ORSI ITALIANI MAGAZINE


Badante di nonno Gino (parte seconda)

Un racconto di Valeriogr

(valeriogr@supereva.it)

 

Passano i giorni tranquilli il mattino nonno legge o guarda la tv, io ho tutto il tempo per dedicarmi allo studio. Per il pranzo devo solo scaldare oppure seguire le ultime fasi di cottura delle pietanze preparate dalla Signora Antonia, la sera poi c'e' anche il tempo per qualche gioco.

Oggi ci siamo svegliati presto, dovro' accompagnare alle ore 08.30 il nonno in ambulatorio per togliere i punti di sutura, considerando la distanza per raggiungere l'ospedale e la velocita' dei nostri movimenti per prepararci la sveglia ha suonato alla 6.00.

Apro gli occhi, il nonno era gia' alzato, inutile dire che avevamo passato la notte nello stesso letto, il nonno era alle prese con le stampelle mi alzo anch'io e per aiutarlo a raggiungere il bagno

'Buongiorno'

'Ciao nonno, aspetta che ti aiuto'

Esco da sotto le coperte, fa freddo il riscaldamento si e' appena acceso e le stanze sono ancora fredde. Lo faccio notare al nonno 'Che freddo, abbiamo dimenticato di modificare l'accensione del riscaldamento!'

Nonno si gira' appena verso di me ed esclama 'Eh, ma basta!'

'Cosa ho combinato che non va?'

'Basta, ma l'hai sempre duro? Neanche il freddo ti calma?' continua ridendo il nonno.

Effettivamente alzatomi un po' in fretta non mi ero accorto di avere il cazzo completamente in tiro che mi dondolava libero da ogni indumento tra le gambe.

'Non scendere faremo colazione piu' tardi, mi dovrai radere, spero per l'ultima volta, con la sinistra non ci riesco!'

Entra nel bagno da solo, ma devo aiutarlo a sedersi sulla tazza, nonno ne approfitta afferrando con forza il mio cazzo, come fosse un punto di appoggio, fino a quasi farmi male.

'Piano e' duro si, ma non e' di ferro' mi lamento, poi lo lascio solo.

Poco dopo aver tirato l'acqua mi chiama 'Barbiere! Ci sei?'

Entro e lo trovo ancora seduto sul bidet completamente insaponato intento ad una accurata pulizia del sedere.

'Dai aiutami a raggiungere la sedia nella doccia che facciamo prima'

Con il rasoio tosatore accorcio la folta barba del nonno lui intanto si copre la gamba con il gesso per evitare che i peli restino poi impigliati tra le garze ed il gesso.

L'operazione non e' breve perche' mentre io sto attento a tagliare la barba in maniera uniforme lui gioca con il mio cazzo che ritorna subito duro.

'Il signore e' servito, vuoi vederti allo specchio?'

'No, non serve so che va bene' Intanto mi avvicina abbassa leggermente la testa e prende a succhiarmi l'uccello con la solita maestria.

Si stacca dall'uccello solo per dirmi 'Vediamo se riesco ad abbassarlo!'

Poi ricomincia con la lingua a leccarmi il glande mentre con la mano sana mi accarezza le gambe il sedere. Grazie alle sue cure, di li' a poco lo avviso 'Sto venendo'

Lui non molla la presa anzi bloccandoli il cazzo con la mano comincia con ancora piu' frenesia a leccarmi la cappella mentre io esplodo sul viso e sulla sua pancia.

Dopo essermi calmato prendo il telefono della doccia per poterlo lavare dai peli della sua barba e dal mio sperma lo asciugo prestando particolare cura alla sua attrezzatura.

Mi blocca 'Fermo lascia stare. Faremo tardi, io non sono cosi' rapido'

Lui lentamente rientra in camera ed ora e' il mio turno per i riti corporali del mattino, poi una veloce doccia.

Entro in camera ha preparato ogni cosa per vestirsi, ma come il solito devo aiutarlo anche se alcuni indumenti potrebbe infilarseli da solo a lui piacciono le mie cure da badante.

Quindi dopo aver infilato le mutande sistemo io con cura la sua chincaglieria, poi calzini, camicia, pantaloni, cinque minuti per vestirmi anch'io e siamo pronti a partire.

Arriviamo appena in tempo per l'appuntamento, al ritorno nonno e' ancora piu' sereno, la mano e' ancora dolorante ma libera da fasciature e tra un giorno o due potra' usarla senza problemi.

Quando rientriamo a casa le finestre e porte sono spalancate: oggi e' giorno di pulizie settimanali e gia' e' al lavoro la signora Antonia.

Che ci accoglie all'ingresso 'Vedo che va bene' 'Per festeggiare oggi ho preparato un bel coniglio al forno con patate'

Sto per entrare in casa, ma mi ricordo che quando l'Antonia viene a fare le pulizie settimanali con nonno Gino organizzano degli extra, quindi invento una scusa riprendo la macchina e dico che rientrero' solo nel pomeriggio.

'D'accordo a piu' tardi, mi raccomando va piano' mi saluta nonno e in silenzio mi ringrazia.

In inverno a G. e' tutto chiuso, non c'e' la ressa dell'estate, pranzo con una pizza malconcia, giro per il piccolo porto, quando si sta scurendo e decido di rientrare.

La casa ha tutte le finestre chiuse entro sul tavolo mi hanno lasciato un piatto coperto, alzo: c'e' un invitante pezzo di coniglio ancora caldo e tante patate al forno.

Mi siedo e finisco tutto, annaffio con del buon vino rosso pronto li' vicino.

Finalmente sono veramente sazio, sparecchio il tavolo e salgo in camera a riprendere i miei studi che nonostante le pause erano progrediti in maniera evidente.

Prima di entrare in camera sento dei rumori dalla camera del nonno 'Quel porcello stara' a guardare un pornazzo' mi avvicino e dalla porta socchiusa vedo che invece e' uno spettacolo live.

Nonno sdraiato mentre seduta sopra l'Antonia si dimenava come una forsennata. Mi fermo a godermi lo spettacolo, e' proprio vero e' molto brava a scopare il nonno e' un intenditore anche su quest'argomento. La cosa non finisce presto anzi senza che nonno si muova di un pelo lei si toglie dal palo ed offre la sua passera al nonno mentre si prende amorevole cura del notevole cazzo di nonno che di li' a poco scoppia in poderose schizzate di sperma.

Mi allontano silenziosamente ed entro in camera, con le cuffie del lettore CD in testa comincio a studiare.

E' notte quando nonno con viso beato entra in camera 'Dai scendi e' ormai ora di cena! Come prosegue lo studio?'

'Benissimo'

A tavola esalta le eccezionali doti di cuoca, casalinga e amante dell'arzilla Antonia, ridendo gli racconto che ho sbirciato dalla porta ed ho potuto vedere una parte dello show.

'Che fai sei anche un po' guardone' esclama compiaciuto il nonno. 'Sono ormai troppo vecchio, ho anche la gamba ingessata, avresti dovuto vedermi all'opera quando ero piu' giovane!'

Ora capisco che e' stato lui a lasciare la porta socchiusa per mostrarmi la sua scopata etero, gli piace mettersi in mostra.

Ceniamo parlando di vari argomenti, nonno ha il grande pregio e difetto di riuscire a cambiare argomento con estrema facilita' passando da domande sul lavoro di babbo e della mamma a 'Come te la cavi ultimamente con le ragazze?'

'Tutto bene' Rispondo

'Hai sempre la tua ragazza, dove vi incontrate?'

'Ora sei tu che diventi curiosone'

Con il suo aiuto sparecchio il tavolo poi nonno si dirige verso la sua poltrona davanti al camino 'Dai raccontami un po' di te delle tue avventure, mi piacciono le storie'

'Io ho poco da raccontare, tu invece potresti scrivere un intero libro con i tuoi racconti'

Nonno ride compiaciuto e mi invita a sedermi vicino, con calma e dolcezza mi accarezza l'interno coscia, ha una mano gigante ma veramente dolce un misto di forza e delicatezza che mi fa impazzire, poi si blocca e come suo solito passa ad altro 'Chissa' se Marcello sta sistemando bene i miei animali, domani voglio andare a vedere, ricordamelo'

"Anche Marcello e' un tuo fa parte del tuo -grande libro erotico- quasi ogni giorno lo incontro oltre ad essere ben piazzato mi sembra anche simpatico'

'A con lui non c'e' niente, lui e' un etero puro'

Il colloquio si sta spegnendo come il camino quindi decidiamo di andare a letto 'Per dormire' dice nonno Gino 'Questa sera sono esausto'

Come al solito l'aiuto per salire le scale lui entra direttamente in bagno ed io lo seguo poco dopo, spero in una sua coccola, almeno una sua sega, niente lui va a letto.

Resto in bagno seduto sulla tazza con in mano il mio arnese duro e cerco di calmarmi con un sega solitaria. Involontariamente faccio dei rumori spetti.

'Ehi che fai ti seghi da solo?'

'Prima il vostro spettacolo, a cena i tuoi discorsi e anche le tue mani ora non mi resta che una bella pugnetta'

'A no! Ora spogliati e vieni in camera da me che questa notte faccio io il tuo badante'

Mi sdraia a pancia sotto poi con delicatezza mi accarezza con le sue grosse mani, poi ispeziona con la lingua ogni angolo della mia pelle collo e schiena, passa quindi alle gambe e piedi per risalire alla natiche che apre inserendo la ruvida lingua nello spacco che scivola fino ad arrivare al buco li' si ferma. Riesco a sentire ogni pelo della sua barba che striscia tra le mie chiappe continua a leccarmi, mi sembra di impazzire, vorrei girarmi muovermi, ma lui mi blocca 'Questa sera tu sei immobile sono io che ti bado'

Cosi' dicendo mi gira ed e' gia' con la bocca sui miei capezzoli cerco di invitarlo a farmi un bocchino, ma mi blocca di nuovo 'Questa sera decido io e basta!'

Ho voglia di tutto vorrei scoppiargli in bocca, voglio muovermi.

Invece lui con calma comincia a leccarmi la pancia, mi fa piegare le gambe cosi' puo' stimolarmi anche il culo con la mano. Poi mi accarezza le palle e una alla volte le succhia quasi facendomi male.

'Dai prendilo in bocca ho voglia' esclamo.

Lui niente mi infila due suoi ditoni nel sedere senza avvisarmi, mi lamento. Ora mi preme forte il glande mi fa male, non riesco a distinguere il dolore dal piacere i due segnali contrastanti arrivano in testa contemporaneamente. Mi sembra di impazzire. Ora lecca accuratamente l'inguine a destra e a sinistra mi fa piegare le gambe cosi' riesce a leccarmi anche il mio buco la lingua arriva quasi a penetrarmi, poi di colpo dopo aver afferrato entrambe le palle mi morde con violenza tra lo scroto ed il culo.

Urlo dal dolore, mi azzittisce subito prendendo tutto il mio cazzo in bocca, appena sono rilassato a godermi questa piu' che piacevole succhiata, mi strizza le palle gonfie provocandomi un dolore lancinante.

Protesto voglio smettere, e' allora che riprende a leccarmi cazzo, palle inguine il mio cervello e' entrato in tilt dolore, piacere si mischiano troppo velocemente. Sto per venirgli in bocca il mio cazzo sta per eruttare, ma ancora non vuole il mio sperma anzi si ferma e mi morde con violenza l'interno della coscia lacerandomi leggermente la pelle e' strano ora il morso e' arrivato al cervello come un impulso di piacere.

Lui se ne accorto, con entrambe le mani mi blocca il cazzo e riprende a leccarmi il frenulo lo avverto sto per venire allora lui mi morde con forze inaudita il frenulo che aveva leccato fino a poco prima.

Urlo. Ma non e' dolore mi sembra di impazzire mi blocca ancora un attimo, con un suo ditone nel culo prende a succhiarmi con avidita' fino a farmi scoppiare.

Gli riempio veramente la bocca.

Lui si ferma io mi calmo sono esausto.

"Ma sei matto? . Mi hai fatto impazzire!"

Nell'interno coscia e' chiaro il segno lasciatomi dal morso. "Cavolo mi hai fatto sanguinare!"

Prendo il mio cazzo esausto mostrandogli la piccola lacerazione al frenulo, lui si avvicina e lentamente lecca piccola la ferita.

Che bello studiare da nonno Gino.

 

Valeriogr