ORSI ITALIANI MAGAZINE


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Il custode del cimitero (prima parte)

Un racconto di Kabir



Era una giornata afosa di fine Agosto di pomeriggio e mi trovavo dalle parti del cimitero.
Decisi di approfittarne per entare e visitare i miei cari e godermi il fresco degli alberi di cipresso.
Era quasi verso la chiusura, mancava una mezzoretta.
Entrai nell'ufficio del custode.
Notai che l'avevano cambiato. Al posto suo c'era un bel maschio tipico della mia terra, molto bruno coi dei baffi, non molto alto ma di corporatura robusta.
Non appena entrato gli chiesi le chiavi per entrare nella nostra cappella di famiglia.
Lui mi sorrrise e mi chiese il cognome.
Io gli risposi e nel frattempo volle conoscermi chiedendomi un sacco di domande.
Era pure simpatico oltre ad essere molto bono.
Lo lasciai per andare a visitare i miei cari e mettere qualche fiore ed accendere qualche cero.
Non appena finii, ritornai dal custode a ridargli la chiave gli chiesi: <Scusi, ma lei e' il nuovo custode?>
E lui: < No, sono qui a sostituire il vero custode. Oggi e' l'ultima giornata per me qui.>
Ed io: <Bene, pensavo che fosse qui e che lo avessero cambiato>
Il custode mi guardava negli occhi ed io pure. Mi piaceva da morire. I suoi occhi neri, i suoi baffi e le sue braccia e polsi grossi.
Mi venne spontaneo toccargli quella folta peluria che usciva dai polsi scoperti perche' aveva le maniche della camicia arrotolate.
Mi eccitai  quando lui mi mise le mani sulle mie gambe.
E quindi lui mi disse: <Mi piacerebbe tanto divertirmi con te, ma qui tra un po' devo chiudere e mi va di fare le cose fatte bene, ti piacerebbe venire con me?>
Ed io gli risposi: < Certo che si'. Ho una voglia pazzesca.>
E lui: <Scusa se te lo chiedo, ma ti piacerebbe prenderlo?>
Io li risposi: <Ma che domande , si' certo, mi piaci mi fai attizzare tutto>.
Ed il custode mi sorrise e dopo mi chiese: < Bene sono contento che ti piaccia prenderlo! Come ti chiami?>
Ed io gli risposi: < Vittorio e tu come ti chiami. E a te piace prenderlo?>
Lui mi rispose: <Matteo, mi piace fare tutto con un bel ragazzo come te anche alla fine prenderlo>
Io allora mi avvicinai a lui stringendolo e lui mi tocco' il culo.
Era sudato e mi arrapai a sentire il suo sudore e quel tipico sapore di maschio.
Inebriato mi abbassai verso la cerniera dei suoi panataloni. Il suo pacco grosso gia' esplodeva dalle sue mutande e lo aiutai ad abbassare la sua cerniera mentre lui si slacciava la sua cintura.
Glielo tirai fuori tutto quel grosso cazzo e gradii quel buon odore che emanava e che mi arrapava.
Gli leccai quella grossa cappella, gustandomela tutta, mentre con gli occhi puntati su di lui, cercavo di vedere la sua faccia ed espressione.
I suoi occchi parevano dirmi che gli piaceva farsi leccare il cazzo e la sua mano sulla mia testa  che mi accarezzava voleva dirmi di prenderlo in bocca per succhiarlo e fargli una pompa a dovere.
Glielo presi tutto in bocca e glielo spompinai per bene, ma all'improvviso disse:
<Ciccio, devo chiudere qui e devi uscire. Vieni con me a casa mia cosi' li staremo tranquilli e comodi sul mio letto. Non vedo l'ora di divorarti>.
Allora uscii dal cancello principale per non dare nell'occhio e lo aspettai fuori.
Dopo che chiuse lo seguii alla sua macchina ed entrai dentro. Proseguimmo verso casa sua che si trovava fuori paese in campagna.
Arrivammo a casa sua finalmente.
Lui chiuse la porta e mi afferro' con vigore e mi diede subito la sua lingua. Ci baciammo con passione mentre lui cominciava a togliermi la maglietta e abbassarmi la cerniera dei pantaloni.
Matteo allora mi disse: <Spogliati! Ti voglio nudo!>
Io mi spogliai e mentre mi chinai a raccogliere una cosa che mi era caduta sentiii che Matteo mi toccava le chiappe ed infine  strisciare il suo grosso cazzo sul buco del culo.
E Matteo: <Che belle chiappe sode che hai! E che bel buco. Mi fai impazzire.>
Io mi alzai e lui mi afferro' di nuovo. Sentivo il calore della sua pelle e quel suo odore virile  mi eccitava.
Infine Matteo mi disse: <Dai andiamo a rinfrescarci un po prima di scopare!>
Ed io gli risposi: < No Matteo facciamolo dopo, non ti pare?>
E lui: <Va bene adesso accendo il ventilatore cosi' stiamo meglio e stendiamoci sul letto!>
Ci mettemmo subito a 69. Io che mi gustavo il sapore del suo cazzone e lui che mi leccava l'uccello con passione.
Poi si volto' all'improvviso e mentre ero steso mi apri' le gambe.
Io gli dissi: <Baciami!>
E lui mi diede la lingua facendomi arrapare e quindi abbandonare alle sue voglie.
Mi alzo' le gambe e sentii che mi metteva quel grosso e duro attrezzo pian piano dentro nel culo sino a sfondarmi.
Riusci' ad aprirmelo e ad allargarmi le pareti del buco con estrema abilita'.
Matteo quindi mi chiese:  <Come va bello? Tutto bene?>
Ed io gli risposi: < Ti sento tutto dentro di me>
Lui sorrise e mi diede la lingua e mentre io gliela succhiavo, Matteo comincio' a spingere il cazzo dentro e fuori, dapprima piano e dopo sempre piu' forte.
Sentivo piacere e nello stesso tempo dolore ad ogni colpo che mi dava.
Alla fine mi lasciai andare completamente e lui comincio' a chiavarmi con una forza bestiale.
Ormai mi sparava dei colpi violenti. Il suo cazzo usciva ed entrava a raffiche. Mi alzava le gambe me le allargava tutte per fottermi nel migliore dei modi.
Mi tenne per parecchi minuti sotto di lui.
Poi  mi disse: <Girati, ho voglia di montarti sopra.>
Io mi misi girato di culo per aria. Lui in piedi si abbasso'e quindi mi monto' sopra e mi penetro' di  nuovo.
Mi sentivo dominato da lui e non potevo fare altro che ubbidirgli e farmi scopare da Matteo.
Mi scopava con ardore e sentivo piu dolore che piacere mentre mi fotteva.
Finalmente  arrivo' dentro sborrandomi a fiumi.
In quel momento Matteo mi disse gridando: <Ti sborroo! Ah che bello vengo!!!!!!!>
Rimase un po dentro' ma come gli si smoscio' lo tiro fuori  e dopo mi abbraccio'.
Io gli toccavo il suo folto vello e gli davo dei bacetti sul collo e lui mi accarezzava dicendomi:
<Caro, che bello che sei dolce, mi hai fatto godere ciccio mio>
Dopo quella scopata energica Matteo sapeva essere dolce ed affettuoso facendomi sentire bene con me stesso. Di certo non mi sentivo nella merda ma stavo bene con quel bel maschione grosso peloso e virile.
Insomma Matteo era bestiale ma sapeva essere anche dolce e carino con me.

(continua)


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