ORSI ITALIANI MAGAZINE


Un'isoletta solo per noi

(parte settima)

Un racconto di Giulio

 

Al sabato mancavano ancora tre giorni, e a qualunque domanda facessi, relativamente alla festa che mi dovevano fare, non ricevevo nessuna risposta, ma solo i cosiddetti sorrisi sotto i baffi.

Il giovedi' mattina, arriviamo tutti e quattro in spiaggia, dopo un bagno in mare decidiamo di andare alla radura dove io ho avuto la prima esperienza, per trovare se possibile un nuovo compagno di giochi. Infatti saliamo e io e Gerard ci mettiamo subito all'opera, mentre Lucio e Carlo si allontanano in attesa dell'arrivo di qualcuno. Gerard si spaparanza palle al vento sulla soffice erba, e io mi accomodo fra le sue gambe iniziando a fargli un bel pompino. Da quando l'ho fatto la prima volta mi piace molto ricevere in bocca dei bei cazzi, e anche nel culo, e cosi' ho iniziato a diventare un piccolo maestro in merito ai pompini sotto la guida di Gerard che ne approfitta anche per godere a piu' non posso, e in fondo a lui piace donare il suo arnese, bocca o culo per lui va tutto bene, lui e' prevalentemente attivo, mentre io ho capito che sono piu' disposto al passivo. Non passa molto tempo da quando ho iniziato a lavorarmi il bastone di Gerard che si alzano dei gemiti dietro a dei cespugli, smetto di lavorare il cazzo e con Gerard ci avviciniamo al punto da dove nascono i gemiti, e ci divertiamo a vedere Lucio e Carlo che si ingroppano due tizi, che non riusciamo a capire se stanno gemendo dal dolore o dal piacere.

Carlo e' ben piantato nel culo di un omone, del peso che si aggira sui 140, 150 chili, e' una montagna di carne e lardo, mentre Lucio si sta facendo un palestrato come lui, che intanto che riceve nell'intestino il bel uccello di Lucio si masturba un cazzo di proporzioni enormi. A quel punto mi inginocchio davanti a Gerard, e ricomincio a lavorargli l'uccello, e quando Carlo si toglie dalla montagna lo sostituisce, mentre Carlo abbevera Ugo, il proprietario di quel corpo mastodontico. Dopo qualche minuto anche Lucio si toglie dal culo di Gianni e ancor Gerard fa cambio passando da Ugo a Gianni e io che fino a quel momento non avevo ancora fatto niente sono entrato dentro Ugo. Aveva due chiappe enormi e morbide come il burro, un culo spalancato e vorace che subito ha inghiottito la mia asta come se fosse un ditino, e i gemiti che sentivamo erano suoi ed erano gemiti di piacere. Tutti e quattro ce li siamo passati tutti e due, e in piu' anche Gianni si e' fatto Ugo, che si e' accontentato di bere tanto sperma da bastargli per un po' di tempo.

Quando tutto e' finito, siamo tornati al nostro scoglio per un bel bagno, e Gerard mi chiede 'Hai visto il culo di Ugo, hai visto come era bello spalancato e ricettivo?' io ho risposto affermativamente e lui ha concluso 'Bene, sabato, dopo la festa, il tuo culo sara' come quello di Ugo', e cosi' dicendo mi ha fatto mettere a ginocchioni e sotto lo sguardo divertito di Lucio e Carlo ha iniziato il lavoro di apertura anale, infilandomi il suo cazzo in un colpo solo e senza alcuna preparazione, cosa che mi ha fatto lanciare un urlo iniziale di dolore, ben presto trasformato di nuovo in godimento. Da quel momento non e' piu' passato tempo senza che io avessi un cazzo che mi trapanava il culo, in qualunque momento uno dei tre soci, mi faceva girare e mi sodomizzava. Un giovedi' infernale per il mio ano che arrivato alla sera ha avuto bisogno di un ammollo in acqua fresca durato piu' di mezz'ora per lenire il bruciore e il formicolio che sentivo. Pronto per andare letto, pensando che fosse finito, e' entrato in camera Lucio con un fallo di gomma, era un fallo nero bellissimo da vedere, era la riproduzione perfetta di un fallo, alle cui estremita' anziche' i coglioni aveva delle cinghie. Gerard mi ha fatto rimettere di nuovo a quattro zampe, mi ha messo della crema sull'orifizio anale, mi ha infilato quel finto cazzo enorme, e me lo ha bloccato con le cinghie nel culo, dicendomi 'Te lo tieni dentro fino a domattina, buonanotte'sss. E con quel coso dentro di me, che mi allarga l'ano ho passato una notte non molto tranquilla. Non riuscivo a capire se era il dolore o il piacere che mi procurava quella cosa nel culo. Ho fatto un sonno agitato, ma so solo che al mattino mi sono risvegliato con l'uccello in tiro, e non per un bisogno fisiologico di scaricarmi, ma era in tiro perche' stavo godendo.

Continua...


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