ORSI ITALIANI MAGAZINE


Ferie in citta'

Un racconto di Rob


Era l'estate del 2003, le ferie estive quell'anno erano saltate perche' avevo speso tutti i miei risparmi per restaurare la mia casa, quindi i miei sudati e meritati 21 giorni di riposo dal lavoro dovetti spenderli in citta' sotto la canicola di Agosto.

Mi ero preparato il mio calendario delle 'ferie in citta'' programmando qualche pomeriggio in piscina e sulla riva del fiume, giusto per fare un po' di nudismo e avere la tintarella integrale.

Il secondo giorno di ferie fu proprio quello dedicato al fiume, carico la macchina con il lettino pieghevole, il mio thermos con dentro il the freddo, telo mare e crema protettiva. Giungo sulle rive del fiume alle 15, ci saranno stati almeno 40 gradi, parcheggio la macchina e noto che solo un'altra macchina e' ferma sul piccolo parcheggio che da' a quella spiaggetta 'privata', privata perche' in tutti questi anni praticamente io e qualche altro ci trovavamo in quel punto in quanto poco comodo e secco (il fiume non vi passa da almeno 40 anni), pero' e' molto ritirato e si puo' stare comodamente in costume adamitico.

Ispezionai la macchina per capire se apparteneva ad una famiglia (di quelle con bambini rompiballe e rumorosi) o ad una persona sola.... niente, l'unica cosa che notai fu la targa straniera (tedesca) e una cartina della zona sul cruscotto.

Scesi lungo la caletta che mi porta alla 'mia' spiaggetta, sistemai il lettino, il thermos all'ombra mi spogliai e rimasi in costume in previsione di altri ospiti.

Tutto tacque per almeno mezz'ora, non si vedeva un'anima cosi' decisi di togliermi anche il costume, ma appena mi girai intorno per vedere se ci fosse qualcuno, sentii dei rumori dietro ai cespugli, a circa 20 metri da dove mi trovavo io. Presi coraggio ed andai a vedere, c'erano tre uomini, sulla sessantina a giudicare dalla peluria chiara delle loro schiene, a pancia in giu' che stavano riposando e di certo non prendevano il sole poiche' erano all'ombra. Quatto quatto tentai di defilarmi, pero' uno di loro si sveglio' e mi disse 'Buongiorno', sottovoce per non disturbare i suoi amici. Io mi bloccai, non solo per la vergogna/paura di essere stato scoperto, ma soprattutto dallo sguardo di quel 'nonno', due occhi di un azzurro intensissimo, un sorriso quasi angelico coperto da una folta barba di colore grigio... Cercai di nascondere l'imbarazzo e risposi al suo saluto.

Fu allora che l'uomo si alzo', fece per sistemarsi il costume (tipo calzoncini, come quello che indossavo io) e cosi' notai anche una bella pancetta pelosa, mi tese la mano e si presento': 'Io sono Franco, piacere', 'Io Roberto, piacere di fare la sua conoscenza', risposi. Ci allontanammo di qualche metro per non disturbare con le nostre chiacchiere e fu cosi' che Franco mi disse di essere Italiano, ma che ormai viveva in Germania da 30 anni, aveva 57 anni e aveva deciso di trascorrere le vacanze in un centro termale vicino alla mia citta' insieme ai suoi amici tedeschi di qualche anno piu' vecchi di lui. Diceva di avere molto caldo in quanto era dal mattino che si trovavano li' e che i suoi amici non volevano saperne di tornare in albergo, quindi mi indico' un altro posticino all'ombra dove avrebbe potuto sedersi per continuare le chiacchiere. Io lo seguii e cominciai a sperare che quell'uomo mi facesse qualche avance, anche se quella non era una spiaggetta frequentata da gay. Lui si sedette ed io cercai di sedermi non troppo vicino, ma inciampai in un arbusto e lui di scatto si alzo' e mi sorresse, non vi dico la sensazione che provai quando quelle braccia mi afferrarono, mi sentii trasalire e forse arrossii. Ad un tratto mi appoggio' delicatamente la mano sulla nuca e mi disse 'non preoccuparti, ti sorreggo io', io allora mi abbandonai e mi lasciai andare sul suo corpo, le nostre labbra si incontrarono in un lungo bacio dove sentivo la sua lingua che esplorava ogni centimetro della mia bocca mentre io cercavo di ricambiare... La mia mano scivolo' verso il suo torace e poi sulla sua pancia voluminosa e soda, di uno che forse un tempo aveva fatto palestra, per poi finire dritta su quel pacco che al mio tocco sembrava dovesse esplodere. Mi guardo' negli occhi e mi disse: 'qui siamo troppo in vista, spostiamoci che saremo piu' tranquilli' io lo seguii e il mio stupore aumento' quando capii che si stava dirigendo verso i suoi amici, allora ebbi un attimo di esitazione, ma lui stringendomi la mano mi fece capire che non avevo nulla da temere.

Ci stendemmo sul suo asciugamano e ricominciammo a baciarci, poi mi prese delicatamente la nuca indirizzandomi verso il suo pube. Io ero imbarazzato per la presenza dei suoi amici ma lui mi rassicuro': 'Tranquillo, quando dormono non sentono nulla, e poi siamo ad un metro da loro'. Cosi' arrivai al suo pube, passando con la lingua e con le labbra dai suoi capezzoli e dal suo ombelico, mentre lui si svesti' dei suoi calzoncini... per me fu una visione, un cazzo bellissimo, non sono un maniaco dei centimetri ma andava oltre i 20, grosso, lievemente a banana, con una cappella non molto grossa (per fortuna...), due palle da premio oscar e poi cosa piu' importante, pulitissimo... §

Cominciai a leccare all'interno delle sue cosce e salendo con la lingua per le palle arrivai alla base di quella stupenda asta che ormai era durissima, fino ad arrivare alla cappella con cui giocai molto saggiamente con la lingua... fu allora che lui mi prese ancora per la nuca, ma stavolta con piu' decisione per farmelo sentire fino alla gola, aveva un sapore dolcissimo sentivo un profumo di maschio che mi inebriava e alzando gli occhi vedevo la sua approvazione che mi rendeva felice. Mi fece staccare e ci mettemmo in posizione per un bel sessantanove, il mio pisello normale vicino al suo sembrava un pivellino, ma lui non mi fece notare la differenza e molto avidamente anche lui si impossesso' del mio cazzo...... era bravissimo ed io feci un sussulto cercando di trattenere un urlo di piacere, cosi' per avere la bocca impegnata ripresi in bocca quel palo che mi piaceva tantissimo ed entrambi ci lasciammo andare in un sessantanove.

Ad un tratto lui lascio' le sue attenzioni per il mio cazzo per dedicarsi al mio buchetto, comincio' a leccarlo e a dilatarlo con la lingua, mi sembrava di impazzire per quanto era bravo... io intanto continuavo a succhiarglielo e a leccarglielo senza trascurare le sue bellissime palle che ora l'una e ora l'altra prendevo in bocca. D'un tratto smise di usare la lingua e mi sentii accarezzare da un dito della sua manona che piano piano riusci' ad intrufolarsi dentro il mio buco, era molto piacevole ma lo fu ancora di piu' quando le dita diventarono due e fu allora che mi disse: 'adesso sei pronto per il tuo premio'... alzai lo sguardo e mi fece cenno di sedermi su di lui... mi sedetti su quel palo che dopo il primo tentativo (doloroso lo ammetto) entro' tutto dentro di me. Mi disse ancora: 'Ti faccio stare sopra cosi' decidi tu fin dove deve arrivare', io gli risposi che non avrei lasciato fuori un centimetro di quel palo e cosi' incominciai a fare su e giu' fino a quando non fu dentro tutto.

A quel punto lui mi afferro' dalla schiena e con un balzo si mise seduto, io portai le gambe in avanti e ci lasciammo andare in un bacio intensissimo, ci accasciammo lateralmente e comincio a stantuffarmi, poi lo tiro' fuori e posizionandomi supino, si stese sopra di me cominciandomi a scopare a piu' non posso: sentivo il suo corpo sudato sul mio, il suo peso che non mi dava fastidio, il suo volto che cercava il mio e le sue labbra e la sua lingua che si incontravano con la mia, fu un continuo dentro/fuori, ormai ero dilatato e scivolava benissimo, io godevo a sentire i suoi gemiti, il suo cazzo che diventava sempre piu' grosso dentro di me, le sue palle che sfioravano il mio culo ad ogni affondo...'Amore e' dentro tutto, e' tutto tuo, solo tuo' diceva sommessamente ma con la voce di chi stava godendo poi mi sussurro' in un orecchio 'Sto arrivando, se non vuoi il mio seme caldo dimmelo', io tacqui facendogli capire che volevo tutto di lui, cosi' comincio' ad aumentare il ritmo, io lo sentivo sempre piu' grosso dentro di me fino a quando non sentii inondarmi del suo seme, una goduria indescrivibile, lo sentivo nello stomaco, lui sempre piu' disteso su di me che spingeva sempre piu' in fondo, fino a quando non si fermo' sopra di me con dei movimenti lenti e cadenzati... io mi girai per cercare la sua bocca, per baciarlo e lui mi assecondo' dicendomi che era stato bellissimo, fece in modo che io indirizzassi lo sguardo verso i suoi amici e fu allora che notai che erano svegli e si erano goduti l'intera scena, due volti bellissimi, sembravano i gemelli di Franco, stessa barba e stesso sguardo. Franco si stacco' da me e mettendosi su di un fianco, mi strinse verso di lui in un caldissimo abbraccio. Ricomincio' a baciarmi sul collo e intanto i suoi amici si avvicinavano a noi...

...ma questa e' un'altra storia.

Rob.