ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Luglio - Agosto 2015


UN PERCORSO IMPERVIO - CAFFI, DIPINTI DI VIAGGIO FRA iTALIA E ORIENTE - SCRITTI IN RICORDO DI FILIPPO PEDROCCO - OLIVER SACKS, FRATELLO MAGGIORE
Un percorso impervio, quello della bellissima mostra SERIAL/PORTABLE CLASSIC, ospitata dalla Fondazione Prada a Milano ed a Venezia.

Impervia, solo per la distanza chilometrica delle due sezioni, ma imperdibile nelle sue due magnifiche sedi.

Parlai a Maggio di PORTABLE CLASSIC a Ca' Corner della Regina a Venezia, ed ora "dovro' " tornarci per inebriarmi di piacere estetico, almeno ancora una volta, siccome sara' possibile farlo solo sino al 13 Settembre, e credo che le date della LXXII Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale, costituiscano una concomitanza non casuale...

A Milano bisogna tenere d'occhio la data finale della bellissima mostra curata da Salvatore Settis insieme con Anna Anguissola, nell'allestimento di Rem Kolhaas (24 Agosto).

Diversissimo, nel rigore lineare dell'edificio, a contrastare col il movimento delle forme classiche, mentre a Venezia, queste si confrontano con un sontuoso palazzo settecentesco... una bella gara, non c'e' che dire!

Praticabili agibili e calpestabili, a Milano, ci permettono di respirare accanto ad emozionanti statue classiche, le loro copie, le loro ripetizioni seriali, ma sempre percorse da un afflato, un'anima, un'aura di tale forza da attrarre i visitatori affascinati, come antichissime calamite, pile di energia, di divinita', di potere incantatorio indubitabile.

Attentissimo il percorso a mostrare i motivi delle riproduzioni, grazie ai quali, peraltro, conosciamo capolavori perduti, le tecniche, le linee stilistiche, le griglie ferree in cui gli artigiani inserivano il loro operato preciso ed in teoria, senz'anima... ed invece qualcosa resta sempre, passa, arriva sino a noi, del movimento di un corpo d'atleta, della forza di un eroe, di una struggente Penelope, di una meravigliosamente affascinante Afrodite che si da' nel negarsi, apparentemente, allo sguardo...

L'esposizione si estende su due piani e comporta notevoli e diversificate sorprese come una ricostruzione ideale del Bronzo A, della coppia dei BRONZI DI RIACE, lavoro del 2015, ardita ed intrigante ipotesi di come potesse presentarsi questa figura d'eroe ( secondo alcuni, Anfiarao, uno dei combattenti sotto le mura di Tebe, nella battaglia fra Eteocle e Polinice) con tanto di elmo perduto, lancia e scudo... che alcuni dei sommozzatori ancora ricordano all'atto del rinvenimento, il cui filmato si puo' vedere al secondo piano della mostra, cosi' come un notevole documentario intorno alle Cariatidi dall'antichità ai giorni nostri.

Siccome questa era la mia urgenza principale, ho iniziato la visita alla Fondazione, da qui, ma siccome avevo dedicato il pomeriggio a questo luogo, ed avevo un treno alle diciannove, mi sono posto alla scoperta degli edifici e di chi li abita, ad esempio, la CASA DEGLI SPIRITI che ospita installazioni di Louise Bourgeois e Robert Gober.

Un nome curioso per questa costruzione spiritosamente (appunto) dipinta in oro, all'esterno. Scorrendo la cartella stampa sono venuto a sapere che questi luoghi appartenevano alla Società Italiana Spiriti, produttrice del notissimo, almeno per chi ha qualche decennio sulle spalle, Brandy Cavallino Rosso.

Per cui non spiriti come fantasmi, ma come risultati di distillazione, si tratta,  comunque il bisticcio funziona molto bene! In questo periodo una bella rassegna dedicata a Roman Polansky in un cinema praticamente perfetto e dalle poltrone "storiche" di una celebrata sala milanese.

Ho avuto l'occasione di vedere un bel documentario di Laurent Bouzereau del 2015, intitolato, come la manifestazione : MY INSPIRATION. Intervistato, il regista parla dei film che più lo hanno influenzato: QUARTO POTERE (O.Welles), GRANDI SPERANZE (D.Lean), FUGGIASCO (C.Reed), AMLETO ( L. Olivier), LADRI DI BICICLETTE (V. De Sica), 8 1/2 (F. Fellini) con raffronti dai suoi film. Tutto finira' il 27 Luglio. 

PROGETTO GROTTESCO di Thomas Demand, intrigante gioco documentario-scenografico, intorno alle grotte, permantente come le opere della CASA DEGLI SPIRITI. TRITTICO: PASCALI, HESSE HIRST... opere a rotazione espositiva (10 Gennaio).

IN PART... Picabia, Man Rey, Fontana, Pistoletto... e molti altri in un percorso scoperta decisamente emozionante (31 Ottobre). 

AN INTRODUCTION (10 Gennaio), una scommessa espositiva... VINTA!


emilio campanella


Aperta sino all'8 Dicembre prossimo.

Oltre quaranta opere del vedutista bellunese, provenienti dalla Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro a Venezia, ed ideale preludio alla mostra del prossimo anno, in occasione del centocinquantenario della morte dell'artista.

Nel castello dell'Arciduca Massimiliano d'Asburgo, un pittore che tanto si batte' per l'unita' dell'Italia, che fu imprigionato, perseguaitato, esiliato, accusato ingiustamente di trame, in realta' dovute ad un omonimo; che dovette per decenni vivere come un coscritto, nonostante il grande successo, e che mori' nel 1866 nella battaglia di Lissa.

Il principe e l'artista, due vite, in un certo modo, parallele, per tempi, eta', interessi, legami con l'oriente.

Questo il motivo dell'allestimento nel bel castello triestino, in due sale, una al piano terreno, l'altra al primo, intelligentemente inserite nel percorso museale con il quale si integrano senza traumi.

Quattro le ideali suddivisioni tematiche: Venezia, che comprende FESTA NOTTURNA A VENEZIA IN ONORE DEGLI ARCIDUCHI MASSIMILIANO E CARLOTTA, del 1857 (Trieste, Museo Storico del Castello di Miramare), dipinto in occasione della visita degli augusti sposi, alla citta' lagunare.

Unica opera non proveniente da Ca' Pesaro, ed interessante rapporto di committenza fra i tiranni ed il loro nemico, peraltro ammiratissimo e stimatissimo pittore.

Roma, secondo sguardo tematico nella cui scelta risulta doveroso ricordare CARNEVALE DI ROMA, LA FESTA DEI MOCCOLETTI del 1837; Napoli con una gamma che comprende RIVIERA DI POSILLIPO del 1843, immersa in una luce chiara, il profilo del suggestivo Palazzo Donn'Anna che si staglia. Atene; Turchia, Egitto, Asia Minore, a concludere un veloce viaggio orientativo, sintetico e stimolante intorno ad uno dei vedutisti di maggiore importanza del diciannovesimo secolo, e non solo.

Viaggi e peregrinazioni di un perseguitato politico di grande successo, le cui commissioni importanti, l'amore per i viaggi, il desiderio di liberta',  il sogno risorgimentale, portarono ad una vastissima produzione sempre di grande livello, di soggetti noti e richiestissimi.

Inizialmente ostile alle innovazioni tecniche della fotografia, successivamente, come molti, ne utilizzo' i risultati tecnologici per approfondire le proprie originali tecniche intorno ad una ricerca formale personalissima tanto ad ardite ed inedite inquadrature di soggetti arcinoti, quanto, e soprattutto per cio' che concerne un approfonditissimo e suo unico stile di studio della luce.


emilio campanella

Questo il titolo del nuovo Bollettino dei Musei Civici Veneziani, il numero 9-10 corrispondente alle annate 2014/2015, edito ancora una volta, con grande accuratezza d'impaginazione e riproduzione d'immagini, da SKIRA.

Qualche giorno fa, proprio pensavo che questa pubblicazione aveva subito un bel ritardo, ed ecco la comunicazione che mi avvertiva dell'uscita del nuovo numero della collezione. Mi sono, compatibilmente con le alte temperature, precipitato al Museo Correr per ritirare la copia che ho fra le mani e di cui parlero'.

Dedicata allo studioso prematuramente scomparso, e' un'ulteriore occasione di studio ed approfondimento dei temi ed una ampia scelta di saggi di arte antica, preponderanti, data l'occasione, in confronto ai tre di arte moderna:in parte, UN MUSEO IN GUERRA.

Fatti straordinari e vita quotidiana nella Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia durante il primo conflitto mondiale di Matteo Piccolo, cronaca di febbrili vicende di salvataggi, difese di opere d'arte, delle persone che se ne occuparono.

Soprattutto le due note di Silvio Fuso: LO SPAZIO DEI VENEZIANI e SPAZIO E SPAZIALISMO di Giovanni Soccol.

Per gli STUDI E CONTRIBUTI di arte antica si spazia dai dipinti fiamminghi di Andrea Bellieni alle "curiosita'" di Gabriele Paglia, dal Tiziano  di Emanuela Zucchetta all'Amigoni di Annalisa Scarpa, passando per Poussin, Pietro Liberi, Luca Carlevarijs, Domenico e Giandomenico Tiepolo, Piazzetta, curati da Pierre Rosenberg, Enrico Lucchese, Alberto Craievic, Bernard Aikema, Annalisa Bristot, Giuseppe Pavanello, Stèphane Loire.

Ed ancora: TIZIANO, OTTAVIO FARNESE E IL RITRATTO EQUESTRE DI CARLO V di Lionello Puppi e Giuseppe Bertini. Maioliche, portolani, piante, la "leonessa" di Delo, maniere di vestirsi in maschera, le gondole, numismatica... curati da Caterina Marcantoni Cherido, Camillo Tonini, Diana Cristante, Giuseppe Bergamini, Michele Asolati, Piero Lucchi, Rossella Granziero, Cristina Crisafulli.

Ho citato a volo d'uccello fra i trentatre saggi che si concludono con STRATEGIA E SINERGIE NEL RILANCIO DI CA' REZZONICO di Monica da Corta' Fumei e la BIBLIOGRAFIA DI FILIPPO PEDROCCO curata da Ottavia Pedrocco.

In fondo al volume (oltre 250 pagine) una panoramica sulle attivita'.


emilio campanella

Non penso di essere l'unico ad aver vissuto la figura di Oliver Sacks, in questo modo.

Cominciai a leggere i suoi libri, ormai, molti anni or sono.

Il primo fu: L'UOMO CHE SCAMBIO' SUA MOGLIE PER UN CAPPELLO, poi RISVEGLI, e di seguito, man mano tutti gli altri.

Va sa se' che come ogni suo lettore affezionato -ed era molto facile diventarlo- rimasi colpito dalla qualita' della sua scrittura, dall'affettuosa partecipazione con cui descriveva le tragedie dei suoi pazienti, ed al contempo, dalla lucidita' scientifica delle esposizioni.

Senza, naturalmente, dimenticare il "suspence" dei racconti che invece, come si sa, ed era lui stesso a ricordarlo, hanno una scansione temporale reale, spesso lentissima, fatta di piccole conquiste graduali, minime scoperte che costruiscono l'analisi del caso trattato.

Rimasi talmente colpito da RISVEGLI, che ne feci un piccolo omaggio-evocazione, in un frammento di coreografia di molti anni fa, utilizzando uno suggestivo brano elettronico di Risset.

Ora lo straordinario amico Oliver ci ha lasciati, lo sentivo veramente come un fratello maggiore, e per eta', e per saggezza, e per il fatto di essere ebreo, io che ho un'origine ebraica, pur se lontana, cui tengo molto.

Da un po', tutti, temevamo che la malattia avrebbe potuto essere anche molto veloce... quando lessi l'ultimo articolo, alla meta' di Agosto, mi domandai se la successiva cosa che avrei letto di suo, sarebbe stata prima o dopo un certo evento che paventavamo... in effetti sara' dopo... siccome quello che leggo in questi giorni, in verita' costituisce una rilettura.

Ora bisognera' "fare i conti" con la sua realta' omosessuale a lungo tenuta in ombra, e si tratta di un ulteriore motivo d'interesse, per una persona di tale spessore umano e scientifico.

Discreto nell'affrontare problematiche che lo riguardavano direttamente, tanto che dopo anni seppi, da un suo testo successivo, che l'esperienza emicranica cosÏ ben analizzata in EMICRANIA, appunto,  era sua personale.

Se MUSICOFILIA mi ha profondamente colpito per la messe di informazioni che un appassionato di musica puo' trovarvi, debbo dire che un posto speciale ha per me, fra i suoi testi: ZIO TUNGSTENO, sorta di "ritratto dello scienziato da cucciolo" divertente tratteggio dell'autore bambino, in un vivace ambiente famigliare di scienziati (prima apertura sul suo passato, i genitori, i rapporti fra consanguinei) del piccolo e poi giovanissimo Oliver, affascinato dalla fisica, dalla chimica...

Alla luce dell'autobiografia in uscita nella traduzione italiana: IN MOVIMENTO, annunciata per la meta' di Ottobre riparlero' di Oliver Sacks, ed ora attendo con ansia di "riascoltare la sua voce" raccontare il suo "coeur mis à nu" affrontando intime ed anche dolorose tematiche di contrasti famigliari, come si sa da stralci gia' anticipati.


emilio campanella