ORSI ITALIANI MAGAZINE


Il gusto del peccato (parte settima)

Un racconto di sessantaquattro

(sessantaquattro@infinito.it)


Tornai a casa scosso per quanto era successo; mio padre stava sistemando le ultime cose prima della partenza col peschereccio.

'Allora, com'e' andata con i tuoi amici?'

'Bene, ci siamo divertiti parecchio!'

'Domani si parte! Se vuoi venire anche tu, dovrai fare la levataccia. Si partira' molto presto.'

Mio padre era riluttante all'idea che andassi ma grazie anche a Thomas, riuscimmo a convincerlo.

Quel pomeriggio dormii tutto il giorno, alla sera preparai il borsone buttandoci dentro qualche vestito che mi sarebbero serviti durante quei giorni in cui eravamo via.

Inizialmente pensavo si stesse via soltanto una notte, poi venni a sapere che saremmo rimasti per tre giorni. Non ci potevo credere. Ero strafelice.

La sera mio padre e Max uscirono insieme a Thomas, Enzo e Giuliano, per decidere l'orario di partenza. Dovetti rinunciare da andare con loro e la sera la passai in casa insieme a mia madre e delle sue amiche; la mia testa pero' era da tutt'altra parte, immaginavo come potessero essere i prossimi giorni in compagni di tutti loro. Ero cosi' confuso e agitato che rimasi sveglio e li sentii rincasare. Papa' mi raggiunse in camera e disse che la partenza era prevista per le 4.30, che ci avrebbe pensato lui a svegliarmi.

Alle 2.30 ero ancora sveglio, mi giravo e rigiravo nel letto

'Ehi, sveglia, e' ora di andare!'

'Mh..Ma che ora e'?' dissi mentre mio padre mi strappo' il lenzuolo di dosso e getto' il borsone sul letto.

'E' gia' tardi! Vestiti!'

Scesi a mangiare qualcosa per colazione, ma ero ancora troppo addormentato. Uscimmo di casa per le 4. Thomas era gia' fuori ad aspettarci. Caricammo i borsoni nel bagagliaio e partimmo. Mi appisolai nei sedili posteriori mentre papa', Max e Thomas parlavano forte dei possibili attracchi.

Raggiungemmo la barca di Thomas in anticipo, ne' Enzo ne' Giuliano erano ancora arrivati. Portammo i borsoni nella barca.

'Per i letti che si fa?' chiese papa'.

'Bhe, nel letto a una piazza e mezza puoi dormire con Gio'. Il singolo prendilo pure tu Max, l'altro lo daremo a Giuliano. Enzo ha il divanetto e poi c'e' anche quella poltrona. Poi comunque si fanno i turni, per cui non c'e' problema, uno dormira' nel letto dell'altro quando questo non c'e'.'

Sistemai i borsoni sotto al letto e uscii. Dopo pochi minuti arrivarono sia Enzo che Giuliano. Vista l'ora e la brezza del mare, vestivano con un leggero kway. Enzo indossava dei calzoncini corti dai quali sbucavano due gambe grosse e muscolose, Giuliano dei calzoni verde militare con tasconi militari che fasciavano un culo sodo.

Partimmo che era ancora buio, mi appisolai sul divano e dormii fino a tarda mattina.

Mi svegliarono le voci forti degli uomini, che erano tutti fuori. Li raggiunsi.

'Ah, ti sei svegliato finalmente!' disse papa'.

'Non sono abituati a fare certe levatacce questi sbarbatelli!' disse Thomas

Passai la mattina ad ammirare lo splendido panorama del mare, e poi rientrai per preparare qualcosa per pranzo. Ognuno aveva un preciso compito da fare, il mio era quello di cucinare, ripulire e sistemare l'interno della barca. Visto che, data la mia scarsa prestanza fisica, non servivo a molto nei lavori manuali. Anche Thomas era un ottimo cuoco, cosi' cucinammo insieme, mentre preparava il sugo, mi accertavo che la pasta non scuocesse.

Nel pomeriggio, mentre gli altri facevano una pennichella, uscii a prendere un po' di sole.

Rientrai per prendermi da bere, Thomas dormiva sdraiato sul divanetto coi piedi appoggiati sul braccioli e le braccia conserte che facevano risaltare la forma dei suoi pettorali. Papa' era nel letto a una piazza e mezza, anche Enzo era sdraiato li'. Giuliano e Max erano nei letti singoli.

Si svegliarono tardi, quando il sole cominciava ormai a tramontare, avevano recuperato tutte le ore di sonno, mentre mi godevo quella totale pace che mi circondava.

La sera andai a farmi una doccia mentre loro erano ancora tutti fuori, poi preparai qualcosa per cena. Alla sera giocarono un po' a carte, naturalmente a soldi. Rimanevo a guardarli e facevo avanti e indietro portando loro la birra. Poi Thomas, papa' e Enzo uscirono.

Giuliano e Max sono gia' a letto, quando mi sdraio nel letto a una piazza e mezza, e' l'una in punto.

Mio padre e' ancora fuori con Thomas ed Enzo, gli altri dormono gia', mi sto quasi appisolando quando sento entrare qualcuno, e nella penombra riconosco Enzo.

Mi si avvicina e mi scuote la spalla come per svegliarmi.

'Fammi un po' di spazio, non mi va di stare scomodo sul divano, e visto che tuo papa' rimarra' con Thomas fino a mattina, dormo qui' mi dice sorridente con i suoi ipnotizzanti occhi grigi. Non accende neanche la luce e silenziosamente, inizia a spogliarsi.

Sono girato sul fianco destro e con gli occhi semichiusi mi gusto quello spettacolo.

Enzo si sfila i calzoncini e li appoggia nel borsone sotto il letto, rimane solo con un paio di slip neri da dove escono due gambe possenti e muscolose ricoperte da morbido pelo e una canottiera bianca che fascia il suo petto possente e villoso. Ho davanti a me un adone di un metro ottantacinque per 90chili, una stazza da vero stallone da monta, robusto con una bella pancetta soda, capelli rasati a nascondere l'ampia pelata, un pizzetto nero circondato da una barba incolta di due giorni, un petto ampio e sodo con tanto pelo scuro e fitto.

Nella penombra intravedo fra le pieghe dei suoi slip un rigonfiamento che pende leggermente a sinistra. Deve avere un cannone niente male!

Rimasto scalzo si dirige verso la porta del bagno

Uahoo! Che culo sodo e benfatto che ha! E che spalle larghe, la schiena poi, ricoperta solo da pochi peli proprio al di sopra delle chiappe

Raggiunge il bagno e neanche questa volta accende la luce, la porta e' aperta, sento lo scrosciare della sua piscia. Esce dal bagno toccandosi le palle, e si ferma un attimo davanti al letto con le mani ai fianchi, mi guarda. Cazzo, chissa' perche' mi sta fissando?! Sono in forte agitazione.

Mi alzo dal letto, e lascio sistemare Enzo, che dice vuole dormire accanto alla parete.

Alza un lembo del lenzuolo e si corica con addosso una canottiera bianca e gli slip neri.

Rivolge il viso alla parete dandomi le spalle, rientro nel letto, guardando Giuliano e Max che dormono. Appena mi sdraio, sento il suo tepore vicino al mio corpo e il suo respiro forte che situazione eccitante.

Il caldo mi invade completamente, il mio eccitamento cresce in maniera vertiginosa, il cazzo mi si e' gonfiato all'inverosimile, mi fa quasi male. Le lenzuola si appiccicano alla schiena mentre una leggera brezza entra dalla finestrella permettendomi di respirare.

So gia' che quella notte sara' un inferno. Guardo l'ora, le lancette battono l'una e un quarto.

Il sangue delle tempie mi pulsa forte, sento il tic tac della sveglia, il russare di Giuliano, vedo Max a bocca aperta che dorme beatamente, anche Enzo comincia a respirare regolare, sono convinto che si stia per addormentare.

Non riesco a prendere sonno, scanso il lenzuolo e vado in cucina a bere. Apro il frigo e prendo qualcosa di ghiacciato che sia in grado di placare i miei bollenti spiriti. Nell'aria c'e' qualcosa di magnetico: odori, rumori, la luce soffusa della luna che si riflette sul corpo nerboruto di Max, il tutto mi inebria intontendomi e mi proietta in una dimensione surreale. Salgo dalla scaletta e spio mio padre e Thomas intenti a ridere e scherzare sorseggiandosi una birra. Rientro, mi avvicino al letto. Enzo si e' girato, ora sta supino, con la testa rivolta verso la mia parte.

Lo osservo.

I tratti del suo viso sono marcati e virili: mascella pronunciata, sopracciglia foltissime e nere e quegli occhi scuri che anche ora che sono chiusi riescono ad essere intensi e penetranti.

Sono confuso e mi sento mancare poi scendo a fissare il collo taurino, e i folti peli che fuoriescono dalla canottiera bianca, le sua braccia forti e pelose

Ho i capogiri

Mi sto eccitando sempre di piu', e il suo viso da gran porco e la sua stazza, amplificano questo mio stato, ingigantendo in maniera insopportabile la mia eccitazione fisica e mentale.

Lui cambia posizione, ora e' disteso sul fianco destro, col viso rivolto verso di me.

Mi rimetto a letto voltandogli la schiena, poi mi rigiro, lo vedo, e' vicino a me. Respira forte, vedo il suo profilo maschio, i peli neri e fitti del petto; sono immobile, il suo viso e' poco distante dal mio, mai sono stato tanto vicino ad Enzo, ora sento persino il profumo del suo alito, un profumo di birra e sigaro, riesco quasi a percepire il calore della sua pelle ambrata. A pochi centimetri da me dorme un uomo maturo e possente, Enzo ha gia' passato la soglia dei quaranta e il suo sguardo austero misto alla sua voglia di scherzare mi hanno eccitato fin dal primo istante in cui lo incontrato in quel bar con mio padre.

La sua mano e' vicinissima al mio petto. La fisso, e' forte, carnosa, le grosse vene sporgono, le unghie sono corte, poco curate, sulle dita una leggera peluria, il pollicione e' veramente grosso, forse come due mie dita messe insieme.

La barba incolta e ruvida di solo un giorno che gia' segna prepotentemente il viso contornando il pizzetto e ombreggiando le mascelle squadrate.

Non resisto a guardarlo, il mio cazzo duro tra i calzoni del pigiama, pulsa fino a farmi male. Me lo stringo forte e lo spingo verso il basso. Questo pezzo di manzo accanto a me mi sta facendo perdere il controllo, e' come se ad ogni suo respiro il mio cazzo crescesse di dimensione e il mio cuore pulsasse ancora piu' veloce.

Mi si e' azzerata persino la salivazione.

Ora la mia mano sembra aver vita propria, ormai non la controllo piu', si avvicina al suo petto, e molto lievemente sento sui polpastrelli i suoi morbidi peli. Poi la ritraggo veloce.

Mi rigiro, cazzo, devo dormire!!

Ma la voglia e' tanta, indietreggio verso di lui fino a sentire la sua mano vicino alla mia schiena; gliela afferro delicatamente, e la ripongo sulla mia chiappa.

Ora la sua mano calda e' sul mio culetto, rimango immobile e fingo di dormire. Ma non riesco!

Cazzo, che mi succede?!

Lentamente indietreggio ancora, ora la mia schiena e' vicinissima al suo petto e alla sua pancetta, sento il suo fiato caldo sul mio collo. Mi provoca un enorme piacere, un brivido interno che mi percorre la schiena.

Quando Giuliano tossisce e si gira nel letto dandoci le spalle, mi viene un mezzo infarto, trattengo il respiro, poi rimango immobile per qualche minuto.

Ma non riesco piu' a resistere, il cuore mi e' arrivato in gola, mi giro verso di lui, il suo petto e' talmente vicino al mio naso, che ogni volta che respiro i suoi peli si muovono. Che buon profumo che ha addosso, un odore di fumo misto alla fragranza forte e decisa del dopobarba.

Allungo la mano verso il suo pacco, gli sono vicino; con l'indice tasto la consistenza di quel pezzo di carne che riempie completamente gli slip. Dio, ma che sto facendo? Questo mi uccide! Ma non mi importaSento la mia mano entrare in contatto con il suo uccelloho il cuore in gola per la paura di essere scoperto e per l'eccitazione.

Sto per infilarci dentro la mano, quando lui d'improvviso apre gli occhi e mi sussurra all'orecchio:

'Ti piace...vero piccolo frocetto?! Hai voglia di riempirti la bocca, non e' cosi'? Allora perche' ci metti tanto?! Forza!' e cosi' dicendo mi spinge la testa verso il suo cazzo.

Ormai sono in delirio, mi sembra incredibile che mi abbia detto quelle parole!

Mi abbasso, mentre lui mi copre col lenzuolo, sento quel pezzo enorme di carne calda. Appoggio sopra la mano tastandone la consistenza.

Le sue gambe si divaricarono e il suo grosso pacco ancora imprigionato dagli slip sembra gridare liberta'.

Annuso gli slip, li sfilo, nella penombra la sagoma della sua grossa minchia si lascia scorgere ancora adagiata sulla gonfia sacca dei coglioni. Gli afferro il cazzo, non tanto lungo ma sicuramente grossissimo, carnoso e bollente. Quanto tempo che aspetto questo momento!! Lo scappello e lecco il glande, sa di salato, e' buono.

"Dai forza...voglio vederti succhiarmelo!!" mi dice mentre inizio a slinguettare veloce lungo le pareti venose dell'asta e poi risalgo verso la punta turgida e gonfia. Sono fuori di me per l'eccitazione e la paura che prima mi stringeva alla gola, ora si scioglie nell'incosciente abbandono di quel pezzo di carne; succhio il cazzone di Enzo con avidita' provocandogli un enorme piacere.

A stento entra nella mia bocca. Poi passo dall'asta ai grossi coglioni, cerco di accoglierlo tutto in bocca, mentre il cazzo inizia a crescere sempre piu' mentre lui appoggiandomi delicatamente le mani sulla testa, mi accarezza i capelli. Un uomo potente forte e con un fisico taurino sotto di me. Lo sto facendo godere!

Per un attimo, ho la sensazione che cio' che sto facendo e' una follia ma mi e' sufficiente far scivolare la mano sul suo addome contratto e sentire il suo uccello indurirsi nella mia bocca, per continuare a godere.

Nel buio riesco a distinguere la magnificenza di quell'affare, poi lo bacio sui peli del suo grosso e massiccio ventre, risalgo sul petto e gli alzo la canottiera. Un torace possente e ricoperto da nera pelliccia mi si presenta davanti, quante volte ho sognato questo momento da quando ho conosciuto Enzo e gli amici di mio padre al bar giu' al porto!

Enzo mi indirizza verso i capezzoli, glieli lecco e li mordicchio, ne gusto il loro sapore. Dio, che buon profumo che ha addosso, un profumo di bagnoschiuma forte e legnoso, che si confonde all'odore di sigaro.

Passo da un capezzolo all'altro, succhiando avidamente. Sono belli enormi, dritti e robusti. Li tiro, li torturo con piacere e lui geme di piacere. La sua pelle e' caldissima, i suoi peli sono ispidi e pungenti; la mia mano scivola sui suoi pettorali e le dita stringono e palpano la sua carne maschia. Lecco ogni dettaglio del suo petto villoso, afferro' la catenella d'oro attorno al collo il cui ciondolo si perde tra la foresta di peli del petto, la lecco; poi insinuo la lingua tra le sue ascelle e succhio i peli lunghi e odorosi. Continuo a leccare scrupolosamente l'ascella di Enzo, mentre lui sorride di piacere.

Con la lingua mi sposto verso il basso, leccando la sua pancia soda e pelosa.

Poi mi avvicino di nuovo al suo grosso cazzo, l'odore acre, mi riempie le narici mentre lo ingoio affondando il naso tra i suoi peli pubici.

"Che gran puttana che sei!!"mi sussurra Enzo, prendendomi la mano e passandosela sul petto villoso.

"Che direbbe tuo padre, lurida checca, se rientrasse ora all'improvviso e ti vedesse?"continua a dirmi, inarcando la schiena come per un improvviso spasmo di piacere.

Gia', e che direbbe se vedesse uno dei suoi migliori amici farselo succhiare da suo figlio? Penso io..

Ma non rispondo, continuo a pompare regalandogli uno splendido servizio. Lui si morde il labbro carnoso per non mugolare, mentre Giuliano e Max continuano a dormire rumorosamente.

Lo guardo in viso, mentre le mie calde labbra scivolano lungo il bastone venoso, fino a che non sento la cappella chiudermi la gola in profondita'.

'L'avevo capito subito che eri un frocetto in cerca di cazzo, ma non mi aspettavo che fossi cosi' troia' dice Enzo ansimando di piacere.

'D'ora in poi sarai la mia piccola troia succhiacazzi'

Che delizioso sapore ha il suo uccello . Sono come in trance mentre ciuccio e lecco le grosse palle pelose dal sapore di maschio.

Continuo a pompare in maniera ossessiva mentre mille pensieri mi affollano la mente, da un momento all'altro potrebbe entrare mio padre sento i suoi passi fuori dalla barca!

Ma dopo poco, quella minchia dura che mi scandaglia la gola e le mani forti di Enzo che mi guida la testa verso il suo piacere, sono le uniche cose che voglio sentire.

Ho la bocca piena di quel grosso cazzone odoroso che scompare fino a sbattermi i coglioni sulla bocca.

"Oh! Mhh, ma sei bravissimo, ci sai davvero fare puttanella. Si'ii, continua cosi, pompinaroSucchi meglio di una puttana!" mi dice mentre mette delicatamente una mano dietro la mia nuca e mi guida lungo la sua asta.

Sono eccitatissimo, sto succhiando il cazzo a quel super bonazzo di Enzo!! E a lui sembra piacergli!!! Lo sto facendo godere piu' di tutte le troie che mi hanno preceduto, me lo confessa lui stesso!!!

La mia lingua velocissima ed esperta esplora veloce la sua grossa e violacea cappella.

Mentre continuo a pompare, Enzo, mettendosi leggermente sul fianco, mi stringe la testa tra le sue gambe possenti, quasi a volerla schiacciare. Sento i grossi muscoli delle cosce premermi contro le tempie. Le mie mani tastano quei polpacci di marmo ricoperti da morbido pelo.

La mia lingua si insinua nel buchetto della sua cappella, si ostina a leccare il filetto che la congiunge all'asta, poi risalgo leccandogli l'ombelico peloso.

Mi prende con le mani la testa e mi fa risalire.

'Bravo, ora girati che voglio infilzarti come uno spiedino!'dice

'Ma mi farai male con tutta la tua nerchia! Ci sentiranno!' rispondo

'Basta che farai la brava bambina, stringi i denti e rilassati, al resto ci penso io!'

Mi volto, Enzo, premendomi il palmo della mano sulla pancia, mi spinge a se'.

Si avvicina ancora, mi abbassa gli slip, sento il suo cazzo tra le mie chiappe.

Mi mette la mano sul culo, inizia a far scorrere le dita in lungo ed in largo fra le chiappe, e sputando sul palmo della mano, inizia a infilarci dentro il dito.

'zitta troia.. non urlare ora te lo affondo tutto nel culo fino alle palle'

Sputa sul suo cazzo e poi sul mio buchetto. Spalma la saliva e si rimette a spingere come un animale..

Sento il mio buchino contratto che tenta di allargarsi sotto le poderose spinte dell'uomo..

Il mio desiderio di sentirlo entrare mi aiuta ad allentare e distendere i muscoli anali.

'zitta troiazitta ' dice tappandomi la bocca con una mano.

Inizia a tirarmi per i capelli e a pizzicarmi dolorosamente le natiche.

Sento che mi si allarga il buco, sento il suo dito che risale per le mie viscere.

Non capisco piu' nulla, le sue grosse dita mi ispezionano lo sfintere, quelle dita che grondano saliva e che cercano di penetrarmi.

Avverto il suo cazzo che mi si appoggia fra le gambe, il suo petto peloso a contatto con la mia schiena mi procura continui brividi di piacere, sono al culmine dell'eccitazione, sto per venire.

Ormai il mio buchetto e' abbastanza dilatato per accogliere quattro dita della sua manona, allora, appoggia la sua grossa cappella sul mio buchetto, e tappandomi la bocca con la mano, con una botta forte e decisa, mi infila gran parte della sua nerchia. Non riuscendo ad urlare gli mordo istintivamente il palmo della mano.

'zitto, zitto!' dice spingendomi forte la mano sulla bocca.

Piu' mi incula e piu' le fitte di dolore si affievoliscono lasciando presto il posto ad un piacere sublime. Sento che sono pieno di lui mi sento estasiato, tento di stringere il buco ma non ci riesco, mi ha spaccato, sono pieno e felice.

Inizio a muovermi verso di lui, sincronizzando le mie spinte con le sue, lo sento entrare dentro di me ancora piu' in profondita', mi sta lacerando l'intestino ma e' una sensazione splendida. Mi tira violentemente verso di se prendendomi per i fianchi, si ferma alcuni secondi con l'uccello completamente in me, e' sudatissimo.

"Ti piace?" mi chiede all'orecchio

"Lo senti il mio bastone duro? E' tutto tuo'

"Si, dai ancora" lo incito io

Spingo ancora indietro il culo assecondando i suoi movimenti lenti. Un rivolo di saliva mi cola da un angolo della bocca. Solo il contatto con il cazzo di Enzo mi fa sbavare.

Spinge forte, entra fino alla base dell'asta. La pelle del mio culo e' tutta in tensione a causa di quel cazzo, e sembra debba squarciarsi da un momento all'altro.

Il suo cazzo, mentre pompava, quasi mi esce fino al glande per poi rientrare prepotentemente dentro di me; lo sento ansimare, il suo respiro si e' fatto piu' veloce.

Voglio farlo godere come nessuno ha mai fatto, uomo o donna che sia.

Desidero sentire a ogni costo il sapore della sua sborra; voglio bere il suo seme dopo avergli pompato per bene l'uccello.

"Aspetta, voglio bere la tua sborra' lo supplico

Allora lui sfila il suo cazzo. Mi rigiro, e dopo averlo ripulito con la maglietta, lo riprendo a spompinare senza sosta, sento che sta per venire e che basterebbero un paio di succhiate ancora per farlo esplodere.

Eccitato risponde:

"Certo piccolo! Fa caldo e hai tanta sete, vero? Leccalo tutto! Fammi godere frocetto." I miei movimenti sull'asta si fanno sempre piu' decisi e veloci. Nei suoi occhi leggo il completo godimento.

"Non ti staccare, adesso preparati, che ti annego di sborra" dice ansimando.

Le grosse mani mi stringono la testa e mi schiacciano il viso con forza contro il suo ventre. Mi sento soffocare. Il naso si ritrova completamente chiuso in quei peli pubici con odore intenso. Per non strozzarmi cerco di rilassare la gola e di ingoiare tutto il cazzo di Enzo fino alla base.

'Cazzo sborro!' dice afferrandomi la testa per i capelli per tenermela ferma.

Il mio movimento si interrompe al suono di un grido di piacere soffocatogli in gola.

Passa una frazione di secondo poi mi riversa in bocca tutta la sua broda caldissima e densa, mi riempie la bocca per poi colarmi come lava incandescente lungo le pendici del collo. Deglutisco piu' che posso tutta quella sborra calda.

"Siiiiii, prendila tutta! Bevi troia! AAAAAAAH!".

Inghiotto per la prima volta la crema densa di Enzo, che gusto con ingordigia, e mentre la ingoio, lui mugola di piacere.

Lo osservo, una gocciolina di sudore gli percorre la fronte e ricade sul petto villoso.

Riesco ad ingoiarla solo in parte. Il resto, per non strozzarmi, la faccio fuoriuscire dagli angoli della bocca. Enzo con una mano mi tiene ferma la testa, mentre finisce di sborrarmi in bocca si muove a scatti sopra di me preso dagli spasmi incredibili di piacere.

Tenendo il palmo della mano sotto il mio mento, raccoglie l'eccesso di sborra fuoriuscito dalla bocca che non sono riuscito a ingoiare.

Ripulisco per bene tutta la superficie di quella mano succhiando poi le dita a una a una.

Mi passa il pollice sulle labbra raccogliendo le ultime gocce di sborra e poi me lo infila in bocca. Afferrandomi per i capelli mi costringe a ripulirgli minuziosamente il cazzo, affondando la lingua nella folta peluria che avvolge quel corpo vigoroso.

Il suo cazzo ora e' floscio, invitante e scappellato; grosso e umido. Me lo sfila dalla bocca, e me lo sbatte due tre volte in faccia frustandomi. Poi riappoggio la testa sulle sue cosce, ho le labbra lucide di sperma.

Mi risistemo, e mi giro sul fianco. Lo vedo supino, con le gambe aperte e gli occhi socchiusi per il godimento.

Quando mi volto dandogli le spalle, gli altri dormono ancora.

Sento le mani callose di Enzo che, poggiate sui miei pettorali, mi stringono piano i capezzoli irti, socchiudo gli occhi compiaciuto e mi lascio andare, la sua mano va' a controllare lo stato del mio cazzo palpandolo in modo violento da sopra il pigiama, mugolo dal piacere datomi da quella presa.

Mi infila la mano negli slip e inizia a segarmi. Non capisco piu' nulla. Mi mette l'altra sua mano in bocca, la lecco, succhiando le dita come fossero cazzi.

Nel frattempo lui mi masturba facendomi godere come un pazzo.

Sento il calore del suo corpo sul mio, la sua morbida peluria a contatto con la mia schiena. Poi mi lecca il collo, la sua lingua calda mi ispeziona l'orecchio, il suo pizzetto sfrega sulla mia pelle. Gli accarezzo la testa, passando la mano sopra la sua pelata.

Non resisto e vengo in mano a Enzo, che incurante continua a segarmi facendomi male.

Poi mi stringe forte il cazzo, quasi a volerlo stritolare e mi porta la mano piena della mia sborra alla bocca. La ripulisco gustando il sapore del mio stesso seme.

Infine mi si avvicina all'orecchio:

'Buonanotte cucciolotto!' dice e si gira dall'altro lato.

Rimango a lungo senza prendere sonno, il culo mi pulsa ancora, e il cuore mi batte all'impazzata quando Thomas rientra per un attimo in sottocoperta, per poi uscire di nuovo.

CONTINUA

 

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