ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Mario

Un racconto di Danny


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Dopo la cerimonia funebre e la tumulazione, Mario rimane assopito nei suoi pensieri con lo sguardo fisso sulla lastra di marmo che custodisce il corpo della povera Alma, sua moglie da oltre 30 anni.

Non ha più occhi per piangere, le lacrime scendono copiose dal viso e si fermano sui grossi baffi biondi che gli conferiscono un viso molto simpatico ma triste.

Nessuno è con lui, nessuno che gli dica una parola di conforto, nessuno che gli porge una spalla su cui sfogare il suo dolore.

Appena ha cominciato a piovere, c’è stato un fuggi fuggi generale e il piccolo cimitero è rimasto deserto, cupo.

Ormai sono quasi le 17 ed è già buio, solo i lumini danno un po’ di luce a questo luogo fosco, silenzioso.

Penso, ripenso e penso ancora e nonostante devo fare uno sforzo enorme, faccio appello a tutte le mie forze e mi avvicino a lui.

Lo copro con l’ombrello, gli metto una mano sulla spalla e Mario si gira di scatto con una reazione che non mi aspettavo.

Mi abbraccia e si mette di nuovo a piangere come un bambino.

Lo abbraccio e gli porto la testa vicino al mio petto. Gli dò un bacio sulla testa, voglio che senta il mio calore umano, la mia solidarietà, il mio attaccamento.

Nonostante sia un omone di grossa stazza, ex giocatore di rugby, Mario mi fa grande tenerezza, in quel momento vivono la sua fragilità, i suoi sentimenti, le sue debolezze, le sue incertezze, il mondo sembra gli sia caduto addosso.

La pioggia si fa molto più insistente e invito Mario a venire a casa con me.

Ormai non ha più senso fermarsi ancora: fa pure molto freddo e si è pure alzato un vento gelido che non promette nulla di buono.

Mario accetta la mia proposta e una volta a casa preparo subito un buon caffè per entrambi, ne abbiamo proprio bisogno.

Ci immergiamo nei ricordi e in un batter d’occhio si sono fatte le 19.

Fuori sembra cominci a nevicare, c’è un tempaccio da lupi, mi affaccio alla finestra per chiudere le persiane e sento l’aria gelida sulle mie mani.

Propongo a Mario di rimanere da me per la cena e anche a dormire.

Lasciarlo andare a casa con questo tempaccio non mi sembra il caso.

Nonostante il mancato appetito cucino due ravioli in brodo e un secondo piatto improvvisato.

Mario sembra apprezzare la cena, restiamo in silenzio a guardare le notizie del telegiornale.

Dopo cena un altro caffè e Mario si adopra per aiutarmi a sistemare la cucina. A casa, dice, lui e Alma si dividevano i compiti e capitava spesso che la sera sistemasse tutto lui.

Ci guardiamo un film ma a metà noto Mario crollato e addormentato sul bracciolo del divano.

Mi fa davvero tanta tenerezza. Purtroppo lo devo svegliare e lo invito a venire a letto.

Deve accontentarsi della metà del mio lettone, non mi va di farlo dormire sul divano, si sta scomodi. Ammetto che quando si spoglia non resto impassibile al suo fisico possente, davvero un bellissimo uomo.

Una buonanotte veloce e ci addormentiamo. La notte mi sveglio parecchie volte, Mario ha un sonno molto pesante ma russa veramente da campioni.

Meno male che domani è sabato e non si lavoro, potrò recuperare il sonno perso.

Intanto mi gusto questo bellissimo uomo, non dovrei farlo ma mi avvicino a lui, non resisto e gli accarezzo il petto.

Appoggio la mia guancia vicino alla sua e sento tutto il suo profumo di maschio.

La mia mano è irrequieta e dopo il petto gli massaggio la sua incredibile panciotta virile e villosa.

A un certo punto sento afferrarmi la mano e istintivamente la retraggo ma Mario mi blocca e porta la mia mano sul suo pacco.

E’ incredibile ! Mai mi sarei aspettato una cosa simile.

Non so se sono state le mie carezze ma Mario ha un’erezione davvero impressionante, cerco di stringere quell’asta ma sinceramente con una mano fatico.

Chiedo scusa a Mario e lui sorridendomi mi dice che il mio calore e i miei massaggi lo hanno svegliato dal suo torpore e tutto quello che voleva in quel momento era fare l’amore con me.

Vuole essere coccolato, baciato, vuole sentirsi amato, vivo.

Appoggio le mie labbra sui suoi favolosi baffoni e inizio a baciarlo come mai avevo fatto.

Sentivo il suo trasporto verso di me, mi amava con molta passione.

Ci spogliamo completamente e senza esitare prendo in bocca tutta quell’asta come se non avessi mai fatto un pompino prima d’ora.

Sento i gemiti di Mario farsi sempre più intensi fino a esplodermi tutto il suo seme nella mia gola.

Mai avevo bevuto tanto seme, buono, appagante. Bevo fino all’ultima goccia, non spreco nulla.

Mario si gira e si mette in ginocchio, mi offre il suo posteriore.

Ha un culo da favola, molto muscoloso, sodo, ben costruito. La mia lingua lo fruga completamente.

Gli lecco per bene il buchetto che si allarga a dismisura sotto i miei sapienti colpetti di lingua.

Mario non resiste, si allarga il culo con le mani e mi implora di penetrarlo.

Lo faccio volentieri, gli appoggio il mio cazzo ormai turgido e con un colpo deciso lo affondo completamente in quella favolosa caverna.

Mario ha un sussulto di piacere, mi dice che nonostante fosse appagato con la moglie, davanti a un bel cazzo, il suo culo non si tira mai indietro.

Mi confessa che già da ragazzo ha iniziato a flirtare con gli uomini e che il suo primo rapporto completo è stato quando lui sono quindicenne è stato attratto da un uomo di circa 60 anni che lo ha avviato ai piaceri tra maschi.

Il matrimonio poi è avvenuto quasi per nascondere la sua vera natura anche se con Alma è stato un vero idillio e le ha sempre voluto bene.

Il loro forte attaccamento l’uno per l’altra anche per il fatto che non avendo avuto figli hanno cercato di vivere la gioia matrimoniale aprendosi socialmente e impegnandosi in molte attività di volontariato.

Siamo stati un paio d’ore a raccontarci nel cuore della notte.

Siamo di nuovo crollati fino alla mattina e quando ci svegliamo sono già le 10.

Mario mi fissa e mi bacia teneramente. Lo accarezzo di nuovo e gli asciugo quella lacrimona che scesa stanotte gli ha lasciato il segno sotto i suoi bellissimi occhi.

Ci baciamo di nuovo e facciamo ancora l’amore.

Voglio che si senta ancora appagato dal mio amore.

Lo invito a sedersi sulla mia bocca spalancata.

Vedere il suo bellissimo culo aprirsi godereccio sulla mia bocca mi invita ad avere un’erezione mai avuta in vita mia.

Mario se ne accorge e delicatamente mi prende tutta l’asta passando ogni centimetro del mio cazzo, sapientemente mi fa sentire la sua lingua fino a ingoiarmi completamente la cappella bagnata dai copiosi umori che Mario si gusta.

Appena appoggia il suo buchetto spalancato sulla mia bocca la mia lingua non si fa attendere e frugo il suo pertugio fino in profondità provocandogli un piacere davvero intenso.

Lo capisco dalla velocità con cui sculetta sopra di me, sembra non ne ha mai abbastanza.

La mia bocca inizia a riempirsi dai suoi umori, segno è che sta per raggiungere l’orgasmo anale.

E’ il momento più propizio per poterlo penetrare nuovamente.

Lo sollevo e lo invito a mettersi a pecorina in modo da offrirmi il suo culo per poterlo far godere.

Gli appoggio ancora delicatamente il mio cazzo sul suo buchetto e in modo deciso glielo infilo di nuovo.

I miei colpi non gli danno tregua e le mie palle sbattono sulle sue poderose natiche pelose.

Affondo il mio cazzo sempre di più e sento i suoi gemiti farsi sempre più intenso.

Con la mia mano stringo forte la sua cappella che sembra per esplodere.

Con l’altra mano stuzzico i suoi capezzoli turgidi e li sento ingrossarsi come se fossero dei piccoli peni impazziti.

Un urlo di Mario mi anticipa la sua sborrata che oltre a inondare la mia mano, schizza anche sulla parete.

Quasi all’unisono vengo copiosamente nel suo culo caldo, davvero molto accogliente e disponibile.

Sto per uscire ma Mario mi supplica di stare ancora dentro di lui.

Ci rilassiamo una mezz’oretta in quella posizione fino a che il mio cazzo ritorna barzotto ed è costretto a lasciare la “preda”.

Penso di essermi innamorato di Mario ma forse è presto per diglielo.

Devo trovare il modo e il momento giusto per farglielo capire, devo essere molto delicato, non posso dimenticare il momento che sta vivendo.


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