarsi.

Era eccitato, mi aveva visto... poco prima di girarsi io mi nascosi dietro la finestra ma ad un tratto sentì bussare alla porta.

Era il pastore che mi chiamava, io mi misi un asciugamano intorno alla vita fingendo di essermi fatto la doccia e aprii la porta con aria disinvolta cercando di non fare notare l'imbarazzo.

Lui mi guardò e mi sollevò senza dire nulla, mi caricò sulle sue spalle possenti e mi portò sul prato in un luogo appartato.

Mi disse
“tu ora sarai la mia pecora” e mi ordinò di mettermi a quattro zampe.

Si avvicinò al mio buco del culo e iniziò a leccare vogliosamente, ero eccitato e provavo un piacere incredibile.

Poi tirò fuori dalla patta dai pantaloni il suo cazzone di dimensioni equine e lo avvicinò al mio viso: era grossissimo, pieno di vene.

Mi disse “succhia pecorella!” gli presi quell'asta enorme nelle mani, glielo scapellai ed assaporai quei piacevoli umori provenire dalla cappella succulenta: aveva odore di pastore, di vero maschio...

Gli diedi una breve leccata sulla punta, poi passai all'asta, leccandogliela dolcemente mentre lui si pizzicava i capezzoli turgidi e si massaggiava il petto villosissimo.

Mi sollevai in piedi e lui mi infilò la lingua in bocca, le nostre labbra erano unite e le nostre lingue vorticose si bagnavano ognuno della saliva dell'altro e facevano rumorosi schiocchi sonori.

Ci baciavamo in maniera sempre più spinta mentre lui mi mise le mani sul culo e lo palpeggiava, poi mi mise un dito dentro e fece un movimento avanti e indietro molto piacevole che mi dette brividi.

Iniziò a baciarmi sul collo ansimando e poi passò alle orecchie, me le leccò e io sentì un brivido lungo tutta la schiena e le farfalle nello stomaco.

Mi leccò le labbra e poi mi fece mettere a pecorina dicendomi con tono molto virile e autoritario che aveva voglia di sottomettermi.

Mi misi a pecorina cercando di aprire il mio ano e lui avvicinò quella succulenta lingua.

Iniziò a passarla sul mio buco voglioso e lo riempì di saliva densa e calda, poi con dei brevi colpi fece entrare la lingua e leccò le mie pareti anali, sentivo la sua lingua bollente pervadere dentro di me e gemevo di piacere, lui si masturbava e ansimava, gemeva e mi diceva frasi porche.

Ad un certo punto mi appoggiò la cappellona nel buco e la affondò dentro, io la sentivo bollente e grossissima pulsare dentro di me ma rilassandomi la accolsi benissimo.

Mi diede quattro colpi ben assestati e in poco tempo il suo pene era tutto dentro, turgido e bollente.

Sentivo chiaramente la forma della sua cappella e l'asta dentro di me che si faceva strada nel mio ano e diventa bollentissimo.

Mi cavalcò come un vero toro gemendo e io gemetti in preda a quel piacere indescrivibile di avere un cazzone simile dentro di me.

Lui tutto sudato gemette e mi fece sentire una vera troia, una pecora da sottomettere a dovere.

Mi baciò limonandomi con tutta la lingua mentre mi inculò e mi dominò sino a raggiungere l'orgasmo con una copiosa sborrata dentro il mio culo.

Io continuai a sentire il suo odore di maschio e mi eccitai ancora di più...

Lo presi e decisi di scoparmelo, sì, una pecora che si scopa il pastore mi piaceva come idea... non avevo mai scopato un culo ma lui mi fece eccitare a tal punto che desiderai farlo.

Presi quel culo tondo sodo e alto e iniziai a leccarglielo e a riempirglielo di saliva poi invertendo i ruoli e iniziai a penetrarlo.

Gli piaceva, gemeva, si abbandonò a quel piacere a lui sconosciuto e in preda alle contrazioni anali raggiunse un orgasmo sborrando in maniera copiosa senza neanche toccarsi il pene.

Io tolsi il mio cazzo da quel culo peloso e mi feci una sega sborrando sulla mia pancia...

Finito quel bollente amplesso lui leccò il mio sperma e lo raccolse con la lingua, poi limonammo ancora e lui mi passò il mio sperma in bocca baciandomi.

Passammo tutta la notte assieme abbracciati, certi che il giorno dopo avremmo avuto un altra bollente ed eccitante scopata selvaggia ed io sarei stato ancora la sua pecorella preferita.


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