ORSI ITALIANI MAGAZINE



Un giorno al bagno turco

Un racconto di Valeriogr
(
valeriogr@supereva.it)


      Fa un caldo insopportabile, il corso di aggiornamento e' finito in anticipo, dopo saluti veloci ai colleghi in partenza mi ritrovo in via sotto una vera e propria cappa anche se siamo gia' al tardo pomeriggio; che si fa? Il biglietto per il rientro con il superstar e' fra 3 ore circa.
    Non ho assolutamente voglia di gironzolare in un anonimo centro commerciale aspettando che passi il tempo, con me c'e' anche il mio amico Giuseppe, per tutti Peppone visto la sua taglia XXXL e forse anche di piu', anche se lui puo' rientrare subito ha deciso di farmi compagnia e per questo gli sono veramente grato.
        -'Ci vorrebbe un bel bagno al mare' dice Peppone 'ma purtroppo non siamo a casa tua'
        -'Effettivamente, quando sono a casa vado al mare quasi sempre dopo le cinque la maggior parte dei turisti comincia a rientrare in albergo, dopo un giorno sotto il sole, invece per me e' il momento migliore'
        -'Sei mai stato in un bagno turco?' continua Peppone e senza aspettare una mia risposta 'Io ci sono stato la prima volta due anni fa quando sono andato ad Istanbul, l'hammam di Cagaloglu, mi sembra che si chiami cosi''
        -'Un po' scomodo arrivare ad Istanbul per un bagno'
        -'Se vuoi provare c'e' un hammam qui vicino, certamente non ha l'architettura ed il fascino degli hammam turchi, ma e' pulito'
        -'Per me e' la prima volta, ma con questo caldo non e' che ci prendiamo un coccolone?'
        -'No al contrario, vedrai; due ore e mezza - tre di bagno ti faranno affrontare il viaggio di ritorno meglio!'
    Ci avviamo a piedi, effettivamente era proprio a due passi.  Visto da fuori abbastanza anonimo, una volta dentro ci accoglie un'esplosione di chic turco, mosaici con decorazioni floreali, ma con pietre sintetiche e dai colori fluorescenti; foto alle pareti di lottatori turchi 'Pelikan', su un tavolo vicino alla reception l'immancabile narghile' di fattura scadente forse made in China e tanti, troppi grossi cuscini.
    Mentre aspettiamo che l'incaricato finisca una lunga telefonata, mi avvicino al mio amico e piano
- 'Ma dove mi hai portato in un locale gay?'
   -'Si', ma e' il migliore della citta'' poi quasi a sfidarmi alza il volume della voce 'Se non ti va possiamo anche uscire'
        -'No va bene non ho problemi'
    Alla reception fa tutto Peppone, mi blocca dicendo te sei mio ospite, non so neanche quanto abbia pagato, entriamo nello spogliatoio prendiamo due armadietti vicini, lui mi fa da mentore:
        - 'Devi lasciare tutti i tuoi vestiti, e la tua borsa qui, spogliarti completamente puoi indossare questa salvietta, si chiama pe_temal'
    Nello spogliatoio c'era solo un altro cliente che stava vestendosi, io e Peppone ci spogliamo, ma quando cerco di indossare la salvietta di cotone, il pe_temal e' di taglia unica e riesco appena ad annodarmelo ad un fianco per Peppone e' ancora piu' difficile il nodo lo deve fare i fili che decorano i bordi del pe_temal resta ben in mostra il suo coscione peloso e parte della chiappa destra.
    Con il nostro pe_temal ed un filo al collo con la chiave dell'armadietto entriamo nella prima sala.
    Appena varcata la doppia porta, Peppone parlandomi sottovoce 'Bene c'e' poca gente, cosi' potremmo fare un ottimo bagno, con calma'.
    La sala e' illuminata dal soffitto in vetro colorato sempre con disegni floreali non e' molto grande ci sono tutte intorno delle sedute in pietra mentre al centro sotto una pietra lavica nera e' la fonte di calore, l'umidita' e' veramente tanta il vapore riesce quasi a nascondere la vista degli altri due clienti.
    La mia guida continua nelle spiegazioni 'Dobbiamo restare un po' qui e possiamo sederci su quelle lastre di pietra' 'Poi verranno a chiamarci per passare nell'altra stanza'. 
    Cosi' dicendo ci avviamo verso le panche prima di sedersi Peppone si rivolge a me 'Se non hai problemi per me e' meglio cosi'' e senza aspettare la mia risposta si snoda il telo e lo adagia sulla pietra prima di sederci sopra. Mi ritrovo fermo un attimo a guardarlo: grosso ma non obeso, anche se la pancia indica che da molto tempo che non frequenta palestre, un bel pelo scuro che lo ricopre e tra le gambe un notevole ciondolo anche se moscio.
    Si accorge del mio sguardo, ma fa finta di niente e mi invita a fare altrettanto, 'Sai questo bagno e' veramente, pulito ma con tutta questo vapore bisogna stare attenti, e' meglio usare il telo tra le nostre chiappe e le lastre di pietra'
    Faccio altrettanto, ma sono veramente imbarazzato, sono anni che ci conosciamo facciamo lo stesso identico lavoro in due citta' diverse, abbiamo avuto parecchie occasioni di incontro per non contare le innumerevoli telefonate, ma cosi' nudi, in una calda e umida stanza, sopra delle panchine in pietra e' veramente diverso. Superato l'imbarazzo iniziale riesco a parlare calorosamente ed entrambi riusciamo a raccontarci cose e sentimenti privati che mai avevamo affrontato.
    Entrano due signori che si avvicinano agli altri due clienti ed assieme escono dalla stanza. 'Vedi sono loro che verranno a prenderci per accompagnarci fra poco'.
    Non faccio domande per sapere cosa ci aspetta nell'altra stanza, voglio assaporarmi la novita' e l'eventuale sorpresa.
    Cambiando completamente discorso 'Allora Valerio che ne dici ti piace si sta meglio che in un centro commerciale' cosi' facendo appoggia la sia mano sulla mia coscia senza toglierla, un gesto d'amicizia che molte volte sia io che lui l'abbiamo fatto, magari seduti in un bar per una colazione, ma qui e' diverso mi fa 'strano', mi fa bene sento il contatto umano, pelle a pelle e' una sensazione ancestrale che mi fa sentire tutta la sua amicizia diversa da tutte le strette di mano ed i pseudo abbracci.
    Unico inconveniente: il vapore, il caldo, Peppone nudo e la sua mano sulla mia coscia mi fanno smuovere il cazzo che lentamente cresce.
    Cerco di pensare ad altro, l'occasione c'e' arriva un altro inserviente sempre coperto anche lui del solo telo e comincia a pulire con un panno e penso del disinfettante tutte le panche poi comincia a pulire anche il pavimento.
    'Vedi avevo ragione a dire che questo e' il piu' pulito Hammam della citta'' Interviene ad alta voce Peppone forse per farsi sentire anche dall'addetto alle pulizie muovendo vigorosamente la sua mano verso il ginocchio e verso l'alto, forse e' una mia sensazione ma ho l'impressione che ora sia piu' vicino all'inguine di prima.
    Ecco il nostro turno arrivano due 'massaggiatori' ma sono veramente grossi, grossi baffi neri e petto villoso per non parlare delle gambe, anche loro indossano solo il telo di cotone. Peppone mi sorprende li chiama per nome non sono per niente turchi: Carmelo e Salvatore sono due siciliani DOC.
    Peppone parla con loro e chiede qualcosa i due 'turchi'- siciliani annuiscono e ci invitano a seguirli nella seconda stanza: stessa grandezza, stessa luce proveniente dal soffitto, con meno vapore e ma molto piu' calda, con una grande lastra di pietra al centro e vasche sempre in pietra ai lati.
    Ci dividiamo Salvatore e' il mio massaggiatore mi invita ad immergermi in una vasca caldissima, adiacente alla vasca in cui si immerge Peppone, io indosso ancora il mio pestemal mentre il mio amico lo ha accuratamente piegato sui bordi della vasca dopo essersi allontani i due massaggiatori ritornano ci invitano a sdraiarci sulla lastra in pietra.
        -'Se vuoi puoi fare come il tuo amico' dice Salvatore indicando il pe_temal che ancora indosso.
Osservo Peppone e faccio come lui stendo il piccolo telo in cotone e mi ci sdraio, siamo entrambi a pancia in giu' uno di fronte all'altro.
Salvatore, il piu' robusto e muscoloso dei due, si avvicina con un telo bagnato comincia a frizionarmi con forza il collo poi la schiena, nel telo c'e' un sapone profumato che fa tanta ma tanta schiuma, io la sento solo scendere ai lati, ma posso vedere l'effetto sulla schiena di Peppone.
        -'E' veramente bello ... ' non riesco a finire la frase che Salvatore comincia ad insaponarmi il sedere poi scende anche tra le natiche e prosegue nell'interno coscia sino a lambirmi lo scroto. Sono bloccato non oso muovermi. Quando arriva ad insaponarmi i piedi ho gia' una discreta erezione. Mi sono gia' pentito di non aver tenuto addosso il mio telo. Adesso dovro' girarmi e sara' chiara ed evidente la mia eccitazione. Sto pensando a tutte le cose che possono farmelo 'mosciare': il lavoro arretrato, il capo che si lamenta. Non ho tempo a pesare a qualcos'altro che vedo Carmelo che gira con forza il mio amico. Piacevole sorpresa! Anche Peppone ha in cazzo in tiro e Carmelo non si scompone di una virgola.
    -'Hops!' solo con questo suono Salvatore riesce in un solo colpo a girarmi, ed anche lui ha certamente notato il mio cazzo in erezione ma non si scompone minimamente.
Ricomincia la frizione dal collo, braccia, pancia a scendere inguine cosce. Pur girandogli intorno e frizionandolo fino alla base non tocca il mio cazzo duro.
    -'Adesso sentirai che bello' E' Peppone che mi urla anche se siamo a pochi centimetri di distanza.
I due massaggiatori lasciano il telo insaponato ed indossano un guanto che era a bagno in un secchio li' vicino. Questa volta cominciano dai piedi. E' ruvido, molto ruvido, due sensazioni contrastanti dolore e piacere ma lentamente e' la seconda a vincere.
    -'Senti che bello'
    -'Si e' una sensazione mista veramente bella' Rispondo con un tono di voce molto piu' basso.
Dopo aver frizionato con il guanto ruvido anche la schiena, ci invitano ad immergerci in un'altra vasca per toglierci la schiuma.
    -'Ma e' fredda!' mi sorprendo che sto quasi urlando. Effettivamente e' tiepida ma in netto contrasto con la temperatura della prima vasca e della lastra dove abbiamo ricevuto le piacevoli attenzioni dei due massaggiatori.
    L'acqua tiepida non riesce a farmi mosciare anzi sembra che il contrasto della temperatura faccia veramente bene.
    Restiamo per pochi minuti soli io e Peppone mentre i due massaggiatori escono dalla stanza.
    -'E' stato veramente bello' E' il solo commento che riesco a fare vorrei parlare della mia eccitazione vorrei dire a Peppone che neanche l'acqua fredda riesce a 'mosciare' il mio cazzo duro.
    -'Aspetta la parte migliore deve ancora arrivare!' Risponde, questa volta a bassa voce, Peppone.
    Entrano nuovamente i due 'turchi' ci invitano ad alzarci e ci porgono due pe_temal asciutti mentre ci 'vestiamo' noto che anche loro indossano dei teli asciutti.
    Ci alziamo dalla vasca e ci avviamo nella nuova stanza, siamo ancora gocciolanti mentre ci cingiamo con il telo. La nuova stanza e' piu' piccola ma sempre con la solita luce dietro a vetrate colorate. Due lastre di pietra coperte da un grande telo di spugna, ci invitano a sdraiarci. Ormai senza alcuna inibizione ci togliamo il telo prima di stenderci.
    -'Vedo che anche a te sta facendo effetto' Peppone ride indicando il mio cazzo duro e stringendo forte il suo.
    Salvatore si versa un olio sulle mani ed inizia un massaggio veramente forte, schiena, gambe, braccia, collo. Sara' il caldo sara' l'olio profumato oppure la bravura del mio 'turco' Salvatore, ma per tutto il tempo del massaggio il mio cazzo non ha per niente voglia di mosciarsi.
    I nostri massaggiatori ci invitano ad alzarci, ci guardiamo per niente imbarazzati i nostri cazzi estremamente duri. Ci copriamo per quanto e' possibile con il telo e mentre Salvatore e Carmelo ci salutano con una possente stretta di mano usciamo dalla stanza.
    Entriamo in un nuovo locale sembra un bar ci sediamo su delle comode sdraio in legno e due ragazzi vestiti in una miss pseudo turca completamente bianca servono i clienti con bevande calde e the aromatizzati, siamo una decina di clienti, cerco ora di nascondere l'imbarazzante eccitazione. Il Mio amico Peppone invece si stende completamente e il suo telo non riesce a coprire quasi niente.
    -'Allora come e' stato la tua pria volta al bagno turco?' Peppone non aspetta la risposta e continua 'Veramente eccitante' ride compiaciuto battendo la sua mano vigorosamente sulla mia coscia, anche questa volta non la toglie.
    -'Hai ragione veramente eccitante' 'Ancora e' duro, non mi sarei mai aspettato una situazione del genere'
    -'Anche per me la prima volta e' stato un po' imbarazzante, ma come hai ben potuto vedere sono abituati. Qualche tempo fa Salvatore mi ha confidato per loro il segnale che stanno facendo degli ottimi massaggi'.
    La chiacchierata continua e Peppone non ha per niente intenzione di togliere la sua mano dalla mia coscia.
    'Bene e' ora di alzarci guarda l'orologio' Cosi' dicendo Peppone toglie la sua mano calda dalla mia coscia e si alza.
    'Anche a te e' rimasto ancora duro' il telo di Peppone non riesce a coprire tutto ed il suo notevole cazzo fa capolino di fianco.
    Ci avviamo verso lo spogliatoio e stranamente il corpo non e' per niente unto anzi ho una sensazione di fresco e di asciutto.
    Ci vestiamo quasi in fretta dando ogni tanto un'occhiata all'orologio senza piu' parlare. Usciamo, siamo di nuovi due 'colleghi' che si avviano verso la stazione. La puzza ed il rumore del traffico ci avvolge facendoci quasi dimenticare il piacevole tempo passato assieme.
     Peppone mi accompagna fino alla panchina il treno e' gia' pronto fra cinque minuti partira'.
    Cerco di salutare il mio amico prima di salire, sto cercando di far passare il tempo.
    -'Ma tu hai proprio voglia di partire?'
     Non rispondo
    -'Dai parti domani avremo ancora tante cose da raccontarci'
    -'Ma si!' usciamo dalla stazione senza parlare 'Dove abiti lontano da qui?'
.........
 
      Nessuno di noi due parla, solo inutili parole sul caldo, sul traffico, fortunatamente la casa del mio amico Peppone e' a 10 minuti dalla stazione. L'ingresso di un grande palazzo dopo il portone prendiamo un ascensore di quelli vecchi e piccoli con le porte che si devono chiudere manualmente, Peppone per spuingere il pulsante 5 struscia volontariamnete o involontariamente il mio petto.
    'Non ti aspettare un mega appartamento, anche se il palazzo e' grande e vecchio a suo tempo e' stata fatta una ristrutturazione per ricavare tanti piccoli appartamenti da affittare agli studenti universitari. dato che il proprietario si e' trovato in cattive acque molti di noi che eravamo in affitto abbiamo potuto comprare il nostro piccolo appartamente e siamo rimasti qui anche dopo aver finito l'universita''
    Cosi' dicendo arriviamo al piano su un piccolo pianerottolo si affacciano ben 6 portoni. Peppone apre entra facendo strada, l'ingresso e' un lungo corridoio con a lato una serie di armadi a muro ma poi arriviamo al soggiorno bello luminoso ed anche ampio.
    'Come vedi tutto qui questa stanza e' soggiorno, angolo cucina e anche camera'
    'Sei riuscito a ricavare un locale veramente accogliente in un piccolo spazio complimenti'
    Non finisco la frace che Peppone si avvicina e comincia ad abbracciarmi sento le sue mani su tutto il corpo, schiena, sedere, gambe, nuca e poi di nuovo schiena ...
     Ricambio le attenzione e cosi' ci ritroviamo a spogliarci a vicenda. Peppone profuma di buono sara' l'essenza utilizza per il bagno turco, ma la senzazione che provo con il contatto di pelle a pelle e' veramente indescrivibile.
    Siamo entrambi completamente nudi, toccare il grosso corpo di Peppone e' veramente bello, dopo un lungo bacio Peppone si allontana e con un movimento brusco ribalta il divano trasformandolo in un accogliente letto con lenzuola candide.
    'Sdraiati, cosi' staremo piu' comodi!'
    Mi metto a pancia in su, e subito Peppone si avvicina e comincia a baciarmi e a leccarmi il petto, con delle cure veramenti eccezionali per i capezzoli. E' sopra di me con le sue mani mi blocca i polsi.
    'Tu sta fermo, che voglio farti impazzire'
    Obbedisco mi metto a gambe e braccia larghe come l''uomo Vitruviano' di Leonardo.
    Peppone con meticolosita' e calma bacia, lecca, mordicchia ogni parte di mio corpo. Ho il cazzo veramente in tiro ma lui sembra fregarsene trascura volutamente tutta la zona genitale ora e' in piena attivita' all'interno delle cosce, non restito, cerco con un mano il grosso culo e con l'altra cerco di spingere la sua testa verso un bel bocchino.
    'Allora non mi ascolti, devi stare fermo! Lasciami cundurre il gioco poi potrai muoverti anche tu, ma ora fermo immobile!'
    E' bello ed e' una  tortura cerco con gran fatica di non muovermi. Con un veloce e forte movimento Peppone riesce a girarmi in pochissimo tempo. Ora le sue cure ricominciano dalla schiena verso le gambe.
    Questa volta nel risalire con la lingua dall'interno coscia mi bacia lo scroto  poi si tuffa tra le mie grosse chiappe, Cosa stia facendo riesco a malapena capire, con la saliva mi ha bagnato abbondantemente il buco e poi con la sua lingua ruvida gira intorno. E' troppo non riesco piu' a stare fermo ora mi giro e senza alcun preambolo mi infilo il suo cazzo in bocca e comincio un focoso bocchiono.
    Questa volta Peppone non protesta anzi sento, dai rumori che emette, che la cosa gli piace. Ha un sapore buono, assaporo e mi godo tutto il suo abbondante liquido preseminale.
    Di li a breve ci ritroviamo entrambi a mugulare di piacere, impossibile parlare con un cazzo in bocca, che stupendo 69!
    Cerco anch'io di leccargli il culo abbandono il cazzo e scivolo sotto le palle, non smetto di leccare lascio lo scroto e eccomi al culo, e' una selva di peli, ricci, lunghi, ma non puzzano affatto anzi sanno di buono; allora comincio a leccare, a mordicchiare mi faccio strada tra la selva ed arrivo al buco morbido, che sta palpitando ad ogni mio colpo di lingua.
    Peppone non smette di ciucciarmi il cazzo, lo avverto 'Fra poco vengo non resisto molto!'
    Peppone mi risponde come puo' con il cazzo in bocca 'Dai ... succh...ami anche tu!' 
    Lascio il piacevole buco per dedicarmi alla capella calda e veramente gonfia, lecco, me la metto in bocca 'sto per venire....!' no voglio resistere ancora, per ritardare mi dedico anima e corpo a spompinare voracemente il cazzo di Peppone.
    Sento che anche lui sta per eruttare anzi mi ha gia' coperto la faccia, mi abbandono e riempio la calda bocca di Peppone.
    Dopo pochi minuti ci alziamo andiamo verso il bagno e facciamo una doccia fresca.

valeriogr@supereva.it
   


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