ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Ci penso io! (La mia prima volta)

Un racconto di Glauco


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Era il 1975. Avevo 18 anni, lavoravo durante l'estate presso un distributore di benzina e gas per pagarmi le spese essendo allora uno studente.

Allora lavorare in un distributore era rilassante, poche macchine da servire ma comunque io e il mio collega eravamo sempre indaffarati.

L'unica scocciatura era lavorare la domenica.

E proprio una domenica in cui mi ritrovai a lavorare da solo cambio' un aspetto della mia vita.

Era un pomeriggio di una domenica di luglio molto calda poca gente in giro...

Arrivò una 128 verde scuro, si avvicinò alla pompa del gas e ne scese il proprietario un uomo sulla cinquantina scuro di pelle e capelli, 180 cm circa robusto ma non grasso, aveva la camicia aperta a fare vedere il petto ed il pelo e pantaloni con le pince. Portava la fede.

Era molto maschile con una voce roca e profonda.    

L'uomo mi chiese di fargli il pieno.

Attaccai la pompa e ci fermammo ad aspettare.

Lui cominciò a toccarsi il pacco. Prima in maniera distratta poi sempre di più sfacciatamente. 

Io prima non ci feci caso ma poi mi venne un groppo alla gola e ne fui incuriosito. Io non avevo esperienze.

Lui continuava a toccarsi e io non sapevo cosa fare o pensare. Fortunatamente la bombola si caricò e dopo avermi pagato si accinse a partire.

Ma all'improvviso mi chiese un panno in omaggio per la pulizia dei vetri. Allora i distributori li regalavano.

Mi avviai al chiosco per prenderne uno in alto su un armadio e lui mi disse "ci penso io!!" E mentre lo prendeva con l'altra mano  tocco la mia patta e poi scappò. Senza lasciarmi il tempo di fare o dire nulla.  

Ero turbato da quell'episodio e non riuscivo a dimenticare il volto di lui. 

La domemica seguente tornò a fare gas,  quando scese dall'auto cominciai a tremare… ero turbato... mi chiese di fare il pieno.

Nell'attesa iniziò a toccarsi e questa volta volta venne duro pure a me.

Passammo cinque minuti a guardarci in faccia mentre ognuno si toccava il suo cazzo al di sopra dei pantaloni.

Mi chiese un panno per i vetri ci avviammo verso il chiosco ed allora mi toccò di nuovo, ma questa volta non scappò. 

Seppur inesperto feci quello che faceva lui, mi toccava ed io pure, mi baciò sul collo, in bocca, ci toccavamo ovunque la passione era esplosa...

Ma l'arrivo di un auto bloccò tutto; mi diede allora appuntamento a quando il mio turno finiva.

Un'ora dopo mi incamminai verso la strada di campagna dietro al distributore dove già vidi la sua macchina parcheggiata, la superai e scesi lungo il fosso tra rami e alberi cercando un luogo nascosto.

Lui era dietro di me che mi seguiva,  proseguii ancora per qualche decina di metri , cercavo un posto sicuro. 

Le gambe mi tremavano e lui era dietro di me, il sentiero era terminato non c'era altra strada da percorrere. 

Mi fermai... lui era dietro di me... mi abbracciò alle spalle, sentivo il suo cazzo spingere.

Mi bacio sul collo, le nostre labbra si unirono . 

Era maschio ed io ero pronto a fare tutto quello che lui voleva. Anche se mai avevo desiderato un uomo prima. 

Mi tolse  la maglietta mentre mi baciava il petto e mi leccava i capezzoli.

Mi calò i pantaloni e con le labbra scese giù fino a baciare il mio sesso che sparì nella sua bocca.

Mai avevo provato tanto piacere.

La testa mi girava ero nelle sue mani.

Le sue dita provarono a divaricare il mio buchetto vergine, che voleva godere di qualcosa che mai aveva provato.

Un dito entrò e poi mi fece inchinare..

La sua lingua iniziò a baciarmi e a solleticare il buchetto che fremeva sotto i suoi colpi.

Si allontanò un attimo da me e capii che qualcosa sarebbe successo.

Sentii il suo cazzo, lo appoggio' e con una spinta decisa entrò in me. 

Non provai dolore ma solo piacere...

Lui spingeva ed entrava ed usciva da me dolcemente.

Mai avevo provato niente di simile, godevo tanto.

Mai avevo pensato di fare all'amore con un uomo, ma ora mi piaceva.

Inarcavo la schiena per sentirlo tutto dentro e chiedevo a lui di spingere. 

Gemevo di piacere finché non sborrò in me.

Con tre colpi ben assestati venne e mi inondò l'intestino. 

E venni pure io senza neppure che mi toccasse. 

Mi baciò e ci salutammo ma fortunatamente tornò a fare gas...


Passò l'estate e solo a fine agosto vidi di nuovo quella 128 verde scuro.

Si fermò e scese lui, nelle settimane passate avevo tante volte desiderato di vederlo.

Ed ora era qui... ma questa volta c'era anche il mio collega, cosi pagò e dopo essersi dato una sistemata all'uccello mi diede appuntamento a fine turno.

Cosi finito il turno mi incamminai verso la strada dell'altra volta. Lui mi aspettava in auto, questa volta si era portato un plaid. 

Raggiunto il luogo dove poterci appartare stese il plaid e ci denudammo in fretta.

Lo desideravo tanto.

Mi tuffai sul suo grosso cazzo, un asta di almeno 18 cm con 16 di circonferenza ben proporzionata con tanti e lunghi peli.

Ma lui mi calmo' e mi fece distendere ed inizio a baciarmi.

Iniziò dalla bocca e scese lungo il collo, senza tralasciare un centimetro. 

Mentre mi baciava il petto mi torturava i capezzoli ed io urlavo dal dolore.

Avevo il cazzo durissimo e mentre continuava a baciarmi me lo prese in mano ed iniziò a segarmelo. Poi si distese sulla schiena e dopo avermi afferrato mi giro e mi mise a 69.

Non sapevo cosa fare, mai avevo preso un cazzo in bocca.

Disse “fai quello che faccio io”.

E replicai tutto... gli leccai l'asta e la cappella fino a farla sparire in bocca. Me lo mise tutto in gola fino a provocarmi conati di vomito. Gli presi in bocca i suoi enormi coglioni e leccai lo scroto avidamente.

Era bello stare su di lui su quel torace ricoperto di peli,  con la bocca piena del suo grosso membro e mentre lui mi succhiava con le dita mi divaricava il buchetto. 

Man mamo che passava il tempo mi feci più esperto finché non mi fece smettere perché stava  quasi per godere.

Allora mi girai e mi misi seduto sul suo petto

Lo volevo ringraziare per quanto mi stava insegnando.  Lui mi disse che si sentiva in colpa perché era sposato ed aveva figli della mia età.

Io gli dissi che gli volevo bene come ad un papà... tra l'altro io ero orfano di padre.

Mentre parlavamo sentivo il suo coso ingrossarsi sotto di me, e dopo averlo baciato in bocca per ringraziarlo capii che mi avrebbe dato il premio da me tanto agognato.  

Il suo cazzone in culo.

Iniziai a muovermi su di lui finché non divenne duro come il marmo.

Lo sfregamento mi eccito' tantissimo, e lui si muoveva sotto di me cercando la via per un paradiso di piacere. E non mi feci attendere, il mio buchetto ardeva di voglia, sentivo la cappella che si insinuava in me e finalmente entrò tutto.

Inizio una lunga cavalcata... feci tutto io... lo cavalcavo con sommo piacere.

Lui ansimava di piacere e mi diceva che mai aveva fatto una scopata così. 

Mentre ero su di lui gli tiravo i capezzoli.

Continuai per 10 minuti volevo il suo cazzone tutto in me. Finche non venne con un grido strozzato tra dolore e piacere.

Eravamo esausti e crollai su di lui, entrambi sudatissimi e stanchi, quasi ci addormentammo.

Dopo un po' di minuti mi destai, avevo ancora il suo cazzo in culo. 

Era stato bellissimo.  Lo baciai e gli dissi che gli volevo bene. 

Purtroppo interpretò male i miei sentimenti non lo rividi più, forse ebbe paura.

Non volevo complicargli la vita ma solo un po' di amore.


Quell'estate mi cambiò molto, avevo conosciuto il sesso e forse l'amore.

Restai con un vuoto dentro di me e nel mio culetto.

Volevo replicare le esperienze fatte ma non sapevo dove e come fare.

Iniziarono le lezioni ma con scarso entusiasmo avevo la testa sempre li.

E sinceramente mi ammazzavo di seghe.

Una mattina che non avevo voglia di andare a scuola, me ne andai a zonzo per la città. 

Io abitavo a Rimini e capitai per caso in piazza Ferrari, c'erano molte persone di tutti i generi.

Tanti anziani che forse passavano lì mattinata, qualche ragazza che aveva marinato la scuola come me. E persone di mezza età che erano lì perché c'erano i bagni pubblici.

C'era un gran via vai per quei bagni.

Ma allora non capii subito.

Un altra mattina tornai in piazza Ferrari e dopo un po' andai ad urinare, c'erano i pisciatoi a muro e due bagni chiusi.

Andai in quelli a muro dove c'era un posto libero. 

Appena tirai fuori il pisello mi sentii osservato i due che urinavano a lato guardarono verso di me e mi mostrarono il loro cazzo.

Entrambi erano già in tiro uno era anziano 60 anni circa  con un con due baffoni bianchi e un gran cazzo che svettava in alto e l'altro più giovane lo aveva corto e tozzo. 

Allungavano la mano per toccarlo.

Il vecchio me lo prese in bocca e il giovane mi tocco il culo.

In men che non si dica mi ritrovai tra due fuochi mi abbassarono i pantaloni all'unisono.

Il vecchio continuò a succhiarmelo e l'altro passo dietro e mi mise un dito in culo mentre si masturbava.

Poi cercò di farmi chinare per provare a sodomizzarmi.

Era complicato ma il vecchio si inginocchiò e riuscì a prenderlo tutto in bocca mentre l'altro dopo un paio di tentativi andati a vuoto, riuscì ad entrare in me. Lo aveva corto ma bello grosso  e feci un sobbalzo e urlai di dolore.

Ma ormai la libidine si era impadronita di noi.

Uno succhiava e l'altro mi scopava io ero perso nel piacere.

Con la paura che entrasse qualcun altro ma ugualmente eccitati andammo avanti per qualche minuto finche io non riversai tutta la mai sborra in gola al vecchietto che non ne perse una goccia e poi si leccò i baffi, mentre con l'altra mano si segava per sborrare sul pavimento.

Mentre quello che mi stava alle spalle mi venne in culo dicendo frasi sconnesse e facendo movimenti da tarantolato. Diceva non voglio... non voglio...

Ma era lì che godeva di me.

Quella mattina scoprii un nuovo mondo e dimenticai chi mi aveva iniziato al sesso tra uomini.

Il quarantenne non lo vidi mai più ma il maturo ancora arzillissimo avrò modo di rivederlo piu' volte.

Da quel giorno il tipico odore o puzza, fate voi, dei bagni pubblici, accende in me voglia di sesso.

Nei bagni di piazza Ferrari ci tornai la settimana seguente ma quella mattina non fui fortunato. 

Entrai ed uscii più volte dai bagni sempre nella speranza di trovare un bel tipo con cui divertimi... ma nessuno mi piaceva,  nessuno mi ispirava.

Forse avevo idealizzato il tipo di uomo che mi aveva iniziato.

Nel frattempo smisi di fare lo schizzinoso e approfittai della bocca di un maturo che con insistenza si era proposto più volte.

Per nulla soddisfatto stavo per andarmene quando all'uscita dei bagni incontrai un bel 55 enne  alto con un po' bel di pancia e due bei baffi neri,  veramente grosso, mi intimoriva, entrò e si posizionò in uno dei vespasiani a muro.

Non mi aveva degnato di uno sguardo e non sapevo se rientrare.  Mi feci forza e rientrai mettendomi vicino a lui.

Sfoderai la mia spada e lui sbirciò, io non aspettavo altro.

Allungai la mano e glielo afferrai, dopo aver glielo segato un po' prese consistenza e ne venne fuori una bel cazzone come non avevo mai visto. 

Tutto da succhiare, lo feci sparire in gola con difficoltà  la sua pancia mi era sopra la faccia e una selva di pelo sotto. 

Ero super eccitato.

Mi fece cenno di andare nei bagni lo segui e dopo essere entrato  mi spinse di forza contro la porta prendendomi di spalle.

Con violenza mi abbassò pantaloni e sentii subito il suo cazzo su di me.

Io ero bagnato dalla voglia, ma non mi aspettavo qualcosa di così freddo e forse violento.

Insomma mi penetrò con forza,  violentemente, in confronto a lui ero un fuscello.

Le sue nani mi allargarono le chiappe per facilitare la scopata. Entrò fino in fondo, urlai dal dolore, ma lui continuò a chiavarmi con foga.

Mi schiacciava contro la porta e affondava i colpi sempre di più.  Dopo qualche minuto mi sborrò in culo. Io non avevo neppure realizzato la situazione.

Lui se ne andò dopo avermi baciato in bocca e avermi chiesto " ti è piaciuto?".

Ancora mi sego pensando a lui.




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