ORSI ITALIANI MAGAZINE



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Finalmente libero (Prima parte) 

Un racconto di Orsomannaro


Ero stato fidanzato 6 mesi. Ho 22 anni e sono sempre stato un tipo romantico. Ho sempre preferito le relazioni stabili a quelle occasionali. Con il mio ex feci l'amore solo tre volte durante il periodo che stemmo insieme, purtroppo entrambi abitiamo con i nostri genitori e non riuscivamo mai a stare tranquilli e soli. Quando la nostra breve storia fini' per incomprensioni e problemi vari, mi sentivo stranito. Ero abituato a pensare a qualcuno durante il giorno e la cosa mi piaceva.
Sfogai la mia frustrazione a telefono con Matteo, un ragazzo di 24 anni ben piantato e molto carino. Lo conobbi in chat tempo prima. Ricordo che di lui mi attiro' il viso tondo, le spalle larghe e una morbida pancetta. Gli spiegai la mia storia con Giacomo e il perche' era finita.
< Mi vuoi dire che in sei mesi lo avete fatto solo tre volte, Daniele?>
< Dai, Matteo. Te lo dissi anche quando ci conoscemmo che io non sono un tipo che bada molto al sesso. >
< Bha! Secondo me non ti sei mai lasciato andare davvero.>
< Forse serve la persona giusta. > replicai io
< Ma sai che come te ce ne sono praticamente pochissimi? O almeno credo. Per quanto mi riguarda potresti essere l'unico. Sei il primo che sento parlare cosi.>
Io risi e lo ringraziai per avermi ascoltato. Dopo di che misi giu' il telefono.
Quella sera quando andai a letto pensavo alle parole di Matteo. Avevo da sempre molte fantasie e realizzai che le sue parole erano orribilmente e fantasticamente esatte. Mi eccitai pensando di farmelo mettere dietro da un bell'orso ben dotato. Mi alzai, andai in bagno e mi masturbai. Quando mi addormentai i discorsi di Matteo erano gia' un vecchio ricordo.
Sabato sera, due giorni dopo che lo avevo telefonato, mi arrivo' una telefonata di Matteo.
< Ciao Dani. Stai un po' meglio? >
< Bene o male come l'altro ieri. Il lavoro in fabbrica mi tiene impegnato. E' meglio di una palestra per me. Riesco a sfogare qualsiasi sentimento negativo la' dentro grazie allo sforzo fisico. > sorrisi
< Ottimo, mi fa piacere. E io da amico ho il dovere non che il piacere di aiutare questo processo. Ti va di venire a casa mia? Mangiamo qualcosa e ci vediamo un film. Sempre che non hai altro da fare. >
< No no, tranquillo. Sono libero. Tu piuttosto, come mai un festaiolo come te di sabato sera resta a casa?>
< Stasera ho voglia di tranquillita'.>
< E sia allora. Dimmi solo l'orario.>
< Ti va bene alle 20?>
< E' perfetto. Mi fa piacere, sai. E' da un secolo che non ti vedo.>
< Si, fa piacere anche a me. Ci vediamo dopo. Io ora stacco. Vado a comprare l'occorrente per la cena.>
< Attento a non esagerare altrimenti ingrasso. > scherzai io
< Anche se fosse che male c'e'? Sei gia' un bell'orsetto.>
Io risi < Ok vai allora e se ti va esagera pure. A dopo. >
< A dopo, Dani. >
Come di mia abitudine arrivai da Matteo 15 minuti prima. Indossavo un paio di jeans che mi fasciavano un po' le gambe grosse e ben definite e una camicia con le maniche arrotolate, ovviamente fuori dai pantaloni, leggermente aperta sul petto dove si intravedeva la mia lieve peluria.
Quando Matteo mi apri' fece correre il suo sguardo lungo tutto il mio corpo. Mi sfioro' un piccolo brivido di eccitamento che subito repressi come di mia abitudine. Matteo era stupendo. Capelli castani, viso rotondo e una bocca molto invitante. Dato il caldo era senza maglietta e potei ammirare le sue spalle. Erano piu' larghe delle mie che pure non scherzavo. Il collo cicciottello, il petto carnoso, la pancia che sbordava e le braccia robuste completavano uno stupendo esemplare maschile. La leggera peluria che lo ricopriva mi fece quasi venire l'acquolina in bocca. Senti' la mia erezione premere piacevolmente contro la stoffa dei jeans. Sotto portava un pantaloncino variopinto dietro il quale si intravedeva la grande virtu' del mio amico. Le gambe grassocce e pelose finivano quel quadro perfetto. Con le sue rotondita' e la sua stazza Matteo era allo stesso tempo tenero ed eccitante.
< Dani entra che ho due notizie per te. Una buona e una cattiva. >
Io entrai ancora sopraffatto dalla bellezza del corpo seminudo che avevo davanti < Dimmi tutto. > risposi cercando di dissimulare la mia eccitazione
< Allora. La cattiva notizia e' che non sono riuscito a cucinare niente. Avevo preparato un pollo con le patate ma ho bruciato tutto. La buona notizia e' che io cucino da schifo. Quindi sei fortunato ed ordiniamo due pizze. >
< La mia stella fortunata ha brillato anche stavolta. > risi. Ero contento di stare la'. Era una serata diversa e la cosa non mi dispiaceva affatto.
Ci sedemmo sul divano e cominciammo un po' a parlare in attesa che le pizze arrivassero. Io seguivo a stento il filo del discorso. Il mio sguardo continuava ad andare furtivo al corpo di Matteo.
< Perche' non ti metti comodo? Starai morendo dal caldo. Fuori saranno trenta gradi.> mi invito' Matteo
< Non ti preoccupare sto bene. > sapevo gia' che se mi fossi tolto la camicia la mia eccitazione sarebbe cresciuta ed avevo paura. La cosa mi intimoriva.
< Ma dai non fare il timido. > inizio' a sbottonarmi la camicia e mentre lo fece le sue dita sfiorarono il mio petto prima e la mia pancia poi.
< Che buon profumo. > mi disse avvicinando il suo naso ai peli del mio petto. La sua bocca umida si chiuse sul mio capezzolo sinistro lasciandomi senza fiato. Con un movimento fluido fece scivolare via la camicia. Mi leccava e mordeva il capezzolo. Io non ero in grado di reagire e forse non volevo reagire. Portai la mia mano dietro la sua nuca e lo spinsi di piu' verso il mio petto.
Con la mano sinistra mi sbottono' il pantalone e inizio' a massaggiarmi da sopra gli slip. Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quel piacere. Volevo sentirmi senza controllo, senza freni, per una volta in vita mia. Un bacio piacevolmente umido mi si stampo' sulla bocca.
La sua lingua si insinuo' tra le mia labbra e io la accolsi volentieri. Le nostre lingue si toccavano e turbinavano. Sarei potuto stare cosi per ore. Quasi senza accorgermene allungai la mano alla ricerca del cazzo di Matteo. Quello che sentii sotto la mia mano aumento' la mia eccitazione in modo esponenziale. Sotto la sottile stoffa del pantaloncino sembrava proprio esserci qualcosa di molto grande.
Matteo si tiro' giu' i pantaloni. E sali' a cavalcioni sul divano mentre io stavo seduto. Di fronte a me svettava un cazzo lungo almeno 20cm, molto doppio e gia' scappellato.
Il suo odore di uomo era molto eccitante. Non riusci' a resistere.
Gli baciai la cappella.
Gli passai la lingua lungo tutta la lunghezza del pene.
Gli presi tra le mani i testicoli e glieli baciai e glieli leccai.
Gli morsi delicatamente l'interno coscia cosi invitante.
Matteo mi prese la testa e mi ficco' il cazzo in bocca. Piano piano inizio' a fottermi la bocca muovendo il bacino e accompagnando la mia testa con il movimento della mano. Il suo sapore mi faceva impazzire.
< Alzati e togliti completamente i pantaloni. > mi disse dopo qualche minuto
Io mi alzai e mi denudai. Il mio cazzo si presento' nei suoi 14 cm duro e vibrante. Matteo si sedette sul divano di fronte a me e ingoio' il mio cazzo. Mentre lo faceva mi pizzicava i capezzoli e passava le mani sulla mia pancia e sul mio sedere.
< Che bel culo pieno che hai. > si lubrifico' il medio con la saliva e me lo infilo' dentro. Ricomincio' a spompinarmi tirandomi verso di se col dito che teneva dentro di me, il quale sollecitava notevolmente la prostata. Il piacere era immenso e stavo quasi per venire quando lui si alzo' e mi fece mettere a ginocchioni.
Gli presi di nuovo il cazzo in bocca, cercando di arrivare il piu' in fondo possibile ai suoi 20cm. Mentre lo facevo gli tenevo le mani sul culo. Era morbido e sodo. Grande come piaceva a me. Mi concentrai sulla cappella e cominciai a giocare di lingua
< Sei bravo. > mi disse ansimante
Impugnai la lunga asta del suo pene e tirai tutta la pelle verso il basso. Aumentavo il ritmo del mio pompino e con l'altra mano gli massaggiavo i testicoli. Lui si sedette sul divano mentre io continuavo.
Bussarono alla porta. E' il ragazzo delle pizze! Mi ero completamente dimenticato del ragazzo delle pizze!!
Alzai la testa preoccupato. <Stai calmo> mi disse Matteo. <Continua e non aver paura. lo facciamo entrare mentre tu continui il tuo lavoretto, che ne dici? >
< Sei pazzo? Mi vergogno. Se poi lo incontro in strada?>
< Tu continua il pompino con la testa girata dall'altra parte, cosi lui non potra' vederti in faccia.> mi bacio' e dovetti ammettere che la sua idea era eccitante.
< Le chiavi stanno sotto lo zerbino entrate pure.> disse rivolto alla porta
In quel momento capi' che aveva organizzato tutto e anche che dietro quella porta erano piu' di una persona.
Quando sentii il rumore della chiave che entrava nella toppa la mia ansia crebbe pari passo con la mia eccitazione.
La porta si apri' e senti diversi passi che entravano in casa e il rumore di una chiave buttata su un mobile. Io continuavo a spompinare Matteo con lo sguardo rivolto dall'altra parte. Non avevo coraggio di vedere. Matteo era tranquillo. < Ciao ragazzi. > saluto'
< Bell'orsacchiotto quello che tieni tra le gambe! > disse uno.

(continua)



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