ORSI ITALIANI


Le recensioni di Emilio Campanella

Giugno 2011


ILLUMINATI DALLA 54.a ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE - VACANZE ROMANE - A VENEZIA, UNA NOTTE QUASI BIANCA! - APPARIZIONI E SPARIZIONI D'ARTE D'INIZIO ESTATE A VENEZIA - LE GRANDI VIE DELLE CIVILTA'


ILLUMInazioni e’ il bellissimo titolo scelto dalla curatrice, la zurighese Bice Curiger, per la Biennale Arte di quest’anno, e certo che si e’scelta un padre nobilissimo per iniziare un percorso  indubbiamente impegnativo, visto che si chiama Jacopo Tintoretto, e nella prima sala del Palazzo delle Esposizioni, veniamo accolti dall’ ULTIMA CENA dalla Basilica di S. Giorgio Maggiore, IL TRAFUGAMENTO DEL CORPO DI SAN MARCO e LA CREAZIONE DEGLI ANIMALI dalle Gallerie dell’Accademia.
Nelle molte sale successive popolatissime di presenze, si passeggia guardati dalle centinaia di piccioni tassidermizzati dell’ineffabile Cattelan.
All’Arsenale, invece, come sempre, le maggiori emozioni, come gli armadi labirinto e la casadelle primissime sale, ci sono anche inquietanti archivi fotografati.   
L’uso degli spazi e’ attento, un buon equilibrio di pienie vuoti. Il bel video NIGHT AND FOG di Dani Gal, un castello di legno e la sala degli ‘scioglimenti’, un Ratto delle Sabine in cera, candela accesa che si consumera’ nei mesi, da Jean de Boulogne, un autoritratto dell’artista, ed una poltrona, tutti in corso di consunzione.
Il  monumentale gruppo, visibile da lontano, inquadrato nelle forti architetture rinascimentali, e’ un coup de thèatre memorabile.
Piu’ avanti si trovano grandi colonne reinventate.
Poi si esce, e fra le altre cose si trova, vicino alle Gaggiandre, un capodoglio ‘abitabile’!   Giocattolone che fara’ la gioia di molti. Verso il fondo, quasi alle Tese delle Vergini, il padiglione della Repubblica Popolare Cinese che propone una serie di opere notevolissime che rischiano di essere mescolate e confuse con quelle prolassate nel Giardino delle Vergini, dal Padiglione Italia dominato dalle idee di Vittorio Sgarbi conla sua mostra bulimica, affastellata e dissennata... quante  belle cose sprecate, soffocate e senza respiro in questa: L’ARTE NON E’ COSA NOSTRA, affiancata anche dal Museo della Mafia che meriterebbe un rilievo piu’ appartato.
Certo, c’e’ un contrasto tale fra il rigore della Signora Curigel, ed il delirio non creativo del Professor Sgarbi!
Mentre ancora ripensavo a questa fiera soffocata, mi sono trovato di fronte ad una manifestazione per gli artisti perseguitati dai degimi autoritari e mi sono messo a pensare a cose piu’ serie!
Uscendo dall’Arsenale ho incontrato il delizioso caos del padiglione di Hong Kong, e prima di tornare ai Giardini, pranzetti e spuntini sui gradini dei ponti, in prossimita’ di ristoranti e trattorie intasati di gente!
Nel parco, tante proposte nazionali, fra l’altro, di molto aumentate, quest’anno.
In Spagna, mi ha molto colpito, in un lavoro articolatissimo su letteratura e teatro, in una vetrina, il vinile con la lettura di Joyce diAnna Livia Plurabelle, oltre a molti materiali tanto del dublinese, come di Svevo!
Passeggiando, fra un party, una birra, uno spritz, in una giornata di vernissagea ffollatissima data la festivita’ (2 Giugno), alcune cose notevoli come il magnifico padiglione tedesco ed i suoi rituali d’immagine.
La Francia con i suoi bimbi su rotative... la Svizzera e la sua wunderkammer sotto acido lisergico, la bella, emozionante, concentrativa, intensainstallazione d’acqua del padiglione greco, i MARI  VERTICALI di Fabrizio Plessi, che nel restaurato Padiglione Italia, a cento anni dalla costruzione, riprende ed amplia un tema proposto proprio all’ingresso dei Giardini, alcuni anni orsono.
Concludo con il notevole padiglione israeliano, in attesa di poter giudicare quello inglese impossibile data l’affluenza, quello austriaco con un mare di gente davanti, e quello giapponese, dalle bellissime animazioni, da rivedere con calma.

emilio campanella 
Certo, arrivare a Roma dalla Liguria e’ sempre l’occasione per un viaggio indimenticabile.
Il treno impiega poco piu’ di cinque ore, che non sono poche, e’ vero, a dispetto delle poche fermate, ma in compenso, la maggioranza del viaggio si svolge sul mare, e con una varieta’ di paesaggi emozionanti, l’uno piu’dell’altro.
Quest’anno l’occasione, essendo a Genova per qualche giorno, mi e’ stata data - dopo la brevissima gita per la mostra di Lorenzo Lotto, di cui ho scritto alcuni mesi orsono - dall’ EUROPRIDE dell’11 Giugno, cui non volevo mancare.
Per la prima volta sono stato ospite di un amico di vecchia data, ad Ostia, in una bella casa con terrazza, di fronte al mare.
Sabato, dunque, prima dell’appuntamento ‘politico’ del pomeriggio, siamo riusciti a concretizzare  un mio sogno inseguito da anni: una visita agli scavi della citta’ romana, accompagnato dal mio ospite, che e’ un esperto.
Certo, solo uno sguardo parziale ed a volo d’uccello, come dire,ma un inizio importante interrotto dai tempi da rispettare per l’impegno pomeridiano, ed anche un minimo di energie da  economizzare in vista di quelle che poi sono state circa quattro ore di corteo.
Gia’ man mano che le fermate della ferrovia che dal litorale, porta a Roma, mi avvicinavano al  capolinea, salivano ragazzi e ragazze festosi, euforici, colorati e simpatici.
Passati poi alla metropolitana, allora eravamo come sardine in scatola, ma senz’olio! Per fortuna il tragitto e’ breve, e mi sono ritrovato in mezzo ad una folla costellata di bandiere arcobaleno, striscioni, fra camion giganteschi delle varie organizzazioni che riempivano Piazza della Repubblica, e buona parte di Piazza dei Cinquecento.
L’autocarro piu’ imponente era, ovviamente quello degli orsi, per farcene stare il piu’ possibile.  Subito dietro la delegazione degli ORSI ITALIANI con la maglietta dell’anno, creata per l’occasione.
Il clima era ideale, fresco e soleggiato, un sacco di gente ed uno sgomitare continuo, al limite del pigia-pigia. Sono anni che lo dico, quello romano e’ il Pride che amo maggiormente, perche’ tutta la citta’ partecipa.
I romani amano le feste... da sempre! E non si lasciano sfuggire un’occasione cosi’ gioiosa!
Fra le cose che mi hanno colpito: una simpaticissima Drag Queen, bionda, con  acconciatura elaborata, zatteroni vertiginosi, gonna come una giostra tradizionale in miniatura, e ruota stile Prater come tiara: una meraviglia!
Una bellissima ragazza dall’incarnato lunare, filiforme, molto alta, dai lunghissimi capelli neri lisci, ed un abito nero lungo, forse in raso, e tulle nude look: elegantissima.
Un viado scultoreo in oro e borchie... ho notato anche uno sparuto gruppetto di GAYLIB... almeno c’erano anche loro!
L’indomani ho fatto vacanza ed ho passato otto ore di sole e di mare al ’Settimo Cielo’ , si, il mare e’ indubbiamente il filoconduttore di questa vacanza, in effetti.
Molta gente, mai troppa, un’atmosfera, come sempre, cordiale, ed il simpaticissimo ‘suk semovente’ degli ambulanti.
Il giorno successivo, lunedi’, mi sono dedicato alla cultura, infatti sapevo che avrei ancora potuto vedere, al Museo del Vittoriano, la bella mostra dedicata a ‘Tamara de Lempicka, la regina del  moderno’ (rimarra’ aperta sino al 10 Luglio).
Direi che puo’ essere considerata un ideale completamento della gia’ bella esposizione milanese del 2006 a Palazzo Reale. 
Ammirevole ed agile la contestualizzazione stilistica; un apporto iconografico sintetico ed esauriente. Sono esposti anche alcuni bei disegni, e studi preparatori.
Cito di  seguito un gruppo di opere che mi ha particolarmente colpito: NEW YORK del 1929, collezione privata, N.Y., fra  Sironi e Carra’, ma molto nel suo stile. DONNA IN ABITO  NERO, 1923, collezione privata. LA BELLE RAFAELA,1927, coll. Sir Tim Rice.
Scultorea a michelangiolesca, dal movimento potentemente sensuale.
MADRE SUPERIORA, 1935, Nantes, Musée des Beaux Arts... mi  ha ricordato una eco di Antonello… AUTORITRATTO, 1936 c.a,  matita su carta, 300x235 mm U.S.A. collezione Richard ed  Anna Paddy.
RITRATTO DI IRA P. (La sua tristezza )1923, grande amica di una vita.
Opera amatissima dalla pittrice, ritrovata per l’occasione, dopo ottant’anni che la si considerava perduta.
Da ultimo FRUTTA IN UNA COPPA, 1949, olio su cartone, ancora da Nantes.
Poco lontano, in via IV Novembre, consiglio caldamente una visita alle DOMUS ROMANE DI PALAZZO VALENTINI (si tratta di un percorso guidato  della durata di 90’).
Un restauro conservativo ed esplorativo in progress, aperto al pubblico nel 2010, ed iniziato nel 2005, che ha portato, grazie ai ‘rifiuti antichi’ di un pozzetto, al ritrovamento di due domus  patrizie di eta’ imperiale, sotto le fondazioni del palazzo rinascimentale, sede della Provincia. Successivamente, nel ridotto del Teatro Costanzi (Teatro dell’Opera), la presentazione di un documentario celebrativo dedicato al soprano Ghena Dimitrova, prematuramente scomparsa nel 2005. 
La regista e’ Magdalena Monolova, musicologa e presidente del Museo Bulgaro della Cultura.
La versione presentata, per la  medesima ammissione dell’autrice, risultava un po’ troppo estesa, esistendone una dal montaggio maggiormente sintetico.
Al di la’ di questo, il lavoro risulta poco equilibrato sul versante sentimentale, e non ha buone  proporzioni fra i temi esposti: la carriera, l’insegnamento,  le qualita’ umane.
Ma, cio’ che e’ peggio e’ stato il modo di  presentarlo. Con una cattiva proiezione che comprometteva la definizione delle immagini, ed un pessimo sonoro ‘sabbioso’.
La mia ultima giornata e’ stata nuovamente a Capocotta, dove  non ero ancora mai stato di giorno feriale, e che in una bella giornata di sole, con poca gente, era piacevolissima, a parte la solita sporcizia che ‘arreda’ le dune ed i poveri cespugli fioriti; ma io me ne sto in spiaggia visto che si puo’  praticare il naturismo senza problemi.
Cio’ che mi ha particolarmente colpito e’ il numero di persone che ‘lavorano’  su questa spiaggia tranquilla.
Come un orso africano che si portava in giro venti aquiloni legati l’uno all’altro, che garrivano nell’azzurro. Qui nessuno caccia i ragazzi che passano la giornata camminando sotto il sole (e siamo ancora a Giugno!) tentando di vendere le loro mercanzie anche carine; cosi’ come le minute donnine cinesi che cercano di raccogliere qualche spicciolo proponendo gentilmente i loro massaggi.
Qui nessuno li manda via o sbuffa quando intasano gli autobus gia’ gremiti, con i loro borsoni - pieni di speranza, al mattino, sfatti, la sera-. 
Non cosi’ altrove... certo, forse, ora il vento sembra un po’cambiato, ma decenni di traviamento sono difficile da superare... c’e’ moltissimo lavoro di sensibilizzazione da fare!

emilio campanella

Sabato 18 Giugno e’ stata la Notte Bianca (sic) a Venezia, ma solo dalle 17 alle 24, e per qualche istituzione, anche sino alle 23, ma anche le 22,30, nelle abitudini locali di andare a dormire prima delle galline!
Comunque, un’occasione per fare un giro di mostre od altri eventi, in ore insolite e meno soffocanti in quei giorni di scirocco.
Ho allora, deciso di fare un giro di esposizioni che ancora mi mancavano.
Ho iniziato con la  Fondazione Bevilacqua La Masa, in piazza S. Marco dove, sino al 25 Settembre, ci si puo’ aggirare per le sale, ricevendo i molti stimoli del progetto XIJING, coordinato da un gruppo di artisti cinesi, attraverso installazioni e provocazioni...
Poco lontano, nella chiesa di S.Fantin, di fronte alla Fenice, una delle sedi del padiglione  dell’Ucraina che propone OKSANA MAS, un ingegnoso lavoro gigantesco che ricrea opere rinascimentali con la tecnica  del mosaico, le cui tessere sono miriadi di piccole uova  policrome.
POST-VS-PROTO-RENAISSANCE allude proprio al colto gioco di rimandi, e nel caso del Cristo riprodotto, la suggestione e’ grande, e per le luci sapienti, e per ll luogo sacro che lo ospita.
Un po’ piu’ lontano, in Campo S. Maria Formosa alla Fondazione Querini Stampalia, differenti proposte, fra cui, all’ultimo piano, il padiglione di Haiti con molte opere di diversi artisti molto  stimolanti, come i totem polimaterici ed affascinanti di Jean Hérard Cèleur. Al terzo piano, invece, un’ampia scelta di lavori di Marisa Mertz, con la sua fragilita’ di grandissima forza, l’arditezza cromatica, le piccole teste ‘antiche’, forse non perfettamente integrate nelle sale del museo, come se il dialogo non fosse nato... non sempre queste operazioni riescono... Peccato!
Il museo e’ straordinario, Marisa Merzuna grandissima artista... Il padiglione delloZimbabwe  e’ ospitato a S. Maria della Pieta’ ed offre anche questo, un bel ventaglio di personalita’.
A Palazzo Bianchi Michiel, vicino a Campo S. Apostoli, una manifestazione intitolata: PINO PASCALI, ritorno aVenezia, organizzato da Puglia Arte contemporanea ed aperta soltanto sino al 7 Agosto.
E’ contemporaneamente un’ampia retrospettiva del grande artista prematuramente scomparso,  accanto ad un’ampia scelta di artisti interessantissimi premiati al concorso a lui intitolato.
Ultima tappa della serata, Ca’ D’oro dove ho, per la prima volta, calpestato il  magnifico pavimento in marmi policromi del cortile, e si  puo’ visitare, anche una mostra temporanea del misterico DeDominicis. Altre cose mi sarebbero interessate, ma avevano chiuso prima del tempo! Tornero’!

emilio campanella

Come si sa, in anno di Biennale d'Arte, a Venezia, gli eventi, in citta', sono molteplici, quindi ogni tanto si decide una giornata, e si sceglie un itinerario esplorativo.
Venerdi scorso, 24 Giugno, in una mattinata di nuvole grasse, grigie e basse, ho deciso alcuni percorsi che si sono iniziati con l'isola di S. Giorgio, dove consiglio tre appuntamenti notevoli: PENELOPE'S LABOUR, sino al 18 Settembre, che rappresenta una riflessione profonda sofferta e coinvolgente sui disastri umani, attraverso un'oculata, attenta, centellinata scelta di tappeti ed arazzi di tutte le epoche e tutte le latitudini; accanto REAL VENICE, sino al 30 Settembre, una scelta di immagini veneziane colte da foto nella chiesa; un'affascinante impianto celibe che dovrebbe produrre un soffio vitale ascensionale, al centro della bellissima chiesa palladiana... pare non essere praticamente mai in funzione... una ragazza molto graziosa e gentile  mi ha fornito un bellissimo portfolio fotografico dell'installazione, scusandosi, con gli occhi che ridevano, che l'opera fosse OUT OF ORDER! Questa, la prima sparizione! Accanto, all'ex convento di S. Cosma e Damiano, alla Giudecca, nella suggestiva Sala del Camino: I MISS ENEMIES progetto articolato di varie installazioni di artisti russi.
Molto piu' lontano,  a Palazzo Pisani a S.Marina, il padiglione della Georgia, dove Tamara Kvesitadze propone installazioni molto interessanti.
Nel portone accanto del medesimo palazzo, all'ultimo piano, dopo scale ripidissime, si arriva alla bellissima mostra di Carla Black ed alle sue installazioni profunate, femminili, leggere, dalla granda felicita' cromatica, in forme ardite e giocate, perfettamente integrate nello spazio.
Correndo altrove, FUTUR PASS ; la Fondazione Claudio Buziol, presenta, nell' Abbazia di S. Gregorio, un'amplissima e pazza ricognizione di artisti cinesi.
Essendo un luogo di enorme passaggio turistico, ad un passo dalla Salute, entrano tutti... non sto a dire le facce sconvolte od anche solo preplesse che ho visto... molto divertente e MOLTO trafficato, sara' aperto sino al 6 Novembre!
Sparito il padiglione di Singapore, dagli orari fantasiosi... riprovero'!
Da ultimo, ma e' una delle esposizioni piu' belle in citta', in questi mesi, all' Istituto Ellenico di Cultura, sopra il bel museo di icone greche a S. Giorgio dei Greci: ILLUMINATED SHADOWS, opere  di Cristos Bokoros e Cronis Botsoglou, esposte con grande attenzione, concentrative, spirituali, accostate con grande acume, e le candele sacre, ed i ritratti evocati, meritano da soli un viaggio a Venezia! Ultima sparizione, perche' mostra 'lampo': ARGUMENTA The Bruuce Hight Quality Foundation, solo dal 30 Maggio al 5 Giugno al Sovrano Ordine Militare di Malta, vista per il rotto della cuffia, con la sua installazione di giganteschi ratti in un prato!

emilio campanella  
Si presenta proprio cosi', la mostra appena inaugurata al Castello del Buonconsiglio di Trento ed aperta sino al 13 Novembre.
Sara', successivamente, all' Archaologische Staatssammlung, Munchen dal 16 Dicembre al 27 Maggio 2012.
Il discorso e' complesso, perche' complessa  estremamente articolata, e ricchissima di incroci tematici oltreche' di molteplici stimoli, la mostra curata da Franco Marzanatico Direttore del Castello del Buonconsiglio, monumenti e collezioni provinciali. La stranezza e' stata l'inaugurazione, il venerdi Primo Luglio, e la presentazione alla stampa, l'indomani mattina.
Molto perplesso, mi ha lasciato, al primo giro orientativo dell'esposizione, il vedere come ancora mancassero moltissimi cartellini per
contraddistinguere i pezzi esposti; altro rischio: quello di trovarsi piu' di una volta nella medesima sala, e rischiare di saltarne altre... un problema logistico dato dalla distribuzione delle sale stesse, sui tre piani del castello, con percorsi non sempre facili da comprendere; bastera' mettere indicazioni precise delle direzioni, e numerazioni chiare; peraltro avverto che sono esposti oltre ottocento reperti, e che sono mostrati, benissimo, in luoghi di grandisima bellezza, come sapra' chi conosce il monumento, per cui si e' schiacciati dalle emozioni, e talvolta non si sa dove guardare tali e tanti sono gli stimoli.
Qualche ora dopo, il Direttore ci ha accompagnati in una visita estremamente esauriente, ed al contempo sintetica, nei meandri del progetto espositivo che prende le mosse da temi che vengono svolti proponendo materiali che attraversano le epoche e che mettono in relazione luoghi anche molto lontani.
La prima sezione riguarda i mezzi di trasporto, e si parte da ruote antichissime, per arrivare ai carri anche molto sofisticati di epoca romana.
Si passa poi alla circolazione delle materie prime, e la vastissima argomentazione investe materiali, luoghi di produzione, commerci, modalita' di approvigionamento, e si pone l'accento su oggetti che molto hanno viaggiato, da una cultura all'altra, hanno attraversato secoli, mantenendo un valore non solo commerciale.
La terza sezione riguarda la diffusione dei saperi, l'agricoltura e l'allevamento, la ceramica, la metallurgia, ed altre produzioni pirotecnologiche.
Oggetti di lusso, arte applicata, oreficeria, tecnologie che viaggiano per il mondo antico, e gusti che si mescolano da una cultura all'altra. E' poi la volta di stile di vita e ideologia: armamento, ornamenti, banchetto e simposio, modelli iconografici, elementi simbolici; sezione in cui il ventaglio di proposte estetiche e tematiche si moltiplica e diviene vieppiu' complesso per le proposte e gli stimoli di oggetti esposti, di epoche anche molto diverse, e lontanissima provenienza, ma che hanno legami iconografici oppure cultuali, oppure ideologici inequivocabili e riscontrabili.
Da ultimo la comunicazione scritta con cui si conclude la mostra riassumento geograficamente e culturalmente un discorso di grande ampiezza e complessita'.
Molto divertente la storia dei cartellini cui accennavo prima, e raccontata, con il consueto spirito, dal Professor Marzatico: pare che siano arrivati tutti insieme in una cassa, separatamente dagli oggetti che son 873! Si puo' immaginare lo sgomento degli allestitori!
Un altro numero riguarda il magnifico, completissimo esaurientissimo catalogo edito dal Castello del Buonconsiglio, Monumenti e Collezioni Provinciali, Provincia Autonoma di Trento, sello spessore di 694 pagine e del peso di kg 3,180!!! Consiglio l'acquisto, ma, per carita' a fine mostra!

 emilio campanella                                                                  

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