ORSI ITALIANI MAGAZINE




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I nuovi jeans

Un racconto di berserker


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Una delle cose che odio di piu' e' andare a comprare vestiti, ma dopo un periodo di convalescenza a casa per una brutta polmonite, dove ho perso una decina di kg abbondanti, mi son trovato obbligato, visto il cambio di taglia a dover andare in un centro commerciale e comprarmi un paio di jeans nuovi.

Un noioso sabato pomeriggio, un giro di telefonate per scoprire che nessuno dei miei amici era libero, e dopo una paio di imprecazione presi la macchina e andai al centro commerciale piu' vicino.

Mentre ero in macchina continuavo a ripetermi mentalmente di essere il piu' veloce possibile, arrivare, parcheggiare prendere il primo paio di pantaloni a portata di mano, provarli in tutta fretta, pagare e andarmene dal centro commerciale.

Ma lo so questo forse si puo' fare il lunedi' mattina, di certo non il sabato pomeriggio cazzo!

Parcheggiai ovviamente lontano dall'entrata e sempre piu' inacidito, entrai nel centro commerciale.

Una massa di gente che se ne andava in tutte le direzioni senza un'apparente ragione mi stava facendo desistere dall' arrivare al negozio, ma solo la necessita' di comprare quei maledetti jeans non mi fece girare e tornare alla macchina in meno di un minuto.

Arrivai al negozio ed entrai ormai rassegnato ad abbandonare ogni speranza di fare tutto in fretta; passai subito alla zona dove tenevano appesi i pantaloni e guardai le taglie cercando di non dar retta alle persone che come me cercavano vestiti nuovi, o giravano solamente incuriositi dai prezzi.

Ad un tratto un ragazzino biondo con i capelli ricci, che non dimostrava piu' di 20 anni mi venne vicino attirando la mia attenzione.

'Mi scusi' disse in modo gentile ma deciso. 'Se ha bisogno di aiuto nella scelta dei pantaloni la posso aiutare volentieri', poi mi sorrise speranzoso.

Ci pensai un'attimo e gli risposi. 'Mi farebbe piacere, sono dimagrito un po ed ora non so decidermi che taglia provare, mi servirebbe proprio un'aiuto per provare un paio di taglie diverse'.

Non feci in tempo nemmeno a finire la frase che il solerte commesso mi mise in mano un paio di jeans e mi disse 'venga che le mostro il camerino, cosi' puo' provarli con comodo, se non sono della sua misura me lo dica che le portero' io una taglia diversa.'

Mi fece strada e lo seguii verso i camerini che altro non erano che una fila spazi non molto larghi chiusi solamente da pesanti tendoni scuri.

Il ragazzo pur vedendo i camerini vuoti mi fece segno di entrare nell'ultimo ed io per cortesia mi limitai a seguire le sue indicazioni.

Mi spogliai e provai i pantaloni che mi aveva dato il commesso, ma erano troppo stretti, pur tirandoli non mi arrivavano nemmeno a meta' coscia.

Sbuffai innervosito e misi la testa fuori dalla tenda.

'Non vanno bene mi servirebbero almeno due taglie in piu'' dissi al ragazzino che senza avere rimorsi per l'errore appena fatto mi fece un cenno con la testa e ando' subito a prendermi altri jeans da provare.

Rimisi dentro la testa e attesi impaziente il ritorno del commesso biondino che non ci mise molto a tornare con un'altro paio di pantaloni.

Mi aspettavo che allungasse il braccio da dietro il tendone come fanno solitamente le sue colleghe donne, invece sgattaiolo' dentro il camerino con fare furtivo.

Io ero rimasto in mutande e camicia ma non mi feci vedere imbarazzato, se il biondino voleva stare in un camerino con un'altro uomo mezzo nudo, ero felicissimo di accontentarlo.

Gli presi i pantaloni che teneva in mano e avvicinandomi con un sorriso compiaciauto gli dissi 'non pensavo che ci tenessi cosi' tanto a soddisfare i bisogni dei clienti da intrufolarti nei camerini con loro'.

Lui mi guardo' negli occhi divertito e mi rispose, 'Soddisfare ai miei clienti e' la cosa piu' importante per me'.

A quelle parole cos'altro si poteva aggiungere. ' Allora soddisfami pure'.

Sbottonai gli ultimi due bottoni della camicia per mettere in mostra il mio pacco, stretto in un paio di slip bianchi da dove usciva un po di pelo pubico che si univa a quello del mio ventre senza quasi cambiare intensita'.

Il ragazzino senza perdere tempo prese i miei coglioni in una mano soppesandoli un'attimo e poi tiro' un poco verso il basso senza farmi male ma provocandomi quel giusto mix tra dolore e piacere che mi fece raggiungere subito una forte erezione.

Sapevo che non potevamo metterci troppo, allora mi abbassai gli slip a meta' coscia e mettendo le mani sulle spalle al giovane commesso lo diressi verso il mio cazzo.

Quando la sua bocca incontro' la punta del mio cazzo, una scarica di adrenalina mi percorse la schiena facendomi cedere le gambe per un momento.

Quel piccolo commesso era proprio bravo nel suo lavoro di succhia cazzi ed inginocchiato davanti a me su un paio di pantaloni da provare, ce la metteva tutta per dimostrarmi tutto il suo desiderio di soddisfarmi.

Succhiava avido spingendo il mio cazzo fino in gola raggiungendo la base del mio pube e poi lo sfilava lentamente cercando di stringere il piu' possibile senza farmi male.

Me la stavo proprio godendo mentre si ingoiava una palla per volta per poi ritornare in cima al cazzo ed ingoiare di nuovo il glande.

La sua lingua ruotava intorno alla mia cappella rossa avvicinandomi ad ogni leccata al momento dell'orgasmo.

Finii cosi per sborrargli in bocca senza emettere nemmeno un suono, solamente l'irrigidirsi del mio corpo prima dell'orgasmo fu il segnale che diedi al ragazzo prima di venire, ma lui non sembrava curarsene e prese tutto il mio sperma in gola fino all'ultima goccia facendo cosi un lavoro completo e pulito, da perfetto bocchinaro.

Mi staccai da quella bocca vorace dopo averla riempita per bene col mio mio seme e completamente soddisfatto aiutai il ragazzo ad alzarsi.

Lui senza preavviso usci' dallo spogliatoio e mi lascio' solo a riprendermi da quell'inaspettato pompino.

Provai senza troppa convinzione l'ultimo paio di pantaloni che il commesso mi aveva portato entrando in camerino con me.

Inaspettatamente erano proprio della mia misura, cosi' mi rivestii e con un po' di imbarazzo per la paura di essere stato visto col giovane commesso, mi diressi verso le casse cercandolo con lo sguardo all'interno del negozio.

Arrivato il mio turno pagai i pantaloni e mentre la commessa mi faceva lo scontrino ne approfittai per fare una battuta.

'in questo negozio ci sono dei commessi veramente efficienti e ammiccai un sorriso'.

La commessa mi guardo' un po' pensierosa e poi mi rispose, signore si sbaglia in questo negozio non ci sono commessi ma solo collaboratrici donne.

Arrossii in un'istante e ribattei prontamente, mi scusi devo aver fatto confusione con un'altro negozio.

Presi il sacchetto che la cassiera mi porse e mi allontanai velocemente imbarazzato ed arrabbiato con me stesso per non essere stato in grado di tenere la bocca chiusa, in modo da evitare di mettermi sempre in situazioni sconvenienti.

Per tutto il tragitto ripensai al ragazzino e alla sua intraprendenza, si era spacciato per un commesso solo per portarmi in camerino e succhiarmi il cazzo.

Non sapevo se sentirmi lusingato o arrabbiato per il modo in cui mi aveva usato.

Alla fine della giornata decisi che lusingato era meglio di arrabbiato e cosi' potei raccontare la mia giornata agli amici colpevoli di avermi lasciato andare solo al centro commerciale.


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