ORSI ITALIANI MAGAZINE


Erano in cinque...

Un racconto di grassopassivo (grassopassivo@yahoo.it)


Era un lunedi' pomeriggio di primavera cominciava fare caldo decisi di uscire di casa e andare in un parco vicino casa, non sono proprio sportivo anzi, ma avevo voglia di godermi il sole e passeggiare un po'.
Io alto 189 cm ma grosso, 120kg, castano, pizzo, maschile nel complesso ma con delle tettine di grasso che si notano, passeggiavo tranquillamente senza pensare a nulla guardando in giro i maschi che c'erano e magari fantasticando su di loro ma senza nessuna speranza di far qualcosa li in quel momento.
Mi inoltravo sempre piu' tra i sentieri del parco immerso nei miei pensieri, improvvisamente mi ritrovai in una zona che non conoscevo una parte del parco abbandonata e poco frequentata c'era pura una specie di casupola mezza diroccata, vidi che c'erano dei ragazzi ma non gli diedi molta attenzione.
Dopo qualche altro centinaio di metri mi fermai un po' mi sedetti su una pietra e mi accesi una sigaretta avevo voglia di godermi quella sigaretta al sole in tutta tranquillita'. Avevo fatto solo un paio di tiri della sigaretta quando sentii un rumore vicino me, mi girai e vidi uno dei ragazzi che avevo notato prima che stavo pisciando li vicino; non so cosa mi prese, ma avevo voglia di osservarlo piu' da vicino, avevo la curiosita' di vedere il suo cazzo.
Mi alzai andando nella sua direzione e a pochi metri da lui che si era girato ma aveva continuato tranquillamente a pisciare, tirai fuori il mio cazzo e feci finta di pisciare a mia volta guardando anche in modo spudorato il suo pisello. Se ne accorse ma non mi disse niente anzi mi lancio' un occhiata quasi di sfida e se ne ando'.
Io avevo oramai il cazzo durissimo, inizia piano a segarmi convinto che comunque non sarebbe tornato e  sinceramente non mi aspettavo davvero quello che successe dopo. Ero intento a segarmi e mi toccavo sempre da dentro i pantaloni anche il buchetto del culo, oramai ero completamente andato, stavo quasi per godere e non mi accorsi di quello che nel frattempo era successo alle mie spalle.
Il  ragazzo di prima era tornato ed aveva portato con se i suoi amici, erano in 5, tutti bei ragazzi che avranno avuto circa 16-18 anni non di piu'. Mi sentivo fortemente a disagio.
Cercai di fare come se nulla fosse, mi rimisi il cazzo nei pantaloni e cercai di andarmene, quando senti uno di loro chiedere a quello che avevo visto pisciare se fossi io che gli avevo mangiato il cazzo con gli occhi.
Diventai rosso e desideravo scomparire ma vista la mia mole non era proprio cosa facile, rimasi pietrificato, in fondo quella situazione oltre che a spaventarmi mi eccitava terribilmente. Ero fermo in attesa di qualche loro mossa, non sapevo davvero come uscire da quella situazione e non potevo nemmeno proporgli di pagarli per farmene andare, visto che ero uscito senza portafoglio.
Uno di loro con magliettina rossa, alto sul 1e80m jeans strappati mi apostrofo': 'finocchio ti piace il cazzo?' balbettai di no ma ecco quello che avevo visto pisciare, vestito anche lui con pantaloni strappati e una maglietta gialla,  disse: 'come no, gran succhiacazzi se prima mi c'hai lasciato gli occhi addosso su questo bel cazzo' e mentre lo diceva si stringeva il pacco.
Gli altri si misero tutti a ridere, io sempre piu' spaventato feci una grande cavolata, cercai di scappare correndo ma uno di loro mi mise un piede davanti e mi ritrovai a terra ai loro piedi senza piu' nessuna via di scampo.
Al che quello con la magliettina gialla mi mise la sua scarpa davanti alla faccia e tenendomi la testa mi disse:'troia dai lecca', cosi gli leccai la scarpa sperando che se li avessi assecondati dopo un po' stancandosi mi avrebbero lasciato andare.
Mentre leccavo li sentivo ridere, mi sentivo sempre piu' umiliato ed in balia dei loro capricci. Vidi il tipo con la maglietta rossa parlare con un altro che aveva un cappellino da baseball girato al contrario, non capivo cosa stavano dicendo ma sapevo che gli stava dicendo qualcosa su me o qualcosa da fare a me. Il tipo del cappellino si tolse la cintura venne con le ginocchia sulla mia schiena e con la cintura mi lego le mani dietro la schiena stringendo forte intorno ad i polsi. L'eccitazione era passata avevo tanta paura e mi misi a piangere, li sentii deridermi dicendo: 'guarda la signorina ciucciaminchie piange'. Non sapevo che intenzioni avevano ma sapevo che comunque dovevo cercare di mantenere la calma.
Quello con la maglietta rossa che sembrava il piu' grande e comunque il piu' deciso dei 5 mi disse: 'dai palla di lardo, alzati'. Mi alzai e mi strattonarono fino alla casupola che avevo visto prima, mi spinsero dentro  e mi ritrovai nuovamente a terra. Dentro non c'era nulla, solo dei calcinacci, dei tovagliolini e qualche preservativo a testimonianza che qualcuno l'aveva usata per scoparci dentro. Questo mi diede da pensare visto che voleva dire che era davvero un posto frequentato pochissimo o nulla, se si poteva trovare l'intimita' per scopare. Ma non potevo fare nulla solo sperare che si stancassero di me e che mi lasciassero in pace.
Uno di loro mise una specie di tavola sulla entrata a mo di porta; avevo paura, non capivo che intenzioni avessero, la luce filtrava da sopra visto che il tetto non c'era.
Ero sempre a terra a faccia sotto e con le mani legate dietro la schiena, si avvicino' il tipo della maglietta rossa e mi disse:'palla di lardo i cazzi ti piacciono solo quando pisciano o ti piace anche prenderli?' gli altri ridevano io continuavo a stare zitto, si avvicino', mi slego' le mani e mi fece girare sulla schiena.
Sapevo che anche a mani libere era inutile provare a fare qualcosa: erano in 5 ed io ero solo quindi cercavo di assecondarli, mi  guardava come si guarda un escremento, con disprezzo, si avvicino' e notando che avevo le tette, lo fece notare agli altri, mi sollevo' la maglietta e disse: guardate sta zoccola ha pure le tette e' proprio una lurida troia'.
Mi prese un capezzolo tra le mani e strinse forte, poi anche l'altro tirandoli verso se', mi faceva male ma non osavo dire nulla. Mi tolse completamente la maglietta, mi sputo' addosso a turno e anche gli altri fecero lo stesso.
Uno degli altri che fino ad allora non aveva fatto o detto nulla, con una maglietta blu, si avvicino' a me, mi fece alzare e mi lego' nuovamente le mani davanti stavolta. L'altro che anche lui fin'adesso non aveva fatto nulla direttamente (questo indossava una canottiera nera) mi slaccio' la cintura e mi abbasso' in un sol colpo pantaloni e mutande.
Mi ritrovai davanti a loro completamente nudo. Senti magliettina gialla dire: 'oh guardate che bel culone slabbrato ha sto rottinculo, chissa' quanti cazzi avra' preso'.
Era un incubo. Magliettina rossa si avvicino' tirando fuori il cazzo e mi disse: 'troia ti piacerebbe assaggiarlo? Vero troiona?' A dire il vero aveva un bel cazzo, saranno stati 18 cm, abbastanza grosso di circonferenza, ma non osavo fiatare.
Mi prese la testa tra le mani e me la porto' sul suo cazzo me lo sbatte' contro le labbra chiuse, non volevo ciucciarglielo, non sapevo se sarebbe stato meglio o avrebbe peggiorato la situazione. Lui mi diede una sberla e mi disse: 'apri sta bocca da troia senno' e' peggio per te'.
La aprii e subito lui me lo sbatte' dentro tutto fino in gola e comincio' a scoparmi la bocca con violenza mentre diceva ai suoi amici che ero una grandissima ciucciacazzi. 
Oramai erano  tutti in tiro tirarono fuori le loro minchie ed iniziarono ad abusare di me in ogni orifizio: sentii uno di loro, non so chi appoggiare la cappella al buco del culo e poi entrare dentro con un sol colpo. Il dolore fu terribile ma non potevo gridare avevo la bocca piena del cazzo di un altro.
Il tipo con il cappellino si avvicino' davanti e mi costrinse ad allargare la bocca per ciucciare contemporaneamente tutte e due minchie, quello che mi stava inculando aumento' il ritmo della cavalcata e prese le mie tette tra le sue mani e le stringeva mentre scopava,gemendo: 'troia che sei sto culo te lo rompo!' Nonostante la situazione mi ero eccitato. Andarono avanti un po' alternandosi cosi da ritrovarmi sempre due cazzi in bocca ed uno in culo mentre gli altri due a turno si segavano ai miei lati aspettando il loro turno per prendermi.
Non so di chi fu l'idea ma per un attimo si staccarono tutti: il tipo con la canottiera nera si mise a terra, aveva un cazzo da 20 cm abbondanti che svettava duro, mi presero e mi ci fecero sedere sopra.
Ricomincio il carosello dei cazzi che mi passavano in bocca mentre lui mi incitava a cavalcare il suo pistone a fargli vedere quanto troia ero.
Poi magliettina gialla si mise a terra dietro di noi, non capii cosa voleva fare, ma presto me ne accorsi: mentre continuavo ad avere il cazzo del suo amico in culo mi fece piegare in avanti e cerco' di infilare pure il suo ma inizialmente non entrava.
Magliettina blu si avvicino' e sputo' dentro il mio buco per lubrificarlo ancora di piu', sentii una fitta lancinante all'ano e capii che avevo dentro tutte e due i cazzi. Stettero fermi qualche istante per far abituare il mio ano a questa nuova dilatazione, poi maglietta gialla comincio' a muoversi e a scoparmi sempre con il cazzo dell'altro dentro, mi ritrovai con due cazzi in culo e due in bocca mentre il 5° si faceva segare dalle mie mani legate.
Dopo 5 minuti di questa nuova posizione mi sentii il culo riempito di sborra calda: canottiera nera era venuto dentro me mentre il suo amico continuava a scoparmi ormai scivolava dentro e fuori con molta facilita' aiutato dalla sborra.
Anche lui poco dopo venne dentro, mi sentivo il buco bruciare pieno di sborra ma loro continuavano a tenere i loro cazzi ormai quasi mosci dentro.
Senza nessun preavviso anche gli altri due mi inondarono la bocca, mi tenevano la testa stretta e dovetti bere quasi tutto anche se non riuscii e sentii che colava sul mento.
Ormai solo quello che si era dovuto accontentare delle mie mani non aveva ancora goduto ma approfittando che i suoi amici avevano finito con la mia bocca me la riempii del suo cazzo e dopo poco anche lui mi fece il pieno di sborra.
Ormai avevano goduto tutti come un sacco di patate e mi buttarono a terra. 
Si avvicinarono e mi dissero: troia, ne hai avuti abbastanza cazzi?' Io ero stanco, distrutto, mi sentivo il culo bruciare e la mandibola slogata e soprattutto l'orgoglio ferito di essere stato abusato da un gruppo di ragazzetti.
Ma loro non avevano ancora finito di umiliarmi infatti prima di lasciarmi andare decisero di farmi la doccia con il loro piscio, il primo fu il tipo dalla canottiera nera venne su me e mi scroscio' addosso un getto di caldo piscio poi tutti gli altri lo seguirono. Il solito tipo dalla maglietta rossa fu il piu' bastardo: puntava direttamente alla faccia e mi diede una pedata per farmi aprire la bocca e pisciarmici dentro  e mi disse: 'troia bevi la mia piscia, forza puttana'. Mi colava dappertutto e un po' la bevvi pure, sinceramente non mi dispiaceva, capii di essere veramente una grandissima troia. Mi slegarono le mani e mi lasciarono li dentro sporco di piscio e distrutto. Si era fatto tardi ormai il cielo era completamente scuro e pensavo che comunque quell'avventura era finita.  Cercavo di asciugarmi alla meno peggio per poi rivestirmi e andare via quando senti delle voci in una lingua straniera avvicinarsi, cercai di accelerare ma  davanti all'apertura della casupola comparvero 3 uomini di colore, sicuramente immigrati irregolari in cerca di un posto dove passare la notte.
Mi guardarono e penso che capirono subito la situazione io ebbi la certezza che quella giornata non era ancora finita per me.

Se il racconto vi e' piaciuto o volete comunque commentarlo, se volete sapere come finisce scrivetemi a grassopassivo@yahoo.it

(continua…)


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