ORSI ITALIANI MAGAZINE



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La gara

Un racconto di Orsomannaro


Un sabato sera Marco, un amico molto carino, 25 anni, grasso al punto giusto e alto intorno ai 170cm col quale sporadicamente scopavo, mi racconto' di una cosa che non avrei mai immaginato.
    < Sai che nei pressi del porto fanno una gara per orsi? >
    < Non mi e' arrivata la circolare. > ironizzai io < In cosa consiste? >
    < La gara consiste nel prenderlo dietro. >
    < E vabbe' allora vincono tutti. >
    < Non credere. C'e' una sex machine. Una specie di pistone che va avanti e indietro con attaccato un fallo di gomma. Te lo infilano nel culo e fanno andare la macchina alla velocita' che desiderano i giudici.>
    < Addirittura ci sono i giudici. >
    < E chi credevi che sentenziasse la vittoria? >
    Ammisi che Marco aveva ragione e continuai ad ascoltarlo mentre sciorinava quello che sapeva di questo evento cosi bizzarro.
    < Ti tengono attaccato alla macchina finche' non ti arrendi oppure cambiano la dimensione del fallo e fanno andare la macchina piu' veloce finche' non sono contenti. E nel frattempo c'e' una folla, di solito ben nutrita, di spettatori che guarda lo spettacolo. >
    < Come gli antichi romani che guardavano i gladiatori nell'arena. > interloquii
    < Hanno cominciato sei mesi fa e solo due persone hanno vinto. >
    < E cosa hanno vinto? > chiesi incuriosito
    < La sex machine corredata di tre falli di gomma di grandezza diversa. >
    < Come premio non e' male. >
 
   Marco mi passo' le dita sull'ano ancora aperto e umido del suo seme e mi disse < Sai, Luigi? Ti vedrei proprio bene a quella gara. Sono convinto che vinceresti. >
    Io risi imbarazzato < Non e' il caso. > gli risposi < Sai che sono timido. Con tutta quella gente che mi guarda poi. > ma sotto sotto ero curioso di provare. Mal che fosse andata potevo arrendermi e andarmene via. Il gioco mi eccitava e le dita di Marco che si facevano strada dentro di me aumentavano il mio desiderio.
    < Non fare sempre il timido. Non ho mai visto nessuno prenderlo come te. > detto questo mi giro' e mi inculo' a pecorina facendomi venire per la seconda volta quella sera. Quando finimmo gli dissi < Ok,ci sto. Tu mi accompagni pero', vero? >
    < Non perderei l'occasione per niente al mondo. >

    Organizzo' tutto lui. Venerdi' sera sarebbe stata la mia sera. E dal giorno in cui mi aveva raccontato della gara Marco mi scopo' con foga fino al giovedi' per preparare il mio culo alla sex machine. In un certo senso era il mio coach e quelli allenamenti erano di gran lunga la cosa piu' bella della giornata. Le sgroppate che mi dedico' Marco in quei giorni non le dimentichero' mai. Mi prendeva in tutte le posizioni. Scopandomi sempre per un'ora. A volte si fermava e sostituiva il suo pisello ad un dildo bello grande, poi quando si riprendeva mi riempiva di nuovo col suo cazzo.
    Il venerdi' arrivo'. Ci recammo al locale ed entrammo. Era ovviamente un locale gay e altrettanto ovviamente una serata per soli orsi. Lo notai dal fatto che c'erano solo uomini, tutti splendidamente in carne. Al banco delle informazioni ci dissero dove andare per la gara. Scendemmo delle scale e ci ritrovammo in una specie di garage in mezzo al quale risaltava la sex machine. I giudici, anche loro tre orsi molto ben piazzati, mi dissero di spogliarmi nudo e accomodarmi in bagno. La gara sarebbe cominciata tra mezz'ora e avrebbero cominciato a far entrare gli spettatori tra 15 minuti.
    Si segnarono le mie generalita':

    Nick: ORSOMANNARO
    Eta': 19
    Altezza: 170 cm
    Peso: 95 kg
    Marco mi lascio' solo nel bagno e ando' ad accomodarsi in mezzo al pubblico. Io da solo nel bagno ero eccitato e soprattutto teso come una corda di violino. Calmati mi dissi, ora sei qua. Non devi fare altro che metterti a 90, chiudere gli occhi e aspettare che finisca.
    Uno dei giudici venne in bagno a chiamarmi. Quando uscii dal bagno avevo l'uccello in tiro ed ero emozionatissimo. Fui accolto da un applauso e un orsone di circa 50 anni mi fece cenno di mettermi a 90 gradi. Mi lubrifico' l'ano per bene e disse che avrebbe cominciato con un fallo di 18 cm. Mi appoggio' la cappella di gomma al culo ed entro' senza problemi, grazie anche all'esercizio che mi aveva fatto fare Marco. Nonostante la folla e la situazione irreale ero molto eccitato. E quando la macchina comincio' a stantuffare cominciai subito a godere. Il fallo mi entrava dentro senza tralasciare nemmeno un centimetro dei suoi 18, usciva quasi del tutto fuori dal mio culo per poi sbattere dentro di me con violenza.
    < Ti piace? > mi disse con un sorrisetto l'uomo che mi aveva lubrificato
    I miei mugolii di piacere furono la mia risposta.
    La sex machine inizio' a scoparmi piu' forte, gradualmente mi apriva sempre di piu' il culo. I miei gemiti aumentavano pari passo' con la sua andatura. Poi rallento' qualche secondo e quando ricomincio' a sbattermi velocissimo. In quel momento non pensavo piu' all'opportunita' di arrendermi. Stavo godendo e, ahime', dovetti ammettere che una scopata simile con un uomo non l'avevo mai avuta. La sex machine mi stava soddisfando appieno. Dopo 20 minuti da quando l'avevano accesa i giudici fermarono la macchina. Cambiarono il dildo e mi lubrificarono di nuovo.
Questa volta mi aspettava un affare di 22 cm. Il suo ingresso dentro di me fu rapido e indolore ma quando mi sbatte' dentro con violenza mi manco' il respiro. La macchina mi scavo' dentro veloce, lasciandomi appena il tempo di respirare. Continuo' cosi per 20 minuti nei quali mi sentivo di morire ma anche di andare in paradiso. La foga della macchina mi porto' pericolosamente vicino all'orgasmo dopo il quale, sapevo, non sarei riuscito a continuare. In quel momento pero' il mio piacere era troppo elevato per soffermarmi sulla gara e decisi di rilassarmi e godermi quell'esperienza.
Quando la macchina si fermo', respirai con calma e mi guardai intorno. Molti di quelli che assistevano erano senza maglietta e con i pantaloni abbassati. Si toccavano e qualcuno si masturbava a vicenda. 
L'orsone cinquantenne mi lubrifico' e mi disse che mi avrebbero inculato con un fallo di 25 cm piu' doppio del normale. Me lo fece vedere e la sua circonferenza era quanto una lattina di coca cola. Io gli dissi che poteva proseguire. Ero un po' impaurito ma arrivato a quel punto non volevo tirarmi indietro.
Fui di nuovo lubrificato anche se ormai non ne avrei avuto piu' bisogno. Il dildo mi fu spinto dentro con abbastanza sensibilita' e per accoglierlo il mio culo dovette allargarsi come mai aveva fatto prima. Avvertivo dolore ma mi sentivo stupendamente riempito. Inizialmente fui scopato con delicatezza finche' il mio buco non si adatto' e non riuscii a prendere l'enorme fallo con piu' naturalezza. La macchina arrivo' gradualmente a scoparmi con la stessa foga di prima ma la differenza di diametro si sentiva. Delle gocce di sperma caddero dal mio pene ma scoprii con piacere che ero ancora lontano dall'orgasmo. Sentivo la folla applaudire intorno a me e la cosa mi galvanizzo' tanto da accompagnare il movimento della macchina con quello del bacino.
Ero in fiamme. Le botte dell'enorme dildo a quella velocita' me le sentivo in gola. Sbattei i pugni per terra in un gesto di frustrazione ma ero deciso a resistere. Un giudice mi fece inarcare la schiena verso l'alto. Mi trovai invece che a 90 gradi quasi inginocchiato e con la schiena quasi dritta. In quella posizione il fallo enorme mi sbatteva direttamente contro la prostata. Procurandomi dolore ma anche molto piacere. Altro sperma cadde del mio uccello.
Urlavo di piacere, e solo piu' tardi mi resi conto che lo stavo facendo davanti a tutta quella gente. Stetti in quella posizione dieci minuti. Il culo completamente aperto scopato in modo selvaggio e quasi animalesco da 25 cm centimetri che mi sbattevano contro la prostata e mi scavavano dentro. Anche la terza prova duro' in totale 20 minuti e alla fine vinsi. Il giudice che mi aveva lubrificato a ogni cambio dildo mi lecco' lo sperma che mi colava dal cazzo e mi spompino' in modo magnifico.
Sedetti in terra in mezzo a tutta quella gente che mi guardava e che mi aveva osservato gemere e godere mentre il culo mi veniva slabbrato progressivamente dalle tre prove a cui ero stato sottoposto.
Marco mi sorrideva in mezzo agli altri.
Guardai la sex machine al mio fianco e realizzai che ora era mia. Ci saremmo divertiti insieme, ne ero sicuro.




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