Le recensioni di Emilio Campanella


KONTAKTHOF mit Damen und Herren ab 65

Non avevo ancora mai scritto nulla sulla Bausch, un po' intimidito, devo dire, dalle firme che da ormai trent'anni se ne sono occupate. L'occasione della speciale ripresa di Kontakthof al Comunale di Ferrara con la compagnia Over 65 era quindi l'occasione piu' propizia per affrontare il discorso da un'angolazione differente. Occasione preparata dalla conferenza pomeridiana coordinata da Marinella Guatterini che ha fatto la parte della leonessa e da Beatrice Libonati (che con Josephine Anne Endicott ha sovrainteso alla ricostruzione dello spettacolo supervisionato poi dalla stessa Pina Bausch), una delle interpreti storiche dell'edizione '78, la quale non e' certo un'oratrice, ma aveva sicuramente cose piu' interessanti e 'dall'interno' da dire sull'argomento, ed a commento dei brani video mostrati. Questi mi hanno riportato all'emozione del '85 quando vidi lo stück alla Fenice per la prima volta, nel corso di un'ampia personale durata un mese e che ci aveva fatto quasi vivere gomito a gomito con danzatori e coreografa, incontrati ovunque in citta': al caffe', a passeggio, nei negozi, nei ristoranti: tanto che c'erano mancati alla fine della rassegna. Nonostante lo shock iniziale 'subito' nel 1983 al Nouveau The'âtre de Nice vedendo con 1980 il primo 'pezzo' della 'Pina', ed il divertimento del successivo Walzer al The'âtre de la Ville nel 1985, seguito addirittura in scena nelle file dei figuranti previste, grazie all'appartenenza all'ambiente teatrale, quando gia' tutte le rappresentazioni erano esaurite.

Kontakthof era il suo spettacolo che ricordavo con maggiore emozione, ed del quale mi erano rimasti maggiori frammenti visivi e sonori, come ad esempio la canzonetta 'Gnädige Frau' ch'e' uno dei leitmotiv. Prima di addentrarmi nelle osservazioni specifiche e fondamentali per questa edizione, premettero' che ho ritrovato materiali, e questo si sa in generale del teatro della Bausch, ma in particolare di questo spettacolo, che hanno influenzato autori, registi, coreografi successivi oltreche' trent'anni di teatro mondiale.

Questa speciale edizione (contemporanea all'altra con la compagnia 'giovane' ch'e' in repertorio) nasce come omaggio alla citta' di Wuppertal ed i suoi abitanti oltreche' per il nuovo secolo, con un'inserzione cui risposero, pare, circa 150 persone, rigorosamente non professioniste, com'era richiesto. Dopo drastiche selezioni di tutti i tipi si e' arrivati agli attuali 26 memorabili interpreti.

Il lavoro e' identico, a parte due brevissime sequenze troppo complesse per danzatori non professionisti ed oltretutto avanti negli anni, a quello originale. Ricostruito in piu' di un anno di prove e previsto come mera celebrazione, anche per la fragilita' dei suoi interpreti, poi, per varie ragioni, fra l'entusiasmo, il rimpianto di lasciare una simile esperienza ed il successo riscontrato, Kontakthof mit Damen und Herren ab 65 sta girando il mondo. E se il ritmo delle rappresentazioni e' ovviamente piu' tranquillo, e quello stesso dello spettacolo meno indiavolato che con una compagnia tra i 25 e 30 anni, vi assicuro che vedendolo e pensando di essere al posto di questi signori, anche se siete molto piu' giovani, vi verranno i capelli dritti immaginando come sareste dopo aver sgambettato in scena per circa 3 ore. Non staro' a raccontarvi cosa succede in Kontakthof: prendetevi il testo della Bentivoglio, o quelli di Quadri, e troverete delle schede piu' che esaurienti. Quello che vi diro' io e' diverso, e riguarda l'estrema e profonda umanita' di questi interpreti piu' veri del vero, e bravi in assoluto, non relativamente al loro essere anziani ed 'amateurs' poiche' non sarebbero in uno spettacolo di Pina Bausch che, si sa, non e' tenera con nessuno.

Sono bravi, sono reali, sono umani, ed in questo stück sui rapporti interpersonali e d'amore portano la propria esperienza di vita quale, per quanto bravi, i giovani, per motivi anagrafici, non possono avere. In piu' sono stati scelti per qualita' di 'musicalita' del corpo' e presenza scenica naturale, cose che non si imparano: MAI! O si hanno o non si hanno, tutt'al piu' si possono educare, affinare, ma basta. In effetti si tratta di uno spettacolo corale ma con alcuni ruoli di punta ch'erano stati creati dalla Endicott, la cui interprete attuale e' una bella signora bruna un po' tipo Malou Airaudo ch'e' praticamente sempre in scena, mentre una bellissima, bravissima signora bionda sostituisce la Libonati nelle sue urla di terrore, inseguita dal provocatore con il topo, (allora era lo strepitoso Jan Minarik) e che corre per la scena abbandonando qua' e la' paia di scarpe rosse. Le crudelta' tra le coppie sono un poco meno sadiche (apparentemente) come fra le vecchie coppie, ed infatti vi sono due vere coppie di coniugi. Le passerelle sono sempre irresistibili e l'intreccio di entrate ed uscite fra porte e porte, fra porte e quinte, fra quinte e quinte... da capogiro! Ma e' questo che rende cosi' dinamica la pie'ce e poi, come sempre in Bausch, ci sono alcuni momenti in cui ognuno fa una cosa differente e non si sa dove guardare. Fra le cose che mi hanno lasciato senza fiato, un veloce passaggio di tutta la compagnia, a coppie, fra una parete di fondo e l'altra laterale, saltellante sulla musica di Karas del Terzo uomo, e con maschere... tanti piccoli fantasmi! E qui ho proprio avuto l'impressione che il mio amatissimo May B. di Maguy Marin debba qualcosa a questo spettacolo. Dopo un'altra passarella girotondo di tutta la compagnia la musica si ferma ed odiamo il rumore dei passi ed il fruscio degli abiti. BUIO.

E subito dopo un boato di applausi, quello che si dice da far venire giu' il teatro anche per l'entusiasmo dei tantissimi giovani che hanno iniziato anche a battere i piedi. Le chiamate sono state moltissime e la compagnia era, alla fine, commossa: la prima volta in Italia, ed un vero trionfo! Il Comunale di Ferrara non aveva ancora ospitato il Tanztheater Wuppertal e direi che ha atteso il momento giusto.

Ma pensate un po' ai figli, ai nipoti di questi signori, che parlano dei loro genitori, zii, nonni, in giro per il mondo con uno spettacolo, ma non come una cosa abituale nella loro vita, no, come una novita' degli ultimi anni, fantastico no?

Emilio Campanella