ORSI ITALIANI MAGAZINE




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Questa pagina contiene immagini di nudo maschile e testo a contenuto omoerotico: e' pertanto riservata a persone maggiorenni

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Chubbies (parte prima)

Un racconto di Hero R.


I racconti pubblicati possono contenere descrizioni di sesso non sicuro: ricordate, sono opera di fantasia! Nella vita reale praticate sempre il Sesso Sicuro usando il preservativo.

The stories published in this section may contain descriptions of unsafe sex: remember, it's fiction! In real life always practice Safe Sex by using condoms.


Era un pomeriggio come molti altri: febbraio, inizio nuovo quadrimestre. Ormai è per me l'ultimo anno di liceo e sono felicissimo di questa prima pausa scolastica. Le giornate nel mio paesello passavano monotone. Era sempre un countdown al sabato, ovviamente, quando si poteva magari allontanarsi un po' con l'auto. Ma durante la settimana: noia. Tranne quel giorno che mi rallegrò parecchio.

Ero vicino al computer, la mia felice postazione, quando d'improvviso sento vibrare il cellulare. Un messaggio. Senza neanche leggere il nome del mittente, apro la foto inviatami su whatsapp. Che cos'è? È davvero quello che penso? Ma... è lui!

Avevo intravisto il paradiso: un selfie da parte di un mio compagno di scuola che lo ritraeva a torso nudo dal basso, con quel sorriso idiota, i suoi capelli spettinati, il suo viso rotondo, con quei chili in più che mi eccitano un casino e che lo rendono un chubby; e in bella mostra c'era lui, il suo cazzone in semierezione, che nonostante la panza aveva una gran bella circonferenza, coperto solo da un paio di slip da cui si intravedevano le succulenti venature.

Subito dopo la foto, ricevo altri messaggi: "Oh cazzo", "scusa non volevo, davvero, mannaggia la miseria", "era per un altro ragazzo!", "cioè, volevo dire un'altra ragazza!", "vabbe ja vaffanculo che sfiga".

Ero senza parole, avevo tra le mani un quadretto su cui avrei versato litri di sborra. Infatti non ebbi il tempo di rispondergli che già mi infilai una mano dei pantaloni e mi afferrai la verga che stava soffocando.

Ero già bagnato alla vista di quell'oggetto di desiderio. Cinsi le dita intorno al mio cazzo, lentamente mi scappellai e iniziai con una sega che durò davvero pochi minuti: ero rosso dall'emozione. Il mio pene iniziò a vibrare... e sparai un casino di seme bianco e caldo. Molto di più del solito. Avevo tutte le mani imbrattate, e così leccai tutto quell'umore immaginando provenisse da lui, dolcissimo, eccitantissimo.

Mi rimisi apposto e ripresi il cellulare, dovevo rispondergli, dovevo approfittarne perché in pochissimi nella mia scuola sapevano della mia omosessualità. E lui era uno di quei bocconcini prelibati che avevo visto crescere da quando faceva il primo e io il secondo liceo. Ormai nelle mie fantasie avevo provato tutte le posizioni possibili e immaginabili con lui.

Finalmente avevo la chance di averlo tra le mani. Eravamo entrambi da poco raggiunto l'età della maturità. Era tempo di svegliarsi.

Gli scrissi: "Dario, non ho potuto ignorare la foto che mi hai inviato. E non devi preoccuparti perché mi ha fatto piacere riceverla. Così come io avrò discrezione per questo tuo messaggio, spero che tu avrai discrezione per questo che ti ho appena detto".

"Lorenzo, sono davvero desolato per questa foto che ti è arrivata ma non era destinata a te. Però la tua risposta cambia tutto. Se ne vuoi approfittare... Beh, sei il benvenuto".

"Ne sono lieto. Quando ho l'onore di approfittare?"

"Puoi anche venire stasera a casa mia. I miei genitori non ci sono e sono solo. Possiamo divertirci".

"Ci sarò".

Con grande emozione quella stessa sera mi reco a casa sua. Febbricitante ed eccitato, ero già perso in tantissime fantasie sessuali che finalmente potevo sfogare con quel porcellino rotondo e ben dotato! Però sapevo di non dover esagerare. Quell'occasione si è creata per chissà quale miracolo e quindi non dovevo rischiare. Avrei lasciato condurre il gioco a lui, anche se quanto avrei voluto distruggergli il buchetto di dietro!

Arriva la sera.

Mi reco all'uscio di casa sua, mi aggiusto il pacco già barzotto e busso al campanello. Pochi istanti e Dario mi viene ad aprire. Si presenta già in modo del tutto provocante: a torso nudo e con i pantaloni addosso, ma slacciati. Il suo sorriso era circondato da cenni di barba che stava crescendo; in contrasto con la sua pancia un po' prominente particolarmente glabra. Sorrideva con una faccia tosta incommentabile e il mio sguardo subito si posò sulla sua patta aperta: il cretino già ce l'aveva durissimo.

"Ma ciao!" lo saluto.

"Ciao caro, accomodati" risponde.

"Ma io non parlavo a te, parlavo al tuo cazzo".

"Allora accomodati su di lui".

Ridiamo.

Nonostante ciò non me lo faccio ripetere due volte, mi avvicino e gli infilo la mano nei pantaloni. Sì, era durissimo e consistente al tatto. Finalmente era mio e lo stringo. Lui si accorge della mia energia e senza dire nulla mi prende per i fianchi e mi bacia. I

o ricambio inserendo subito la lingua nella sua bocca che lui accoglie con piacere. Ho capito che si sentiva molto a suo agio con me e che sicuramente non era la prima volta che amoreggiava con un ragazzo. Ma decido di non investigare le sue esperienze passate e mi godo il momento.

"Mettiamoci più comodi, che dici?" propongo, e lui mi guida verso il divano del salotto.

Ci sediamo affianco affianco e riprendiamo da dove eravamo rimasti: con una mano gli afferro il cazzo in erezione, ancora però nelle mutande, e con l'altra lo abbraccio e gli accarezzo le spalle, le braccia e passo delicatamente i polpastrelli sui suoi capezzoli che sento subito diventare turgidi. Lui in silenzio si rilassa sotto le mie cure e anche il suo respiro si affanna.

Piano piano sento la sua mano poggiarsi sulle mie spalle, scendere verso il fondo schiena e mi alza la maglia. Vuole che mi spoglio e in un secondo lo accontento. Lui mi guarda e prende a baciarmi prima il collo e poi il petto, mi lecca i capezzoli.

Con l'altra mano si avvicina al mio pacco ormai voluminoso e lo tasta, lo massaggia, lo preme. Avrei voluto che facesse tutto lui ma le mie dimensioni non mi consentivano di lasciarlo chiuso in gabbia oltre tempo, pertanto piano piano mi slaccio il pantalone e mi calo le braghe. Sempre lentamente per vedere lui come reagiva.

A quanto pare lui reagisce fin troppo bene: con un gesto fulmineo inserisce una mano nell'elastico delle mutande e caccia fuori il mio arnese e lo afferra. Le sue mani fredde sul mio cazzo caldo mi fanno venire un sussulto.

Così lui ritorna a baciarmi inserendomi la lingua in bocca come per sedarmi ancor di più mentre inizia a segarmi con decisione. Io ero in brodo di giuggiole e mi lascio coccolare. Allargo anche le cosce per dargli più spazio e fargli capire che avrei voluto mi accarezzasse anche le palle o meglio ancora il buco, ma purtroppo il messaggio non gli giunge.

Voglio spingermi oltre: lo posiziono con la schiena fermo sullo schienale del divano e inizio a leccargli il collo, le tettine, l'ombelico e poso le mie labbra anche sulle sue mutande. Le annuso e sento l'odore di un vero ragazzo che si sta facendo uomo.

Gli bacio il pacco e con le mani gli accarezzo le gambe, le cosce e le palle. Lui si perde completamente alla mia libidine e con le mani si cala pantaloni e mutande, lasciando finalmente sventolare il suo cazzone in tutta la sua gloria. È un pisello ben proporzionato, con due palle gonfie e un'asta non molto lunga ma larga nella circonferenza. Lo afferro, lo scappello piano piano, con l'altra mano gli accarezzo le palle e lo guardo negli occhi.

"Succhiamelo, ti prego" dice rompendo il silenzio.

Quelle parole sono state musica per le mie orecchie. Così mi calo con il capo, caccio la lingua e inizio a leccare la cappella. È dura, è bagnatissima ed è profumata. Sento già il sapore dei suoi umori e mi inebriano il cervello. Piano piano la mia lingua si fa sempre più avida fino a quando, dopo un'abbondante leccata per tutta la sua superficie, lo inserisco completamente nella mia bocca.

Contro ogni mia aspettativa sento il suo cazzo ingrossarsi ancora di più nella mia cavità orale. Ciò mi invoglia ad aumentare la foga con la quale lo divoro e lo spingo più in fondo che posso. Anche lui si infervora e poggia una mano sulla mia testa e mi accompagna nei momenti della pompa. La mia voglia si manifesta con una gola profondissima che anche io mi sorprendo di avere. Elementi che infatti concorrono alla riuscita di questo deepthroat sono la sua lunghezza non eccessiva e la mia ingordigia ad accogliere il suo diametro superiore alla media.

Lui inizia a godere sonoramente e sento dimenarsi al ritmo della pompa più bella della mia vita.

Dopo ancora qualche minuto lui mi alza di forza. "Lorenzo se continui così mi fai sborrare in men che non si dica. È un pompino fantastico. Il migliore che mi hanno fatto!"

"Dario ti ringrazio, anche io ne sono sorpreso. Ma forse non hai capito una cosa. Tu devi sborrarmi in bocca. Sono anni che sogno di farti questa pompa e sentire la tua sborra".

Alle mie parole lui si accende come un fuoco, mi fa distendere sul divano e si siede sul mio petto. Capisco le sue intenzioni, vuole segarsi e venirmi in faccia mentre mi possiede come un comandante. Il suo culone sodo si poggia su di me e lui inizia segarsi con foga guardandomi negli occhi. Ho capito che gli piaccio un casino.

Così apro la bocca e caccio la lingua e gli consento di infilarmi il suo cazzo nella mia bocca ogni volta sentisse l'esigenza di lubrificarlo. Al passaggio della mia saliva quel cazzo era sempre più luccicante ed io sempre più infatuato.

Con le mani che lui mi ha reso inutilizzabili inizio a segarmi e ad accarezzare le sue natiche. Due pacche morbide e anch'esse glabre ma enormi. Non finivano più tra le mie mani. Ma quando trovo il solco perdo la pazienza e inizio a navigarlo verticalmente con un dito. Lui con grande energia si dimena il bazooka sulla mia faccia mentre io con circospezione allungo un dito verso il suo buchetto.

Di tutta risposta lui allarga le gambe: ormai ho vinto. Avvicino un dito alla mia bocca, lo lecco e lui sorride. Ha capito le mie intenzioni e ne è entusiasta.

Ritorno con il mio dito bagnato sul suo buco e piano piano faccio pressione. Sento il suo sfintere rilassarsi al mio passaggio e delicatamente inserisco un dito dentro. Lui per un attimo emette un gridolino di fastidio ma in batter d'occhio il suo buco si dilata e accoglie tutto il mio dito. Anche lui si siede con più energia per farlo entrare tutto.

Anche se lui è su di me a segarsi sul mio volto e a schiaffeggiarmi di tanto in tanto con il suo cazzo, le redini del gioco sono ormai nelle mie mani. Anzi, nelle mie dita. Con un solo dito riesco a modulare la sua forza e il suo ritmo. Lo sento pulsare da dietro e significa che ho fatto arrivare il glorioso momento.

Lo guardo negli occhi, apro la bocca, spalanco la lingua e con il dito nel suo di dietro spingo forte verso la sua prostata. Inizio a fotterlo fortissimo con un singolo dito e lui, con sguardo sorpreso, con la bocca affannata, inizia a dimenarsi, a sudare, a reggersi dritto con la schiena e ad urlare: così facendo esplode con tantissimi fiotti di sborra caldissima nella mia bocca e sulla mia faccia. Io lecco avidamente il tutto e mi gusto il suo sapore.

È dolcissimo e ne voglio ancora. Quindi allungo il collo e ripulisco quel fucile che mi ha appena sparato.

Lo vedo guardarmi e ridere di gusto. Con un dito raccoglie altra sborra dalle mie guance e me lo mette in bocca per non perderne neanche una goccia. Io succhio con gusto.

Ride ancora di più quando gli ricordo che ha ancora il mio dito dentro al culo e lo muovo con decisione. Ma si sa che subito dopo essere venuti il culo è molto sensibile e a lui un po' fa male. Subdolamente deve capire che tutto quello che è successo è per volontà mia.

Ancora in quella posizione io inizio a segarmi per venire anch'io. Lui però mi ferma il braccio e dice "Ma cosa fai? Devo fare io ora".

Così si gira su se stesso e si predispone per la posizione del sessantanove. Così facendo pone il suo culone sul mio volto e sento la sua testa avvicinarmi ai miei paesi bassi.

Lo prende ancora una volta in mano, inizia a girarlo a destra e a sinistra.

"Cazzo ma è bello grande. Come me lo ficco tutto in bocca?" commenta.

"Tu provaci, tanto con tutto quello che abbiamo fatto e con il tuo buco davanti agli occhi sicuro sborro anche io in due secondi. Anche senza dito in culo come piace a te", ironizzo.

Ma lui è proprio un bugiardo, senza farmi aspettare nulla, senza neanche leccate preparatorie, inizia a ficcarlo tutto nella bocca e lo sento entrare quasi fino alla radice.

"Daaario, ma tu sei un bocchinaro proprio!" urlo per la goduria e per la sorpresa.

"Eh lo so, ho fatto pratica e onestamente mi piace proprio prenderlo in gola! Infatti cerco di farlo sempre alla fine così mi rilasso e mi prendo il tempo che mi occorre. Tu non venire subito eh! Fammelo gustare". Così dicendo si rifionda sul mio cazzo e la sua saliva cola ovunque, sulla mia pancia e sulle mie palle.

Sento stringere e succhiare con forza e il mio cazzo si ingrossa all'inverosimile e mi sento scoppiare.

Nonostante il suo lavoro certosino e iperattivo e fortissimo, anche io volevo partecipare. Così senza alcuna autorizzazione spingo il suo culo ancora di più sulla mia faccia e inizio a leccargli il buchetto. Appena sente la mia lingua intrufolarsi nel suo canale lui ha un sussulto: "Lorenzo ma cosa fai?!"

"Statti zitto e fidati di me, ti piacerà".

"Nessuno me l'ha mai leccato. È la prima volta. Mi piace. Mi rilassa!"

"Bravissimo, rilassati e fattelo succhiare che sei ancora tutto bagnato di umori sessuali qui dietro".

E la mia lingua lecca tutto intorno lo sfintere e tenta di entrare più in profondità.

Lo faccio per un motivo molto semplice. Il suo intimo profumava di detergente freschissimo, e ciò significava che lui si aspettava sicuramente un trattamento anale. Ma se era sorpreso per il mio anilungus, significava solo una cosa. Lui è disposto anche a prenderlo in culo.

Mi conservo questa informazione per me e mi limito a leccare il suo fiorellino e le sue palle ancora tondeggianti appoggiate al mio mento.

Sento lui dimenarsi sotto le mie mani e sotto la mia lingua e questa sua irrequietezza mi eccita a tal punto che sborro violentemente all'improvviso. Neanche lui se l'aspettava e infatti gli inondo la gola ed è costretto ad ingoiare. Sono veramente soddisfatto di me. Ho fatto e ricevuto pompini da record.

Anche lui è molto felice e va a sedersi dall'altra parte del divano. Con la gambe divaricate e il pisello moscio che giace su di un lato.

"Non ci posso credere. Non ho mai sudato così tanto solo per due pompini", racconta.

"Io ho scaricato tutte le fantasie che mi sono fatto su di te da anni Dario, se proprio lo vuoi sapere".

"Da anni??"

"Eh sì, da quando ho scoperto che mi piacciono i ragazzi, tu sei tra quelli che ho più spesso avuto sotto gli occhi".

"Uà non lo sapevo. Meglio tardi che mai, no?"

Lui ormai sapeva di me, ma la sua storia invece per ora sembrava essere un mistero. Ora il ghiaccio era più che rotto, quindi azzardai a chiedere.

"Senti Dario, tu lo sai sono una persona molto riservata. Te lo chiedo ma tu puoi benissimo non rispondermi".

"Ci siamo appena sborrati in bocca e mi hai infilato un dito nel culo. Ti pare che debba ancora tenermi dei segreti? Dimmi".

"Questa sicuro non è la tua prima volta. Quali altre esperienze hai avuto?"

"Beh diciamo che è iniziato quest'anno ed è iniziato per caso. A volte, si sa, si vedono dei porno in compagnia e ognuno si sega per conto suo. Però di recente la voglia di sfogarsi non era appagata solo con le seghe e quindi abbiamo provato a segarci a vicenda e poi da cosa nasce cosa".

"Ah okay, è del tutto comprensibile. Però ora sono curioso. Chi fa parte del circolo delle seghe? Tanto i tuoi amici li conosco".

"Sono Luigi e Aldo".

"Luigi e Aldo?!" mi viene da urlare.

"Oh calma eh. Non lo deve sapere nessuno!"

"No scusami Dario, ho urlato perché anche loro mi piacciono molto. Insomma, voi tre chubby vi siete proprio messi d'accordo!"

"Chubby?"

"Beh, i ragazzi un po' chiattoncelli come voi nel mondo gay si chiamano così".

"Ah non lo sapevo. All'inizio mettevamo su solo video porno etero, dopodiché abbiamo fatto autonomamente. Ci abbassiamo i pantaloni e ce lo ficchiamo in bocca a vicenda".

"Eh siete tre porcellini".

"Infatti la foto che ti è arrivata era per loro due. Abbiamo un gruppo whatsapp dove ci organizziamo e ci mandiamo le foto dei cazzi quando siamo arrapati".

"Voglio vedere..."

"Eh no abbiamo giurato massima privacy. Ma conoscendo i soggetti, hai più probabilità di vederli dal vivo".

"Ma cosa stai dicendo".

"Guarda che Aldo e Luigi abitano qua vicino. Cinque minuti e potrebbero stare qua".

"Mi stai proponendo un'orgia?"

"No no! Non ci siamo mai inculati a vicenda. Ci siamo solo segati e spompinati. Secondo me nessuno di noi ha il coraggio di proporlo".

"Lo propongo io allora. Questa sera sarà una super festa. Abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno".

"Ma abbiamo appena finito io e te".

A quel punto mi giro, gli mostro il culo e con le mani dilato le natiche per fargli vedere il buco. Dario spalanca gli occhi e il suo uccello si ingrossa di nuovo. Io lo indico e dico "Hai visto? Lui dice che non ha finito".

Scoppiamo a ridere e lui prende il telefono. Manda un messaggio vocale al loro gruppo di spompinari cicciottelli e dice: "Ragazzi in questo momento ho casa libera. Ho una voglia di pesce che non avete idea. Chi vuole venire da me?"

Dopo pochi secondi arriva una risposta. È Aldo: "Uè sporcaccione. Ma da quando hai provato il cazzo non ne puoi più fare a meno? Io te lo darei volentieri ma purtroppo ho una cena con i miei genitori. Quindi stasera passo. Fatti un ditalino al culo come fai sempre. Ciaooo".

Dario si fa un po' rosso dall'imbarazzo e poi aggiunge: "Sì mi metto le dita in culo da solo".

"Ma io ho capito che personaggio sei Dario. Te le ho messe perché ho capito subito che ti piace".

"Si vede?"

"No scherzavo. Io non ne sono capace di vederlo. Ma visto che a me piace, ho sperato che piacesse anche a te".

Il telefono squilla di nuovo. È Luigi: "Dario, io ci sono sempre per te lo sai. Il tempo che mi do una sciacquatina e ti porto il mio bestione va bene?"

"Luigi ce l'ha grosso assai?" chiedo.

"Eh sì, più o meno come il tuo. Proprio per questo lui è quello che si fa spompinare più spesso. Io e Aldo invece andiamo più di testa. Di solito gli facciamo un pompino in due. Comunque verrà tra dieci minuti. Vogliamo fargli una sorpresa?"

"Sei sicuro che non si incazza della mia presenza?"

"Lore', a noi piace sborrare. Non ci facciamo molti problemi. Tranquillo".

"Nel frattempo pensiamo alla sorpresa", concludo.


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