ORSI ITALIANI MAGAZINE


Il primo

Un racconto di Orsosardo2004

 

Marco ha appena compiuto i diciottanni ed e' un gran bel ragazzo e lo sa: moro e cogli occhi verdi salvia, un fisico asciutto temprato e modellato da lunghe ore di allenamento in piscina. A scuola e' tra i migliori, ha tanti amici e molte gallinelle gli sbavano dietro.

Ma c'e' un ma!

Lo pervade una sorta di tristezza di base, un'irrequietezza interiore, il sentirsi 'diverso' diverso da tutti gli altri, perche' gli amici non parlano che di fighe, vanno in discoteca per rimorchiare, in piscina per adocchiare e a lui, ben lo sa, piacciono gli uomini!

Questo e' il suo turbamento e, solo quando riesce a dimenticare la sua diversita', e' spontaneo e di compagnia.

Anche il suo miglior amico, che s'e' accorto dei continui sbalzi d'umore, non e' riuscito a farlo parlare, a fargli confessare il peso che gli stringe il cuore e, cosi', lui continua un'esistenza tutta rifugiata nella solitudine.

Desidera ardentemente possedere un uomo e, nei suoi sogni, spesso si vede alle prese con uomini maturi, molto virili, baffuti e barbuti, colmi di muscoli, dallo sguardo maschio e forte che, poi, si aprono a lui come fiori!

Se per un ragazzo normalmente gay e' difficile trovare qualche compagno con cui fare sesso, per lui, e per quei suoi desideri, e' ancor piu' impossibile! Quando mai avrebbe potuto coronare il sogno di aprire le forti mele di un uomo per gettarsi dentro di lui e godere?

Cosi', col tempo, s'e' abituato a sognare e fantasticare in solitudine, cosi' come in solitudine si da' piacere!

Alla sua eta', i compagni tendono ad organizzarsi fuori casa e, specialmente le vacanze, non le passano in famiglia. Lui no, tanto da solo o con gli altri non combina mai niente! Cosi', per l'ennesima estate, eccolo qui al mare, con papa' e mamma'.

Il posto e' molto bello: abitano in un bungalow direttamente sulla spiaggia. Dietro vi e' un boschetto, ombroso e fresco, di acacie, mimose e lecci. In questa sorta di paradiso terrestre sorgono altri bungalow e, se mai ci fosse stato un bel maschio, a Marco sarebbe piaciuto consumare proprio li', tra le fresche frasche!

Sogna. Come sempre sogna!

Invece, tutt'attorno a lui ci sono famigliole con bambini. Anzi, con mocciosi!

Anche nel bungalow piu' vicino al suo, c'e' una famiglia composta da un padre, non male, ma completamente glabro - quindi non preso in considerazione! -, una madre, che non sa neppure che faccia ha, e tre figli. Al week-end, pero', vengono a trovarli i nonni: lui sembra molto piu' giovane e giovanile della moglie e ha ancora il corpo ben sodo, bicipiti forti, un bel culo guizzante nascosto nei boxer e tanti peli che, sul petto, incorniciano due capezzoli rosa. A Marco sembra un vecchio, ma in effetti ha una sessantina d'anni.

Marco s'e' accorto che anche il nonno lo guarda spesso e che, non appena puo', gli si siede accanto per informarsi su quel che sta leggendo e, spesso, lo guarda come a voler scoprire in lui segreti nascosti ... e, piu' volte si e' chiesto il motivo di questa assiduita', che certo non puo' avere nessuna origine ambigua: 'E' un signore cosi' ammodo, sposato e anziano che non gli verra' neppure piu' duro!' si ripete, spesso.

Ma i giorni passano e, quando il nonno e' presente, lo tallona da vicino, lo invita a farsi una nuotata, si fa accompagnare al bar dove gli offre di tutto. In questi momenti, i discorsi vertono solo sullo sport, su qualche fatto di cronaca, sul tempo: ovvio! Ormai il vecchio deve aver raggiunto la pace dei sensi! Si sa che a diciottanni, chi supera i quaranta entra nella schiera dei 'vecchi' e per Marco questo e' un vecchio signore. Un gentile, affascinante vecchietto!

 

Una notte, che non riesce a prender sonno perche' ha ammirato un tizio che indugiava sul bagnasciuga proprio davanti a lui e che era un pezzo d'uomo, alto, molto robusto, molto peloso molto bono, insomma!, i pensieri sono piu' volte corsi a quel bell'esemplare e, in egual misura, la sua mano e' piu' volte scesa sul proprio membro teso al punto che, ad un certo punto, decide di uscire per non svegliare i suoi e per, forse, dar sfogo a quella carica elettrica che gli freme nell'uccello

Nel boschetto, tra i rami accarezzati dai raggi di una luna curiosa, sono stese le amache: ne sceglie una abbastanza lontana, si distende e comincia il dolce rituale della mano.

All'improvviso, pero', sente un rumore, leggero e un po' lontano: smette subito di rovistarsi nelle mutande e finge di dormire.

'Dormi?' chiede la voce del nonno.

'Mmmm' assente lui, come mugolando di sonno.

'Ti posso cullare?' non aspetta risposta e comincia a sospingere l'amaca, come fosse una culla.

Ma per spingere, non afferra il cordone laterale, ma gli appoggia una mano sul petto e l'altra coscia.

Per un po'.

Poi, dalla coscia, passa all'inguine e, poi, al pacco che e' ancora tutto in pressione.

Marco continua a fingere d'essere nel dormiveglia: e' turbato, non sa cosa fare.

L'altro, invece, non ha dubbi: e' riuscito a stringergli il membro e non da segno di volerlo lasciare.

Con entrambe le mani gli abbassa lo slip e, improvvisamente, al fresco che ha sferzato finora il membro nudo si sostituisce un dolce tepore umido e una lingua, attenta e precisa, comincia a lavorarlo.

E' bravissimo e gli dona sensazioni che mai, Marco, avrebbe potuto immaginare.

Seppure immerso nel sonno (finto), gli scappano alcuni mugolii, qualche fremito, poi, improvvisamente una scossa lo frusta sulla schiena e riversa tutto se stesso tra quelle dolci labbra.

Il nonno deglutisce, gli fa un'ultima carezza di commiato e se ne va, lasciando Marco, esaurito e soddisfatto: la cosa gli e' piaciuta, ma come si puo' essere cosi' perversi? Fare sesso con un vecchio? E se li avesse visti qualcuno?

Con tutte queste domande, e con il ventre coperto delle bave di sperma sfuggite alle labbra dell'uomo, Marco si tuffa in mare per una nuotata purificatrice.

In casa, trova presto il sonno della calma dopo la tempesta.

 

Quando, il giorno dopo, sdraiato a leggere in spiaggia, si vede raggiungere dal nonno, gli prende un colpo! Sperava che tutto fosse finito li'! Decide di mantenere la versione di chi ieri sera dormiva e non s'e' accorto di niente.

'Ma hai goduto!' insiste l'altro.

Allora, guardandolo seriamente negli occhi, dice 'Ieri lei non ha fatto niente e, anzi, non ci siamo neppure visti! E non si faccia vedere piu' da me!'

Raccattati stuoia e libro, si alza, raggiunge uno sperone di roccia e ignora per tutto il pomeriggio lo sguardo insistente dell'uomo.

Durante la notte, Marco si sveglia di soprassalto: nel sogno stava sodomizzando una specie di camionista che, improvvisamente, aveva girato il viso verso di lui ed era quello del nonno.

E' spaventato: 'Non sara' che adesso divento anche uno di quelli che vanno con i vecchi! Non voglio diventare un gerontofilo!' si ripete.

Si alza e va silenziosamente in bagno e, sfruttando l'erezione in corso, comincia a smanettarsi, felice perche' il desiderio lo porta ad immaginare un trenta-quarantenne maturo, molto virile, baffuto e barbuto, colmo di muscoli, dallo sguardo maschile e forte che lo stringe e lo spompina.

Meno male: tutto e' tornato alla normalita'!

Certo, pero', che il signor Giovanni e' proprio bravo e sebbene sia cosi' vecchio, e' ancora un bell'uomo ma con lui non ci sto piu': voglio andare con gli uomini e non con i vecchi! Continua a ripetere, ogniqualvolta si accorge di pensare a lui.

 

Sdraiato al sole, mentre continua nella lettura del giorno prima, il pensiero di Marco va, spesso, all'uomo e si meraviglia perche' questo non viene a 'infastidirlo' come al solito

Infastidirlo? in fondo non e' proprio fastidio e' che e' cosi' anziano

A meta' mattina, il vicino di bungalow gli si avvicina 'Marco, me lo fai un favore? Noi dobbiamo andare al super e mio suocero non sta bene, e' rimasto a letto non ti spiace dargli un'occhiata, ogni tanto? Non siamo abituati a vederlo ammalato e non vorrei che avesse bisogno di aiuto!'

Ovviamente non puo' dirgli di no: 'Tanto resto qui: se ha bisogno mi chiama!'

Infatti, puntuale, dopo cinque minuti ecco che quello chiama 'Marco per favore, puoi venire un momento?'

Nella penombra della cameretta lo vede steso, tutto nudo sul letto, che agita un bell'uccello robusto e lungo.

'Cos'ha bisogno?' finge di chiedere burbero, ma, con le braccia aperte, quello lo attrae e, meravigliato, sente tendersi il proprio membro. 'Non devo stare qui! Devo andarmene subito!' Si ripete, mentre ormai l'altro gli ha abbassato il costume e s'e' imboccato tutto il suo arnese, completamente arrapato.

Lui, immobile, non sa cosa fare, dove guardare cosa pensare.

E, ancora, il nonno prende la decisione: senza staccarsi da quel pezzo di carne fremente che gli bussa, caldo, al palato, prende entrambe le mani di Marco, se le passa sul corpo, le fa scendere fino alle cosce e se le passa dietro, verso il sedere.

Marco, turbatissimo, non sa cosa fare, ma accetta che l'altro lo usi e capisce anche quello che ha in mente. Ma, sebbene abbia da sempre sognato di fottere, farlo con un vecchio, proprio non gli garba.

La carne e' debole e la voglia tanta, cosi', come colto da raptus, lo ruota supino sul letto, gli si stende sopra, fa scorrere lentamente la punta vogliosa del proprio sesso finche' scivola in un dolce solco e, piu' giu', in un burroso e tiepido, palpitante fiore.

Gli e' subito tutto dentro e, mentre l'altro lo incita con frasi oscene, comincia a montarlo con vigore. Ben presto e' tutto finito.

Vergognandosi con se stesso, scappa e attraversa a lunghe falcate la spiaggia e, nell'acqua, nuota e nuota, come se quest'azione gli permettesse di non pensare ha fatto quello che attendeva da tanto, ma invece che con un uomo, con un vecchio!

Che schifo!

Si ripete che si fa schifo! E ha paura che figlia e genero capiscano, sappiano, lo sputtanino!

Solo dopo piu' di un'ora torna a terra: tutto e' calmo e normale come prima e la gente che gli rivolge lo sguardo non lo accusa d'essere un finocchio!

Certo che e' ben strano il comportamento di quell'uomo: lui, a diciotto anni, non si fa altro che seghe e quello, che e' grande, anzi vecchio, che e' sposato e nonno, lo spompina e se lo fa mettere dentro!!!

Vorrebbe saperne di piu'.

Cosi', quando nell'assolato pomeriggio, e' steso sulla sabbia e l'uomo si avvicina, gli chiede: 'Dica un po', signor Giovanni, ma lei, che e' sposato, perche' fa certe cose?'

Lentamente, sottovoce, l'altro risponde: 'Esclusivamente perche' mi piace e perche' tu sei un gran bel ragazzo! Certo, io non vado con chi capita, ma quando vedo qualcuno bello come te e che si capisce che non ha ancora fatto sesso, mi spunta la voglia e mi piace insegnargli tutto, fare tutto con lui!.'

E vedendo che Marco non osa chieder altro 'Se vuoi lo facciamo ancora.'

'No no! Anzi si', mi piacerebbe ma ho paura che i miei, vedendomi con lei, possano pensare '

'Perche'? Perche' sono piu' anziano di te?'

'Si' '

Poi: 'Ma se volessimo farlo, dove potremmo andare?'

'Allo stagno. Ci troviamo li' ' e, cosi' dicendo, si allontana verso le dune con quel suo passo elastico che non fa certo intuire il gran peso di anni che grava su quei garretti.

Marco e' turbato, ha capito che allo stagno potrebbe fare ancora all'amore, ma in qualche altro modo non sa come, ma certamente e' qualcosa di 'sporco' che lo eccita.

Lo segue, a qualche passo di distanza, senza profferir parola: il corpo dell'adulto si muove svelto davanti facendogli strada prima nel boschetto, poi tra le dune colme di asfodelo.

E', ancora, un bell'uomo, ben proporzionato, forte, virile, con l'abbronzatura ambrata tipica dei biondi. Sotto al costume vibrano le due mele tonde e Marco si accorge di desiderare di penetrarle ancora.

 

Sulla riva dello stagno ci sono due uomini suppergiu' dell'eta' del nonno. Stanno pescando, ma non si riesce a vedere cosa fanno esattamente.

'Aspettate, che veniamo anche noi!' avverte il signor Giovanni, mentre gli altri si interrompono interdetti e meravigliati dell'intruso, cosi' giovane.

I due sono anch'essi dei begli uomini, s'accorge di pensare Marco, abbronzati come chi sta molto all'aperto, con belle braccia possenti e coperte da folta peluria, cosi' come petti e gambe lui si attarda a rimirare le due figure, forti e rudi e s'accorge che, anche questi due, gli piacciono. Hanno preso delle carpe, che sono pesci senza dentatura, si sono abbassati i costumi sul davanti e, ora, stanno infilando nelle loro bocche ansimanti i loro sessi vogliosi per godere degli spasmi della morte delle povere bestie.

Marco non sa se sgridarli per l'atrocita' di quell'agonia o se ammettere, con se stesso, di voler provare. In ogni caso la scena lo ha ormai eccitato e il costume fatica a noscondere un'erezione violenta.

Uno passa a Giovanni una cernia (che subito viene riempita dal membro fremente), l'altro si avvicina a Marco, lo accarezza al di sopra del costume, guardandolo fermo negli occhi, poi improvvisamente glielo fa scivolare dai fianchi, si porta il pene ormai eccitatissimo alle labbra e comincia a farlo godere.

'Cavolo, questo e' ancora piu' bravo!' Si accorge di pensare, mentre l'altro attira a se' il Giovanni, lo fa girare e, pur continuando il pompino, lo incula.

La scena e' estremamente eccitante, a Marco sembra di non farcela gia' piu': sente la propria eccitazione riempire tutta la bocca dell'uomo e sta per giungere al punto di non ritorno. Ma l'uomo se ne accorge e, con fermezza e determinazione, gli dice. 'Vienmi dietro e chiavami!' Cosi', come se fosse la cosa piu' naturale del mondo!

Infoiato come mai, Marco esegue l'ordine: lo sfintere e' ben piu' duro e secco, rispetto a quello burroso del giorno prima, allora si sputa istintivamente sulle dita, glielo massaggia e, poi, glielo mette, in un sol colpo, dentro. Spinge fino in fondo, aiutato dall'altro che, mugolando di piacere e d'assenso, spinge in senso opposto, e s'accorge di toccare veramente il fondo di una voragine viva e calda. Comincia a dare colpi che sembrano squassare la carne dell'uomo, nella bocca del quale ora entra il cazzo del terzo uomo, che ha abbandonato la cernia.

I colpi di Marco, attraverso il primo, si ripercuotono su Giovanni che gorgoglia di piacere ed incita tutti: il piu' sporcaccione e' proprio lui; pero', sembra che quelle parolacce piacciano un po' a tutti, che ansimano, annaspano, imprecano finche' Marco, per primo, e poi tutti gli altri, raggiungono l'orgasmo.

 

Solo un ciao, scambiato in fretta, e tutti se ne vanno, lasciando li', puntati al cielo, gli occhi fissi delle cernie.

Marco, ora, le guarda: la sensazione di sporco che i vecchiotti gli avevano indotto, se n'e' andata, lasciandogli un senso di sazieta' e completezza. Si', gli uomini gli piacciono, ma ancor piu' questi che oltre ad essere dei bei fusti, hanno avuto tanto tempo per fare esperienze e trasformarle in piacere per lui!

 

 


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